Glyceria notata

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Gramignone minore
Glyceria notata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPooideae
TribùMeliceae
GenereGlyceria
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPooideae
TribùMeliceae
GenereGlyceria
SpecieG. notata
Nomenclatura binomiale
Glyceria notata
Chevall., 1827

Il gramignone minore (nome scientifico Glyceria notata Chevall., 1827 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae).[1]

Il nome generico (Glyceria) deriva da una parola greca (glykeros o glukeroj) il cui significato è "dolce" e si riferisce alla dolcezza del grano della specie Glyceria fluitans.[2][3] L'epiteto specifico (notata) ha vari significati: distinto, maculato, annotato, segnato e in genere indica qualche particolare caratteristica della pianta.[4][5]

Il nome scientifico è stato definito dal medico e botanico francese François Fulgis Chevallier (1796 – 1840) nella pubblicazione "Flore Generale des Environs de Paris" (Fl. Gen. Env. Paris 2(1): 174 (-175). 1827) del 1827.[6]

Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
Spighetta
Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 2 - 10 dm (diametro 3 – 6 mm) e formano delle macchie sciolte. La forma biologica prevalente è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea; durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei come bulbi, tuberi e rizomi, fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. In queste piante è presente anche la forma biologica idrofita radicante (I rad), sono piante acquatiche perenni le cui gemme si trovano sommerse o natanti e con un apparato radicale che le ancora al fondale. Non sono presenti i micropeli.[7][8][9][10][11][12][13]

Le radici sono secondarie da rizomi striscianti.

La parte aerea del fusto (il culmo) è ascendente (con base prostrata), gracile e fogliosa fino all'infiorescenza. I culmi sono spugnosi. Ai nodi inferiori sono presenti dei radicamenti.

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie e trasversali (appena visibili). Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto, è carenata, scabra nella parte superiore e priva di auricole. Le guaine sono più lunghe degli internodi.
  • Ligula: la ligula è membranosa (raramente cigliata); è tronca o acuta ed è lunga 4 – 6 mm.
  • Lamina: la forma è lineare, piatta e conduplicata con bordi ruvido-taglienti e apici acuti. La lamina può essere piegata e flaccida. La superficie abassiale è liscia o scabra; quella adassiale è scabra. La colorazione è verde o grigio-verde. Dimensioni della lamina: larghezza: 4 – 10 mm; lunghezza 6 – 30 cm.

Infiorescenza

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Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ramificate, ascellari e terminali, formate da diverse spighette (fino a 15 nei rami più lunghi), hanno la forma di una pannocchia stretta, lineare e povera (è più o meno lanceolata all'inizio; ovata a maturità). I 2 - 5 rami inferiori sono riuniti. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Dimensione dell'infiorescenza: 10 – 40 cm.

Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, distanziate ed erette, con forme lineari oblunghe, cilindriche o leggermente compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 5 - 16 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Il colore delle spighette è verde grigiastro o violaceo. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea (un profillo) e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura a maturità della rachilla tra i fiori o sopra le glume. Lunghezza della spighetta: 10 – 25 mm. Dimensione dei fiori: larghezza 2 – 3 mm; lunghezza 18 – 25 mm.

  • Glume: le glume, persistenti, sono lunghe 3 e 4 mm; la forma è ovata (con apice arrotondato) e la consistenza è membranosa. Sono percorse da una venatura longitudinale.
  • Palea: la superficie della palea si presenta con alcune venature ed è cigliata e strettamente alata; la fascia mediana è ialina lunga come le costole laterali e formante una insenatura apicale di 0,1 - 0,2 mm (ossia l'apice è bi-denticolato).
  • Lemma: il lemma è lungo 3,5 - 4,5 mm; la forma è largamente ellittica o obovato-oblunga; la superficie si presenta con delle nervature molto rilevanti; l'apice è dentellato irregolarmente (dentelli ottusi). La consistenza è erbacea. Possiede 7 venature longitudinali.

