Chiese di Palermo
Per chiese di Palermo si intendono gli edifici di culto cristiani della città di Palermo. Nella storia della città sono state molte le chiese demolite, scomparse, dismesse e sconsacrate. Sotto la dominazione araba si assiste alla conversione di numerose chiese in moschee. Con la successiva riconquista normanna sono ripristinati tutti i luoghi di culto. Con i Vespri siciliani si assiste a un rallentamento delle costruzioni religiose vedi la prima costruzione della chiesa di San Domenico. In epoca spagnola sono requisiti e demoliti moltissimi beni ecclesiastici per ricavare spazi edificabili e per tracciare il primo progetto urbanistico della città che prevede la realizzazione della principale arteria cittadina costituita dalla via Maqueda, in onore del Viceré di Sicilia Bernardino de Cárdenas y Portugal Duca di Maqueda, che interseca perpendicolarmente il primitivo Cassaro. Molti edifici religiosi furono poi confiscati dallo Stato dopo l'unità d'Italia del 1861. Questi manufatti costituiscono però ancora la quasi totalità dei tesori artistici che compongono attualmente il patrimonio storico e artistico di Palermo.
Chiese e architetture religiose a Palermo
[modifica | modifica wikitesto]Per l'insigne profilo normanno, nel 2015 cinque architetture religiose, simbolo e luoghi di culto della città, sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità all'interno del sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale e posti sotto la tutela dell'UNESCO.
Si tratta della Cappella Palatina, della Cattedrale della Santa Vergine, della chiesa di San Cataldo, della chiesa di San Giovanni degli Eremiti e di quella della Martorana.
Architetture religiose monumentali
[modifica | modifica wikitesto]Del 1071 è la romanica chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi.
Non lontano è ubicata la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, che con le sue caratteristiche cupole rosse (cromaticamente inventate nel XIX secolo) è diventata uno dei simboli della città. Vanno inoltre ricordate la chiesa della Martorana, sita in piazza Bellini, dalla ricchissima decorazione a mosaico del più puro stile bizantino, e la vicina chiesa di San Cataldo del 1160, dalla facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo, con all'interno un interessantissimo pavimento
Costruita tra il 1130 e il 1170, la basilica La Magione, conosciuta anche come chiesa della Santissima Trinità, presenta una pianta a forma basilicale a tre navate, sorrette da colonne; mentre internamente la costruzione si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali, tipici dell'architettura normanna, che girano intorno alla chiesa.
Dello stesso periodo è la chiesa del Santo Spirito (all'interno del cimitero di Sant'Orsola), dove motivi ornamentali in stile normanno s'inseriscono in una sobria architettura, articolata da archetti ogivali e portali d'ingresso. Presso la Loggia dell'Incoronazione, da dove i sovrani di Sicilia si mostravano per la prima volta al popolo, si trova la chiesa di Santa Cristina la Vetere. L'edificio fu costruito intorno al 1171 come mausoleo per le spoglie di santa Cristina, compatrona di Palermo, lungo il vicolo dei Pellegrini, un breve tratto della via Francigena.
Sul Càssaro, oggi Corso Vittorio Emanuele II, si affaccia lo splendido complesso della cattedrale della Vergine Assunta, eretta nel 1185 su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba.
La sorprendente commistione artistica, presente nell'edificio, sembra ripercorrere l'intera storia cittadina e dei popoli, che l'hanno guidata, mettendo in bella mostra un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico trecentesco, una facciata principale quattrocentesca, un'abside con decorazioni arabo-normanne, una cupola e cupolette laterali tardo barocche e numerose inserzioni neogotiche dei primi anni del XIX secolo tra cui le parti basse del prospetto meridionale (oltre al nuovo transetto) e il gruppo di campanili sul Palazzo Arcivescovile di Emmanuele Palazzotto.
Per restaurare e rimodernare la basilica, l'interno venne ricostruito in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo. Vi sono conservati i sarcofagi di Federico II, Ruggero II, Arrigo VI, Costanza d'Altavilla e Costanza d'Aragona, oltre alla corona d'oro di Costanza di Sicilia, preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel tesoro della Cattedrale[1]. La torre più imponente della cattedrale ospita 8 campane ambrosiane (il campanone chiude le distese complete e i concerti solenni).
Nell'arco del XIII secolo, in maniera particolare durante la dominazione angioina, in città si sviluppò lo stile architettonico del gotico, di cui sono esempi: la chiesa di San Francesco d'Assisi, soggetta a continue trasformazioni e rifacimenti con sovrapposizioni di linguaggi artistici diversi, tanto che in età barocca l'edificio, al suo interno, venne ricoperto da stucchi e affreschi da Pietro Novelli e nel 1723 Giacomo Serpotta adornò i pilastri con le statue delle Virtù.
