Indice
Juventus Football Club 1990-1991
Juventus FC | |
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Stagione 1990-1991 | |
Sport | calcio |
Squadra | Juventus |
Allenatore | Luigi Maifredi |
All. in seconda | Antonello Cuccureddu |
Presidente | Vittorio Caissotti di Chiusano |
Serie A | 7º |
Coppa Italia | Quarti di finale |
Supercoppa italiana | Finalista |
Coppa delle Coppe | Semifinalista |
Maggiori presenze | Campionato: Tacconi (34)[1] Totale: Tacconi (49) |
Miglior marcatore | Campionato: Baggio (14)[1] Totale: Baggio (27) |
Stadio | Delle Alpi |
Abbonati | 25 973[2] |
Media spettatori | 43 114[3]¹ |
considera le partite giocate in casa in campionato. Si invita a seguire il modello di voce
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Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la Juventus Football Club nelle competizioni ufficiali della stagione 1990-1991.
Stagione
[modifica | modifica wikitesto]«Come la Fiat crea posti di lavoro al sud (qualche migliaio), la Juve ne crea in città (qualche decina). Da un esame del nuovo assetto juventino, mi sembra manchino: un datore di luci, un coreografo, uno chef che prepari i flan d'asparagi [...] a Montezemolo, un sociologo della comunicazione, un art director (mai capito a che serva, ma ormai ce l'hanno tutti).»
Nell'estate 1990 la Juventus provò a cambiare pelle, allontanandosi dal suo storico stile societario per andare incontro a una vera e propria «rivoluzione culturale»,[5] sulla falsariga dell'allora vittorioso Milan di stampo berlusconiano. Il «nuovo corso» bianconero, già ufficializzato nei mesi precedenti con l'avvicendamento alla presidenza tra Giampiero Boniperti e Vittorio Caissotti di Chiusano, portò così all'allontanamento anche di un altro «pupillo» bonipertiano,[5] il tecnico e bandiera juventina Dino Zoff, nonostante l'ottimo finale della precedente stagione che aveva fruttato ai torinesi un inaspettato double continentale.[5][6]
Uomo di riferimento divenne il nuovo vicepresidente esecutivo Luca Cordero di Montezemolo[5] – «non avrei mai creduto che diventasse vicepresidente un tifoso laziale», commentò causticamente Boniperti, rimarcando le differenti visioni in essere tra i due –,[7] manager nell'orbita Fiat e reduce dall'organizzazione del campionato del mondo 1990,[6] il quale varò un fastoso mercato mettendo sul piatto oltre 70 miliardi di lire,[6] una somma che portò a Torino giocatori di notevole caratura: su tutti il fantasista Roberto Baggio strappato alla Fiorentina[8] (e il cui addìo a Firenze sfociò in violente proteste di piazza da parte del tifo viola),[6][9] passando per rinforzi pesanti a centrocampo come il giovane Corini, il talentuoso Di Canio e il tedesco Häßler campione del mondo in carica, oltre allo stopper brasiliano Júlio César. I giovani difensori De Marchi e Luppi furono infine direttamente sponsorizzati dal nuovo titolare della panchina bianconera, dove sempre su spinta di Montezemolo[5] si sedette un esponente della «nouvelle vague» tecnica, Gigi Maifredi, emerso grazie ad alcune buone stagioni al Bologna e seguace tattico del calcio a zona; una scelta che tradiva l'intento juventino, tutt'altro che velato, di rispondere sul campo al «boom» milanista di Arrigo Sacchi.[6]
Anche il versante logistico segnò una rottura col passato: abbandonato dopo 57 anni il Comunale, la Juventus si trasferì nel nuovo stadio delle Alpi,[10] inaugurato poche settimane prima[11] in occasione della rassegna iridata[12] e destinato a divenire la casa bianconera per i successivi sedici anni, e lasciò anche il Campo Combi,[13] storica sede d'allenamento juventina fin dal 1943, in favore del più moderno centro Sisport di Orbassano.[14]
Nonostante i favori del pronostico derivati da questo ingente rinnovamento,[15] la squadra iniziò la stagione, il 1º settembre 1990, subendo una pesante cinquina dal Napoli di Bigon e Maradona nella finale di Supercoppa italiana al San Paolo, anche per via della difficile preparazione zonista predicata da Maifredi.[16] L'allenatore bresciano stava infatti tentando di disegnare una squadra retta da una retroguardia a quattro elementi in linea, che ripudiava il tradizionale ruolo del libero, e basata su un gioco fortemente improntato all'attacco grazie al contemporaneo utilizzo di Häßler e Baggio in appoggio a due punte, solitamente il giovane Casiraghi e Schillaci, quest'ultimo reduce dai fasti azzurri nelle notti magiche di Italia '90.[17]
I bianconeri sembrarono riprendersi nelle settimane seguenti, passando anche in autunno per il definitivo riassetto montezemoliano delle cariche societarie che vide, tra gli altri, l'arrivo del nuovo direttore generale Enrico Bendoni, altro reduce dal comitato organizzatore del mondiale italiano,[18] al posto di Pietro Giuliano, bandiera juventina dietro la scrivania nel precedente ventennio.[19] Sul versante sportivo, la squadra iniziò a ingranare in Serie A disputando un buon girone di andata concluso al secondo posto, appena dietro all'Inter di Giovanni Trapattoni; il girone di ritorno però vide crollarne il rendimento sotto tutti i punti di vista – a esclusione di Baggio – e con la pesante involuzione di Schillaci il quale, apparso il lontano parente del fromboliere ammirato nella stagione precedente, quest'anno realizzò appena 5 reti in campionato.