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ellissoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

  • Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento – dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])

Fitosociologia

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Areale alpino

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Dal punto di vista fitosociologico alpino Glyceria notata appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]

  • Formazione: comunità delle megaforbie acquatiche
  • Classe: Phragmito-Magnocaricetea Klika, 1941
  • Ordine: Phragmitetalia communis Koch, 1926
  • Alleanza: Glycerio-Sparganion Br.-Bl. & Sissingh, 1942

Areale italiano

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Per l'areale completo italiano Glyceria notata appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]

  • Macrotipologia: vegetazione anfibia di fiumi, sorgenti e paludi.
  • Classe: Phragmito australis-Magnocaricetea elatae Klika in Klika & Novák, 1941
  • Ordine: Nasturtio officinalis-Glycerietalia fluitantis Pignatti, 1953
  • Alleanza: Glycerio fluitantis-Sparganion neglecti Br.-Bl. & Sissingh, 1942

Descrizione. L'alleanza Glycerio fluitantis-Sparganion neglecti è relativa alle comunità seminatanti o emerse di acque stagnanti o leggermente fluenti. Si tratta di una cenosi di specie anfibie che crescono lungo ruscelli o piccoli corsi fluviali, ma anche canali e stagni, in genere su accumuli di sedimento a grana fine. Gli ambienti sono sia disturbati che naturali. Questa alleanza è molto diffusa in tutta Europa, in Italia è comune nel centro-nord, più rara nel sud.[18]

Specie presenti nell'associazione: Sparganium erectum, Glyceria fluitans, Nasturtium officinale, Veronica anagallis-aquatica, Scrophularia umbrosa, Berula erecta.[18]

La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[11]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Glyceria fa parte della sottofamiglia Pooideae (tribù Meliceae) e raccoglie 48 specie distribuite nelle zone umide in regioni temperate in tutto il mondo.[7][8]

Il genere di questa specie (Glyceria) fa parte della supertribù Melicodae Soreng, 2017 (tribù Meliceae Link ex Endl., 1830).[7] La supertribù Melicodae, dal punto di vista filogenetico, è la seconda supertribù, dopo la supertribù Nardodae Soreng, 2017, ad essersi evoluta nell'ambito della sottofamiglia Pooideae.[19]

All'interno del genere Glyceria la specie di questa voce è inserita nella sezione Glyceria.[20]

Per il genere di questa voce sono descritte le seguenti sinapomorfie: (1) le venature dei lemmi sono prominenti e non convergono all'apice; (2) gli stami sono due o tre.

Il numero cromosomico di G. notata è: 2n = 40.[21]

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

  • Glyceria acutiuscula H.Scholz
  • Glyceria fluitans subsp. plicata Fr.
  • Glyceria fluitans var. plicata (Fr.) Griseb.
  • Glyceria plicata (Fr.) Fr.
  • Glyceria plicata var. scabriflora Hack.
  • Glyceria plicata var. triticea Lange
  • Glyceria turcomanica Kom.
  • Panicularia plicata (Fr.) Druce
  1. ^ a b The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 18 marzo 2019.
  2. ^ Etymo Grasses, pag. 123.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 180.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 274.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 marzo 2019.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 marzo 2019.
  7. ^ a b c Kellogg 2015, pag. 219.
  8. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 414.
  10. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 334.
  11. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  12. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  13. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 19 marzo 2019.
  14. ^ Conti et al. 2005, pag. 102.
  15. ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 912.
  16. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 19 marzo 2019.
  17. ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 19 marzo 2019.
  18. ^ a b Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 16.5.1 ALL. GLYCERIO FLUITANTIS-SPARGANION NEGLECTI BR.-BL. & SISSINGH IN BOER 1942. URL consultato il 19 marzo 2019.
  19. ^ PeerJ 2018, pag. 13.
  20. ^ Whipple et al. 2007, pag. 554.
  21. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 19 marzo 2019.

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