Appartengono al periodo compreso tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo la chiesa della Gancia, la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la chiesa di San Francesco di Paola, la chiesa di Santa Maria della Catena, dal caratteristico portico gotico-catalano, e la chiesa di Santa Maria la Nova, dalla facciata preceduta da un portico a tre arcate catalane, nota per i riti antichi della passione di Gesù nel Venerdì santo.
Numerose chiese della città risalgono al periodo barocco. Ne ricordiamo alcune: la chiesa del Santissimo Salvatore, situata lungo corso Vittorio Emanuele; la chiesa della Madonna dei Rimedi, in piazza Indipendenza; la Chiesa di chiesa di Santa Caterina, sita in piazza Bellini; la chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella, a pochi passi dal Teatro Massimo; la chiesa di Sant'Anna la Misericordia, sita nell'area dell'antico mercato dei Lattarini; la chiesa di San Matteo al Cassaro, che conserva le spoglie di Giacomo Serpotta e Vito D'Anna; la chiesa dell'Immacolata Concezione al Capo, con un interno straordinariamente ricco di decorazione marmorea policroma; la chiesa di San Giuseppe dei Teatini, di cui una delle facciate costituisce uno dei quattro prospetti architettonici dell'Ottagono del Sole; la chiesa del Gesù o Casa Professa, rivestita al suo interno da bassorilievi marmorei posti sulla tribuna e Putti, tutti su modelli di Giacomo Serpotta, esperto in "barocco sacro".
La chiesa di Santa Teresa, nel quartiere della Kalsa, fronteggia il Foro Italico ed è visibile dal mare, oltre alla Porta dei Greci. La chiesa di San Domenico, con il caratteristico fronte formato da un telaio di colonne, di dimensioni maggiori di quelle della Cattedrale stessa, maestosa e dalla facciata sgargiante domina l'omonima piazza, con al centro la colonna dell'Immacolata, creando così una grande sintonia tra piazza e facciata della chiesa. Dalla metà del XIX secolo la chiesa è adibita a Pantheon dei siciliani illustri. Vi sono allocate lapidi, tombe, cenotafi e targhe che commemorano il ricordo di numerose personalità, tra cui Giovanni Falcone, Francesco Crispi, Camillo Finocchiaro Aprile, Vincenzo Florio, Giuseppe Pitrè, Giovanni Meli, Rosario Gregorio, Stanislao Cannizzaro, Michele Amari e molti altri.
La seicentesca chiesa del Carmine Maggiore, nello storico quartiere Albergheria, è una basilica a croce latina con tre navate, sorretta da 12 colonne in pietra di Billiemi con capitelli dorici, e una splendida cupola, costruita nel 1680, ricca di elementi scultorei e completamente rivestita nella parte esterna da maioliche smaltate con colori, che richiamano lo stile arabo, unica nel suo genere non solo a Palermo, ma in tutta la Sicilia.
Una menzione a parte merita la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, costruita a partire dal 1509, dove era conservato lo Spasimo di Sicilia: è un suggestivo teatro all'aperto e vi si allestiscono spesso mostre ed eventi. Ospita inoltre gli uffici della Fondazione The Brass Group, il Museo del jazz, la Scuola Popolare di Musica, il Ridotto, denominato anche Blue Brass e la Scuola Europea d'Orchestra Jazz.
Un particolare interesse ha il santuario di Santa Rosalia sito sul Monte Pellegrino, costruito nel 1626 in una grotta, già sede di un santuario dedicato a Tanit, e presunto luogo di ritrovamento del corpo di Santa Rosalia, patrona principale della città.
Cappelle Palatine
[modifica | modifica wikitesto]- All'interno del Palazzo dei Normanni si trova la sontuosa Cappella Palatina dei Santi Pietro e Paolo Apostoli[2][3], fatta costruire da Ruggero II dopo l'incoronazione avvenuta nel 1130. Definita da Guy de Maupassant «la più bella chiesa del mondo, il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano»[4], essa rappresenta una straordinaria sintesi di forme architettoniche latine, mosaici bizantini e muqarnas islamiche considerate tra le massime espressioni dell'arte fatimida.
- 1175c., cappella palatina della Santissima Trinità presso il Palazzo della Zisa documentata già sotto il regno di Guglielmo II di Sicilia come Cappella Palatina della residenza, utilizzata come sacrestia della chiesa di Gesù, Maria e Santo Stefano alla Zisa, oggi appartiene alla parrocchia della chiesa dell'Annunziata[5]
- XI secolo, cappella palatina dei Santi Filippo e Giacomo del Castello di Maredolce alla Favara, ricostruzione voluta da Ruggero II di Sicilia sul preesistente palazzo dell'emiro Giafar al-Kalbi II. La Cappella insiste su un precedente luogo di culto islamico di derivazione bizantina
- 1130-1154, cappella palatina del Castello dell'Uscibene edificata per opera Gualtiero Offamilio, a Altarello di Baida.
