Peggy Ashcroft

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Peggy Ashcroft nel 1962
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice non protagonista 1985

Dame Edith Margaret Emily Ashcroft, nota semplicemente come Peggy Ashcroft (Croydon, 22 dicembre 1907Londra, 14 giugno 1991) è stata un'attrice britannica.

Vinse il premio Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 1985 per l'interpretazione in Passaggio in India. Acclamata attrice teatrale, è stata una raffinata interprete shakespeariana e colonna portante della Royal Shakespeare Company per due decenni, per poi espandere il proprio repertorio anche a drammaturghi contemporanei come Samuel Beckett, Edward Albee ed Harold Pinter.

Edith Margaret Emily Ashcroft nacque a Croydon, la figlia minore di Violetta Maud Bernheim e William Worsley Ashcroft, che morì in battaglia durante la prima guerra mondiale. La Ashcroft studiò alla Woodford School e alla Central School of Speech and Drama, formandosi anche da autodidatta sulle opere di Stanislavskij.[1] Durante gli studi fece il suo debutto professionale sulle scene con Dear Brutus di J. M. Barrie al Birmingham Repertory Theatre e nel 1927 ottenne il diploma dalla scuola di recitazione. Due anni più tardi fece il suo debutto nel West End londinese con la commedia Jew Süss, con cui ottenne grandi apprezzamenti per le sue doti d'attrice. Nel 1930 interpretò Desdemona accanto all'Otello di Paul Robeson al Savoy Theatre, attirando così l'attenzione di John Gielgud, che la volle accanto a sé come co-protagonista nel Romeo e Giulietta che l'attore stesso diresse e interpretò ad Oxford. Si unì alla compagnia dell'Old Vic nella stagione 1932-1933, durante la quale interpretò cinque eroine shakespeariane, e poi Kate in Ella si umilia per vincere e Lady Teazle ne La scuola della maldicenza. Nel 1933 fece il suo debutto cinematografico nel film di Maurice Elvey The Wandering Jew, anche se l'attrice non amò mai recitare per il cinema e apparve in solo una manciata di film nei successivi venticinque anni.

Dopo aver recitato per Hitchcok ne Il club dei 39 e altre apparizioni teatrali, nell'ottobre del 1935 tornò ad interpretare Giulietta accanto al Romeo di Laurence Olivier e di Gielgud, che si alternavano nel ruolo. L'anno successivo ottenne un altro successo sulle scene con Il gabbiano e nel 1937 fece il suo debutto a Broadway in una breve parentesi newyorchese. Tornata nel Regno Unito, la Aschcroft tornò a recitare con Gielgud in quattro opere teatrali in scena al Queen's Theatre di Londra, interpretando la regina in Riccardo II, Lady Teazle ne La scuola della maldicenza, Irina in Tre sorelle e Porzia ne Il mercante di Venezia. All'inizio degli anni quaranta l'attività teatrale si diradò in seguito alla nascita della figlia e allo scoppio della seconda guerra mondiale, pur recitando ancora con Gielgud in apprezzate interpretazioni di Ofelia nell'Amleto, Titania in Sogno di una notte di mezza estate e dell'omonima protagonista della Duchessa di Malfi. Dopo la nascita del secondo figlio, l'attrice tornò a recitare con successo nel 1947, interpretando l'alcolista Evelyn Holt in Edward, My Son a Londra e a Broadway e la protagonista Catherine Sloper ne L'ereditiera nel 1949.

Negli anni cinquanta Peggy Ashcroft continuò a recitare a Stratford e Londra, interpretando numerosi ruoli dal repertorio classico e rinascimentale come Beatrice in Molto rumore per nulla, Cordelia in Re Lear, Viola ne La dodicesima notte, Elettra nella tragedia di Sofocle e Mistress Page ne Le allegre comari di Windsor; attiva anche nel repertorio moderno e contemporaneo, la Ashcroft interpretò anche il ruolo di Shen Te e Shui Ta ne L'anima buona di Sezuan ed Hester Collyer nella prima assoluta de Il profondo mare azzurro di Terence Rattigan nel 1952. Nel 1958 si unì su invito di Peter Hall alla neo-fondata Royal Shakespeare Company (RSC), Nella prima stagione della RSC, Peggy Aschroft interpretò Caterina ne La bisbetica domata, Paolina ne Il racconto d'inverno, La duchessa di Amalfi, Emilia in Otello e Ranevskaya ne Il giardino dei ciliegi, recitando spesso accanto a Gielgud. Particolarmente apprezzate furono le sue interpretazioni in The Wars of the Roses (1963-1964), un riadattamento di Enrico VI parte I, II e III e di Riccardo III in cui la Ashcroft interpretò il personaggio di Margherita d'Angiò dalla prima giovinezza alla maturità. Durante il resto degli anni sessanta alternò apparizioni in drammi classici e moderni, recitando i ruoli di Arkadina ne Il gabbiano (1964), Mrs Alvin in Spettri (1967), Agnes in Un equilibrio delicato (1969) e Caterina d'Aragona nell'Enrico VIII (1969).

