Le necropoli di Pompei, come previsto dalle leggi romane, sorgevano al di fuori delle mura, in prossimità delle porte d'ingresso alla città[1]: a Pompei sono state esplorate sei necropoli, alcune di piccole dimensioni, altre, come quella di Porta Ercolano, di Porta Nocera e del Fondo Pacifico contenenti un maggior numero di tombe.
Costruita in posizione rivolta verso la città, era ancora in fase di completamento al momento dell'eruzione del Vesuvio del 79; sulla facciata principale un'epigrafe in marmo riporta il nome di Marco Veio Marcello, a cui era dedicata.
Ottimamente conservata, è protetta da un muro che internamente è completamente affrescato con raffigurazioni di elementi architettonici, frutti, stoviglie su un tavolo e una fontana; il corpo centrale termina con un blocco in marmo decorato con figure intagliate ed un'epigrafe che riporta alcune informazioni sul defunto, mentre la parte sottostante è anch'essa decorata con affreschi.
Si tratta di una tomba a schola, ossia a forma semicircolare, caratterizzata alle estremità da una scultura a zampa di leone; al centro si erge una colonna, con alla base un'epigrafe in marmo.
Cippo funerario; sulla dedica al defunto viene fatto riferimento alla rei publicae Pompeianorum: fu grazie a questi elementi che durante gli scavi archeologici si intuì che si stava esplorando l'antica Pompei e non Stabiae.
È una tomba a schola, con epigrafe in marmo nel blocco della parte centrale, sormontata da una colonna di ordine ionico, la quale termina con un'anfora decorata nei lati da piccoli tridenti in ferro.
È una tomba a schola ed è così chiamata poiché la persona sepolta al suo interno era stata iniziata ai misteri di Dioniso: dalla forma semicircolare, presenta alle estremità le classiche decorazione a zampa di leone; al centro è un altare che presenta i lati decorati con alcuni altorilievi.
Si tratta di un luogo di sepoltura protetto da un muro perimetrale sulla cui facciata principale è posta un'epigrafe con le generalità del defunto, mentre lungo le altre pareti sono presenti sia dei graffiti che resti di intonaco.
Si tratta di una serie di epitaffi scolpiti lungo le mura cittadine, in una zona compresa tra Porta Sarno e Porta Nola, nelle cui vicinanze sono state ritrovate trentotto urne cinerarie contenenti resti di cremazione: si presume che sia un tipo di necropoli dedicata agli abitanti più poveri di Pompei.
Non si conosce la posizione precisa della tomba, che dovrebbe essere nei pressi di Porta Stabia e di cui è stata ritrovata solo parte di un'epigrafe, decorata con altorilievi con gladiatori.
Scoperta nel 1911 nei pressi di Porta Stabia, contiene quarantaquattro sepolture ad inumazione, risalenti al II secolo a.C., all'interno delle quali sono state ritrovare monete e gioielli e centodiciannove sepolture di epoca romane, tutta a cremazione.