- 1180, cappella palatina della Cuba sottana per opera di Guglielmo II di Sicilia.
- 1184, cappella palatina o chiesa di Santa Rosalia (?) della Cuba Soprana documentata dal XVIII secolo e Cubula per opera di Guglielmo II di Sicilia.
Chiese esistenti
[modifica | modifica wikitesto]Suddivise in ordine alfabetico:[6]
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Chiese non più esistenti
[modifica | modifica wikitesto]Il cosiddetto terremoto di Terrasini, del 1º settembre 1726,[222] provocò danni in città. Anche i terremoti dell'8 settembre 1818, 24 febbraio 1819, 5 marzo 1823, con epicentri rispettivamente nelle Madonie, Castelbuono, Pollina provocano danni. I primitivi manufatti che raccordano l'Arcivescovado e la cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta, la basilica di San Francesco d'Assisi sono i luoghi di culto che subiscono i danni più rilevanti.
Un numero elevato di chiese è demolito nel periodo a cavallo dell'Unità d'Italia per necessità urbanistiche e di viabilità, ad esempio per la costruzione del Teatro Massimo Vittorio Emanuele. Dal 1860 al 1891 furono perdute le seguenti chiese:[223]
Per il taglio e il completamento della via Roma dal 1895 al 1932 seguì la demolizione di aree edificate del rione Conceria e dei quartieri adiacenti (Stazzone, Santa Rosalia, Giardinaccio), con l'abbattimento di chiese, mura e palazzi.
Altrettanti scempi sono perpetrati durante e dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale che tuttora lasciano rase al suolo ampie porzioni di numerosi quartieri del ricchissimo centro storico palermitano, esempi i bombardamenti del 23 giugno 1940, 6 luglio 1941, 1 marzo - 16 e 17 aprile - 9 maggio - 29 e 30 giugno 1943. Per molte costruzioni nel dopoguerra è modificata la destinazione d'uso oppure è concordata la prolungata chiusura. Non mancano tuttavia esempi celebri di demolizioni avvenute al di fuori dei periodi elencati, come l'oratorio di Sant'Orsola demolito nel XVII secolo per le successive riedificazioni della chiesa di San Domenico o per le ricostruzioni di altre chiese, in seguito diversamente intitolate. Famoso è l'abbandono della struggente chiesa di Santa Maria dello Spasimo dovuta alla presunta insalubrità dei luoghi e ai disegni tattico-militari del XVI secolo, da cui derivò anche il fraudolento trasferimento in Spagna dello Spasimo di Sicilia, da molti anni adibita alle funzioni più disparate, è oggi destinata a sede di spettacoli pubblici.
Cimiteri
[modifica | modifica wikitesto]Peculiarità della maggior parte degli edifici di culto cittadini, dettata dalla particolare presenza di cavità e reti di gallerie nel sottosuolo, è la presenza di catacombe, eremi sotterranei, rifugi, luoghi di culto, tombe, cimiteri, cripte. In seguito l'aggiunta di colatoi, essiccatoi, locali per l'imbalsamazione e mummificazione, ovvero di spazi espressamente preposti al trattamento conservativo dei cadaveri. Interi aggregati costituiti da chiese in tutte le accezioni, cappelle, conventi / monasteri, oratori, chiostri, cortili, confraternite e similari, tutti luoghi deputati alla sepoltura di personale, confrati e patrocinatori. La necessità di fronteggiare emergenti e vasti aspetti sanitari, l'entrata in vigore dell'Editto di Saint Cloud, l'applicazione delle disposizioni in Italia nel 1806, posero fine all'inumazione dei corpi entro i recinti dei luoghi di culto. Solo in alcune strutture periferiche fu consentito lo sviluppo di impianti cimiteriali esterni. Per il merito, la caratura, l'operato, lo spessore di amati personaggi sono contemplate tuttavia delle deroghe che ai giorni nostri consentono d'accogliere le spoglie mortali del sacerdote Pino Puglisi temporaneamente nella cattedrale di Palermo (2013) e di Giovanni Falcone nel Pantheon degli "Uomini illustri" della chiesa di San Domenico (2015).