Si dimostrò poco azzeccata la scelta di affidarsi a una guida tecnica come quella di Maifredi,[5] il quale «forse si fidò troppo del talento dei suoi giocatori, per i quali applicò un principio della democrazia spinta all'eccesso» eccezion fatta per Baggio, cui tuttavia costruì intorno una «corazzata senza equilibrio», affiancandogli «raffinati tessitori» come Häßler e Di Canio ma incapaci di trasformarsi in «marcantoni affamati di gambe avversarie»;[5] ne derivò che quel «calcio champagne» predicato dal tecnico, nel corso della stagione offrì solo pochi sprazzi prima di sgonfiarsi fragorosamente.[6] Maifredi si dimise al termine dell'ultima partita di campionato,[20] la sconfitta di Marassi contro il Genoa del 26 maggio 1991, significante un anonimo settimo posto in classifica e, ancora peggio, una clamorosa esclusione dalle coppe europee – dopo ventotto anni di presenza ininterrotta – per l'annata seguente.[6]
Di ben altra andatura, ma alla fine ugualmente infruttuoso, fu il percorso della Vecchia Signora in Coppa delle Coppe, cui prese parte come detentrice della Coppa Italia. Dopo aver eliminato in sequenza i bulgari dello Sliven, l'Austria Vienna e i belgi del RFC Liegi, la Juventus si qualificò per le semifinali dove affrontò il Barcellona di Stoičkov e Koeman, allenato da Johan Cruijff. Nella gara di andata giocata al Camp Nou i bianconeri passarono subito in vantaggio con Casiraghi, ma nel secondo tempo i blaugrana ribaltarono il punteggio trovando per tre volte la rete e chiudendo definitivamente la gara; nella sfida di ritorno al Delle Alpi una pur volitiva Juventus trovò un unico e ininfluente gol a mezz'ora dal termine, con un calcio di punizione di Baggio, fermandosi così alle soglie della finale. Lo stesso Divin Codino, come magra consolazione personale, vinse la classifica marcatori della manifestazione segnando 9 gol.
Il fallimentare epilogo portò a defenestrare l'effimero assetto tecnico-dirigenziale del club di questa stagione, lasciando spazio nell'estate seguente a una massiccia restaurazione con il ritorno dei «grandi vecchi» Boniperti e Trapattoni, rispettivamente in società e in panchina.[6]
Divise e sponsor
[modifica | modifica wikitesto]Il fornitore tecnico della Juventus per la stagione 1990-1991 è Kappa, mentre lo sponsor ufficiale è UPIM.
Per la divisa casalinga viene confermato il completo introdotto nella stagione precedente, con una maglia a strisce bianconere abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi, mentre per le trasferte c'è la novità di un'uniforme nera con bordini bianchi, ispirata a una tra le soluzioni più iconiche relative alle divise di cortesia della squadra e storicamente assente in casa bianconera dai primi anni 60.
Anche per le divise utilizzate dai portieri vennero riconfermati i modelli della stagione precedente, realizzati da Uhlsport ma con sovrapposti i loghi Kappa e UPIM. Tutte le casacche recano all'altezza del cuore la cosiddetta «scatolina» dorata inglobante le due stelle fin lì conquistate dal club; sotto a essa, la coccarda tricolore simboleggiante la vittoria in Coppa Italia nella precedente stagione.
