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Accademia d'arte giapponese
L' Accademia d'arte giapponese (日本 芸術院, Nihon Geijutsuin, in inglese The Japan Art Academy) è un'organismo culturale e accademico con lo status di organizzazione speciale (特別の機関, Tokubetsu no kikan), dell'Agenzia per gli Affari Culturali del Ministero dell'Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia del Giappone (MEXT).[1][2]
Si occupa e delibera su questioni che riguardano la cultura e l'arte, fornisce consulenza al MEXT e al Commissario dell'Agenzia per gli Affari Culturali e sostiene lo sviluppo delle arti attraverso la principale mostra d'arte annuale del Giappone, nota come Nitten (日展), abbreviazione di Nihon bijutsu tenrankai, e un premio annuale suddiviso in cinque categorie (arti visive, musica, letteratura, danza e arti dello spettacolo).[1]
La sua sede è nel Parco di Ueno a Tokyo, in un edificio costruito nel 1958 su progetto di Isoya Yoshid.[3][3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini dell'Accademia d'arte giapponese sono generalmente collegate all'istituzione nel 1907 della Commissione di selezione delle arti (美術審査委員会 Bijutsu shinsa inkai) da parte del Ministero dell'istruzione (文部省, Monbushō), che promulgò nello stesso anno il Regolamento per le mostre d'arte, con l'obiettivo di creare una piattaforma comune per il mondo dell'arte giapponese, allora diviso tra diverse scuole e orientamenti (pittura di tradizione giapponese e pittura di stile occidentale), fornire standard di qualità e una sede per le mostre d'arte nell'era Meiji, su modello del "salon" francese.[4][5]
Per quanto riguarda la letteratura, il Ministero dell'Istruzione istituì nel 1904 la Commissione per le arti letterarie, con il compito di incoraggiare e promuovere le opere letterarie e la letteratura nazionale, ma il progetto non ebbe successo, venne interrotto nel giugno 1912, con all'attivo pochi risultati, tra cui la traduzione del Faust di Mori Ōgai e l'assegnazione di un premio allo scrittore e drammaturgo Tsubouchi Shōyō.[5][6]
Bunten (1907-1918)
[modifica | modifica wikitesto]La prima mostra d'arte governativa fu istituita nel 1907 dal Ministro dell'istruzione Makino Nobuaki, in precedenza ambasciatore in Italia e Austria, esperto di amministrazione di belle arti.[7] Comunemente conosciuta con il termine abbreviato Bunten (文展, nome completo Monbushō Bijtsu Tenrankai, 文部省 美術展 覧会), si svolse dal 25 ottobre al 20 novembre 1907 (Meiji 40) presso l'ex Museo dell'Esposizione Industriale di Tokyo nel Parco di Ueno.[4][8]
La commissione giudicatrice divise le opere presentate in tre sezioni: pittura giapponese, pittura in stile occidentale e scultura. Mantenne la denominazione Bunten fino al 1918 (12ª Bunten).[3][9]
Teiten (1919-1934)
[modifica | modifica wikitesto]Nel settembre del 1919, a seguito delle critiche mosse alla nomina dei giudici e all'assegnazione dei premi e per cercare di sanare la divisione tra le vecchie e nuove scuole pittoriche, manifestata fin dall'avvio della mostra Bunten con la costituzione di nuove società, come Seiha Doshi Kai, avverse alle iniziative del governo, o addirittura di mostre concorrenti, come quella organizzata in passato dagli artisti del Kokuga Gyokusei Kai, venne fondata l'Accademia Imperiale d'arte, promulgato il nuovo Regolamento e sostituita la vecchia Commissione di selezione delle opere d'arte (Teikoku Bijutsu-in).[10][8]
Metà dei giudici vennero nominati dal Ministro dell'Istruzione, l'altra metà dall'Accademia Imperiale d'arte; la direzione fu affidata allo scrittore Mori Ōgai. Nello stesso anno si tenne la prima mostra dell'Accademia imperiale d'arte, che cambiò il nome da Bunten a Teiten (abbreviazione di Teikoku Bijutsu Tenrankai 帝国 美術展 覧 会, trad.ː Mostra dell'Accademia imperiale d'Arte).[11]
Nel 1923, anno del Grande Terremoto del Kanto, la mostra fu cancellata. Nel 1929 alle tre sezioni esistenti - pittura giapponese, pittura in stile occidentale e scultura - ne venne aggiunta una quarta, "Arti e mestieri".[9]
Shinbunten (1937-1944)
[modifica | modifica wikitesto]Successivamente allo svolgimento della 15ª mostra Teiten nel 1934, il Ministro dell'Istruzione Matsuda Genji sospese l'esposizione, abolì i Regolamenti dell'Accademia Imperiale delle Arti, ridenominata Teikoku Geijutsuin (帝国術術院), ne riorganizzò la struttura, aumentò i membri da trenta a cinquanta, per comprendere un numero maggiore di rappresentanti di gruppi artistici locali e ampliò il raggio delle sue attività alla letteratura, musica, danza e arti teatrali e dello spettacolo.[12][13] La mostra annuale riprese dal 1936 al 1944 come mostra d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione, spesso chiamata Shinbunten.[9][5]
Nitten (1946-)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale, venute meno le precedenti prerogative dell'imperatore, l'Accademia cambiò il nome in Accademia d'arte giapponese (日本 芸術院) e la mostra annuale venne rinominata Mostra d'arte giapponese (日本美術展覧会, Nihon bijutsu tenrankai), abbreviata in Nitten (日展).[14]