- Elenco dei cimiteri
- Cimiterio Santi Angeli del Plano Matris Panormitane Ecclesiæ o Cimitero di Tutti i Santi documentato sul Piano della Cattedrale
- Catacombe di Porta d'Ossuna
- Cimitero dei Cappuccini
- Cimitero di Sant'Orsola
- Cimitero di Santa Maria dei Rotoli
- Cimitero di Santa Maria di Gesù
Conventi
[modifica | modifica wikitesto]Femminili
[modifica | modifica wikitesto]Demolizioni o chiusure post Unità d'Italia dal 1860 al 1891:
- Convento di Santa Maria e Santa Teresa d'Avila fuori Porta Nuova dell'Ordine dei carmelitani scalzi sotto il titolo di «Santa Maria dei Rimedi»[224][120][121]
Maschili
[modifica | modifica wikitesto]- Convento di San Domenico. L'edificio che include l'Oratorio del Rosario di San Domenico e chiostro, è adibito a sede del Museo del Risorgimento e della Società Siciliana di Storia Patria.[52][225]
- Convento di Santa Cita dell'Ordine domenicano presso la chiesa di Santa Cita[226][54][52]
- Convento «de' Chiodari» dei Frati Minori Conventuali presso la chiesa di San Francesco d'Assisi alla Kalsa.[52]
- Convento dei frati minori osservanti sotto il titolo dei «Santi Cosma e Damiano», già chiesa di San Rocco oggi chiesa dei Santi Cosma e Damiano al Capo[227][34][14]
- Convento dei frati francescani del Terzo Ordine sotto il titolo dell'«Annunziata» alla Zisa[228]
- Convento della Madonna del Soccorso
- Convento dei frati minori osservanti sotto il titolo della «Madonna della Grazia»[227]
- Convento dei frati francescani del Terzo ordine sotto il titolo di «San Nicolò degli Scalzi» della chiesa di San Giovanni dei Tartari[229]
- Convento dei frati francescani del Terzo ordine sotto il titolo di «Sant'Anna» della chiesa di Sant'Anna la Misericordia nel rione dei Lattarini[230][231]
- Convento dei frati minori riformati di Santa Maria di Gesù e chiesa francescana di Santa Maria di Gesù[153][232][233]
- Convento dei frati francescani riformati sotto il titolo di «Sant'Antonio»[233]
- Convento di San Nicola degli Eremitani di Sant'Agostino
- Convento dei Gesuiti presso Casa Professa o chiesa del Gesù
- Convento dei frati carmelitani scalzi della chiesa del Carmine Maggiore di Ballarò[234][117][118]
- Convento dei frati carmelitani scalzi della chiesa della Madonna dei Rimedi o Convento Beata Maria Vergine dei Rimedi
- Convento delle suore carmelitane scalze o Convento Santa Teresa di Gesù sotto il titolo di «Sant'Anna e Santa Teresa di Gesù» presso la chiesa di Santa Teresa alla Kalsa
- Convento dei frati carmelitani scalzi o Convento Santa Teresa di Gesù sotto il titolo della «Madonna del Rimedio e Santa Teresa di Gesù» fuori Porta Nuova[233]
- Convento dei frati carmelitani scalzi in Monte Santo della chiesa di Sant'Antonio in Porta Termini con annesso ospedale. 1866, Comunità soppressa, chiesa, convento e ospedale abbattuti[230]
- Convento dei frati minori riformati del 1598 presso il Santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino
- Convento Carmelitano dell'Itria dei frati carmelitani di Trapani
- Convento dei Gesuiti di San Francesco Saverio
- Convento dell'Annunziatella degli sbirri alle balate
- Convento di Santa Chiara
- Convento dei frati francescani riformati o «Cappuccini» sotto il titolo di «San Francesco d'Assisi» presso la chiesa di Santa Maria della Pace[163][228]
- Convento dei frati conventuali sotto il titolo della «Santissima Annunziata»[234]
- Convento dei frati minori conventuali sotto il titolo di «San Francesco d'Assisi»[230]
- Convento dei frati minori osservanti di Santa Maria degli Angeli (La Gancia)[225]
- Convento dei frati minori osservanti sotto il titolo di «San Giovanni» di Baida[235]
- Convento degli Agostiniani Scalzi sotto il titolo di «San Nicolò da Tolentino»[229]
- Convento degli Agostiniani Calzi sotto il titolo di «Sant'Agostino» nel rione Monte di Pietà[227][13]
- Convento degli Agostiniani Calzi sotto il titolo di «Sant'Agata la Pedata» presso Porta Sant'Agata[233]
- Convento degli Agostiniani Calzi sotto il titolo di «Santa Maria della Consolazione» presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione al Molo[228]
- Convento degli Agostiniani Scalzi sotto il titolo di «San Gregorio Papa» nel rione Porta Carini[227]
- Convento dei Paolotti
- Convento dei Paolotti sotto il titolo di «Santa Maria delle Vittorie»[227]
- Convento dei Paolotti sotto il titolo di «Santa Ninfa» presso la chiesa di Santa Ninfa a Porta Carini[228]
- Convento di San Nicolò da Tolentino[189]
Demolizioni o chiusure post Unità d'Italia dal 1860 al 1891:
- Convento dell'Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola sotto il titolo della «Vittoria» fuori Porta Nuova[236]
- Convento dei Mercedari scalzi sotto il titolo dell'«Immacolata Concezione» al Molo
- Convento dei Mercedari scalzi sotto il titolo dell'«Immacolata Concezione» dei Cartari ai Lattarini[230][237]
- Convento dell'Ordine dei frati carmelitani scalzi di piazza Bologni, ricostruzione distrutta dal bombardamento del 1943[229][238]
- Convento dell'Ordine dei frati minori conventuali di San Francesco d'Assisi sotto il titolo della «Santissima Annunziata» a «Porta Montalto»[136]
- Convento dei Mercedari calzi sotto il titolo della «Madonna della Mercede» al Capo, prima istituzione dell'Ordine in Italia[227][239]
Monasteri
[modifica | modifica wikitesto]- Monastero dei Benedettini
- Monastero benedettino dei bianchi di Monte Oliveto presso la chiesa di San Giorgio in Kemonia[63]
- Monastero di Santa Maria dell'Itria o della «Pinta»[240]
- Monastero dell'Ordine dei Minori Osservanti di San Francesco già monastero dell'Ordine carmelitano già monastero benedettino di Santa Maria degli Angeli di Baida.
