Coordinate: 45°48′39.89″N 8°55′02.42″E

Cagno

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Disambiguazione – Se stai cercando il comune italiano in provincia di Trento, vedi Cagnò.
Cagno
frazione
Cagno – Veduta
Cagno – Veduta
Una cava di Molera facente parte del Monumento naturale Sistema naturalistico delle cave di Molera di Malnate e Cagno.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Como
ComuneSolbiate con Cagno
Territorio
Coordinate45°48′39.89″N 8°55′02.42″E
Altitudine405 m s.l.m.
Superficie3,53 km²
Abitanti2 036[1] (30-9-2018)
Densità576,77 ab./km²
SottodivisioniBrughiera, Rocca, San Giorgio
Altre informazioni
Cod. postale22043
Prefisso031
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT013038
Cod. catastaleB359
TargaCO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 705 GG[3]
Nome abitanticagnesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cagno
Cagno
Cagno – Mappa
Cagno – Mappa
Posizione della frazione di Cagno nella provincia di Como

Cagno (Cagn in dialetto comasco[4][N 1], AFI: /ˈkaɲ/) è una delle tre località che compongono il comune di Solbiate con Cagno in provincia di Como.

Geografia fisica

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Cagno, sullo sfondo di Uggiate

Cagno è situato in territorio comasco al confine con la provincia di Varese e a pochi chilometri dal confine tra l'Italia e la Svizzera. Risulta pertanto inserito nella cosiddetta Regio Insubrica.

Cagno sorge sulle colline prealpine che delimitano la Valmorea, la valle morenica attraversata dal fiume Lanza. Il territorio del paese è ancora in buona parte occupato da boschi, prati e campi coltivati, tanto da poter tutt'oggi contare la presenza di alcune aziende agricole.

Non è comunque mancato negli ultimi decenni lo sviluppo di una zona industriale attiva e funzionante.

Origini del nome

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Cagno potrebbe derivare da quello di una gens romana, i Canius.

Secondo altre ipotesi, toponimo avrebbe un richiamo al cane, in dialetto locale cagn.

L'ipotesi più quotata sostiene che il nome deriverebbe da cuneatum, cuneus, ovvero un cuneo che si spinge verso la valle.

Le ricerche su Cagno hanno portato a risalire il corso della storia fino all'età romana. A quest'epoca risale infatti la tomba rinvenuta nel 1976 sul suolo cagnese e ora conservata all'interno del cimitero.

Molte informazioni storiche giungono anche dalle opere architettoniche presenti sul territorio. All'epoca longobarda sembra risalire la fondazione della chiesa di San Giorgio (a fianco della quale sorge tuttora il campanile in stile romanico perfettamente conservato nei secoli) e del primo nucleo della parrocchiale di San Michele, allora situata all'interno del castrum, nucleo del paese costituito da corti chiuse e strette tra loro, corrispondente all'attuale zona di Piazza Castello. E ancora va ricordata la cappella di San Rocco, eretta probabilmente a cavallo tra 1400 e il 1500.

Il periodo comunale caratterizzato dalle guerre tra Como e Milano vede Cagno dalla parte dei lariani[5], anche con personaggi a cavallo tra storia e leggenda, primo fra tutti Pierino da Cagno, al quale si ispira anche lo stemma comunale.

Nel XV secolo il territorio di Cagno fu infeudato alla famiglia Odescalchi.[5]

Nel 1652, Cagno e Concagno figuravano tra i territori messi all'asta dal governo spagnolo dello Stato di Milano per finanziare le spese militari di Filippo IV. All'asta partecipò anche la città di Como, interessata ad evitare che questi e altri territori delle pievi di Uggiate, Fino e Zezio finissero nelle mani di terzi che, in virtù dei diritti feudali concessi al vincitore dell'asta, avrebbero potuto sottrarre gli abitanti di tali territori all'obbligo di versare tasse alla stessa città.[6]

