Utente:Pierpao/Cancro

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Il Cancro è un tumore

{{NN|medicina|giugno 2009|Mancano del tutto le note}}

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.


Il Cancro è un tumore che ha assunto la forma maligna. Il termine cancro (granchio) è stato coniato sulla base dell'osservazione che le cellule neoplastiche nel corso della loro moltiplicazione formano propaggini che avvinghiano le cellule normali vicine e le distruggono, così come il crostaceo fa con le sue chele nei riguardi della preda.
La branca della medicina che si occupa di studiare i tumori sotto l'aspetto eziopatogenetico, diagnostico e terapeutico è definita oncologia.

Per tumore si intende una intera classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune cellule dell'organismo, che smettono di rispondere ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a seguito di danni al loro patrimonio genetico. Affinché una cellula diventi tumorale, deve accumulare una serie di danni al suo sistema di controllo della riproduzione. Tutte le cellule cancerose e precancerose presentano alterazioni, spesso molto estese, del loro assetto cromosomico (cariotipo): il numero di cromosomi presenti nel loro nucleo può essere alterato e i cromosomi stessi sono danneggiati, multipli o mancanti (aneuploidia): questa osservazione, fatta all'inizio del XX secolo da David von Hansemann e Theodor Boveri, fu la base della teoria dei tumori come "malattie cromosomiche" accettata in medicina fino alla scoperta della struttura del DNA a metà del secolo scorso e del meccanismo delle mutazioni genetiche.

L'alterazione cromosomica delle cellule tumorali è talmente estesa da fornire la prova che in ogni caso di tumore tutte le cellule cancerose discendano da una unica cellula madre mutata (popolazione cellulare clonale): tutte infatti condividono la stessa esatta forma di danno genetico, tanto complessa da rendere altamente improbabile l'eventualità di due cellule madri diverse che hanno subito per caso la stessa serie di mutazioni. Alla base della patogenesi del tumore c'è la mutazione di determinati geni:

Questi ultimi sono quelli che garantiscono la stabilità genetica perché se altri geni sono mutati per azione per esempio di agenti cancerogeni, questi riparano il DNA prima che vada incontro alla replicazione, prima cioè che queste mutazioni diventino stabili. Il casuale disordine genetico che caratterizza le cellule tumorali spiega l'estrema variabilità per aspetto, effetti, sintomi e prognosi delle molte forme di cancro note. Il grado di aneuploidia, cioè il numero e l'entità dei difetti cromosomici, viene impiegato nelle biopsie come misura del potenziale canceroso di eventuali cellule anomale riscontrate.

Nei paesi sviluppati il cancro è una delle prime cause di morte. Le mutazioni necessarie che una data cellula deve accumulare per dare origine a un cancro sono i seguenti, e sono comuni a tutti i tipi di cancro:

  1. acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta incapacità a sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare;
  2. assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a una definita densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti);
  3. ridotta capacità di adesione con altre cellule o componenti tissutali;
  4. assenza di matrice extracellulare (spesso digerita da proteasi) che favorisce l'invasione di tessuti normali adiacenti;
  5. angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e fattori nutritivi alle cellule tumorali;
  6. riduzione o perdita della capacità differenziativa;
  7. acquisizione della capacità di replicazione illimitata per effetto dell'espressione della telomerasi;
  8. riduzione o perdita della possibilità di andare incontro a morte cellulare programmata (apoptosi).
  9. perdita della cosiddetta inibizione da contatto.

Oltre a queste possono verificarsi (e di solito si verificano) anche altre mutazioni, dipendenti dal particolare tipo di cellula originaria e dalla esatta sequenza dei danni genetici.

