Griselinia

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Griselinia
Griselinia littoralis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi II
OrdineApiales
FamigliaGriseliniaceae
Takht., 1987
GenereGriselinia
G.Forst., 1786
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineCornales
FamigliaCornaceae
GenereGriselinia
Specie

Griselinia G.Forst., 1786 è l'unico genere di piante della famiglia Griseliniaceae[1]. Comprende sette specie di arbusti e alberi.

Le specie presenti in Sud America sono piccoli cespugli, alti circa 1–5 m, note con il nome di yelmo. Le due specie presenti in Nuova Zelanda sono grandi cespugli o alberi, alti circa 4–20 m, spesso con crescita epifita. La giovane pianta spesso colonizza aree dell'alta canopia della foresta, in mezzo ad altre epifite quali Collospermum e Astelia; successivamente crescono radici aeree che scendono lungo il tronco della pianta ospite.

Le foglie sono sempreverdi, lisce e lucide sulla superficie superiore, spesso più pallide in quella inferiore.

I fiori sono molto piccoli, con cinque sepali, cinque stami e un singolo stigma. I petali sono lunghi 2–3 mm.

Il frutto è una piccola bacca ovale di colore viola, lunga 5–10 mm.

Distribuzione e habitat

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Le piante di questo genere presentano un areale disgiunto: sono infatti native della Nuova Zelanda (2 specie) e dell'America meridionale (5 specie)[1].

Sono un classico esempio di flora antartica[senza fonte].

Il genere comprende le seguenti specie[1]:

L'acido petroselinico è l'acido grasso principale presente nelle specie, cosa che indica la relazione con le Apiaceae e le Araliaceae[2].

  1. ^ a b c (EN) Griselinia, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19 maggio 2024.
  2. ^ (EN) B. Breuer, T. Stuhlfauth, H. Fock and H. Huber, Fatty acids of some cornaceae, hydrangeaceae, aquifoliaceae, hamamelidaceae and styracaceae, in Phytochemistry, vol. 26, n. 5, 1987, pp. 1441–1445, DOI:10.1016/S0031-9422(00)81830-0.

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