Niceto
Niceto | |
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Foce del Niceto | |
Stato | Italia |
Regioni | Sicilia |
Lunghezza | 21,1 km |
Bacino idrografico | 81,73 km² |
Altitudine sorgente | 950 m s.l.m. |
Nasce | Monti Peloritani |
Affluenti | Bagheria |
Sfocia | Mar Tirreno |
Il Niceto è un corso d'acqua della Sicilia nord-orientale[1] a regime torrentizio[2]. Nasce sui monti Peloritani[1], nel comune di San Pier Niceto, scorrendo per 21,1 km[3] e sfociando infine nel mar Tirreno[2]. Il suo principale affluente è il torrente Bagheria[4].
Toponimo
[modifica | modifica wikitesto]L'origine del termine Niceto non trova un'univoca interpretazione poiché sulla sua esatta derivazione non esistono documenti ufficiali, probabilmente andati perduti durante il terremoto calabro-siculo del 1908[5]. Diverse sono le ipotesi avanzate nel corso del tempo. Secondo un'antica tradizione, oggi considerata priva di fondamento storico[6], il termine deriverebbe dal greco nìke, cioè vittoria, per una battaglia svoltasi nei pressi del torrente durante l'invasione araba della Sicilia (827–902 d.C.) e vinta dai Cristiani bizantini sui Saraceni[6]. Secondo un'altra tradizione potrebbe derivare dal nome del nocciolo[7], nel dialetto locale nucidda, pianta un tempo molto diffusa in tutto il bacino idrografico[5]. Altri studiosi hanno ipotizzato che il nome sia stato dato nel 451 a.C. dai Siculi in onore del loro capo Ducezio da Niceto[7] oppure che derivi dall'antico casale di Nucita[8].
Corso del torrente
[modifica | modifica wikitesto]Il Niceto si forma sul versante settentrionale dei monti Peloritani[1], a 950 m s.l.m.[2], dall'unione dei corsi d'acqua che drenano le pendici tra Pizzo Cavallo (1040 m s.l.m.) e Pizzo Palombara (955 m s.l.m.)[2]. Nella porzione montana, il corso del torrente si caratterizza per l'elevata pendenza e tortuosità del percorso, scorrendo in strette valli costituite da ripidi declivi e profondi burroni[9]. Procedendo verso nord le pendenze diminuiscono sensibilmente e il letto del torrente tende ad allargarsi[9] divenendo ampio circa 200 metri[10]. Raggiunta l'omonima valle costiera, il Niceto scorre quasi in linea retta, sfociando in mare con un estuario. Il corso del torrente, lungo 21,1 km[3], è suddiviso in quattro tratti che assumono le seguenti denominazioni[2]:
- vallone Pavollo: è la prima porzione dell'asta principale compresa tra il punto sorgente (950 m s.l.m.) e lo snodo con l'affluente di sinistra vallone Pendola (560 m s.l.m.). La distanza coperta (1,7 km) e il dislivello dell'itinerario (390 metri) ne fanno il tratto con la più elevata pendenza media (22,9%).
- torrente Pendola: si sviluppa in successione al precedente tratto fino ad una quota di 450 m s.l.m. dove confluisce nel tratto montano del vallone Chiuppo. Con un'inclinazione media del 6,8%, il corso discende di 110 metri percorrendo una distanza di 1,6 km.
- vallone Chiuppo: dal precedente fino alla confluenza da destra dell'affluente vallone Lauro (250 m s.l.m.). Con una differenza di altitudine di 200 metri e una pendenza del 5,4% si snoda per circa 3,7 km.
- fiumara di Niceto: è il tratto finale del torrente compreso tra il vallone Lauro e la foce nel mar Tirreno. Nello specifico si può distinguere una prima parte collinare, fino alla confluenza da destra del torrente Bagheria (40 m s.l.m.), da una seconda parte costiera, fino allo sbocco in mare. Nel complesso il divario di quota è di 200 metri e la distanza percorsa di circa 14,1 km per una pendenza media del 1,4%.
