Indice
Bellante
Bellante comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Teramo |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Melchiorre (PD) dal 5-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 42°45′N 13°48′E |
Altitudine | 354 m s.l.m. |
Superficie | 50,04 km² |
Abitanti | 6 849[2] (31-12-2022) |
Densità | 136,87 ab./km² |
Frazioni | Bellante Stazione, Chiareto di Bellante, Collerenti, Molino San Nicola, Penna alta, Penna bassa, Ripattoni (o Ripattone), San Mauro, Sant'Angelo a Marano, Sant'Arcangelo, Villa Ardente, Villa Casalena, Villa Rasicci |
Comuni confinanti | Campli, Castellalto, Mosciano Sant'Angelo, Sant'Omero, Teramo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64020 |
Prefisso | 0861 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 067006 |
Cod. catastale | A746 |
Targa | TE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 906 GG[4] |
Nome abitanti | bellantesi |
Patrono | sant'Atanasio |
Giorno festivo | 2 maggio |
PIL | (nominale) 104,3 mln €[1] |
PIL procapite | (nominale) 15 162 €[1] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bellante all'interno della provincia di Teramo | |
Sito istituzionale | |
Bellante (Bəllində in abruzzese) è un comune italiano di 6 849 abitanti[2] della provincia di Teramo in Abruzzo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Bellante sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 febbraio 1985.[5]
«D’oro, al leone di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Torre Civica
[modifica | modifica wikitesto]La torre svolge la duplice funzione di torre civica e campanile della chiesa di Santa Croce e Santa Maria della Misericordia. Alla sua sommità svetta un'imponente e caratteristica banderuola con alla base le iniziali dei quattro punti cardinali e sui lati da una parte il simbolo della croce, dall'altra lo stemma del paese con l'iscrizione "Universitas Bellanti".
Chiesa di Santa Croce
[modifica | modifica wikitesto]la Chiesa di Santa Croce presenta una facciata in laterizio caratterizzata dalla sovrapposizione di più interventi costruttivi di epoche diverse. Il portale in pietra, della prima metà del Cinquecento, è in stile rinascimentale ed è sovrastato da un rosone murato e da un ampio finestrone, anch'esso murato, frutto degli interventi architettonici della fine del Settecento. In tale periodo l'architetto elvetico Fontana fu incaricato dei lavori di rifacimento della chiesa che subì una sopraelevazione, l'ampliamento del presbiterio, la costruzione della cupola e l'apertura di quattro grandi finestre trilobate sui lati. L'interno della chiesa, in stile rococò, è decorato a stucchi e si presenta con un'unica navata coperta da volta a botte che termina con un'abside alla sommità della quale troneggia il gruppo scultoreo dell'esaltazione della croce. In nicchie ricavate negli intercolumni della navata si trovano tre gruppi scultorei rappresentanti allegorie delle tre virtù teologali (la fede, la speranza e la carità), mentre nei pennacchi della cupola sono rappresentati i quattro evangelisti con il leone ed il bue alati, l'angelo e l'aquila. Ai lati del presbiterio si possono ammirare le statue a grandezza naturale di Mosè a destra e San Pietro a sinistra mentre nella parte absidale si trova un coro ligneo del Settecento. Sulla controfacciata la cantoria ospita un antico organo più volte rimaneggiato nei secoli tuttora in funzione, sebbene necessiti di interventi di restauro. Sui quattro altari laterali della navata si possono ammirare tre pregevoli tele cinquecentesche ed una secentesca rappresentanti l'Adorazione dei Magi (attribuita alla scuola del Veronese), la Crocifissione, la Madonna degli Angeli e la Madonna del Rosario. Nei transetti, incorniciate da scenografiche decorazioni a stucco, si trovano due grandi tele settecentesche di Nicola d'Ascoli che rappresentano "la Regina Abigail" e "Rebecca chiesta in sposa".