Il "comune de Cagnio" e la chiesa di San Michele, la quale risulta sede di una parrocchia già dalla fine del XVI secolo, sono attestati all'interno della pieve di Uggiate già nella prima metà del Trecento.[7][8] Sempre inserito nella stessa pieve fino al termine del XVIII secolo,[9] nel 1751 il territorio comunale di Cagno risultava estenersi anche i cassinaggi di “Cassina delle Cioche di San Giorgio” e “Molino del Trotto”.[7]

Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì, per Cagno, l'annessione dei comuni di Albiolo, Casanova, Caversaccio e Rodero,[10] decisione poi abrogata dalla Restaurazione.[11][12][13]

Il 10 giugno 2018 venne approvata tramite un referendum popolare la proposta di fusione di Cagno con il limitrofo comune di Solbiate, creando il nuovo comune di Solbiate con Cagno.[14]

Vecchio stemma comunale

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Cagno erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 26 novembre 1957.[15]

«Di rosso, a due spade d'argento, guarnite d'oro, poste in croce di Sant'Andrea, accompagnate in capo da un elmo d'argento, posto di profilo, piumato d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»

La composizione dello stemma era ispirata al leggendario Pierino da Cagno.

Il gonfalone era un drappo partito di rosso e di bianco.[16]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Panoramica sull'area della chiesa di S. Michele

Architetture religiose

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Chiesa di San Giorgio

Da segnalare sul territorio la presenza di numerosi edifici di culto, importanti anche dal punto di vista storico e artistico.

  • Chiesa di San Giorgio con annesso campanile romanico databile al Mille[17] e numerosi affreschi[18]. Costruita nel XI secolo, la chiesa fu rimaneggiata nei secoli XII[19] e XVIII.[17] Ogni anno, all'inizio di settembre, l'area nei pressi della chiesa ospita la tradizionale festa paesana della Madonna del Ciuchée.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo, dedicata al patrono del paese (festeggiato il 29 settembre) e vecchia parrocchiale[20].
  • Chiesa di San Giovanni Paolo II, detta "Chiesa Nuova", parrocchiale terminata nel 1979[21].
  • Cappella di San Rocco

Aree naturali

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Evoluzione demografica

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Demografia pre-unitaria

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Demografia post-unitaria

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Abitanti censiti[23]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 ottobre 1946 27 maggio 1951 Giovanni Bernasconi Democrazia Cristiana Sindaco [24]
27 maggio 1951 27 maggio 1956 Alfredo Bernasconi Democrazia Cristiana Sindaco [24]
27 maggio 1956 7 novembre 1960 Virgilio Somaini Democrazia Cristiana Sindaco [24]
7 novembre 1960 22 novembre 1964 Romolo Bottinelli Democrazia Cristiana Sindaco [25]
22 novembre 1964 7 giugno 1970 Remo Mattei Democrazia Cristiana Sindaco [26]
7 giugno 1970 15 giugno 1975 Emilio Bottinelli Democrazia Cristiana Sindaco [26]
15 giugno 1975 1988 Giovanni Albricci Democrazia Cristiana Sindaco Tre mandati[27]
1988 23 aprile 1995 Enrico Galli Democrazia Cristiana Sindaco Due mandati[28]
23 aprile 1995 13 giugno 2004 Tiziano Realini lista civica Sindaco Due mandati[28]
13 giugno 2004 25 maggio 2014 Sergio Mina lista civica Cagno insieme[29] Sindaco Due mandati[28]
25 maggio 2014 31 dicembre 2018 Cluadio Ronchini lista civica Insieme per Cagno Sindaco [28]

Il soprannome degli abitanti

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I suoi abitanti vengono chiamati anche "àsan", cioè asini.[30] Questo soprannome nasce a causa di una leggenda secondo la quale i cagnesi un giorno, vedendo che cresceva dell'erba sul campanile del paese, decisero di far salire in cima ad esso, per mezzo di una carrucola, un asino legato a una corda, affinché mangiasse l'erba che era cresciuta. Tuttavia le cose non andarono come gli abitanti di Cagno avevano sperato, perché l'asino, che era stato legato per il collo, morì strozzato prima di arrivare in cima e "ripulire" il campanile.