Il maggiore affluente, tributario di destra, è il torrente Bagheria[4]. Inoltre il Niceto riceve l'apporto di diversi torrenti minori tra i quali si distinguono[4]:
Dalla sinistra idrografica
- vallone Pendola
- vallone Lauro
- vallone della Morte
- vallone Cannamaria
- vallone Baronello
Dalla destra idrografica
- vallone Carbonara
- vallone Pietra Rossa
- vallone Acqua Trezza
Bacino imbrifero
[modifica | modifica wikitesto]Il bacino idrografico del Niceto, che misura una superficie di 81,73 km²[3], confina ad est con il bacino del torrente Saponara e con alcuni bacini minori, a sud-est con diversi bacini di corpi idrici minori che sfociano nel mar Ionio, a sud con il bacino del torrente Fiumedinisi, anch'esso sfociante nel mar Ionio, a sud-ovest con il bacino del torrente Floripotema e da ultimo ad ovest con quello del torrente Muto[11][12]. La linea di displuvio è rappresentata nella parte a meridione dalla dorsale dei Monti Peloritani, ad est e ad ovest da due crinali trasversali che partendo dallo spartiacque Peloritano discendono fino alla zona costiera[13]. Il confine orientale declina da Puntale Bandiera (1067 m s.l.m.) fino alla pianura costiera ad est di Torregrotta; il confine occidentale discende da Monte Poverello raggiungendo la costa[13]. Il bacino si presenta con la tipica forma simile ad una foglia larga[1], restringendosi ad imbuto verso la costa tirrenica[10]. Il territorio è prevalentemente montano[14], inciso dal corso del Niceto e del suo principale affluente, il Bagheria, che scorrendo paralleli sono separati da una dorsale mediana[10]. La parte montana, a meridione, presenta una morfologia aspra e accidentata[14], dominata dal punto di vista litologico dai terreni dell'Unità dell'Aspromonte che occupano il 60% della superficie del bacino e sono composti prevalentemente da micascisti e paragneiss. Emergono inoltre conglomerati formati da ciottoli di vari tipi di filladi sovrastati da formazioni arenacee con locali lembi di argille variegate. Questi terreni sono conosciuti come flysch di Capo D'orlando[15]. Nella parte settentrionale, costituita dalla fascia costiera, nota come valle del Niceto, e da una fascia collinare di raccordo, sono invece presenti depositi terrigeni costituiti da rocce sedimentarie formate da facies arenacee, sabbiose e conglomeratiche riconducibili al Miocene[16][17]. In particolare lo strato alluvionale della fascia pianeggiante costiera, è caratterizzato da miscele di ghiaia e ciottoli a legame sabbioso, con interstrati di limo sabbioso e argilloso[16].
Uso del suolo nel bacino idrografico[18] | |
Coltura | % |
---|---|
Incolto roccioso | 34,3 |
Bosco degradato | 18,5 |
Oliveto | 17,2 |
Legnose agrarie miste | 6,2 |
Conifere | 5,9 |
Bosco misto | 5,9 |
Pascolo | 5,1 |
Agrumeto | 2,5 |
Seminativo erborato | 1,4 |
Urbanizzato | 1,3 |
Latifoglie | 0,8 |
Macchia mediterranea | 0,8 |
Seminativo semplice | 0,1 |
In questa pozione del bacino è notevole l'antropizzazione del territorio causata sia dalla rapida espansione della cittadina di Torregrotta[19], sia dall'attività agricola di tipo intensivo[19] costituita prevalentemente da colture orticole, come la patata[20]. Grande diffusione nel bacino hanno anche gli agrumeti, concentrati soprattutto nella valle costiera e nelle zone di fondovalle[20], e gli oliveti che costituiscono il sistema colturale più omogeneamente distribuito[20]. Nella valle costiera sono diffusi i frutteti di pesca sbergia[21], una particolare varietà di pesca liscia[21] «le cui peculiarità organolettiche non sono riscontrabili nelle produzioni di altre località»[22]. Nel settore collinare mediano, a partire dai 500 m di quota, campeggiano le zone a pascolo e a macchia mediterranea costituita prevalentemente da Erica arborea, Sparzio villoso e Cytisus villosus[20]. Oltre tali zone, si ritrovano boschi misti, talvolta degradati, di pini e querce e boschi di conifere. Nella porzione montana, alle quote più elevate, il suolo si presenta roccioso e incolto a causa della forte acclività della superficie[20].
