Jacobaea erucifolia
Il senecione serpeggiante (nome scientifico Jacobaea erucifolia (L.) P.Gaertn., B.Mey. & Schreb., 1801) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico potrebbe derivare da due fonti possibili: (1) da San Giacomo (o Jacobus); oppure (2) in riferimento all'isola di Santiago (Capo Verde).[3] L'epiteto specifico (erucifolia) si riferisce alla somiglianza delle foglie con alcune specie del genere Eruca.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Jacobaea erucifolia) è stato proposto inizialmente da Carl von Linné e perfezionato successivamente da un gruppo di botanici tedeschi quali Gottfried Gaertner (1754-1825), Bernhard Meyer (1767-1836) e Johannes Scherbius (1769-1813) nella pubblicazione ”Oekonomisch-Technische Flora der Wetterau” del 1801.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Habitus. L'altezza di queste piante varia da 4 a 12 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e alcaloidi pirrolizidinici[5] Inoltre l'habitus tipico dei senecioni serpeggianti è la colorazione verde di tutta la pianta con superficie glabra (è presente un certo tomento biancastro solamente sui fusti e sulle foglie giovani).[6][7][8][9][10][11]
Radici. Le radici sono secondarie da rizomi.
Fusto.
- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma ramificato. A volte questi ultimi producono stoloni.[12]
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta, ascendente, striata e pubescente. È ramosa nella metà superiore.
Foglie. Sono presenti sia foglie basali che cauline (disposte in modo alterno), sessili o picciolate. La lamina (a forma pennatosetta e contorno da ovoidale ad allungato) è profondamente divisa in strette lacinie (5 – 7 paia di segmenti) con un segmento apicale lungo quanto quelli laterali. La parte centrale indivisa è larga 2 – 3 mm. I segmenti laterali generalmente divergono di circa 90º e sono larghi 2 mm e dentati da un solo lato. Dimensioni medie delle foglie: larghezza 1,5 – 4 cm; lunghezza 3 – 12 cm.
Infiorescenza. La sinflorescenza] è formata da numerosi capolini (da 20 a 60) in formazione corimbosa ampia che normalmente sovrastano l'apparato fogliare. La struttura dei capolini (l'infiorescenza vera e propria) è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma di bicchiere composto da più brattee disposte su due ranghi (uno interno con 13 brattee e uno esterno con 4 - 6 squame), che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette)[13] sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati gialli (13 fiori) e quelli interni tubulosi di colore giallo più accentuato. Le brattee della serie esterna sono più brevi (½ di quelle interne) e sono inserite alla base dell'involucro; sia quelle interne che quelle esterne alla fruttificazione sono eretto-patenti.[14] Diametro dei capolini: 12 – 15 mm. Dimensione dell'involucro: larghezza 5 mm; lunghezza 5 mm. Lunghezza delle squame interne: 5 – 7 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[15]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: nella parte inferiore i petali della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare le corolle dei fiori del disco centrale (tubulosi) terminano con delle fauci dilatate a raggiera con cinque lobi. I lobi possono avere una forma da deltoide a triangolare-ovata. Nella corolla dei fiori periferici (ligulati) il tubo si trasforma in un prolungamento da nastriforme o ligulato a filiforme o allargato, terminante più o meno con cinque dentelli; tutta la ligula ha un portamento patente. Dimensione dei fiori ligulati: larghezza 1 mm: lunghezza 8 – 10 mm. Il colore delle corolle è giallo.
- Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi. La parte basale del collare dei filamenti può essere dilatata. Le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere sono senza coda ("ecaudate"); a volte sono presenti delle appendici apicali che possono avere varie forme (principalmente lanceolate). La struttura delle antere è di tipo tetrasporangiato, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è radiale o polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[16]
- Gineceo: lo stilo è biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono sub-cilindrici, troncati e con un ciuffo di peli alla sommità. Le superfici stigmatiche (i recettori del polline) sono separate.[5] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
- Antesi: da (giugno) luglio a settembre.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è ellittico-oblunga oppure strettamente oblunga; la superficie è percorsa da diverse coste longitudinali e può essere glabra o talvolta pubescente. Possono essere presenti delle ali o degli ispessimenti marginali. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo (persistente) è formato da numerose setole snelle, bianche disposte in serie multiple.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiatico.