Cappella di Santa Maria della Misericordia
[modifica | modifica wikitesto]La Cappella è attigua alla chiesa di Santa Croce. All'interno si trova la statua della Madonna della Misericordia, assisa in trono con bambino. La statua della Vergine, risalente al Cinquecento, è in terra cotta policroma e si narra fu voluta dalla nobile Giovanna d'Aragona (della quale ritrarrebbe le sembianze) come ex voto alla Madonna per aver liberato il paese dal flagello del colera. Il trono è in legno dorato ed è sormontato da una imponente corona in argento. Secondo una leggenda il Bambino in braccio alla Vergine non sarebbe quello originale, quest'ultimo infatti sottratto dai briganti sarebbe successivamente finito in braccio alla Madonna dei Lumi di Civitella del Tronto. Tale notizia, sebbene desunta dalla tradizione popolare e probabilmente alimentata da fervori campanilistici, potrebbe avere un fondo di verità. Infatti, il Bambino in oggetto appare di fattura meno ricercata rispetto alla Madre e presenta un diverso cromatismo. I Bellantesi sono particolarmente devoti alla Madonna della Misericordia che riconoscono come patrona accanto a Sant'Atanasio e a San Francesco di Paola. Il simulacro della Vergine, tra manifestazioni di profondo fervore religioso, viene portato in processione per le vie del paese e fino anche alla contrade rurali ogni venticinque anni. In queste occasioni non è raro scorgere tra la folla numerosa donne che si spogliano dei propri monili in oro per donarli alla Madonna.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2008 la popolazione straniera residente a Bellante risulta essere il 7,20% del totale[7]. La comunità più numerosa è quella cinese (2,1% del totale della popolazione residente); seguono, tra le più consistenti, quella albanese (1,59%), quella rumena (0,81%) e quella marocchina (0,68%)[8].
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Ripattoni
[modifica | modifica wikitesto]La frazione di Ripattoni si trova a Sud del Comune di Bellante e a Nord del fiume Tordino. Ha origini medioevali.
Bellante Stazione
[modifica | modifica wikitesto]La frazione di Bellante Stazione si trova all'estremità meridionale del Comune di Bellante, nella parte occupata dal fondo valle del Tordino. Prende il nome dalla stazione ferroviaria di Bellante-Ripattone.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]- Strada statale 80 racc di Teramo, strada a scorrimento veloce che congiunge l'autostrada A24 all'autostrada A14
- Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è servito dalla stazione ferroviaria Bellante-Ripattone, posta lungo la linea ferroviaria Teramo-Giulianova.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Ennio Chiavetta | Lista civica di sinistra | Sindaco | [9] |
28 aprile 1997 | 29 maggio 2006 | Fernando Angeloni | Lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [10][11] |
30 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Domenico "Renzo" Di Sabatino | Lista civica di centro-sinistra - DS | Sindaco | [12] |
16 maggio 2011 | 4 giugno 2016 | Mario Di Pietro | Lista civica Bellante democratica - PD | Sindaco | [13] |
5 giugno 2016 | in carica | Giovanni Melchiorre | Lista civica Bellante futura | Sindaco | [14] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Lajatico è il Comune più ricco d'Italia. La mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, in Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2021.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Bellante, Teramo, Abruzzo, decreto 1985-02-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 29 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2022).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dati Istat - Popolazione straniera residente per età e sesso al 1º gennaio 2008 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
- ^ Dati Istat - Popolazione residente per sesso e cittadinanza al 31 dicembre 2007 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive..
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 6 giugno 1993, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 27 aprile 1997, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 maggio 2001, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 28 maggio 2006, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 15 maggio 2011, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 5 giugno 2016, su elezionistorico.interno.gov.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bellante, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 10, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 76-87, SBN TER0031819.
- Sandro Galantini, Bellante, una malìa dai tocchi lievi, in Gli antichi Italici nella Valle Peligna, Tesori d'Abruzzo, vol. 59, Pescara, De Siena Editore, giugno 2021, pp. 96-113.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bellante
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito del comune di Bellante, su comune.bellante.te.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248762643 |
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