Dal punto di vista amministrativo, il bacino interessa il territorio di sette comuni della città metropolitana di Messina[23]: Gualtieri Sicaminò, Monforte San Giorgio, Roccavaldina, Rometta, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela e Torregrotta. Al suo interno è compresa anche una parte della Riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi che occupa circa il 24,7% del bacino[23].
Sottobacini
[modifica | modifica wikitesto]L'unico sottobacino è costituito dal bacino del torrente Bagheria che ha una estensione di circa 29 km² (all'incirca un terzo dell'intero bacino)[4]. Il Bagheria nasce presso Pizzo Sambuco, a 1075 m s.l.m.[4], e il suo corso è suddiviso in due tratti che assumono le seguenti denominazioni[4]:
- vallone Figarazza, dalla sorgente fino a Piano Solimo
- fiumara Bagheria, fino alla confluenza nel torrente Niceto.
I principali affluenti sono[4]:
Dalla sinistra idrografica
- vallone Figazza
- vallone Quadro
- vallone Cerabianca
- vallone Brimondi
- vallone Sapienza
Dalla destra idrografica
- vallone Cuppi
- vallone Bafi
- vallone Pizzitolo
- torrente Oreto
- torrente Cannitello (sorge alle pendici di Roccavaldina)
- torrente Sottocatena
- rio Granatara
Idrologia
[modifica | modifica wikitesto]Il Niceto presenta un regime idrologico assai irregolare ed essenzialmente di tipo torrentizio, tipico delle fiumare[2], con piene nella stagione invernale e periodi di magra o di secca nella stagione estiva[2]. La perennità e persistenza del corso d'acqua sono intermittenti[24] poiché l'apporto idrico è strettamente legato alla distribuzione delle precipitazioni[2].
Flora e fauna
[modifica | modifica wikitesto]In ragione della variegata conformazione del terreno lungo il percorso del Niceto, il sistema vegetazionale risulta vario e diversificato[25], nonché molto rigoglioso nella parte montana, più diradato negli ultimi chilometri di corso[25]. La tipica vegetazione della zona ripariale è costituita da canne, pioppi neri e salici a cui si aggiungono ginestre, felci, erica e oleandri[25]. Tali specie autoctone stanno subendo un processo di degradazione che riduce progressivamente la loro presenza in favore di specie alloctone[25]. Ciò è largamente dovuto all'alto grado di antropizzazione dell'ambiente[19], in particolare della zona costiera. L'intermittenza nella persistenza del corso d'acqua[2] rende il Niceto privo di fauna ittica. In passato però, nelle acque del torrente è stata presente l'anguilla, come tramandato dalle testimonianze orali della cultura popolare che ricordano le anguille del fiume Niceto (nghidde du ciumi i Nucidda)[26]. La popolazione locale le utilizzava sia per cibarsene sia per mantenere inalterata la salubrità delle acque delle cisterne idriche dove le anguille sopravvivevano nutrendosi di larve, vermi e insetti[26]. E per questo che oggi l'anguilla occupa per gli studiosi un ruolo di peculiare interesse non solo dal punto di vista naturalistico ma, soprattutto, etno-antropologico[26]. Non è escluso che questo pesce possa essere ancora oggi presente nelle acque dei canali (“saie”, nel dialetto locale) vicine al Niceto, in cui sono in corso delle ricerche[26].
Ponti sul Niceto
[modifica | modifica wikitesto]I ponti che attraversano il Niceto sono quattro[27]:
- ponte dell'autostrada A20. Costruito a partire dal 1969[28] congiuntamente al tronco Villafranca Tirrena - Milazzo della A20. Fu aperto al transito il 4 dicembre 1973[29].