Femminili
[modifica | modifica wikitesto]- Monastero del Santissimo Salvatore al Cassero vicino alla cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta dell'Ordine basiliano.[241][242][212][158]
- Monastero di San Teodoro dentro le mura all'Oreto dell'Ordine basiliano, fondato da Papa Gregorio Magno.[241][243][39]
- Monastero di San Matteo all'Oreto dell'Ordine basiliano, riservato alle donne.[241][243]
- Monastero di Santa Maria di Loreto all'Oreto dell'Ordine basiliano.[241][243]
- Monastero di Santa Maria della Speranza presso la chiesa di Santa Maria della Speranza[122][244]
- Monastero di San Giovanni l'Origlione al Cassaro[245][98]
- Monastero di Santa Chiara presso la chiesa di Santa Chiara nella piazza di Ballarò dell'Ordine francescano.[245][49]
- Monastero dell'Assunta a Porta di Vicari[242]
- Monastero di Santa Maria dell'Ammiraglio o della «Martorana» dell'Ordine benedettino.[242][157]
- Monastero di Santa Caterina d'Alessandria al Cassaro dell'Ordine domenicano.[44][246]
- Monastero domenicano di Santa Caterina da Siena a Porta Termini[246]
- Monastero di Santa Maria di tutte le Grazie del Terz'Ordine francescano[246]
- Monastero di Santa Rosalia dell'Ordine benedettino[246][209]
- Monastero della Concezione di Maria Vergine dell'«Ordine Benedettino» a Porta Carini[247][140]
- Monastero domenicano della Madonna della Pietà[248]
- Monastero di Santa Teresa a Porta dei Greci[248]
- Monastero carmelitano di Valverde sulla direttrice per Porta San Giorgio[248][176]
- Monastero benedettino di Santa Maria delle Vergini[248]
- Monastero benedettino di Sant'Andrea Apostolo alle Vergini presso la chiesa di Sant'Andrea alle Vergini o chiesa di Sant'Andrea apostolo a Porta Oscura.[19]
- Monastero benedettino della Santissima Trinità del Gran Cancelliere[249]
- Monastero benedettino di Santa Maria dei Latini del Cancelliere[250]
- Monastero di San Francesco di Sales dell'Ordine della Visitazione di Santa Maria o delle religiose Visitandine[247]
- Monastero di Santa Maria del Popolo[251]
- Monastero benedettino di Santa Maria di Monte Oliveto o della «Badia Nuova»[247][252][172]
- Monastero della Sacra Famiglia o monastero delle Suore Cappuccine o delle «Cappuccinelle» al Papireto[75]
Demolizioni o chiusure post Unità d'Italia dal 1860 al 1891:
- Monastero dei Sette Angeli dell'Ordine delle minime di San Francesco di Paola o delli «Pignatelli» al Cassaro Piazza Duomo[247][253][254]
- Monastero di Santa Elisabetta Regina del Terz'Ordine di San Francesco d'Assisi al piano di Palazzo Reale[63][245][255]
- Monastero di San Vito del Terz'Ordine francescano sotto il titolo di «Santa Maria di tutte le Grazie» presso i baluardi delle Mura Spagnole omonimi, oggi sede del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri[247][256]
- Monastero di San Giuliano dell'Ordine dei teatini sotto il titolo dell'«Immacolata Concezione»[249][257]
- Monastero di San Francesco delle Stimmate della chiesa Granni o Badia delle Nobili o delle Dame, retto secondo la regola delle clarisse di Santa Chiara sotto il titolo delle «Stimmate di San Francesco»[193][249][258]
- Monastero sotto il titolo dello «Scavuzzo» alla Fieravecchia del Terz'Ordine di San Francesco d'Assisi senza clausura[246][141]
- Monastero di Montevergini sotto il titolo di «Santa Maria delle Grazie» al Cassaro, retto secondo la regola delle clarisse di Santa Chiara[249][169]
