Cyclocybe aegerita
Cyclocybe cylindracea | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Sottodivisione | Agaricomycotina |
Classe | Agaricomycetes |
Sottoclasse | Agaricomycetidae |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Strophariaceae |
Genere | Cyclocybe |
Specie | C. cylindracea |
Nomenclatura binomiale | |
Cyclocybe cylindracea (DC. Alfredo Vizzini) & (Claudio Angelini), 2014 | |
Sinonimi | |
Cyclocybe cylindracea Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Cyclocybe cylindracea Ex Cyclocybe aegerita (V. Brig.) Vizzini, 2014[1][2] (dal greco aigeros = pioppo, per il suo habitat preferenziale), volgarmente conosciuto come piopparello[3] oppure pioppino o peppino, è uno dei più apprezzati funghi commestibili[4]. Si tratta di una specie saprofita/parassita piuttosto adattabile, che si presta molto bene alla coltivazione.[5]
Descrizione della specie
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente bruno assai scuro e convesso, via via tende a distendersi e il colore si fa più chiaro ma quasi sempre con tonalità appena più scura verso il centro, dove appare appena rilevato (lievissimo umbone)[3]. Può arrivare a 14 cm di diametro. Da semisferico a quasi piano, presenta una superficie (cuticola) lievemente corrugata e spesso fessurata per la siccità, mentre a tempo umido si presenta un po' untuoso.
Le lamelle sono fitte e sottili, di colore bianco-beige, poi grigio-brunastro e infine color tabacco per le spore mature.
Assai variabile per diametro e altezza, generalmente slanciato soprattutto negli esemplari giovani, flessuoso, fibroso e compatto[3].
Persistente, attaccato in alto a formare un colletto inverso membranoso, che si colora di bruno allorché ricoperto dalle spore cedute dalle lamelle.
Bianca e compatta, ma di colore più scuro sul gambo e alla base di questo.
- Odore: caratteristico, ma di difficile descrizione; alcuni autori lo avvicinano al lievito o al "profumo di vecchie botti da vino", altri ancora al "formaggio stagionato" oppure alla "farina rancida"[3].
- Sapore: mite, molto aromatico.
Microscopia
Brune-rugginose in massa, ovali e bruno chiaro al microscopio.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Su tronchi marcescenti (ma anche vivi fino all'attacco definitivo del fungo) di molte latifoglie, specialmente di pioppo, olmo, sambuco oppure salice, a tempo mite e umido, dalla primavera all'autunno inoltrato.
Commestibilità
[modifica | modifica wikitesto]Eccellente. Uno dei funghi più apprezzati come commestibile. Alla cottura sprigiona un profumo intenso, percepibile anche a distanza.[6] Consumare previa cottura.
Coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Il fungo pioppino viene coltivato sin dai tempi dei romani[3], ad esempio Plinio il Vecchio nella propria Naturalis Historia descrive le tecniche di coltivazione[7], specificando i modi migliori per ottenere tale fungo da tronchi di pioppo tagliato. Nel corso del secolo XX il pioppino è stato intensamente coltivato in Toscana, dove è tuttora presente nella gastronomia regionale.
La specie è piuttosto adattabile e si presta molto bene alla coltivazione su ceppi di latifoglie (es. pioppo o sambuco) parzialmente interrati e umidi; non bisogna però allagare il terreno circostante in quanto un eccesso di acqua può inibire completamente la formazione dei carpofori. Può anche essere fatto crescere su tronchetti di pioppo o substrati a base di paglia di frumento o anche di segatura[8]. La sua crescita è piuttosto lenta. Il fungo viene ampiamente commercializzato ed è anche confezionato per la grande distribuzione.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sinonimi e binomi obsoleti
[modifica | modifica wikitesto]- Agaricus aegerita V. Brig. [as 'aegirita'], in Briganti & Briganti, Hist. fung. Neapol. (Neapoli): 65, tab. 32-33 (1837)
- Pholiota aegerita (V. Brig.) Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 164 (1872)
- Agrocybe aegerita (V. Brig.) Singer, Lilloa 22: 493 (1951) var. aegerita
- Agrocybe aegerita (V. Brig.) Singer, Lilloa 22: 493 (1951)
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]- Agrocybe praecox (non commestibile, in quanto amaro).
- Alcune specie dei generi Inocybe, Hypholoma e Galerina.
Nomi comuni
[modifica | modifica wikitesto]- Piopparello
- Pioppino
- Foliota cespitosa
- Colombine (gli esemplari più sviluppati, soprattutto nelle fessure più alte della pianta che li ospita)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Cyclocybe aegerita, in Index Fungorum, CABI Bioscience.
- ^ (EN) Cyclocybe aegerita (V. Brig.) Vizzini, 2014, su catalogueoflife.org - Catalogue of Life: 2016 Annual Checklist, Catalogue of Life, 2016. URL consultato il 1º novembre 2016.
- ^ a b c d e Ettore Bielli, Funghi: conoscere, riconoscere e ricercare tutte le specie di funghi più diffuse, De Agostini. URL consultato il 25 gennaio 2018.
- ^ Agrocybe aegerita, in Funghi. Dalle nostre montagne, da boschi e prati - Verde e natura, Script edizioni, 2012. URL consultato il 25 gennaio 2018.
- ^ Pleurotus e pioppino, su elezioni.regione.veneto.it, Regione Veneto, 2022. URL consultato il 4 settembre 2024.
- ^ Beppe Bigazzi, Giuseppina Bigazzi, 365 giorni di buona tavola, Giunti Editore, p. 229. URL consultato il 25 gennaio 2019.
- ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia - Libro XIII. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Carlo Cova, Come coltivare funghi e tartufi, HOEPLI EDITORE, 1987, pp. 19. URL consultato il 25 gennaio 2018.
Altri progetti
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