- ponte della linea ferroviaria Palermo-Messina. Aperto al traffico ferroviario il 9 agosto 2009[30].
- ponte della strada statale 113 Settentrionale Sicula. Realizzato in muratura, ha 12 arcate ed è il ponte più antico oggi presente sul Niceto. Fino all'8 agosto 2009[30] era attraversato anche dalla vecchia linea ferroviaria.
- ponte dell'asse viario A.S.I. (Milazzo - Torregrotta)[31].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p.11.
- ^ a b c d e f g h i Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 18.
- ^ a b c Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 4.
- ^ a b c d e f g Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 19.
- ^ a b Storia Comune di San Pier Niceto, su comune.sanpierniceto.me.it. URL consultato il 1º ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2012).
- ^ a b Micale, 2011, p. 15.
- ^ a b D’amico, 1918-20, p. 50.
- ^ Micale, 2011, p.17.
- ^ a b Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, pp. 15-16.
- ^ a b c Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 17.
- ^ Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, pp. 11-12.
- ^ Pinizzotto, 2005, p.15.
- ^ a b Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p.12.
- ^ a b Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 16.
- ^ Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, pp. 28-29.
- ^ a b Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, pp. 30-32.
- ^ Guadagnino, 2011, p. 153.
- ^ Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 21.
- ^ a b c Mazzeo, 2012, p. 89.
- ^ a b c d e Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 20.
- ^ a b Crisafulli
- ^ Andrea Maimone, Studio agricolo forestale del territorio comunale (PDF), Comune di Torregrotta, 1993, p. 47. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2016).
- ^ a b Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, p. 13.
- ^ Piano gestione idrografico, 2010, p. 2.
- ^ a b c d Guadagnino, 2011, p. 154.
- ^ a b c d Crisafulli, Fauna.
- ^ Bacino idrografico della fiumara di Niceto, 2004, pp. 103-108.
- ^ C.A.S. - Storia, su autostradesiciliane.it. URL consultato il 1º ottobre 2012.
- ^ Motorways in Italy, su lotsberg.net. URL consultato il 3 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2018).
- ^ a b Antonino Stramandino, Da stanotte Rfi utilizzerà la nuova linea con il doppio binario. Dismessa la storica linea ferrata, in Omniapress, 8 agosto 2009. URL consultato il 3 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2009).
- ^ A.S.I. - Strade in esercizio nell’agglomerato di Milazzo, su asimessina.it. URL consultato il 7 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2013).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Bacino idrografico della fiumara di Niceto (ZIP), Regione Siciliana, 2004. URL consultato il 4 novembre 2012.
- Mario Crisafulli, Aspetti storici, etno-antropologici, e naturalistici presso le foci del Muto e del Niceto, Legambiente Tirreno. URL consultato il 19 ottobre 2012.
- Aldo Guadagnino, Il dissesto idrogeologico in Sicilia, Regione Siciliana, 2011.
- AA. VV., Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia – allegato 2B (PDF), Regione Siciliana, 2010. URL consultato il 13 aprile 2018.
- Vincenzo Pinizzotto, Studio geologico-tecnico a supporto del P.R.G. (PDF), Comune di Torregrotta, 2005. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2016).
- Paolo Mazzeo, Note sulla rete idrografica del versante tirrenico della provincia di Messina (PDF), su Humanities, Università degli studi di Messina, gennaio 2012, 82-93. URL consultato il 26 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Antonino Micale, San Pier Niceto, avvenimenti e personaggi, Media Editoriale, 2011, ISBN 978-88-905992-2-4.
- Angelo Coco, Nino De Leo; Pietro Di Stefano; Pippo Pandolfo, Torregrotta, una storia ricostruita, Messina, ediz. EDAS, 1993, ISBN 88-7820-080-8.
- A. D’Amico, Contributo alla precisa individuazione del fiume Longano, Palermo, Archivio Storico messinese, 1920.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Niceto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Reportage fotografico del torrente Niceto - Club Alpino Italiano, sez. Catania, su caicatania.it. URL consultato il 22 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Galleria fotografica del torrente Niceto - CAI, sez. Novara di Sicilia, su cainovaradisicilia.it.