Distribuzione: a parte le isole in Italia questa pianta è presente (ma rara) su tutto il territorio. Nella zona alpina è presente ma in modo discontinuo; oltreconfine (sempre nelle Alpi) è più o meno presente ovunque, come anche sui vari rilievi europei (a parte le Alpi Dinariche).[18] In America del Nord è presente (non frequentemente) ma è stata introdotta dall'Europa.[12]
Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i fanghi, i suoli umidi, gli incolti in genere e le radure boschive. Ma anche i campi, le colture, i vigneti, le praterie rase, i prati e pascoli dal piano collinare a quello subalpino (sia igrofili che mesofili). Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[18]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Areale alpino
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico alpino Jacobaea erucifolia appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]:
- Formazione: delle comunità perenni nitrofile
- Classe: Artemisietea vulgaris
- Formazione: delle comunità perenni nitrofile
Areale italiano
[modifica | modifica wikitesto]Per l'areale completo italiano Jacobaea erucifolia appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
- Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti
- Classe: Artemisietea vulgaris Lohmeyer, Preising & Tüxen ex Von Rochow, 1951
- Ordine: Agropyretalia intermedii-repentis Oberdorfer, Müller & Görs in Müller & Görs, 1969
- Alleanza: Inulo viscosae-Agropyrion repentis Biondi & Allegrezza, 1996
- Ordine: Agropyretalia intermedii-repentis Oberdorfer, Müller & Görs in Müller & Görs, 1969
- Classe: Artemisietea vulgaris Lohmeyer, Preising & Tüxen ex Von Rochow, 1951
- Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti
Descrizione. L'alleanza Inulo viscosae-Agropyrion repentis è relativa ad aree coltivate e dismesse a prevalenza di emicriptofite e fortemente invase da Inula viscosa con distribuzione relativa all’Italia centrale. L'alleanza è presente anche nelle praterie continue, meso-igrofile, su terreni argillosi (in particolare suoli marnoso-arenacei e argillosi dell’Appennino) e in climi temperati.[20]
Specie presenti nell'associazione: Agrostis stolonifera, Aster linosyris, Blackstonia perfoliata, Centaurium erythraea, Elytrigia repens, Hedysarum coronarium, Inula viscosa, Daucus carota, Rumex crispus, Verbena officinalis, Pallenis spinosa, Pulicaria dysenterica, Scabiosa marittima, Reichardia picroides e Jacobaea erucifolia.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sudamerica, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[21], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[22] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[23]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere di questa voce, insieme al genere Bethencourtia, forma un "gruppo fratello" e si trova, da un punto di vista filogenetico, in una posizione abbastanza centrale della sottotribù.[10]
I caratteri distintivi per le specie del genere Jacobaea sono:[11]
- caratteristico è il rivestimento con peli sottili, sinuosi formanti un feltro compatto;
- alcune brattee dell'involucro inferiore (chiamato anche calice dell'involucro) solo più lunghe di quelle interne.
La specie di questa voce (J. erucifolia) secondo alcuni studi fatti all'inizio di questo nuovo millennio[24] fu assegnata alla sezione Jacobaea (Mill.) Dumort. del genere Senecio; in seguito fu trasferita definitivamente al genere Jacobaea. La J. erucifolia ha una posizione centrale nell'evoluzione del genere Jacobaea. In realtà J. erucifolia (insieme a J. vulgaris e la J. aquatica) sono state sempre attribuite al gruppo Jacobaea nella letteratura tassonomica e sono generalmente considerate le tre specie “nucleo” del genere.[24]
All'interno del genere Jacobaea la specie di questa voce è a capo del "Complesso Jacobeae erucifolia" composto dalle seguenti specie:
- Jacobaea erucifolia (L.) G.Gaertn., B.Mey. & Scherb.
- Jacobaea lycopifolia (Poir.) Greuter & B. Nord.
- Jacobaea aquatica (Hill) G. Gaertn. & Al.
- Jacobaea vulgaris Gaertn.
- Jacobaea erratica (Bertol.) Fourr.
Caratteristiche principali del gruppo: il portamento è erbaceo, generalmente pubescente, perenne o bienne (ma anche suffruticoso) con altezze di 2 - 12 dm; le foglie sono pennatifide con superfici verdi o tomentoso-biancastro; i capolini sono organizzati in ampi corimbi; l'involucro ha 1 - 12 brattee esterne e 10 e più brattee interne; i fiori ligulati sono 10 - 12 e colorati di giallo.