Pur continuando a recitare con la RSC, quando Peter Hall subentrò ad Olivier come direttore artistico nel National Theatre la Ashcroft iniziò a recitare nel nuovo teatro del Southbank, interpretando, tra i vari, ruoli principali in John Gabriel Borkman e Giorni felici. L'addio alle scene avvenne nel 1982, quando recitò a Londra nel ruolo della contessa in Tutto è bene quel che finisce bene, un ruolo precedentemente interpretato a Statford l'anno prima. Dopo il termine della carriera teatrale la Aschcroft ottenne importanti successi in televisione e al cinema: nel 1985 vinse il BAFTA per la miglior attrice per The Jewel in the Crown e, soprattutto, nello stesso anno vinse l'Oscar alla miglior attrice non protagonista per Passaggio in India, per cui vinse anche un secondo BAFTA. Nel 1989 vinse la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile per il film TV È stata via, diretto da Peter Hall. Il suo ultimo lavoro fu il dramma radiofonico di Tom Stoppard In the Native State, trasmesso dalla BBC nel 1991.

Peggy Ashcroft morì per un infarto a Londra nel 1991, all'età di ottantatré anni. La salma fu cremata e le ceneri furono sparse intorno a un albero di gelso che la stessa Ashcroft nel 1969 aveva piantato nel sito dell'ultima dimora di Shakespeare.[2]

Peggy Ashcroft fu sposata tre volte. Nel 1929 si sposò con Rupert Hart-Davis, attore e futuro editore, ma il matrimonio ebbe vita breve, anche a causa dei numerosi tradimenti dell'attrice prima con Paul Robeson, poi con J. B. Priestley e Fëdor Komissarževskij.[3] Dopo il divorzio nel 1933 per adulterio, nel 1934 si risposò proprio con Komissarževskij, ma anche questo matrimonio naufragò presto, termimando nel 1936. Nel 1940 la Ashcroft sposò in terze nozze l'avvocato Jeremy Hutchinson, con cui rimase per venticinque anni prima di divorziare nel 1965; la coppia ebbe due figli: Eliza (1941) e Nicholas St John Hutchinson (1946). Era la nonna materna della cantante francese Emily Loizeau.

  • Two Loves - A Sequence of Poetry and Music by William Shakespeare and John Dowland, Julian Bream/Peggy Ashcroft - 1989 RCA/Sony

Riconoscimenti

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Onorificenze britanniche

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Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica.»
— Londra, 1951

Onorificenze straniere

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Medaglia d'oro del Re al merito - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro del Re al merito
— Oslo, 1955

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano dei suoi film Peggy Ashcroft è stata doppiata da:

Da doppiatrice è sostituita da:

  1. ^ (EN) Ashcroft, Dame Edith Margaret Emily [Peggy] (1907–1991), actress, su Oxford Dictionary of National Biography. URL consultato il 12 agosto 2020.
  2. ^ (EN) Ashcroft, Dame Edith Margaret Emily, (Dame Peggy Ashcroft), (22 Dec. 1907–14 June 1991), actress; Director, Royal Shakespeare Company, since 1968, su WHO'S WHO & WHO WAS WHO. URL consultato il 12 agosto 2020.
  3. ^ (EN) Philip Ziegler, Rupert Hart-Davis: Man of Letters, Pimlico, 2005, p. 67, ISBN 978-0-7126-9441-4. URL consultato il 12 agosto 2020.
  4. ^ Dati del visto censura d'epoca del film su italiataglia.it

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Oscar alla miglior attrice non protagonista Successore
Linda Hunt
per Un anno vissuto pericolosamente
1985
per Passaggio in India
Anjelica Huston
per L'onore dei Prizzi
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