Vífilsfell
Vífilsfell | |
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Stato | Islanda |
Regione | Suðurland |
Contea | Höfuðborgarsvæðið |
Altezza | 655 m s.l.m. |
Catena | Bláfjöll, Brennisteinsfjöll |
Coordinate | 64°02′10.58″N 21°33′23.81″W |
Mappa di localizzazione | |
Vífilsfell (pronuncia in lingua islandese: ˈviːvɪlsˌfɛtl̥) è un vulcano situato nella parte sud-occidentale dell'Islanda.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il vulcano ha un'altezza di 655 metri ed situato sul plateau vulcanico di Hellisheiði.[2] Forma l'estensione più settentrionale del massiccio del Bláfjöll, nella catena vulcanica di Brennisteinsfjöll.[3]
Il vulcano si trova nel territorio comunale di Kópavogur, al confine con il comune di Ölfus, circa 25 km a sud della capitale Reykjavík.
Denominazione
[modifica | modifica wikitesto]La denominazione del vulcano deriva dal nome di Vífill uno dei servi di Ingólfur Arnarson, il primo colono che andò a insediarsi in Islanda. Vífill, abitava in una fattoria a Vífilsstaðir, nelle vicinanze dell'odierno villaggio di Hafnarfjörður. Secondo il Landnámabók, lo storico libro dei primi insediamenti in Islanda, Vífill si recava spesso a pescare nella baia di Faxaflói, nei pressi di Grótta, all'estremità della penisola di Seltjarnarnes.[2] Prima di uscire a pescare, faceva sempre una rapida escursione sulla sommità del vulcano, che distava circa 20 km da casa sua, per controllare se le condizioni meteorologiche erano favorevoli.[4][5]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il vulcano Vífilsfell, è un cono di palagonite che fa parte del massiccio montuoso Bláfjöll, lungo 10 km e orientato da nord-est a sud-ovest. Hanno lo stesso orientamento anche le altre catene montuose della regione della penisola di Reykjanes, situata nella parte sud-occidentale dell'Islanda. L'accrescimento subglaciale forma una scarpata che si estende verso nord, dove si trovano i campi di lava più vecchi, mentre verso sud, la giovane lava di tipo AA forma un paesaggio caratterizzato da creste scoscese, intervallate dalla più liscia lava di tipo Pahoehoe.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cromwell, G., L. Tauxe, and S. A. Halldórsson (2015), New paleointensity results from rapidly cooled Icelandic lavas: Implications for Arctic geomagnetic field strength, J. Geophys. Res. Solid Earth, 120, 2913–2934, doi:10.1002/2014JB011828., su agupubs.onlinelibrary.wiley.com. URL consultato il 30 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
- ^ a b T. Einarsson, H. Magnússon (a cura di): Íslandshandbókin. Náttúra, saga og sérkenni. 2. bindi. 1989, p. 832.
- ^ Sigrún Sif Sigurðardóttir: Vatnsmagn í gleri bólstrabergs á Reykjanesi og við Þórisvatn - Tenging við þrýsting og jökulfarg. BS ritgerð. Leiðbeinandi Ármann Höskuldsson. (Mai 2010)
- ^ Ari Trausti Guðmundsson, Pétur Þorleifsson: Íslensk Fjöll. Gönguleiðir á 151 tind. Reykjavík 2004, p. 300
- ^ a b Snæbjörn Guðmundsson, Vegvísir um Jardfræði Íslands. Reykjavík 2015, p. 50
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Thor Thordarson, Armann Hoskuldsson, Classic geology in Europe 3. Iceland. Harpenden 2002, p. 14.
- T. Thordarson, G. Larsen, Volcanism in Iceland in historical time. Volcano types, eruption types and eruption history. (2007)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vífilsfell
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8869152140009311100003 |
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