Caratteristiche

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Il cancro, nonostante il meccanismo generale di origine sia unico, possono manifestare una gamma molto vasta di evoluzioni e sintomatologie. In tutti però è costante un aumento del numero di cellule cancerose, dovuto alla maggiore velocità di riproduzione cellulare, per cui un maggior numero di cellule tumorali si moltiplica ed un minor numero di esse muore, mentre quelle che sopravvivono continuano a moltiplicarsi. Di solito la crescita di un cancro segue una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera all'aumentare della massa del tumore. La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico: raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto velocemente e a dare luogo ai primi sintomi, e diventa rilevabile con visite mediche e analisi (marker tumorali presenti nel sangue); spesso però i sintomi iniziali vengono ignorati o sottovalutati.

Carcinoma squamoso della laringe (ben differenziato).

Il cancro è una neoplasia maligna a perchè ha caratteristiche infiltranti, cioè si infiltra negli organi adiacenti alterandone la funzionalità; aspetto morfologico molto dissimile dalla cellula di base e presenta la caratteristica di recidivare molto spesso dopo resezione chirurgica. .

Il problema principale nella terapia del ccancro è che il sistema immunitario del paziente non distingue le cellule tumorali da quelle sane, e quindi non reagisce alla loro presenza, o nei casi in cui reagisce non lo fa con sufficiente energia. Inoltre poiché strutturalmente le cellule tumorali sono ancora, di massima, cellule umane, anche gli antibiotici e gli antivirali non hanno alcun effetto su di esse: non solo, ma qualunque farmaco studiato per agire contro cellule tumorali deve essere testato con estrema attenzione per verificare che non agisca anche sulle cellule normali dell'organismo. La grande velocità di riproduzione delle cellule cancerose le rende però molto più vulnerabili alle radiazioni rispetto ai tessuti sani: questa debolezza viene sfruttata per curare molti tipi di tumore solido con la radioterapia (bombardamento con raggi gamma) nel tentativo di uccidere più cellule maligne possibili. La chemioterapia invece sfrutta la sensibilità specifica dei singoli tumori a determinate sostanze, e per ogni paziente viene studiata una miscela personalizzata di più farmaci. Quasi sempre in questo "cocktail su misura" sono presenti uno o più inibitori della mitosi, come il tassolo e suoi derivati, per ostacolare la proliferazione cellulare: sono questi i responsabili della alopecia (perdita dei capelli e dei peli) che affligge i pazienti sottoposti a chemioterapia.

L'efficacia delle terapie tradizionali risulta potenziata da applicazioni di ipertermia oncologica , una terapia riconosciuta dal sistema sanitario nazionale italiano (codificata nel prontuario terapeutico con il codice 9985.2 ), inserita nei livelli minimi assistenziali ma ancora poco presente nelle strutture ospedaliere italiane.

Dal novembre 2007 il professor Umberto Veronesi, ex ministro della salute, sta sperimentando presso l'Istituto Oncologico Europeo (IEO) di Milano un macchinario proveniente dalla Cina, interamente prodotto e sviluppato dalla cinese Haifu, dal quale prende il nome la tecnologia utilizzata, in grado di curare i tumori senza l'utilizzo del bisturi. Il sistema sembra in grado di colpire la neoplasia, identificabile tramite ecografia, grazie all'utilizzo di ultrasuoni, e quindi evitando di dover utilizzare il bisturi. Il trattamento è applicabile a masse tumorali localizzate al fegato, pancreas, rene, mammella, ossa, tessuti molli. Questo macchinario, donato alla fondazione Veronesi dalla società HITECO SPA che ne cura la distribuzione a livello mondiale, ha già curato centinaia di persone provenienti da tutta Italia. Da ottobre 2008 è stato installato ed è in funzione anche al Rome American Hospital a Roma.

La cura del cancro ha, come obiettivo ideale, l'eliminazione dall'organismo di tutte le cellule tumorali. Quando questo obiettivo viene raggiunto, si ottiene la guarigione completa. Nonostante un grande sforzo di ricerca, tale obiettivo non viene raggiunto in molti casi; il ruolo delle cure mediche resta comunque importante anche nei casi in cui la guarigione completa non viene raggiunta, perfino nei casi in cui le cure consistono nella sola terapia palliativa, il cui importantissimo obiettivo è il sollievo di sintomi, in particolare del dolore, ed il miglioramento della qualità della vita del malato.

