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Tilde Capomazza
Tilde Capomazza (Pozzuoli, 26 ottobre 1931 – Genova, 1º febbraio 2018) è stata una regista televisiva italiana.
È nota per il suo programma settimanale Si dice donna, in onda su Rai 2 dal 1977 al 1981[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È stata redattrice di diversi giornali della Federazione universitaria della gioventù cattolica ed ha insegnato in diverse scuole del Nord Italia. È stata inoltre direttrice della Rivista Cattolica e collaboratrice di Unione Donne di Azione Cattolica.
Nel 1966 si è formata come programmatrice e documentarista per la RAI, che l'ha poi assunta definitivamente all'inizio degli anni '70.
Ha fondato a Roma nel 1975, con Ida Magli e Annarita Buttafuoco, sua compagna di vita, la rivista DWF donnawomanfemme: la prima rivista italiana dedicata agli studi storici e socioantropologici femministi.
Nel 1977 ha realizzato la trasmissione Si dice donna, programma rivoluzionario sostenuto da Massimo Fichera, primo direttore di Rai 2 dopo la riforma del 1975. Si dice donna affrontava per la prima volta la società italiana dell'epoca con uno sguardo femminista[2]. Parteciparono alla trasmissione anche Biancamaria Frabotta, Alessandra Bocchetti, Ida Farè, Daniela Colombo, Annamaria Guadagni, Fiamma Nirestein, Paola Piva, Maricla Tagliaferri, Mariella Gramaglia e Sofia Scandurra. Il progetto televisivo terminò bruscamente nel 1981[3].
Tilde Capomazza scelse la pensione anticipata, ma continuò la sua attività editoriale femminista[4].
Con Marisa Ombra (partigiana e presidente, negli anni '70, della cooperativa editrice della rivista Noi Donne) scrisse nel 1987: "8 marzo: storia, miti, riti della giornata internazionale della donna", poi nel 2009: "8 marzo: una storia lunga un secolo".
Nel 2016, ha pubblicato con la casa editrice Harpo la sua biografia dal titolo: "Tivvù, passione mia".
A 2 anni dall'uscita del suo libro, Tilde Capomazza si è spenta a Genova il 1º febbraio 2018, all'età di 86 anni.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- 8 marzo: racconto, miti, riti della giornata internazionale della donna, Roma, Utopia, 1987
- Si dice donna. Dossier della trasmissione televisiva (1977-1981), Roma, Unione Femminile Nazionale, 2002[5]
- 8 marzo: una storia lunga un secolo, Pavona di Albano Laziale: Iacobelli, 2009
- Tivvù, passione mia, Roma, Harpo, 2016
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ «Si dice donna, quando la Rai raccontava il mondo al femminile», Rai News, 6 marzo 2017 [1]
- ^ https://www.teche.rai.it/2018/03/tilde-capomazza/, su teche.rai.it
- ^ Loredana Cornero, Tilde Capomazza, portò il femminismo in tv, su womenews.net..
- ^ Annamaria Guadagni, In memoria di Tilde Capomazza, su unionefemminile.it..
- ^ Tilde Capomazza, Si Dice Donna, su academia.edu..
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tilde Capomazza, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- Tilde Capomazza, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 465148996038159752250 · ISNI (EN) 0000 0004 9803 2640 · SBN CFIV069814 · LCCN (EN) no2017011704 · GND (DE) 1127667262 |
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