Ossido di lutezio
Ossido di lutezio | |
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Nome IUPAC | |
Triossido di dilutezio, ossido di lutezio(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Lu2O3 |
Massa molecolare (u) | 397,932 |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 234-764-3 |
PubChem | 4323797 |
SMILES | O=[Lu]O[Lu]=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 2490 °C |
Temperatura di ebollizione | 3980 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 305+351+338 [1] |
L'ossido di lutezio, formula chimica Lu2O3, è un solido bianco. È un ossido di lantanide, noto anche come terra rara.[2][3][4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1879, Jean Charles Galissard de Marignac (1817-1894), un chimico svizzero, dichiarò di aver scoperto l'itterbio, ma in realtà aveva trovato una miscela di elementi. Nel 1907, il chimico francese Georges Urbain (1872-1938) riferì che l'itterbio era una miscela di due nuovi elementi e non un singolo elemento. Nello stesso periodo, anche altri due chimici, Carl Auer von Welsbach (1858-1929) e Charles James (1880-1928), estrassero l'ossido di lutezio dall'ossido di itterbio. Si ottennero così gli ossidi di due elementi che alla fine furono chiamati itterbio e lutezio. Nessuno di questi chimici fu però in grado di isolare il lutezio puro.[5][6]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il prodotto di Lu2O3 e PdO (formato ad alta pressione e temperatura in presenza di clorato di potassio) ha un'applicazione potenziale nei materiali superconduttori[7].
L'ossido di lutezio è utilizzato nel campo di laser, ceramiche e vetri. È inoltre utilizzato come catalizzatore in reazioni di cracking, alchilazione, idrogenazione e polimerizzazione[2]. Il gap di banda dell'ossido di lutezio è di 5,5 eV.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 30.11.2012
- ^ a b (EN) Lutetium Oxide. 1997-2007, su Metall Rare Earth Limited. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ (EN) J.E. Macintyre, Dictionary of Inorganic Compounds Volumes 1–3, Londra, Chapman & Hall, 1992.
- ^ (EN) A.F. Trotman-Dickenson, Comprehensive Inorganic Chemistry, Oxford, Pergamon Press, 1973.
- ^ (EN) Charles James, Separation of Rare Earth Elements by Charles James, in National Historic Chemical Landmarks, American Chemical Society. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ (EN) Mary Elvira Weeks, The discovery of the elements, 6ª ed., Easton, PA, Journal of Chemical Education, 1956. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ (EN) Lutetium (III) oxide, su Sigma Aldrich, 2007. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ (EN) S.V. Ordin e A.I. Shelykh, Optical and dielectric characteristics of the rare-earth metal oxide Lu2O3, in Semiconductors, vol. 44, n. 5, 2010, pp. 558–563, DOI:10.1134/S1063782610050027.