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Organigramma societario
[modifica | modifica wikitesto]Area direttiva
- Presidente: Vittorio Caissotti di Chiusano
- Vicepresidente: Remo Giordanetti
- Vicepresidente esecutivo: Luca Cordero di Montezemolo
- Direttore generale: Pietro Giuliano (fino al 30 novembre 1990), poi Enrico Bendoni (dal 1º dicembre 1990)[18]
Area organizzativa
- Segretario: Sergio Secco (fino al 30 novembre 1990)
- Direttore amministrativo: Sergio Secco (dal 1º dicembre 1990)[18]
- Consulente informatico: Giorgio Catalano (dal 1º dicembre 1990)[18]
Area comunicazione
- Relazioni esterne: Piero Bianco
- Addetto stampa: Alberto Refrigeri
- Consulente marketing: Niccolò Bastianini (dal 1º dicembre 1990)[18]
Area sportiva
- Manager: Nello Governato (fino al 30 novembre 1990)
- Direttore sportivo: Francesco Morini (fino al 30 novembre 1990), poi Nello Governato (dal 1º dicembre 1990)[18]
- Team Manager: Francesco Morini (dal 1º dicembre 1990)[18]
- Collaboratore del direttore sportivo: Claudio Gentile (dal 1º dicembre 1990)[18]
- Addetto ai rapporti con la squadra: Giampaolo Boniperti (dal 1º dicembre 1990)[18]
Area tecnica
- Allenatore: Luigi Maifredi
- Allenatore in seconda: Antonello Cuccureddu[22]
- Preparatore dei portieri: Roberto Sorrentino
- Preparatore atletico: prof. Eugenio Bergamaschi
Area sanitaria
- Massaggiatori: Valerio Remino, Guido Rumiano
- Medico sociale: Giuseppe Bosio
- Consulente medico: Benigno Bartoletti (dal 1º dicembre 1990)[18]
Rosa
[modifica | modifica wikitesto]Risultati
[modifica | modifica wikitesto]Serie A
[modifica | modifica wikitesto]Girone di andata
[modifica | modifica wikitesto]Parma 9 settembre 1990, ore 16:00 CEST 1ª giornata | Parma | 1 – 2 referto | Juventus | Stadio Ennio Tardini
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Torino 16 settembre 1990, ore 16:00 CEST 2ª giornata | Juventus | 1 – 1 referto | Atalanta | Stadio delle Alpi
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Cesena 23 settembre 1990, ore 16:00 CEST 3ª giornata | Cesena | 1 – 1 referto | Juventus | Stadio Dino Manuzzi
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Torino 30 settembre 1990, ore 15:00 CET 4ª giornata | Juventus | 0 – 0 referto | Sampdoria | Stadio delle Alpi
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Lecce 7 ottobre 1990, ore 15:00 CET 5ª giornata | Lecce | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio Via del mare
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Torino 21 ottobre 1990, ore 14:30 CET 6ª giornata | Juventus | 0 – 0 referto | Lazio | Stadio delle Alpi
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Torino 28 ottobre 1990, ore 14:30 CET 7ª giornata | Juventus | 4 – 2 referto | Inter | Stadio delle Alpi
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Bologna 11 novembre 1990, ore 14:30 CET 8ª giornata | Bologna | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio Renato Dall'Ara
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Torino 18 novembre 1990, ore 14:30 CET 9ª giornata | Juventus | 5 – 0 referto | Roma | Stadio delle Alpi
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Bari 25 novembre 1990, ore 14:30 CET 10ª giornata | Bari | 2 – 0 referto | Juventus | Stadio San Nicola
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Torino 2 dicembre 1990, ore 14:30 CET 11ª giornata | Juventus | 2 – 1 referto | Fiorentina | Stadio delle Alpi
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Torino 10 dicembre 1990[25], ore 14:30 CET 12ª giornata | Torino | 1 – 1 referto | Juventus | Stadio delle Alpi
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Torino 16 dicembre 1990, ore 14:30 CET 13ª giornata | Juventus | 2 – 2 referto | Cagliari | Stadio delle Alpi
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Milano 30 dicembre 1990, ore 14:30 CET 14ª giornata | Milan | 2 – 0 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza
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Torino 6 gennaio 1991, ore 14:30 CET 15ª giornata | Juventus | 1 – 0 referto | Napoli | Stadio delle Alpi
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Pisa 13 gennaio 1991, ore 14:30 CET 16ª giornata | Pisa | 1 – 5 referto | Juventus | Arena Garibaldi
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Torino 20 gennaio 1991, ore 14:30 CET 17ª giornata | Juventus | 0 – 1 referto | Genoa | Stadio delle Alpi
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Girone di ritorno