- Monastero di Santa Maria della Grazia o delle repentite ai Divisi dei Biciclettai retto con la regola benedettina della Congregazione olivetana[259]
Maschili
[modifica | modifica wikitesto]- Monastero degli Agostiniani,
- Monastero benedettino di Santa Maria delle Vergini
- Monastero di Santa Maria della Speranza
- Monastero Olivetani di Santa Maria dello Spasimo dei Padri Olivetani[260][171]
- Monastero di Santo Spirito del Vespro[97]
- Monastero di San Basilio dell'Ordine basiliano.[241][261][262]
- Monastero benedettino di Sant'Ermete di Palermo, fondato da Papa Gregorio Magno presso la preesistente chiesa di San Giorgio e le due Moschee arabe. Identificato col Monastero normanno di San Giovanni degli Eremiti nel piano di San Mercurio. Affidato da Ruggero II di Sicilia ai monaci dell'Ordine di Montevergine.[263]
- Monastero Pretoriano di Palermo, fondato da Papa Gregorio Magno derivato in chiesa di San Gregorio e Convento di San Gregorio degli agostiniani scalzi.[264]
- Monastero Lucuscano dei santi Massimo e Agata di Palermo, fondato da Papa Gregorio Magno.[265]
- Monastero di Sant'Adriano di Palermo, fondato da Papa Gregorio Magno.[266]
- Monastero della Visitazione[5]
- Monastero dei Trinitari sotto il titolo di «San Demetrio»[234]
- Monastero dei Minoriti ai Latterini sotto il titolo di «San Giovanni Evangelista»[229]
- Monastero dei Minoriti sotto il titolo di «San Marco Evangelista» nel rione Santa Ninfa[227]
- Monastero dei Cassinesi sotto il titolo di «San Carlo»[229]
- Monastero dei Cassinesi sotto il titolo di «San Martino delle Scale», fondato da Papa Gregorio Magno. Basilica e Monastero.[235][267][268]
- Monastero benedettino di San Nicolò del Bosco[124]
- Monastero di San Giovanni degli Eremiti[90],[91]
- Monastero di San Giorgio in Kemonia fondato dai Cistercensi e retto dai Padri Benedettini Bianchi di Monte Oliveto[86]
- Monastero di San Gregorio degli Agostiniani Scalzi[104]
- Monastero dello Spirito Santo dei Padri benedettini cassinesi[213]
- Monastero benedettino di San Benedetto e San Luigi[37]
Oratori esistenti
[modifica | modifica wikitesto]- Oratorio dei Bianchi
- Oratorio dei Miseremini in San Matteo al Cassaro
- Oratorio dei Nobili e Capomaestri
- Oratorio dei Padri Filippini all'Olivella
- Oratorio del Carminello
- Oratorio del Corpus Domini
- Oratorio del Crocifisso di Lucca
- Oratorio del Santissimo Rosario in San Domenico
- Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita
- Oratorio del Sangue di Cristo.[75]
- Oratorio del Santissimo Crocifisso alla Magione
- Oratorio dell'Ecce Homo al Capo
- Oratorio dell'Immacolatella
- Oratorio della Compagnia di Sant'Anna ubicato nelle adiacenze della chiesa di Sant'Andrea degli Amalfitani o «Aromatari»,[269] oggi ruderi dopo i bombardamenti del 1943.
- Oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento all'Albergheria presso la chiesa di San Nicolò de' Latini
- Oratorio della Congregazione della Madonna del Soccorso presso il convento di Sant'Agostino[270]
- Oratorio della Carità di San Pietro ai Crociferi
- Oratorio della Congregazione della Sciabica nel chiostro della Casa dei Teatini.[271]
- Oratorio della Croce e Martorio di Cristo detto del «Sabato»
- Oratorio della Madonna del Fervore
- Oratorio della Madonna del Rifugio dei Peccatori Pentiti
- Oratorio della Madonna del Sabato, attuale Sinagoga della città di Palermo
- Oratorio della Purità ubicato nel secondo chiostro del convento della basilica di San Francesco d'Assisi.