In generale, la cura del cancro - per quanto riguarda l'obiettivo di guarire l'organismo malato, di ridurre l'estensione della malattia ottenendo una regressione parziale, o di rallentarne la progressione - si basa sull'applicazione di una serie di tecniche diverse integrate fra di loro, con protocolli specifici per lo specifico tipo di cancro e per le caratteristiche del paziente, ferma restando la libertà di scelta del paziente fra i diversi approcci possibili e il suo consenso informato al protocollo proposto.

Poiché il cancro colpisce più frequentemente la popolazione anziana, in molti casi la regressione parziale o anche il semplice rallentamento della progressione equivale, in sostanza, alla guarigione completa, in quanto libera il malato dai sintomi di malattia per tutto il suo periodo di vita residua.

Le tecniche utilizzate sono:

Comportamento biologico

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I tumori maligni, sono costituiti da cellule che appaiono morfologicamente e funzionalmente diverse dalle corrispondenti normali. L'atipia morfologica, che è tanto maggiore quanto più indifferenziato è il tumore, si manifesta con mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni delle cellule (polimorfismo) e degli organi cellulari, in particolare del nucleo, che è frequentemente ipertromico ed in fase mitotica. I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente infiltrati e distrutti dalle cellule tumorali che si sostituiscono a quelle normali, fenomeno questo caratteristico della malignità e noto col termine "invasività neoplastica".

In alcuni casi, i tumori presentano un comportamento intermedio fra la malignità e la benignità (tumori "borderline") o risultano inclassificabili (tumori a comportamento biologico incerto). In questi casi, generalmente la frequenza delle metastasi è molto bassa e il decorso è lento.

La natura dei tumori e la loro estensione nell'organismo (stadiazione) viene diagnosticata preliminarmente con l'esame clinico, integrato dai dati di laboratorio e dalle tecniche di diagnostica per immagini (ecografia, esami radiologici tradizionali o computerizzati (TAC), scintigrafia con radioisotopi, imaging a risonanza magnetica, PET); la conferma diagnostica della natura, del grado di malignità (grading) e dell'estensione dei tumori (staging) spetta ancora all'anatomia patologica ed in particolare all'esame istologico dei tessuti, sempre più spesso integrato da tecniche di smascheramento di antigeni (ad esempio, mediante le colorazioni immunoistochimiche) o di tecniche di biologia molecolare per lo studio degli acidi nucleici (genomica) o delle proteine (proteomica).

Caratteristiche Tumori benigni Tumori maligni
Struttura

Il tessuto neoplastico:

  • presenta cellule simili a quelle del tessuto di origine;
  • conserva in gran parte le caratteristiche morfologiche e funzionali del tessuto di origine;
  • è localizzato e facilmente individuabile.

Il tessuto neoplastico:

  • presenta cellule molto diverse da quelle del tessuto di origine;
  • perde ogni caratteristica morfologica e funzionale del tessuto di origine;
  • è distribuito e difficile da individuare.
Crescita

Espansiva: il tumore cresce lentamente, è ben delimitato e spesso contenuto in un feltro di fibre reticolari e collagene; si espande comprimendo i tessuti circostanti ma non si infiltra in essi.

Infiltrativa/Espansiva: il tumore non ha confini netti, e oltre a crescere di volume si infiltra nei tessuti circostanti, invadendoli.

Velocità di crescita Solitamente lenta. Solitamente veloce.
Recidiva in loco (dopo intervento chirurgico) Raramente. Spesso.
Metastasi a distanza No. Spesso.
Danni all'organismo

Il tumore provoca:

  • ingombro;
  • comprime i tessuti circostanti;
  • la funzionalità dell'organo colpito viene incrementata (iperfunzione) nella maggior parte dei casi.

