Montefiore dell'Aso
Montefiore dell'Aso comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ascoli Piceno |
Amministrazione | |
Sindaco | Nazzareno Ciarrocchi (lista civica "Cambiamo") dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 43°03′05.98″N 13°45′05.08″E |
Altitudine | 412 m s.l.m. |
Superficie | 28,21 km² |
Abitanti | 1 943[1] (31-5-2024) |
Densità | 68,88 ab./km² |
Comuni confinanti | Campofilone (FM), Carassai, Lapedona (FM), Massignano, Monterubbiano (FM), Moresco (FM), Petritoli (FM), Ripatransone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 63062 |
Prefisso | 0734 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 044036 |
Cod. catastale | F501 |
Targa | AP |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 122 GG[3] |
Nome abitanti | montefiorani |
Patrono | santa Lucia |
Giorno festivo | 13 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Montefiore dell'Aso nella provincia di Ascoli Piceno | |
Sito istituzionale | |
Montefiore dell'Aso è un comune italiano di 1 943 abitanti[1] della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Montefiore è posto a strapiombo sulla cresta che divide le valli dell'Aso e del Menocchia, a 412 m s.l.m.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni reperti testimoniano la presenza di popolazioni già nell'età preistorica che si sviluppano durante l'epoca romana, come dimostrano le centuriazioni dei terreni e le necropoli del I e II secolo d.C. Si pensa che il nome Montefiore nasca dal culto della dea Flora, protettrice delle campagne adorata dai popoli italici.
Durante il Medioevo la popolazione dalle campagne di fondo valle si sposta sul crinale fondando fortificazioni e castelli per difendersi meglio dalla minaccia rappresentata dai Goti. Nella zona nascono così i due castelli di Montefiore e Aspramonte, che nel 1178 convergono in un unico nucleo che diventa libero comune e acquista notevole importanza. Il paese si estende su cinque colli: Menalo, Baraffio, Castello, Vittorino, Aspromonte. Lo stemma comunale è costituito infatti da cinque colli da cui spuntano cinque fiori e due fiumi che scorrono ai lati. Il castello di Montefiore fu a lungo conteso tra Ascolani e Fermani, finché non fu firmato un solenne impegno di pace nel 1421.[4]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale si può blasonare:
Lo stemma ed il gonfalone del Comune sono derivati dagli Statuti del 1569. Lo stemma riporta il distico latino Flora locum tenuit qui nunc de nomine florum dicitur ("La dea Flora governò il luogo che ora è chiamato con il nome dei fiori").[6] Sono rappresentati i cinque colli su cui si estende il paese.
Il gonfalone è un drappo di rosso granata.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Il centro di Montefiore ha larghi tratti originali delle mura, con porte e sei torri difensive.
- La chiesa di San Francesco in stile romanico-gotico fu edificata nel 1303 (la data è riportata sull'originario portale) ma venne ristrutturata e cambiata di orientamento nel 1600: all'interno si trovano il monumento sepolcrale dei genitori del cardinale Gentile Partino, costruito nel 1310 e la tomba del pittore e incisore montefiorano Adolfo De Carolis, mentre nell'entrata, dove era l'ex abside trovano posto gli affreschi trecenteschi del Maestro di Offida con scene della vita di Cristo. L'annesso convento è ora sede del polo museale.
- Collegiata di Santa Lucia, patrona di Montefiore: riedificata nell'800, all'interno presenta un coro ligneo e un'acquasantiera in pietra del Seicento e affreschi del pittore marchigiano Luigi Fontana. La chiesa conserva in un reliquiario del 1700 il dito della patrona santa Lucia. Nell'abside esterna è inserito un portale in pietra con formelle scolpite nell'XI secolo.
- Chiesa di san Filippo Neri: risalente al 1600, si compone di chiesa, convento e oratorio. Fu sede della Congregazione dei Filippini e conserva all'interno la teca con il corpo di san Fedele martire e l'urna con le ceneri del pittore Domenico Cantatore. In chiesa è anche un affresco con la Madonna col Bambino attribuibile a Simone De Magistris trasferito nel 1771 da una chiesetta in Contrada del Monte e in origine facente parte di una composizione più grande.[7]
- Chiesa e convento del Corpus Domini (1663-1687), sede delle suore domenicane.
- Casa natia del pittore Adolfo De Carolis.