Nel 1958, un'ulteriore riorganizzazione trasformò l'Accademia in un'organizzazione senza scopo di lucro, puramente accademica e di consulenza, e l'organizzazione dell'annuale mostra Nitten venne scorporata e affidata in gestione ad una società privata separata, la Nitten Company.[9]
Nel 2012 Nitten Company ha cambiato il suo status legale in ente di interesse pubblico.[9]
Sezioni e categorie
[modifica | modifica wikitesto]L'Accademia d'arte giapponese è sotto l'autorità del Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia. È composta da un massimo di 120 membri, selezionati tra artisti di fama e nominati dal Ministero.[15]
Si suddivide in tre sezioni, per un totale di 18 categorieː[15]
Arte
- Pittura tradizionale giapponese (nihonga) e pittura in stile occidentale (yōga)
- Scultura
- Artigianato
- Calligrafia
- Architettura, design
- Fotografia, video immagini
Letteratura
- Romanzi e prosa
- Poesia
- Saggi e traduzioni
- Manga
Musica, teatro, danza
- Nōgaku
- Kabuki
- Bunraku
- Musica tradizionale giapponese (Hōgaku)
- Musica di stile occidentale (Yōgaku)
- Danza
- Recitazione, teatro di marionette
- Film, TV, Anime
Presidenti dell'Accademia
[modifica | modifica wikitesto]Nome | Kanji | Occupazione | Durata | |
---|---|---|---|---|
Accademia Imperiale d'Arte | ||||
1 | Mori Ōgai | 森鴎外 | scrittore e traduttore | 1919-1922 |
2 | Kuroda Seiki | 黒田清輝 | pittore di stile occidentale | 1922-1924 |
3 | Fukuhara Ryōjirō | 福原鐐二郎 | politico | 1924-1931 |
4 | Masaki Naohiko | 正木直彦 | insegnante | 1931-1935 |
5 | Shimizu Tōru | 清水澄 | politico | 1935-1937 |
Accademia Imperiale delle Arti | ||||
Shimizu Tōru | 清水澄 | politico | 1937-1947 | |
Accademia delle Arti | ||||
1 | Takahashi Seiichirō | 高橋誠一郎 | economista, politico | 1948-1979 |
2 | Jirō Arimitsu | 有光次郎 | insegnante | 1979-1990 |
3 | Tadashi Inumaru | 犬丸直 | storico dell'arte | 1990-2004 |
4 | Shumon Miura | 三浦朱門 | scrittore, saggista | 2004-2014 |
5 | Kuroi Senji | 黒井千次 | scrittore | 2014-2020 |
6 | Shūji Takashina | 高階秀爾 | storico dell'arte | 2020-2023 |
7 | Nomura Mansai | 高階秀爾 | attore | 2023- |
Premi dell'Accademia
[modifica | modifica wikitesto]A giugno di ogni anno, in presenza dell'imperatore e dell'imperatrice, l'Accademia assegna due diversi premi a opere d'arte eccezionali e a persone che contribuiscono in modo peculiare al progresso delle arti giapponesi:[16]
- il Premio dell'Accademia giapponese delle arti (日本芸術院賞, Nihon Geijutsuin-shō), assegnato a partire dal 1941 e consistente in un certificato di merito, una medaglia e una somma di denaro;
- il Premio Imperiale, Onshi-shō 恩賜賞, assegnato a partire dal 1950 e consistente in un dono offerto dalla famiglia imperiale per evidenziare un risultato individuale.[17]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (JA) 日本芸術院について役割・沿革, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ (EN) About MEXT, su mext.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c (EN) The Japan Art Academy, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b (JA) Mihoko Yamami, 日展の前身「文部省美術展覧会」とは?歴史や関わった人物を解説 [Qual è il predecessore di Nitten, la mostra d'arte del Ministero dell'Istruzione? Spiegare la storia e le persone coinvolte], su artplaza.geidai.ac.jp, 19 luglio 2022. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ a b c (JA) 芸術文化の行政 [Amministrazione delle arti e della cultura], su mext.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ (JA) 文芸委員会官制・御署名原本・明治四十四年・勅令第百六十四号 [Registrazione ufficiale della Commissione letteraria, originale firmato, 1904, ordinanza reale n. 164], su digital.archives.go.jp. URL consultato il 17 dicembre 2024.
- ^ Jintaro, p. 498
- ^ a b (JA) 明治後期・大正期の日本画界について [Sul mondo della pittura giapponese nel tardo periodo Meiji e Taisho], su bunka.pref.mie.lg.jp. URL consultato il 17 dicembre 2024.
- ^ a b c d e (JA) 組織概要 [Panoramica dell'organizzazione], su nitten.or.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ Jintaro, pp. 498, 502-503
- ^ 日本芸術院創設百周年記念事業 [Progetto per il centenario della Japan Art Academy], su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ (EN) History, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 17 dicembre 2024.
- ^ Leiter, p. 261
- ^ (JA) 日展 [Nitten], su kotobank.jp. URL consultato il 17 dicembre 2024.
- ^ a b (JA) 会員会員数, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ (EN) The Imperial Prize and the Japan Art Academy Prize, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
- ^ 恩賜賞・日本芸術院賞歴代授賞者一覧 [Premio Imperiale/Premio Japan Art AcademyElenco dei precedenti destinatari del premio], su geijutuin.go.jp. URL consultato il 16 dicembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jintaro Fujii (a cura di), Outline of Japanese history in the Meiji era (TXT), traduzione di Hattie K. Colt, Kenneth E. Colton, Tokyo, Toyo Bunko, 1969, OCLC 552089494.
- (EN) Samuel L. Leiter, Kabuki at the crossroads : years of crisis, 1952-1965, Boston, Global Oriental, 2013, OCLC 844924498.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The Japan Art Academy / 日本芸術院. Home Page, su geijutuin.go.jp. URL consultato il 18 dicembre 2024.
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