- Oratorio della Santissima Annunziata dei Nobili
- Oratorio delle Anime Sante del Purgatorio
- Oratorio delle Dame
- Oratorio di Gesù e Maria[272]
- Oratorio dei Pellegrini
- Oratorio di Sant'Alberto al Carmine Maggiore
- Oratorio dei Santi Elena e Costantino
- Oratorio dei Santi Pietro e Paolo
- Oratorio di Sant'Antonio Abate o «dei Saponai»[273]
- Oratorio di Sant'Orsola
- Oratorio di San Corrado[274]
- Oratorio di San Filippo Neri presso la chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella
- Oratorio di San Francesco d'Assisi[275]
- Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami ai Teatini
- Oratorio di San Lorenzo
- Oratorio di San Manuel Iacono
- Oratorio di San Marco
- Oratorio di San Mercurio
- Oratorio di San Nicolò di Tolentino
- Oratorio di San Vito
- Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella
- Oratorio di Santa Cecilia, dopo la sede presso San Gregorio a Porta Carini, Ponticello, Magione, San Giuseppe e Fatebenefratelli.[276]
- Oratorio di Santa Maria del Gesù
- Oratorio di Santa Maria La Nova[179]
- Oratorio di Santa Maria Maggiore
- Oratorio del Venerdì e del Sabato presso la chiesa della Madonna della Provvidenza.[277]
- Oratorio per le Anime degli Agonizzanti.[146]
- Oratorio di Santa Maria degli Angeli alla Gancia
- Oratorio di Santo Stefano Protomartire al Monte di Pietà
- Giardinazzo[278]
Chiese e oratori scomparsi
[modifica | modifica wikitesto]- cappella della famiglia Majda dedicata a San Nicolò primitiva costruzione esistente in luogo della chiesa di Sant'Agostino
- chiesa di Sant'Oliva primitiva costruzione esistente in luogo della chiesa di San Francesco di Paola[70]
- chiesa di Sant'Orsola[279] primitivo luogo di culto esistente in luogo della chiesa di San Domenico più volte riedificata
- chiesa di San Luca primitiva costruzione esistente in luogo della chiesa di San Giorgio dei Genovesi
- chiesa di San Giorgio in Kemonia primitiva costruzione esistente in luogo della chiesa di San Giuseppe Cafasso
- chiesa di Santa Teresa di Porta Carini elementi architettonici del prospetto demolito nel 1740 sono inseriti nella facciata della chiesa di San Gregorio Papa
- chiesa di San Saverio all'Albergheria
- chiesa della Madonna di Piedigrotta alla Cala[97][280]
- chiesa di Maria Santissima del Riposo
- chiesa di San Francesco delle Stimmate o chiesa Granni o Badia delle Nobili o delle Dame primitivo luogo di culto demolito per la costruzione del Teatro Massimo[193]
- chiesa di Maria Santissima del Lume
- chiesa di Sant'Apollonia[281] edificio oggi sede del Teatro Libero
- chiesa di San Girolamo, primitiva costruzione d'epoca normanna esistente in luogo della chiesa di Santa Maria degli Angeli[282]
- chiesa di Sant'Agata dei Carèri o dei Tessitori, distrutta dai bombardamenti del 1943.
- chiesa di San Giorgio lo Xheri, al suo posto oggi sorge la chiesa dei Tre Re
- chiesa di San Matteo primitivo luogo di culto esistente in luogo adiacente alla chiesa di Santa Caterina d'Alessandria[185]
- chiesa di San Nicolò la Carruba o «dei Greci» alla Kalsa[283][284][285]
- chiesa di San Nicolò dei Carmelitani[286]
- chiesa di San Nicolò lo Reale primitivo luogo di culto inglobato nell'attuale edificio[192]
- chiesa di San Nicolò alla Kalsa o «dei Latini»[287]
- chiesa di San Nicolò dei Pauperibus o «de Sulcro» primitivo luogo di culto derivato in chiesa di Sant'Antonio di Padova dei Barbieri adiacente «Palazzo Reale»[27][28]
- chiesa di San Nicolò al Cassaro[288]
- Chiesa di San Nicolò di Jalcia (Jalca o Galca)[160]
- chiesa di San Demetrio, ai bombardamenti è scampata la cappella della Madonna della Soledad che oggi costituisce nucleo a sé stante.[63]
- chiesa della Madonna dell'Itria all'Olivella documentata dal Mongitore.
- chiesa della Madonna dell'Itria alla Ferrarìa
- chiesa della Pinta di stile bizantino a Porta Castro sostituita dalla chiesa della Madonna dell'Itria detta della Pinta.[289]
- chiesa del Crocifisso.