La specie J. erucifolia è individuata dai seguenti caratteri specifici:[11]
Il numero cromosomico della specie è 2n = 40 e 80.[11]
Variabilità
[modifica | modifica wikitesto]La variabilità di questa specie si manifesta nelle foglie e nei fiori ligulati, ma anche nell'indumento.[25] Per questa specie sono riconosciute 4 entità infraspecifiche:[2][11]
- Jacobaea erucifolia subsp. argunensis (Turcz.) Veldkamp, 2006 : si trova in Cina e nella Siberia orientale.
- Jacobaea erucifolia subsp. erucifolia: è la sottospecie descritta sopra per esteso caratterizzata soprattutto dalle foglie lirato-pennatifide a lacinie lanceolate con bordi dentati
- Jacobaea erucifolia subsp. praealta (Betol.) Greuter & B. Nord., 2007: le foglie sono bipennatifide (quelle superiori sono pennatifide) con lacinie strettamente lineari, intere o debolmente dentate; la distribuzione è relativa all'Europa occidentale (Spagna e Italia).
- Jacobaea erucifolia subsp. tenuifolia B.Nord & Greuter, 2006: in questa sottospecie i segmenti delle foglie sono interi, sottili e privi di denti; i fiori ligulati possono essere assenti; si trova solo nella Basilicata (questa varietà non è riconosciuta da tutti e alcuni botanici la considerano inclusa in J. erucifolia); la distribuzione è più o meno europea.
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Senecio erucifolius L., 1755
- Senecio jacobaea subsp. erucifolius (L.) Bonnier & Layens, 1894
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]I “senecioni” (almeno quelli della flora spontanea italiana) non sono molto dissimili uno dall'altro. Il Senecione serpeggiante si distingue per la particolare forma delle foglie (vedi descrizione relativa).
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]Tutte le parti della pianta sono tossiche (è presente una tossina che colpisce soprattutto il fegato). I conigli e diversi uccelli sembrano immuni dagli effetti della tossina.[26] Secondo la medicina popolare questa pianta è usata per le seguenti proprietà:[26]
- antielmintica (elimina svariati tipi di vermi o elminti parassiti);
- antiscorbutica (combatte lo scorbuto con la presenza di vitamine);
- diaforetica (agevola la traspirazione cutanea);
- diuretiche (facilita il rilascio dell'urina);
- emmenagoga (regola il flusso mestruale);
- cataplasmatico (medicamento pastoso per usi esterni con capacità emolliente);
- purgativa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 6 novembre 2022.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 luglio 2011.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 luglio 2011.
- ^ a b Judd 2007, pag. 523.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 230.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 503.
- ^ a b c d e Pignatti 2018, vol.3 pag. 906.
- ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 7 luglio 2011.
- ^ Motta 1960, Vol. 3 – pag 694.
- ^ Pignatti 19820, Vol. 3 – pag 118.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - p. 760.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 163.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 546.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 6 novembre 2022.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 34.2.4 ALL. INULO VISCOSAE-AGROPYRION REPENTIS BIONDI & ALLEGREZZA 1996. URL consultato il 6 novembre 2022.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ a b Pelser et al. 2002, pag. 933.
- ^ Pignatti 19820, Vol. 3 – pag 131.
- ^ a b Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 7 luglio 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 2018, ISBN 978-88-506-5244-0.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 534-550.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 163-164, ISBN 88-7621-458-5.
- Pieter B. Pelser, Barbara Gravendeel & Ruud van der Meijden, Tackling Speciose Genera: Species Composition And Phylogenetic Position Of Senecio Sect. Jacobaea (Asteraceae) Based On Plastid And Nrdna Sequences (PDF), in American Journal of Botany 2002; 89(6): 929–939.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jacobaea erucifolia
- Wikispecies contiene informazioni su Jacobaea erucifolia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Jacobaea erucifolia Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Jacobaea erucifolia IPNI Database
- Senecio erucifolius eFloras Database
- Senecio erucifolius Flora delle Alpi Marittime Database
- http://compositae.landcareresearch.co.nz/default.aspx?Page=NameDetails&TabNum=0&NameId=5a0c24c1-d7e6-440f-99a7-6d7b82d56da6[collegamento interrotto] Global Compositae Checklist Database
- Senecio erucifolius Tropicos Database
- Jacobaea erucifolia EURO MED - PlantBase Checklist Database