[modifica | modifica wikitesto]Torino 27 gennaio 1991, ore 14:30 CET 18ª giornata | Juventus | 5 – 0 referto | Parma | Stadio delle Alpi
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Bergamo 3 febbraio 1991, ore 14:30 CET 19ª giornata | Atalanta | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Comunale
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Torino 10 febbraio 1991, ore 15:00 CET 20ª giornata | Juventus | 3 – 0 referto | Cesena | Stadio delle Alpi
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Genova 17 febbraio 1991, ore 15:00 CET 21ª giornata | Sampdoria | 1 – 0 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris
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Torino 24 febbraio 1991, ore 15:00 CET 22ª giornata | Juventus | 0 – 0 referto | Lecce | Stadio delle Alpi
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Roma 3 marzo 1991, ore 15:00 CET 23ª giornata | Lazio | 1 – 0 referto | Juventus | Stadio Olimpico
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Milano 10 marzo 1991, ore 15:00 CET 24ª giornata | Inter | 2 – 0 referto | Juventus | Stadio Giuseppe Meazza
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Torino 17 marzo 1991, ore 15:00 CET 25ª giornata | Juventus | 1 – 1 referto | Bologna | Stadio delle Alpi
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Roma 24 marzo 1991, ore 15:00 CET 26ª giornata | Roma | 0 – 1 referto | Juventus | Stadio Olimpico
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Torino 30 marzo 1991, ore 15:00 CET 27ª giornata | Juventus | 3 – 1 referto | Bari | Stadio delle Alpi
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Firenze 6 aprile 1991, ore 16:00 CEST 28ª giornata | Fiorentina | 1 – 0 referto | Juventus | Stadio Comunale
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Torino 14 aprile 1991, ore 16:00 CEST 29ª giornata | Juventus | 1 – 2 referto | Torino | Stadio delle Alpi
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Cagliari 20 aprile 1991, ore 16:00 CEST 30ª giornata | Cagliari | 0 – 0 referto | Juventus | Stadio Sant'Elia
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Torino 5 maggio 1991, ore 16:00 CEST 31ª giornata | Juventus | 0 – 3 referto | Milan | Stadio delle Alpi
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Napoli 12 maggio 1991, ore 16:00 CEST 32ª giornata | Napoli | 1 – 1 referto | Juventus | Stadio San Paolo
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Torino 19 maggio 1991, ore 16:00 CEST 33ª giornata | Juventus | 4 – 2 referto | Pisa | Stadio delle Alpi
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Genova 26 maggio 1991, ore 16:00 CEST 34ª giornata | Genoa | 2 – 0 referto | Juventus | Stadio Luigi Ferraris
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Coppa Italia
[modifica | modifica wikitesto]Turni preliminari
[modifica | modifica wikitesto]Torino 5 settembre 1990, ore 20:30 CEST Secondo turno - Andata | Juventus | 2 – 0 referto | Taranto | Stadio delle Alpi (ca 10 000 spett.)
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Taranto 12 settembre 1990, ore 16:00 CEST Secondo turno - Ritorno | Taranto | 2 – 1 referto | Juventus | Stadio Erasmo Iacovone
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Torino 14 novembre 1990, ore 14:30 CET Terzo turno - Andata | Juventus | 3 – 2 referto | Pisa | Stadio delle Alpi
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Pisa 21 novembre 1990, ore 14:00 CET Terzo turno - Ritorno | Pisa | 1 – 2 referto | Juventus | Arena Garibaldi
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Fase finale
[modifica | modifica wikitesto]Roma 7 febbraio 1991, ore 20:30 CET Quarti di finale - Andata | Roma | 1 – 1 referto | Juventus | Stadio Olimpico
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Torino 20 febbraio 1991, ore 20:30 CET Quarti di finale - Ritorno | Juventus | 0 – 2 referto | Roma | Stadio delle Alpi
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Supercoppa italiana
[modifica | modifica wikitesto]Napoli 1º settembre 1990, ore 20:45 CEST Finale | Napoli | 5 – 1 referto | Juventus | Stadio San Paolo (62 404 spett.)
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Coppa delle Coppe UEFA
[modifica | modifica wikitesto]Sliven 19 settembre 1990, ore 16:30 CEST Primo turno - Andata | Sliven | 0 – 2 referto | Juventus | Stadio Hadzhi Dimitar
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Torino 3 ottobre 1990, ore 20:30 CET Primo turno - Ritorno | Juventus | 6 – 1 referto | Sliven | Stadio delle Alpi (9 765 spett.)
