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Christopher Tugendhat
Lord Tugendhat | |
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Cancelliere dell'Università di Bath | |
Durata mandato | 1998 – 2013 |
Vice | David VandeLinde Glynis Breakwell |
Predecessore | Sir Denys Henderson |
Successore | Edoardo, duca di Edimburgo |
Primo vicepresidente della Commissione europea | |
Durata mandato | 6 gennaio 1981 – 6 gennaio 1985 |
Presidente | Gaston Thorn |
Predecessore | François-Xavier Ortoli |
Successore | Frans Andriessen |
Commissario europeo per il bilancio, il controllo finanziario e la fiscalità | |
Durata mandato | 6 gennaio 1981 – 6 gennaio 1985 |
Presidente | Gaston Thorn |
Predecessore | Sé stesso (Bilancio e controllo finanziario) Richard Burke (Fiscalità) |
Successore | Henning Christophersen (Bilancio e controllo finanziario) Arthur Cockfield (Fiscalità) |
Commissario europeo per il bilancio, il controllo finanziario, il personale e l'amministrazione | |
Durata mandato | 6 gennaio 1977 – 6 gennaio 1981 |
Presidente | Roy Jenkins |
Predecessore | Claude Cheysson (Bilancio e controllo finanziario) Raymond Vouel (Personale e amministrazione) |
Successore | Sé stesso (Bilancio e controllo finanziario) Michael O'Kennedy (Personale e amministrazione) |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | The Right Honourable |
Partito politico | Conservatore |
Università | Gonville and Caius College |
Professione | Imprenditore, giornalista, scrittore |
Christopher Samuel Tugendhat, barone Tugendhat di Widdington (Londra, 23 febbraio 1937) è un politico, imprenditore, giornalista e scrittore britannico. È stato commissario europeo.
Provenienza e gioventù
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di Tugendhat aveva origini ebraiche e proveniva dalla cittadina di Bielitz, appartenente all'Impero austro-ungarico (ora si chiama Bielsko-Biała ed è in territorio polacco)[1]. Il padre si trasferì con la famiglia in Gran Bretagna dopo la prima guerra mondiale.[1]
Tugendhat frequentò la London School of Economics.[2]
Dal 1960 al 1970 lavorò come giornalista al Financial Times[2].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1970 venne eletto membro del Parlamento britannico per conto del Partito Conservatore in rappresentanza del collegio di Cities of London and Westminster, nel 1974 venne riconfermato in rappresentanza della City di Londra e Westminster Sud[3]. Tra 1973 e 1974 fu sottosegretario[4].
Il 5 gennaio 1977 Tugendhat si dimise dal parlamento e il giorno successivo entrò in carica come commissario europeo per il bilancio, il controllo finanziario, il personale e l'amministrazione nell'ambito della Commissione Jenkins[4]. Il 3 dicembre 1980 Tugendhat fu vittima di un attentato terroristico a Bruxelles, ma rimase illeso[5]. Il tentato omicidio venne rivendicato dall'IRA[6].
Nel 1981 Tugendhat venne riconfermato come commissario europeo nell'ambito della Commissione Thorn, ottenne il portafoglio del bilancio, del controllo finanziario e della fiscalità. Fu anche vicepresidente della commissione.
Dal 1993 Tugendhat fa parte della Camera dei lord. Siede nella commissione per gli affari economici[7].
Altre attività
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1986 al 1995 Tugendhat ha presieduto l'Istituto reale per gli affari internazionali.[2]
Dal 1986 al 1991 ha presieduto l'Autorità per l'aviazione civile.[2] Ha diretto "Abbey National" e "Blue Circle Industries" ed ha fatto parte dei consigli di amministrazione di altre importanti società[7]. È membro del comitato consultivo della società finanziaria "Trilantic Capital Partnership"[3].
È cancelliere dell'università di Bath dal 1998 e membro del consiglio dell'Imperial College London[2][3]. È presidente del centro sanitario dell'Imperial College e membro della charity dell'Imperial College per la salute[3]. È vicepresidente della Fondazione britannica per i polmoni[3].
È presidente del comitato consultivo dell'European Policy Forum[3].
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Tugendhat è sposato e ha due figli[8]. Il deputato conservatore Tom Tugendhat è suo nipote.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1993 Tugendhat venne nominato barone di Widdington ed entrò a far parte della Camera dei Lords[3].
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Oil:The Biggest Business, 1968
- The Multinationals, 1971
- Britain, Europe, and the Third World, 1976
- Conservatives in Europe, 1979, with Conservative Political Centre
- European Community budgetary issues, 1980
- The Multinationals, 1984
- Europe: What Matters Now, 1984
- Making Sense of Europe, 1986
- Options for British Foreign Policy in the 1990s, 1989, with William Wallace
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Christopher Tugendhat, Previous convictions, su prospectmagazine.co.uk, Prospect, 20 ottobre 1997. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
- ^ a b c d e (NL) Christopher Tugendhat, su europa-nu.nl, Europa.nu. URL consultato il 3 agosto 2011.
- ^ a b c d e f g (EN) Lord Tugendhat, su parliament.uk, Parlamento britannico. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2011).
- ^ a b (EN) Mr Christopher Tugendhat, su hansard.millbanksystems.com, Hansard. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2009).
- ^ Michael Hornsby, "Tugendhat Escape in Brussells shooting", The Times, 3 dicembre 1980.
- ^ Christopher Andrew, The Defence of the Realm, Penguin, 2009.
- ^ a b (EN) Board of directors, su imperial.nhs.uk, Imperial College Healthcare. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2009).
- ^ (EN) Christopher Tugendhat [collegamento interrotto], su parliamentaryrecord.com, Westminster Parliamentary Record. URL consultato il 3 agosto 2011.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Christopher Tugendhat
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Pubblicazioni di Christopher Tugendhat, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (NL) Christopher Tugendhat, su parlement.com, Parlement & Politiek.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 109045697 · ISNI (EN) 0000 0001 0932 4835 · LCCN (EN) n50012765 · GND (DE) 170006735 · BNE (ES) XX1076800 (data) · J9U (EN, HE) 987007463499605171 · NDL (EN, JA) 00459211 |
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