- L'Alessandra ovvero una statua dello scultore Pugliese del XII secolo Riccardo Tidei, raffigurante una sedicenne incinta, si pensa fosse stata un'amante dello scultore per diversi anni.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]- Polo museale di San Francesco: inaugurato il 7 ottobre 2007, si snoda negli ambienti conventuali dell'antico complesso francescano della fine del XIII secolo. Si confrontano e dialogano temi diversi, dalla "sala Carlo Crivelli", che espone i resti del prezioso polittico rinascimentale, smembrato, con San Pietro tra le sante Caterina d'Alessandria e Maria Maddalena al "museo Adolfo De Carolis", dove è stata ricostruita l'attività di xilografo dell'artista e la sala del Palazzo del Podestà a Bologna, collocando sulle pareti i bozzetti a olio preparatori degli affreschi. Il Museo prosegue con la sezione moderna su Domenico Cantatore", le tradizioni rurali esposte nel "museo della civiltà contadina" e il "centro di documentazione scenografica Giancarlo Basili" che ne ha curato anche le ambientazioni.
- Museo dell'Orologio di Montefiore dell'Aso: inaugurato nel 2014, conserva diversi orologi meccanici da torre di costruttori marchigiani e non, orologi solari, orologi da vari usi (civili, domestici, industriali). Oltre alla strumenteria, il Museo è molto attivo nella divulgazione scientifica grazie ad un intenso programma di eventi e manifestazioni.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Centro prevalentemente agricolo, ha anche attività industriali soprattutto nel settore manifatturiero delle calzature e non mancano quelle artigianali, come l'arte del mobile in stile artistico, rinomata soprattutto per i temi ed i motivi di alta qualità artistica che impreziosiscono l'oggetto, e l'arte del merletto apprezzata in tutta Italia.[9]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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19 giugno 1985 | 13 giugno 1990 | Mario Pennesi | Indipendente | Sindaco | [10] |
13 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Ugo Tiberi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [10] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Lucio Porrà | Lista civica | Sindaco | [10] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Lucio Porrà | Lista civica | Sindaco | [10] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Achille Castelli | Lista civica | Sindaco | [10] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Achille Castelli | Lista civica Continuità e sviluppo | Sindaco | [10] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Lucio Porrà | Lista civica Gruppo di persone | Sindaco | [10] |
27 maggio 2019 | 9 giugno 2024 | Lucio Porrà | Lista civica Famiglia verso i cinque colli | Sindaco | [10] |
10 giugno 2024 | in carica | Nazzareno Ciarrocchi | Lista civica Cambiamo | Sindaco | [10] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]La Polisportiva Montefiore è la prima e unica squadra calcistica del paese e può vantare oltre 60 anni di attività. Il suo colore sociale è il granata e il suo stemma sono i 5 colli, simbolo del paese. Le partite di casa si svolgono presso il campo sportivo comunale, ubicato all'interno del parco "De Vecchis". Attualmente la squadra milita in Seconda Categoria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 2 agosto 2024. URL consultato il 13 agosto 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Pagina sulla storia di Montefiore dell'Aso
- ^ Montefiore dell'Aso, su araldicacivica.it.
- ^ Comune di Montefiore dell'Aso, Statuto (PDF).
- ^ Francesco De Carolis, Simone e Giovan Francesco De Magistris, Deposizione, Adorazione dei Magi, in Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco, catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia, 2007, pag. 300.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 10.
- ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Marche, Touring Club Editore, Milano 1979. ISBN 978-88-365-0013-0
- Mirko Bonanni, Julian Gardner, Il monumento funebre ai genitori del cardinal Partino di Montefiore dell'Aso. Ediz. italiana e inglese, Lamusa, 2005, ISBN 8888972153, EAN: 9788888972152
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montefiore dell'Aso
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pagina dedicata a Montefiore dell'Aso dalla Provincia di Ascoli Piceno, su provincia.ap.it. URL consultato l'8 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2007).
- Sezione dedicata ai musei di Montefiore dell'Aso all'interno del portale MuseiPiceni.it
- Sezione dedicata al Comune di Montefiore dell'Aso, su lnx.montaltomarche.it. URL consultato il 10 luglio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2008).
- Museo dell'Orologio di Montefiore dell'Aso, su meccanicadeltempo.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 134060179 · LCCN (EN) no2006045588 |
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