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Vienna 24 ottobre 1990, ore 19:30 CET Secondo turno - Andata | Austria Vienna | 0 – 4 referto | Juventus | Stadio Prater (ca 10 000 spett.)
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Torino 7 novembre 1990, ore 20:30 CET Secondo turno - Ritorno | Juventus | 4 – 0 referto | Austria Vienna | Stadio delle Alpi (12 028 spett.)
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Liegi 6 marzo 1991, ore 20:30 CET Quarti di finale - Andata | RFC Liegi | 1 – 3 referto | Juventus | Stade Jules Georges (16 463 spett.)
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Torino 20 marzo 1991, ore 20:30 CET Quarti di finale - Ritorno | Juventus | 3 – 0 [26] referto | RC Liégeois | Stadio delle Alpi (20 641 spett.)
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Barcellona 10 aprile 1991, ore 20:45 CEST Semifinale - Andata | Barcellona | 3 – 1 referto | Juventus | Camp Nou (ca 110 000 spett.)
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Torino 24 aprile 1991, ore 20:30 CEST Semifinale - Ritorno | Juventus | 1 – 0 referto | Barcellona | Stadio delle Alpi (64 469 spett.)
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Statistiche dei giocatori
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore | Serie A | Coppa Italia | Coppa delle Coppe | Supercoppa italiana | Totale | |||||||||||||||
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A. Bonaiuti | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 |
D. Micillo | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 |
S. Tacconi | 34 | -32 | 2 | 0 | 6 | -8 | 0 | 0 | 8 | -5 | 0 | 0 | 1 | -5 | 0 | 0 | 49 | -50 | 2 | 0 |
D. Bonetti | 11 | 0 | 2 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 19 | 0 | 3 | 0 |
L. De Agostini | 32 | 2 | 2 | 0 | 4 | 0 | 1 | 0 | 7 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 44 | 2 | 4 | 0 |
M. De Marchi | 17 | 0 | 1 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 25 | 0 | 1 | 0 |
J. César | 29 | 1 | 2 | 1 | 4 | 0 | 0 | 0 | 8 | 1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 42 | 2 | 3 | 1 |
G. Luppi | 24 | 0 | 2 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | - | - | - | - | 34 | 0 | 4 | 0 |
N. Napoli | 20 | 1 | 1 | 0 | 4 | 0 | 1 | 0 | 6 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 31 | 1 | 3 | 0 |
M. Serena | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | 0 | 0 | 0 | 0 |
A. Alessio | 22 | 4 | 1 | 0 | 5 | 2 | 0 | 0 | 4 | 1 | 0 | 0 | - | - | - | - | 31 | 7 | 1 | 0 |
E. Corini | 25 | 1 | 2 | 0 | 5 | 0 | 1 | 0 | 5 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | 35 | 1 | 3 | 0 |
D. Fortunato | 24 | 1 | 1 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 34 | 1 | 1 | 0 |
R. Galia | 23 | 0 | 4 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 33 | 0 | 4 | 0 |
T. Häßler | 32 | 1 | 1 | 0 | 4 | 1 | 0 | 0 | 8 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 45 | 3 | 1 | 0 |
G. Marocchi | 31 | 3 | 5 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 7 | 0 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 45 | 3 | 6 | 0 |
M. Orlando | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | 2 | 0 | 0 | 0 |
N. Zanini | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 | 0 | 0 |
R. Baggio | 33 | 14 | 3 | 0 | 5 | 3 | 0 | 0 | 8 | 9 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 47 | 27 | 4 | 0 |
P. Casiraghi | 24 | 8 | 0 | 0 | 4 | 2 | 0 | 0 | 6 | 4 | 1 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 35 | 14 | 1 | 0 |
P. Di Canio | 23 | 3 | 0 | 0 | 6 | 0 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 0 | - | - | - | - | 34 | 3 | 0 | 0 |
S. Schillaci | 29 | 5 | 0 | 0 | 5 | 0 | 0 | 0 | 7 | 3 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 42 | 8 | 0 | 0 |
Giovanili
[modifica | modifica wikitesto]Organigramma
[modifica | modifica wikitesto]Area tecnica
- Settore giovanile
- Primavera
- Allenatore: Antonello Cuccureddu
- Berretti
- Allenatore: Salvatore Jacolino
- Allievi Nazionali
- Allenatore: Nenè
- Allievi Regionali
- Allenatore: Giuseppe Cavasin
- Giovanissimi
- Allenatore: Elio Mesiti
- Mini Giovanissimi
- Allenatore: Domenico Maggiora
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Panini, Presenze e reti, p. 9.