La leggenda vuole che i cagnesi chiamarono poi gli abitanti dei paesi limitrofi per cucinare e mangiare l'asino: arrivarono quindi, in successione, gli abitanti di:

  • Caversaccio (frazione di Valmorea), che macellarono l'asino, da cui il soprannome di tali abitanti Peraa (che significa scuoiatori);
  • Bizzarone, che portarono il carbone per far cuocere l'asino, da cui il soprannome di tali abitanti Carbunàtt;
  • Casanova (frazione di Valmorea), che divorarono buona parte dell'asino, da cui il soprannome di tali abitanti Goss (che significa ingordi);
  • Binago, che invece di mangiare l'asino direttamente in loco, riempirono i grembiuli con più carne possibile e la portarono a casa, da cui il soprannome di tali abitanti Scusarìtt (che significa grembiulini);
  • Albiolo, che – essendo giunti in ritardo – trovarono solo pochi resti e vi si buttarono sopra come corvi, da cui il soprannome di tali abitanti Curbàtt (che significa appunto corvi);
  • Rodero, ultimi, che non trovarono nulla e tornarono a casa a bocca asciutta, da cui il soprannome di tali abitanti Rabiaa (che significa arrabbiati).

Galleria d'immagini

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  1. ^ Per il dialetto comasco, si utilizza l'ortografia ticinese, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale Famiglia Comasca nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria.

Bibliografiche

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  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 settembre 2018.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 113.
  5. ^ a b Borghese, p.123.
  6. ^ Mancini, pp. 15-19
  7. ^ a b c Comune di Cagno, sec. XIV - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 maggio 2020.
  8. ^ Parrocchia di San Michele, sec. XVI - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 maggio 2020.
  9. ^ a b Comune di Cagno, 1757 - 1797, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 maggio 2020.
  10. ^ a b c d Comune di Cagno, 1798 - 1815, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 maggio 2020.
  11. ^ Comune di Albiolo, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 27 aprile 2020.
  12. ^ Caversaccio
  13. ^ Comune di Rodero, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato l'11 maggio 2020.
  14. ^ Nasce Solbiate con Cagno. Stravince il sì alla fusione, in La Provincia, Como, 11 giugno 2018.
  15. ^ Cagno, decreto 1957-11-26 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 ottobre 2022.
  16. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Cagno, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 13 ottobre 2024.
  17. ^ a b TCI, Guida d'Italia [...], p. 283.
  18. ^ RomaniCOMO, su romanicomo.it. URL consultato il 22 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2020).
  19. ^ Chiesa di S. Giorgio - complesso, Via San Giorgio - Cagno (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 maggio 2020.
  20. ^ Chiesa di S. Michele - complesso, Piazza della Chiesa - Cagno (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 14 maggio 2020.
  21. ^ A Cagno la prima chiesa dedicata a Papa Wojtyla, su laprovinciadicomo.it. URL consultato il 27 novembre 2021.
  22. ^ Comune di Cagno, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 17 maggio 2020.
  23. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  24. ^ a b c Mascetti, p. 350.
  25. ^ Mascetti, pp. 350-351.
  26. ^ a b Mascetti, p. 351.
  27. ^ Mascetti, pp. 351-352.
  28. ^ a b c d Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 13 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2021).
  29. ^ Speciale Elezioni 2009 - Comune di Cagno, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 13 maggio 2021.
  30. ^ Elsa Albonico, L'abecedàri, Olgiate Comasco, Il bozzolo, 2007, pp. 8-9.


  • Annalisa Borghese, Cagno, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 123.
  • Mario Mascetti, Cagno. La sua storia, la sua gente, Comune di Cagno, 1996.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • Ivo Mancini e Giorgio Castiglioni, La comunità di Drezzo nei secoli, Como, Edizioni New Press, 2009.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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