- chiesa di San Teodoro agli Argentieri[39] divenuta chiesa di Sant'Andrea alle Vergini e annesso monastero di Santa Maria delle Vergini dell'Ordine benedettino.[19][290]
- chiesa di Santa Barbara la Soprana[180][291][292]
- chiesa di Santa Barbara la Sottana
- chiesa di Santa Croce[184]
- chiesa di San Giovanni dei Napoletani di Palermo, luogo di culto affidato ai Cistercensi del Monastero di Santo Spirito, primitiva costruzione.[293]
- chiesa di San Simone Apostolo[294]
- chiesa di Nostra Signora della Misericordia o chiesa di Sant'Anna la Misericordia del Terz'Ordine di San Francesco[231]
- chiesa di Santa Sofia tramutata in chiesa di San Nicolò dei Greci[283]
- chiesa di San Silvestro a Castellammare sotto il titolo di «San Giovanni Battista»[295]
- Cappella di Gerusalemme a Palazzo Reale[296]
- chiesa di San Giovanni Battista la Calca[285]
- chiesa di San Mercurio[297]
- chiesa di San Filippo d'Agira primitivo luogo di culto tramutato in chiesa del Gesù o Casa Professa[78]
- chiesa di Sant'Elia a «Porta Giudaica»[298][10]
- chiesa di Sant'Elia dei Latini (Sant'Elia de' Filingeri) del ceto dei Falegnami poi trasferito nel 1563 presso la chiesa di Sant'Elia dei Giudei[299]
- chiesa di San Giuseppe dei Falegnami primitivo luogo di culto derivato in chiesa di San Giuseppe dei Teatini[102]
- chiesa di San Pietro in Vinculis primitivo luogo di culto[198]
- chiesa di San Costantino della Calca primitivo luogo di culto derivato in chiesa di Sant'Elena e Costantino[64]
- chiesa di San Procopio[300]
- chiesa di Santa Restituta[213]
- chiesa di San Ferdinando Vescovo luogo di culto derivato in chiesa di San Silvestro Papa[215]
- chiesa di San Biagio primitivo luogo di culto[301]
- chiesa di Santa Maria del Cancelliere[130][250][170] o chiesa di Santa Maria dei Latini
- chiesa di San Pantaleo[302]
- chiesa di Sant'Eustachio primitiva chiesa del Monastero di Santa Maria del Latini
- chiesa della Madonna della Vittoria primitiva chiesa ricostruita con lo stesso titolo.[122]
- chiesa di Santa Maria della Speranza edificata da Gregorio Magno[122]
- chiesa di Santa Maria la Mazzara[158]
- chiesa di San Giacomo la Mazzara[158]
- chiesa di Santa Rosalia primitivo luogo di culto nel quartiere Olivella ove è documentata la casa della famiglia Sinibaldi e il Pozzo di Santa Rosalia.
- chiesa di San Giovanni al Piano
- chiesa di Sant'Anna di Porto Salvo al Capo
- chiesa di Gesù e Maria alla Mercede ai Cartari
- chiesa di Santa Maria della Pace[164]
- chiesa di San Michele de Indulciis primitivo luogo di culto[303][304][305]
- chiesa di San Leonardo de Indulciis primitivo luogo di culto[303]
- chiesa dei Santi Cosma e Damiano primitivo luogo di culto[303]
- chiesa di Santa Maria de Crypta primitivo luogo di culto e monastero retti dai monaci basiliani primitive costruzioni esistenti in luogo della chiesa del Gesù o Casa Professa[158][303]
- chiesa della Madonna delle Raccomandate
- chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
- chiesa di San Dionisio
- grotta di San Calogero
- chiesa di San Giosafat, Liberale, Pietro in Vinculis, demolita nel 1943
- chiesa di San Giovanni e Giacomo a Porta Carini[306]
- chiesa di Santa Maria di Ustica e Sant'Onofrio e convento alla Kalsa
- chiesa di Santa Maria della Consolazione al Molo del Convento degli Agostiniani Calzi,[228] zona Ucciardone, demolita nel 1951 per edificare una centrale termoelettrica (a sua volta demolita nel 1985)
- chiesa di Santa Marta demolita nel 1785.[307]
- Chiesa di Santo Stefano d'Ammirato, luogo di culto demolito assieme al Palazzo dell'Ammiraglio per la costruzione della chiesa di Santa Caterina d'Alessandria.[308]
- Chiesa di Santa Elisabetta Regina al piano di Palazzo Reale, annessa al monastero delle monache del Terz'ordine di San Francesco, quest'ultimo trasformato in caserma nel 1866.
- Chiesa di San Tommaso dei Greci, 1860, demolita in seguito agli assalti in epoca borbonica.
- Oratorio di Santa Maria delle Grazie del Ponticello, demolito a causa dei danni del terremoto del 1823.
- Oratorio della Compagnia della Pace di Porta Termini, demolito nel 1852.
XX secolo
[modifica | modifica wikitesto]Per il taglio e il completamento della via Roma dal 1895 al 1932:
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Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
La Cattedrale
-
Chiesa della Madonna di Monte Oliveto o della «Badia Nuova»
-
San Domenico
-
San Giuseppe dei Teatini
-
cappella Palatina della Santissima Trinità e chiesa di Santo Stefano alla Zisa.
-
Oratorio di Sant'Onofrio.
-
Chiesa di Sant'Antonio Abate alla Dogana.
-
Chiesa di Sant'Anna la Misericordia ai Lattarini.
-
Chiesa di Santa Maria della Grotta al Collegio Massimo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ il sito ufficiale della cattedrale di Palermo, su cattedrale.palermo.it. URL consultato il 25 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
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Bibliografia
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- Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo", Volume III, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
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- Antonio Mongitore, "Palermo divoto di Maria Vergine e Maria Vergine protettrice di Palermo ...", Tomo primo, Palermo, Gaspare Bayona, 1719.
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Monumenti di Palermo
- Barocco siciliano
- Rinascimento siciliano
- Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
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