Il tumore provoca:

  • ingombro;
  • Diffusione di metastasi attraverso il sangue o la linfa;
  • infiltrazione di organi e tessuti vicini e loro progressiva distruzione.
  • La funzionalità dell'organo viene a mancare (ipofunzione) nella maggior parte dei casi.
  • cachessia neoplastica: grave debilitazione generale.
Prognosi Normalmente fausta. Normalmente infausta.

L'infiltrazione delle cellule neoplastiche non si arresta di fronte alla parete dei vasi linfatici, dei capillari e delle venule che possono essere invase, con la conseguenza che le cellule tumorali raggiungono i linfonodi o il circolo saguigno dando inizio a quel processo noto con il termine di metastatizzazione. Un'altra caratteristica dei tumori maligni è la "recidiva", cioè il rischio di riformazione del tumore nel sito di origine dopo l'asportazione chirurgica.

I tumori maligni, infine, se non rimossi per tempo danno luogo alla cachessia, cioè ad un progressivo e rapido decadimento dell'organismo, che va incontro ad una notevole perdita di peso ed a fenomeni di apatia e astenia.

Tipi di tumori e loro classificazione

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I tumori vengono classificati su base istologica con una nomenclatura indicata da organizzazioni internazionali come il WHO; un dettagliato sistema di codifica delle malattie, tumori compresi, è lo SNOMED. L'estensione dei tumori maligni nell'organismo (lo stadio) viene classificato, in genere, attraverso il metodo TNM proposto e tenuto aggiornato dalla UICC.

Di seguito alcuni esempi di tumori:

Tessuti di derivazione Tumori benigni Tumori maligni
Tessuti mesenchimali non linfo-emopoietici

Tessuti mesenchimali linfo-emopoietici

  1. Tessuto linfoide
  2. Tessuto mieloide
Tessuti epiteliali
Tessuti nervosi
Tessuto produttore di melanina Nevo melanocitico Melanoma
Tessuto epiteliale coriale Corionepitelioma
Tessuti embrionali Teratoma Carcinoma embrionale

Epidemiologia di tumori

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Il cancro può colpire persone di ogni età, ma le persone anziane sono colpite con maggiore frequenza, perché i danni genetici tendono ad accumularsi con il tempo. Le neoplasie sono inoltre delle patologie in costante crescita negli ultimi anni in seguito all'allungamento della vita media globale degli individui. Sono infatti patologie per la maggior parte incidenti in età avanzata (basti pensare al tumore del colon-retto i cui picchi di incidenza si hanno verso i 65 anni). Per questo costituiscono motivo di discussione e ricerca in ambiente geriatrico, specialmente in considerazione del fatto che l'aspettativa di vita, anche nelle fasce d'età più avanzate, è sempre superiore a quella concessa mediamente dall'evoluzione naturale del tumore.

Tumori e fattori di rischio in paesi sviluppati
Tumori e fattori di rischio in paesi sviluppati

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Per cancro si intende una ampia classe di patologie che differiscono per le loro cause e la loro biologia. Ogni organismo, anche le forme vegetali possono contrarre il cancro. Pressoche tutti i tipi di cancro si formano gradualmente via via che si causano delle mutazione nella cellule (pre-)cancerose e nella loro progenie. Qualsisi evento replicativo cellulare può soffrire di errori (mutazioni). Se i meccanismi naturali di prevenzione o di correzione degli errori falliscono la mutazione viene trasmessa alla generazione successiva. Tali meccanismi di protezione sono diversi come: apotposi, presenza di enzimi come la dna polimerasi, la possibile senescenza, ecc. Tuttavia questi meccanismi spesso falliscono, specialmente in presenza di fattori ambientali, periodici o estemporanei, che favoriscono quei meccanismi di mutazione che nascono e si tramandano più velocemente. Tali fattori possono essere sostanze distruttive dette carcinogeni, traumatismi ricorrenti, fattori fisiologi o, biologici come alcuni agenti patogeni.

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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