- ^ Spettatori ed Incassi dal 1962-63 al 2000-01 (PDF), su stadiapostcards.com.
- ^ (EN) Attendance Statistics of Serie A - 1986-87 to 1997-98, su stadiapostcards.com.
- ^ Gianni Mura, Ora ci manca l'art director, in la Repubblica, 2 dicembre 1990.
- ^ a b c d e f g Luigi Panella, Brescia, riecco Maifredi. Calcio champagne 'invecchiato' tredici anni, su repubblica.it, 25 settembre 2013.
- ^ a b c d e f g h Panini, Il flop, p. 7.
- ^ Angelo Caroli, Severo custode dello stile bianconero, in La Stampa, 27 giugno 1991, p. 31.
- ^ Fulvio Bianchi, 25 miliardi, Baggio è d'oro, in la Repubblica, 18 maggio 1990.
- ^ Giuseppe Bagnati, Quell'antica ruggine tra Juve e Fiorentina, su gazzetta.it, 22 gennaio 2009.
- ^ Bruno Bernardi, La Juve sorride ma cerca ancora se stessa, in La Stampa, 6 settembre 1990, p. 31. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 22 giugno 2020).
- ^ Bruno Bernardi, ToroJuve, festival di gol per Škoro, in La Stampa, 1º giugno 1990, p. 21. URL consultato il 14 settembre 2015 (archiviato il 20 maggio 2016).
- ^ Fabio Vergnano, Brasile, giù la maschera - la Coppa non è una chimera, in Stampa Sera, 11 giugno 1990, p. 21.
- ^ Piero Abrate, Allenamenti tra il Combi e Orbassano, in La Stampa, 26 settembre 1990, p. 7. URL consultato il 27 dicembre 2013 (archiviato il 1º febbraio 2014).
- ^ Marco Ansaldo, Da Piazza d'Armi a Orbassano, in La Stampa, 28 giugno 1995, p. 34. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato il 12 agosto 2017).
- ^ Panini, La storia, p. 6.
- ^ Bruno Bernardi, Super Napoli, in La Stampa, 2 settembre 1990, p. 33. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ Giuseppe Pastore, Tra Maifredi e la Juventus non poteva funzionare, su ultimouomo.com, 1º agosto 2019.
- ^ a b c d e f g h i j Bruno Bernardi, La Juventus vuole scrivere un'altra storia, in La Stampa, 1º dicembre 1990, p. 21.
- ^ Marco E. Ansaldo, Addio vecchia Juve, in la Repubblica, 29 novembre 1990.
- ^ Carlo Grandini, Maifredi, il fantasma del calcio-champagne, in Corriere della Sera, 18 febbraio 2001, p. 42 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2015).
- ^ I nuovi quadri, in La Stampa, 1º agosto 1990, p. 31.
- ^ Cuccureddu vice Maifredi, in Stampa Sera, sez. lunedìsport, 1º ottobre 1990, p. 3.
- ^ a b Ceduto nella sessione autunnale di calciomercato.
- ^ Aggregato dalla squadra Primavera; cfr. Nicola Zanini, su juworld.net. URL consultato il 21 marzo 2022.
- ^ Partita in programma il 9 dicembre 1990, ore 14:30, rinviata per impraticabilità del campo causa neve; cfr. Bruno Perucca, Scandalo: la neve sommerge il derby, in Stampa Sera, 10 dicembre 1990, p. 29. URL consultato il 10 dicembre 2020.
- ^ Il 9 marzo 1991, tra le due gare dei quarti di finale di Coppa delle Coppe UEFA contro la Juventus, il RFC Liegi cambiò denominazione in RC Liégeois («Royal Club Liégeois»), con autorizzazione straordinaria del comitato esecutivo dell'URBSFA; cfr. Bruno Dubois et al., Royal Football Club de Liège, su foot100.be, Dictionnaire des Clubs affiliés à l'U.R.B.S.F.A. depuis 1895. URL consultato il 26 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Calciatori 1990-91, edizione speciale per "La Gazzetta dello Sport", Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2005.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sulla Juventus Football Club 1990-1991
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Stagione 1990/91, su myjuve.it.
- Stagione 1990-1991: riepilogo, su juworld.net.