Indice
Stabilimento di Savona
Stabilimento di Savona | |
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Lo stabilimento nel 1910 | |
Stato | Italia |
Fondazione | 1861 a Savona |
Fondata da | Giuseppe Tardy e Stefano Benech |
Chiusura | 1994 |
Sede principale | Savona |
Gruppo | Ilva |
Settore | metallurgia |
Prodotti | pre-lavorati industriali metallici |
Lo Stabilimento di Savona è stata un'azienda metallurgica italiana, con sede a Savona, fondata nel 1861 e chiusa nel 1994.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Le origini dello stabilimento di Savona risalgono al 1861 ad iniziativa dei savoiardi Giuseppe Tardy e Stefano Benech. Dotato all’inizio di forni a riverbero per il riscaldo dei pacchetti di rottame e di piccoli laminatoi per barre, lo stabilimento nel giro di pochi anni viene a comprendere anche una fonderia di ghisa, un cantiere per costruzioni in ferro e un’officina meccanica.
Tra il 1880 e il 1885 vengono installati un’acciaieria Martin-Siemens, laminatoi per profilati, rotaie e lamiere. La crisi industriale sopravvenuta intorno al 1890 porta alla temporanea chiusura dello stabilimento che nel 1892 passa alla società tedesca Bochumer Verein, il principale tra i creditori della società. Ceduto alla Società degli Alti Forni, Fonderie e Acciaierie di Terni, lo stabilimento viene ampliato e potenziato e per la sua gestione è costituita la società Siderurgica di Savona.
In Ilva
[modifica | modifica wikitesto]La società unitamente allo stabilimento confluisce nel 1918 nell’Ilva - Alti Forni e Acciaierie d’Italia. Nel periodo tra le due guerre lo stabilimento viene notevolmente potenziato e ad esso sono aggregati l’officina di Vado Ligure della Ferrorotaie e lo stabilimento di Savona-Fornaci della Ferrobates. Durante il secondo conflitto mondiale tutti i reparti dello stabilimento furono gravemente danneggiati[1].
Secondo dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1946 le sezioni Savona-Fornaci e Vado Ligure sono costituite in unità autonoma sotto la denominazione di “Vado Meccanico” mentre tra il 1950 ed il 1953 vengono fermati i laminatoi e chiusa l’acciaieria. Entrano in esercizio nuovi reparti e nuove lavorazioni e allo stabilimento savonese viene aggregato, come sezione, quello di Cogoleto che nel 1964 passa alla Tubi Ghisa.
Alla fine degli anni Settanta le produzioni più significative dello stabilimento di Savona sono quelle costituite da: carri ferroviari siderurgici e speciali; staffe, rulli e tamburi per nastri trasportatori; pre-lavorati industriali per utilizzazioni specifiche; getti in ghisa specifici e per lingottiere; ricarica cilindri di laminazione e altri pezzi siderurgici; parti di ricambio per macchinari e impianti siderurgici.
Nel 1980 viene chiusa la fonderia di ghisa e viene avviato un programma di razionalizzazione con la concentrazione delle attività meccaniche.
La privatizzazione e la chiusura
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º novembre 1990 le attività dello stabilimento vengono conferite alla società OMSAV – Officine Meccaniche Savonesi[1]. Nel 1994 anche le OMSAV chiusero e l'area venne ristrutturata passando da industriale a principalmente residenziale con la realizzazione, su progetto dell'architetto catalano Ricardo Bofill, del complesso abitativo Crescent.[2]
Archivio
[modifica | modifica wikitesto]La documentazione prodotta dallo Stabilimento di Savona, conservata a Genova nel fondo omonimo della Fondazione Ansaldo (estremi cronologici: sec. XIX fine - sec. XX fine) [3], è costituita principalmente da scritture sociali, contabili, tecniche e dalla documentazione delle singole aree e divisioni (programmazione, produzione, impianti, personale, ecc.). L'archivio conserva inoltre materiale pubblicitario e pubblicazioni relative alla Siderurgica di Savona e, dal 1918, allo Stabilimento di Savona.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Stabilimento di Savona, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 18 marzo 2018.
- ^ Pietro Ugolini, Pianificazione territoriale, portualità e infrastrutture: il caso savonese, FrancoAngeli, 2006, pp. 183.
- ^ fondo Stabilimento di Savona, su SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 23 luglio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Acciaierie di Cornigliano
- Acciaierie di Novi Ligure
- Acciaierie di Taranto
- Stabilimento Ilva di Bagnoli
- Teodelapio (Alexander Calder)
- Dopolavoro Aziendale Ilva
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stabilimento di Savona
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lo stabilimento di Savona della Società degli Alti Forni Fonderie e Acciaierie di Terni, scheda sul sito Terni Archeologia Industriale.