Pleurotus eryngii

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Cardoncello
Cardoncello
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseAgaricomycetes
OrdineAgaricales
FamigliaPleurotaceae
GenerePleurotus
SpecieP. eryngii
Nomenclatura binomiale
Pleurotus eryngii
(DC.) Quél., 1872
Nomi comuni

Cardoncello, Cardarello

Pleurotus eryngii
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
decorrenti
Sporata
bianca
Velo
nudo
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile

Il Pleurotus eryngii (DC.) Quél., 1872, comunemente noto come cardoncello, è un fungo basidiomicete della famiglia delle Pleurotaceae commestibile molto ricercato ed apprezzato, noto fin dall'antichità. È originario del bacino del Mediterraneo, ma viene coltivato anche in molte parti dell'Asia[1][2]

  • Genere: dal greco pleurón = di fianco e oûs, otós = orecchio, con l'orecchio (il cappello) a fianco, per la forma del carpoforo.
  • Specie: dal latino eryngium = Eringio, per il suo habitat preferenziale.

Descrizione della specie

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Carnoso, convesso, poi depresso al centro, margine involuto, leggermente vellutato; di colore biancastro, poi brunastro; 3–10 cm di diametro. La colorazione cambia in base al clima: più chiara quando esposto al sole

Bianco-grigiastre, decorrenti sul gambo.

4-10 x 1–3 cm, sodo, centrale o eccentrico, attenuato alla base, di colore biancastro, con macchie color ocra-ruggine.

Bianca, soda e consistente.

Caratteri microscopici

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Spore

10-13 x 4-6 µm, bianche in massa, lisce, ellissoidali, non amiloidi.

Evoluzione del fungo nell'arco di una settimana.

L'habitat del cardoncello si estende dall'oceano Atlantico fino all'Asia occidentale passando dal bacino del Mediterraneo e dall'Europa centrale.

Il cardoncello cresce spontaneamente in quasi tutta l'Italia centromeridionale.

È un fungo saprofita che fruttifica dalla primavera all'autunno sulle radici morte delle ombrellifere o del cardo; nel nord del Salento si può trovare anche d'inverno, in campi aperti su terreni misti con roccia (cuti).

Commestibilità

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Eccellente.
Si presta molto bene alla coltivazione. Viene regolarmente coltivato in buona parte dell'Europa a scopo edule e cresce su substrato legnoso..[3]

Diversi Pleurotus eryngii
Diversi Pleurotus eryngii

Oltre al biotipo Pleurotus eryngii var. eryngii, esistono alcune varietà sulle quali sono in atto studi e dispute tassonomiche.

Le varietà attualmente prese in considerazione sono:

Pleurotus eryngii var. elaeoselini

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Pleurotus eryngii var. elaeoselini Venturella, Zervakis & La Rocca, Mycotaxon 76: 420 (2000).

Cresce associato alle radici di eleoselino (Thapsia asclepium ).

Pleurotus eryngii var. ferulae

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Pleurotus eryngii var. ferulae (Lanzi) Sacc., Sylloge fungorum (Abellini) 5: 347 (1887).

Si differenzia dal biotipo per la taglia maggiore, il colore più chiaro, il portamento più slanciato e spesso imbutiforme e la cuticola screpolata con tempo secco.

Cappello
5-25(30) cm, prima convesso, poi appianato, imbutiforme; cuticola liscia, spesso screpolata con la siccità; margine involuto, colore dal marrone chiaro al marrone al bruno all'ocra-grigiastro.
Lamelle
fitte, decorrenti, anastomosate (intervenate), colore bianco-crema.
Gambo
3-10 x 1–4 cm, pieno, sodo, eccentrico, attenuato alla base, di tonalità più chiare rispetto al cappello.
Carne
bianca, soda, di gradevole sapore.
Habitat
cresce associato a Ferula communis.
Nomi comuni
Sardegna: antunna, antunna eru, cardolinu de ferula, cardolinu eru, cardolinu de petza, feurratzu; Alto Lazio: ferlengo
Etimologia
dal latino ferula = pianta che ospita il fungo.

Pleurotus eryngii var. thapsiae

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Pleurotus eryngii var. thapsiae Venturella, Zervakis & Saitta, (2002).

Varietà che cresce associata a Thapsia garganica, di recente delimitazione.[4]

Pleurotus eryngii var. nebrodensis

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Oggi è considerata una specie a sé stante con il nome di Pleurotus nebrodensis, endemica delle Madonie, che cresce associata a Prangos ferulacea.[5]

Sinonimi e binomi obsoleti

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  • Agaricus eryngii DC., Fl. Fr., Edn 3 6: 47 (1815)
  • Pleurotus fuscus Battarra ex Bres., Iconographia Mycologica 6 (1928)
  • Cardoncello
  • Carderello o cardarella
  • In Sicilia è noto come funciu di ferla ossia fungo della ferula e funciu pani cauru (pane caldo) ossia fungo della Eryngium, panicaut in francese.
  • In Sardegna nel Campidano, è chiamato in sardo cardolinu de petza (it: "fungo di carne", per la sua consistenza) oppure, quando cresce associato alla ferula cardolinu eru, nel Logudoro è chiamato antunnu eru (spesso italianizzato antunna), invece in Gallura galdula.
  • In Calabria è noto come feddruritu, nome che deriva da Ferula communis, in quanto si trova nelle sue vicinanze.
  • In Puglia nel Salento è noto col nome di carduncieddù o cardunceddhru, mentre nelle Murge, nella Valle d'Itria e nel Gargano è chiamato cardungìdde.
  • Nel Lazio settentrionale è conosciuto come ferlengo.
  1. ^ The famous cultivated mushroom Bailinggu is a separate species of the Pleurotus eryngii species complex, su nature.com.
  2. ^ Copia archiviata, su home.iprimus.com.au. URL consultato il 10 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2006).
  3. ^ Sepp Holzer, Guida pratica alla permacultura Come coltivare in maniera naturale giardini, orti e frutteti, Arianna Editrice, 2016, p. 192. URL consultato il 3 settembre 2024.
  4. ^ Venturella G., Zervakis G., Saitta A., 2002 - Pleurotus eryngii var. thapsiae var. nov. from Sicily. Mycotaxon 81: 69-74
  5. ^ Venturella G., 2004 - Stato delle conoscenze sui pleuroti delle ombrellifere. Annali Micologici A.G.M.T., 1: 69-73.

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