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Sant'Evasio
Sant'Evasio | |
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Sant'Evasio, particolare dall'ex voto del 1677, Confraternita della Trinità, Asti | |
Vescovo e martire | |
Morte | 362 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Duomo di Casale Monferrato |
Ricorrenza | 12 novembre (a Casale Monferrato) 1º dicembre (Martirologio Romano) |
Attributi | mitra e bastone vescovile, reggente la città di Casale |
Patrono di | Casale Monferrato, Pedrengo in provincia di Bergamo, Bizzarone in provincia di Como e della Confraternita della SS. Trinità di Asti |
Sant' Evasio (... – 362) è stato un vescovo italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, soprattutto ad Asti, ed è il patrono di Pedrengo e Casale Monferrato. La commemorazione liturgica ricorre il 1º dicembre.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Non esistono certezze storiche sulla sua vita; alcuni scritti lo collocano vescovo di Asti nel IV secolo (330-358).
Giovanni Maria Balliano, che per primo compilò la vita del santo in italiano nel 1566, si appoggiò agli Atti del monaco benedettino Giovanni Domenico e al Chronichon Novaliciense. Secondo questi scritti il vescovo morì al tempo di Liutprando per mano del duca Attabulo, il quale gli mozzò la testa in un luogo nei dintorni di Casale Monferrato dove ancora oggi è presente un duomo in suo onore.
Questa supposizione non può essere vera perché Liutprando visse nell'VIII secolo.
Gli studi
[modifica | modifica wikitesto]Il Deconti, il Savio e l'Irico, che studiarono il codice casalese e riscrissero la vita del patrono di Casale, lo collocano nel periodo dell'imperatore Costantino I. Dagli Atti del martirio, Sant'Evasio venne consacrato vescovo dal papa Silvestro in Ecclesia beati Petri Apostoli, iuxta eiusdem Apostoli aram nel 330.[1]
Quindi, essendo l'antica Basilica di San Pietro, edificata dall'imperatore Costantino, l'investitura di Evasio a vescovo è probabile che sia avvenuta in quel periodo.
Nel 355 il figlio Costanzo II, assunto il potere, favorì l'arianesimo, destituendo i vescovi cattolici avversi alle sue idee. Allontanato dalla propria sede astigiana (358), secondo gli agiografi cristiani Evasio sarebbe stato martirizzato il 1º dicembre 362 presso la città di Sedula (l'odierna Casale Monferrato),[2] in quelle che la tradizione cristiana chiama le persecuzioni di Giuliano.[3][4]
Don Pietro d'Acquino, negli studi sull'origine della diocesi di Asti ed i suoi primi vescovi, riferisce che dal catalogo più antico dei vescovi astesi pubblicato da monsignor Giovanni Stefano Aiazza, nel 1605, l'unico "Evasius" vescovo che troviamo, muore nel 713, dopo ventotto anni di episcopato.
Questo vescovo, non deve essere confuso con il martire del IV secolo, il cui corpo fu trasportato da Benevento a Casale dal re Liutprando nell'VIII secolo.[5]
Il martire Evasio, non fu mai vescovo di Asti, né tanto meno il primo vescovo. L'Evasio astese è un vescovo deceduto naturalmente e nei secoli venerato erroneamente come santo dopo essere stato confuso con il martire casalese probabilmente per la vicinanza delle due diocesi.
Inoltre, il culto del martire Evasio ad Asti, non si sviluppò che tardivamente. Infatti non esistono documenti anteriori al secolo XIII che ne dimostrino il culto ad Asti e sembra persino che ancora nel XVI secolo se ne ignorasse la leggenda, visto che nel sinodo di monsignor Domenico della Rovere del 1584, la festa del 1º dicembre è affiancata a S.Evasii Episcopi et confessoris.
Questo scarno accenno ad un santo che si dovrebbe considerare martire e primo vescovo della diocesi, lascia supporre l'infondatezza dei fatti.[6]
Molta di questa confusione, va anche attribuita alla trasmissione di notizie mistificatorie del religioso cistercense Filippo Malabaila nel 1644 a Ferdinando Ughelli per l'opera Italia sacra.
Il Malabaila, forse per colmare il vuoto episcopale della diocesi di Asti nei primi secoli e per dar lustro alla Chiesa astese, aggiunse queste supposizioni prive di fondamento documentabile[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894
- ^ Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894, pag. 87
- ^ "Sant'Evasio andò a Roma, imperante Costantino Magno e colà fu consacrato dal papa San Silvestro a primo vescovo d'Asti, donde fu cacciato, exorta sub Costantino augusto Arianorum fautore tempestae, e finalmente subì il martirio a Sedula, impiissimo apostata Iuliano imperante". Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894, p. 87.
- ^ "Giuliano era detto l'Apostata per aver rinnegato il cristianesimo. Egli era animato da un profondo odio per i cristiani che escluse dalle cariche pubbliche. Benché non osasse intimare un'aperta persecuzione contro di essi, pure tacitamente la favorì, anzi la promosse". Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894, pag 90
- ^ Pietro Dacquino, Appunti per la storia della nostra Cattedrale origine della Diocesi e primi vescovi. Il Platano, Asti 1979.
- ^ Fedele Savio, Gli antichi vescovi d'Italia, dalle origini al 1300 in Il Piemonte. Fratelli Bocca editori, Torino, 1898.
- ^ Pietro Dacquino, Appunti per la storia della nostra Cattedrale origine della Diocesi e primi vescovi, Il Platano, Asti, 1979.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fedele Savio, Notizie storiche sopra S. Evasio martire, Torino 1884
- Gaspare Bosio, Storia della Chiesa di Asti, Asti, 1894
- Lorenzo Gentile, Storia della Chiesa di Asti, Asti, 1934
- Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti, 2006
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sant'Evasio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sant'Evasio, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Sant'Evasio, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
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