Ali Amini
Ali Amini | |
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Primo ministro dello Stato Imperiale dell'Iran | |
Durata mandato | 5 maggio 1961 – 19 luglio 1962 |
Monarca | Mohammad Reza Shah Pahlavi |
Predecessore | Jafar Sharif-Emami |
Successore | Asadollah Alam |
23° ambasciatore iraniano negli Stati Uniti | |
Durata mandato | 24 gennaio 1956 – 22 maggio 1958 |
Monarca | Mohammad Reza Shah Pahlavi |
Capo del governo | Fazlollah Zahedi Hossein Ala |
Predecessore | Nasrollah Entezam |
Successore | Ali Qoli Ardalan |
Ministro della giustizia | |
Durata mandato | 7 aprile 1955 – 24 gennaio 1956 |
Monarca | Mohammad Reza Shah Pahlavi |
Capo del governo | Hossein Ala' |
Ministro delle finanze | |
Durata mandato | 19 agosto 1953 – 6 aprile 1955 |
Capo del governo | Fazlollah Zahedi |
Predecessore | Nezamoddin Emami |
Successore | Nasrollah Jahangir |
Ministro dell'economia | |
Durata mandato | 5 agosto 1951 – 16 luglio 1952 |
Capo del governo | Mohammad Mossadeq |
Predecessore | Shamseddin Amir-Alaei |
Successore | Baqer Kazemi |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico d'Iran |
Università | Università di Grenoble Università di Parigi |
Professione | Politico |
Ali Amini (in persiano علی امینی; Teheran, 12 settembre 1905 – Parigi, 12 dicembre 1992) è stato un politico e diplomatico iraniano.
Proveniente da una famiglia di politici e statisti iraniani, Amini ha ricoperto varie cariche ministeriali dalla fine degli anni '40 al inizio degli anni '60 del 1900.
È imparentato con molti primi ministri e politici dell'Iran quali: Hassan Vosough, Ahmad Qavam, Hossein Ala e Abdol Hossein Sardari.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Teheran nel 1905, Amini era figlio di Mohsen Amin ol-Dowleh, importante statista dell'era Qajar, e della principessa Qajar Fakhr od-Dowleh, figlia di Mozaffar al-Din Shah. [1][2]
Completò gli studi all'istituto Dar ol-Fonoun per poi trasferirsi in Francia, conseguendo una laurea in legge all'università di Grenoble [3] per poi ricevere un dottorato in economia all'università di Parigi.[4]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Servì come ministro nel gabinetto di Mohammad Mossadeq, ma si staccò da Mossadeq nel luglio 1952. In seguito fu considerato un "traditore" dal Fronte Nazionale, a causa della sua collaborazione con il governo iraniano post-colpo di stato del 1953.[5] Divenne ministro degli finanze nel gabinetto di Fazlollah Zahedi e rimase in carica fino al 1955. Fu poi nominato ministro della giustizia sotto Hossein Ala nel 1955.
Fu nominato ambasciatore negli Stati Uniti dal 1956 ma, a causa della diffidenza di Mohammad Reza Shah nei confronti della popolarità di Amini e del suo rapporto con l'allora senatore John F. Kennedy, venne destituito nel 1958.
Fu nominato primo ministro nel 1961. Nel luglio 1962, tuttavia, fu sostituito dall'amico intimo dello Shah e uno dei principali proprietari terrieri di Birjand, Asadollah Alam. Servì come consigliere dello Shah durante gli ultimi anni della dinastia Pahlavi.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1979, Amini si trasferì a Parigi, in Francia. Lì guidò il Fronte per la Liberazione dell'Iran, un gruppo di opposizione monarchico. La sua biografia venne pubblicata dall'università di Harvard.
Morì a Parigi il 12 dicembre 1992, all'età di 87 anni. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Passy.[6]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1932 sposò Batul Vosough, figlia di Hassan Vosough e nipote di Ahmad Qavam. La coppia ebbe un figlio, Iraj. [2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Amini-Qajar (Kadjar) Genealogy, su qajarpages.org. URL consultato il 20 agosto 2024.
- ^ a b (EN) Obituary: Ali Amini - People, News - The Independent, su web.archive.org, 16 dicembre 2009. URL consultato il 26 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2009).
- ^ (EN) Abbas Milani, Eminent Persians: The Men and Women Who Made Modern Iran, 1941-1979, Volumes One and Two, Syracuse University Press, 19 dicembre 2008, ISBN 978-0-8156-0907-0. URL consultato il 20 agosto 2024.
- ^ (EN) Ehsanee Ian Sadr, To whisper in the king's ear: Economists in Pahlavi and Islamic Iran, College Park (Maryland), 2013, p. 36.
- ^ (EN) Barry Rubin, Paved With Good Intentions, the American Experience and Iran (PDF), Cambridge, Cambridge University Press (CUP) (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
- ^ Ali Amini (1905-1992) - monumento Find a Grave, su it.findagrave.com. URL consultato il 21 agosto 2024.
- ^ (EN) L. A. Times Archives, * Ali Amini; Foe of Iran's Islamic Government, su Los Angeles Times, 17 dicembre 1992. URL consultato il 20 agosto 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ali Amini
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66459245 · ISNI (EN) 0000 0000 5509 6098 · LCCN (EN) n91004502 · GND (DE) 122804295 · BNF (FR) cb107962069 (data) · J9U (EN, HE) 987007438615205171 |
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