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Portis
Portis frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Provincia | Udine |
Comune | Venzone |
Territorio | |
Coordinate | 46°21′24.23″N 13°08′22.96″E |
Altitudine | 246 m s.l.m. |
Abitanti | 198 (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33010 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | UD |
Patrono | San Bartolomeo apostolo |
Giorno festivo | 24 agosto |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Portis (Puartis in friulano[1]) è una frazione del comune italiano di Venzone, nella provincia di Udine.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese di Portis è situato a circa 250 metri d'altitudine, nel punto in cui il fiume Fella si immette nel Tagliamento, che lambisce il paese ad ovest. Portis è attraversato inoltre dal corso d'acqua del Rio Fontana (detto infatti "di Portis"), che scende dalla vetta del Monte Plauris per sfociare nel Tagliamento. Ad est è delimitato dalla vetta di Monte Soreli (1 355 m s.l.m.), mentre a sud dalla Punta sopra Castello (652 m s.l.m.).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La località di Portis era posizionata in lungo la via Iulia Augusta[2] che collegava Aquileia con il Norico. Sono stati rinvenuti reperti archeologici della prima metà del I secolo d.C.[3]. Il nucleo storico, posto sulle rive del fiume Tagliamento, ha origini altomedievali e nacque probabilmente intorno al 1100[2].
Tra la fine del XVIII secolo[4] e il 1814[5][6] la cittadina di Portis costituiva comune indipendente, successivamente accorpato al comune di Venzone.
L'11 aprile 1809 la cittadina di Portis è stata luogo di una battaglia napoleonica dei francesi contro gli austriaci, conosciuta come la "battaglia di Venzone"[7][8]in cui gli austriaci persero 2.000 uomini[9]
Il paese venne completamente distrutto dal terremoto che colpì il Friuli nel 1976[2]: l'intera popolazione fu evacuata e trasferita un po' più a monte, in un luogo più sicuro dal rischio frane, dove venne fondato il 28 novembre 1981 il paese di Portis Nuova, oggi nuovo centro della frazione[2]. Il centro storico, invece, ora noto con il nome di Portis Vecchia, conserva ancora i ruderi dell'antica chiesa ed è considerato come un "paese fantasma", in quanto alcuni edifici sono rimasti esattamente com'erano nel momento del definitivo abbandono[10].
Attualmente il paese viene utilizzato dalla protezione civile e dai vigili del fuoco come luogo di esercitazione per calamità naturali[11].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, chiesa parrocchiale della frazione,[12] è stata costruita nel 1991,[2] in seguito alla distruzione del centro storico di Portis per il sisma del 1976.[2] In località Portis Vecchio è possibile vedere i ruderi della chiesa originaria,[2] le cui ultime ristrutturazioni risalivano al XIX secolo.[2] All'interno della chiesa parrocchiale è conservato un Crocifisso ligneo di scuola friulana, databile alla fine del XIII secolo.[2] Di fianco alla chiesa, sul lato destro, si erge il tozzo campanile con orologio.[12] La parrocchia di San Bartolomeo si estende su un territorio che conta circa 700 abitanti.[13]
- Chiesa di Santa Maria del Carmine, piccola chiesa a pianta ottagonale situata poco fuori dal paese in direzione di Carnia, risale al XVII secolo. All'interno conserva un altare maggiore con pregevoli decorazioni in stucco ed una pala raffigurante la Madonna col Bambino reggente lo scapolare del XVIII secolo.[14][15]
- Chiesa di San Rocco, piccola chiesa a pianta rettangolare, ricostruita soltanto nella pianta e mancante di pareti e copertura.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]Nei pressi dell'abitato di Nuova Portis, è presente un sistema di sbarramento, facente parte del Vallo Alpino del Littorio (voluto da Mussolini e costruito prima della seconda guerra mondiale per proteggere il confine italiano dalla Jugoslavia).[16] Sono tuttora visibili le "Opera 4 - Ponza" e "Opera 5 - Squalo" (quest'ultima posizionata al centro del greto del fiume Tagliamento), che interagivano con tiro incrociato. Le strutture vennero successivamente riattivate dalla NATO durante la guerra fredda.[17]
Nel restringimento tra il monte Plauris e il fiume Tagliamento è presente il cosiddetto Fortilizio di Portis del XV secolo, parte di sistema murario che difendeva efficacemente la strada pontebbana.[18]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese di Portis si può suddividere in Portis Nuova e Portis Vecchia.[10] Il primo costituisce il moderno centro della frazione, sorto nel corso degli anni ottanta del XX secolo dopo la distruzione e l'abbandono del centro storico nel 1976.[2] Portis Nuova si sviluppa ad est della strada statale, mentre Portis Vecchia si trova circa 1 km poco più a valle, ad ovest rispetto alla statale, direttamente sulle rive del Tagliamento.[10]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è attraversato dalla strada statale 13 Pontebbana, a metà strada tra Venzone e la frazione di Carnia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ARLEF Grande Dizionario Bilingue Italiano-Friulano, su arlef.it. URL consultato il 26 maggio 2024.
- ^ a b c d e f g h i j Portis Archiviato il 9 febbraio 2015 in Internet Archive., Pro Loco Venzone.
- ^ Maurizio Buora e Stefan Seidel (a cura di), Fibule antiche del Friuli, Udine-Roma, L'Erma di Bretschneider, 2008, pp. 37, 39, 65, 128, 130, 171, 173, 187 e 208, ISBN 9788882654641.
- ^ Alla scoperta dei "comunali" delle ville venzonesi, su friul.net. URL consultato il 13 febbraio 2015.
- ^ Registri di stato civile (nascite) del Comune di Portis, su Archivio di Stato di Udine. URL consultato il 13 febbraio 2015.
- ^ Registri di stato civile (morti) del Comune di Portis, su Archivio di Stato di Udine. URL consultato il 13 febbraio 2015.
- ^ Karl von Stutterheim, La guerre de l'an 1809 entre l'Autriche et la France: Avec cartes et plans, Vienna, Imprimerie d'Antoine Strauss, 1811, p. 4.
- ^ Battaglia napoleonica: Storia, su proporcia.it. URL consultato il 10 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2015).
- ^ Mathieu Dumas, Cenno su gli avvenimenti militari, ovvero Saggi storici sulle campagne storiche dal 1799 al 1814 (Volume 22), Napoli, Tipografia all'Insegna di Diogene, 1840, p. 4.
- ^ a b c Portis, il paese fantasma diventa palestra anti-sisma. Venzone, negli edifici abbandonati nel 1976 si eserciteranno i soccorritori. Domani l'accordo tra il Comune, l'Associazione sindaci e i Vigili del fuoco, su messaggeroveneto.gelocal.it, Il Messaggero, 25 marzo 2012. URL consultato il 9 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2015).
- ^ Portis, il paese fantasma "palestra" per i pompieri, su messaggeroveneto.gelocal.it, Il Messaggero, 25 aprile 2014.
- ^ a b Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, sito ufficiale della CEI.
- ^ Chiesa di Santa Maria del Carmine Archiviato il 9 febbraio 2015 in Internet Archive., Terra dei Patriarchi, Provincia di Udine.
- ^ Chiesa di Santa Maria del Carmine, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
- ^ Il Vallo Alpino del Littorio, su Viaggio in Friuli Venezia Giulia. URL consultato il 10 febbraio 2015.
- ^ Sbarramento di Portis - NATO, su milistory.net. URL consultato il 10 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2015).
- ^ Fortilizio di Portis (Venzone), su consorziocastelli.it, Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia. URL consultato il 10 febbraio 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Portis
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