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Gabinetto di anatomia e fisiologia comparata (1861-1950)
[modifica | modifica wikitesto]Gabinetto di anatomia e fisiologia comparata | |
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Gabinetto di anatomia comparata | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Indirizzo | Via Mezzocannone |
Caratteristiche | |
Tipo | Anatomia comparata |
Periodo storico collezioni | 1800-1900 |
Istituzione | 1861 |
Fondatori | Paolo Panceri |
Apertura | 1861 |
Chiusura | 1850 |
Il Gabinetto di anatomia e fisiologia comparata era uno dei principali Stabilimenti scientifici della Università degli Studi di Napoli. Fondato da Paolo Panceri nel 1861 fu dismesso nel 1950 e le sue collezioni furono trasferite nel Museo zoologico della stessa Università.
Le origini
[modifica | modifica wikitesto]L'anatomia comparata a Napoli nel primo Ottocento
[modifica | modifica wikitesto]Si può parlare formalmente di anatomia comparata a Napoli, dal 21 marzo del 1807. Questa è infatti la data del decreto con il quale Giuseppe Napoleone, Re di Napoli e di Sicilia dal 20 marzo 1806, istituì la cattedra di Anatomia comparata e di storia degli animali senza vertebre,[1] la prima cattedra autonoma di anatomia comparata istituita in Italia per l'insegnamento di questa disciplina.[2]
La nuova cattedra nasceva dalla ridenominazione di una delle due cattedre di zoologia, che erano state istituite, il 31 ottobre 1806, da Giuseppe Napoleone, «volendo dare alla Università degli studj quel lustro, che uno stabilimento così antico domanda».[3]
Le due cattedre, le prime di zoologia in senso stretto (autonome) in Italia,[4] denominate rispettivamente di Zoologia de' quadrupedi, de' cetacei e de' volatili e di Zoologia degl'insetti, de' vermi testacei, zoofìti, litofìti e animali microscopici derivano, a loro volta, dalla soppressione della vecchia cattedra di Storia naturale che era stata istituita, anche questa per prima in Italia, con la Riforma Ferdinandea dell'Università, emanata da Ferdinando IV il 26 settembre 1777.[5]
Con successivo decreto, le due cattedre furono assegnate, rispettivamente, a Saverio Macrì, che già occupava la cattedra soppressa di Storia naturale, e a Giosuè Sangiovanni,[6] esule da diversi anni a Parigi, dopo tredici mesi di prigionia a Napoli, nel palazzo dei Granili adibito dai Borbone a carcere, dopo la caduta della Repubblica napoletana,[7]
Sangiovanni, prima di accettare l'incarico e prima di rientrare a Napoli il 15 febbraio 1808 chiese e ottenne il cambio d'intestazione della cattedra,[8] E non si trattò solo di una questione terminologica, perché Sangiovanni, formatosi alla scuola di Jean–Baptiste de Lamarck e Georges Cuvier, intendeva porre a base del suo insegnamento, proprio l'anatomia comparata considerata «science aussi essentielle pour le progrès de l'histoire naturelle» e, a suo giudizio, del tutto «inconnue dans ma patrie».[9]
Sangiovanni avviò il corso di anatomia comparata nel 1809, lo interruppe nel 1810 per motivi di salute e lo riprese nel 1811, quando con il decreto organico per l'istruzione pubblica, del 29 novembre 1811, Gioacchino Napoleone Re Due Sicilie riunificò le due cattedre di zoologia assegnando Macrì, con decreto dell'1 gennaio 1812, alla Materia medica e Sangiovanni assegnato alla nuova cattedra unificata. Sangiovanni svolse l'incarico fino a giugno del 1813 quando, sempre per problemi di salute, fu costretto a dimettersi, sostituito da Luigi Petagna.[10]
Dopo la morte di Petagna, Ferdinando II delle Due Sicilie decretò, il 9 agosto 1832, la scissione della cattedra di Zoologia in quattro cattedre distinte «come mai nessun governo d'Italia fu prima pensato ed inteso, né dopo seguito» rilevando «un largo concetto del modo di intendere l'insegnamento della zoologia... chiara manifestazione dello stato di coltura del Regno»
Zoologia generale, ricoperta nel 1 839 da Oronzo Gabriele Costa (decreto 27 settembre 1 836); Zoologia descrittiva (sistematica), alla quale fu annessa la direzione del Museo, assegnata a Sangiovanni; Zoologia della fine anatomia e microscopia, nonché di embriologia, alla quale fu nominato Stefano Delle Chiaje, e confermato direttore aggiunto del Museo Zoologico; Anatomia comparata, che però non fu ricoperta a causa dei mutamenti politici dell'epoca e il suo insegnamento rientrava in quella di Anatomia generale e patologica (cfr. Monticelli, 1901, p. 25).
Con la legge del 16 febbraio 1861, sull'istruzione superiore nelle province meridionali (c.d. legge Imbriani), ci fu un riassetto della R. Università di Napoli e della Facoltà di Scienze naturali dove, in aggiunta alla cattedra di Zoologia, fu istituita la nuova cattedra di Anatomia comparata disciplina che, negli ordinamenti universitari precedenti,
Le antiche collezioni naturalistiche
[modifica | modifica wikitesto]La fondazione del gabinetto di anatomia comparata
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi giorni di novembre del 1861 arrivò a Napoli lo zoologo milanese Paolo Panceri, chiamato da Francesco De Sanctis a ricoprire la cattedra di Anatomia comparata, appena istituita presso la Facoltà di Scienze della R. Università.
Panceri si assunse da subito il «gravoso impegno di fondare dal niente il suo istituto»[11] e, «guadagnatosi le simpatie e l'aiuto del Rettore Giuseppe De Luca e di molti colleghi»,[12] he divennero la prima sede del futuro museo.
Il primo nucleo delle collezioni furono le raccolte osteologiche di Antonio Nanula e di Stefano delle Chiaje ottenute da Gennaro Barbarisi, direttore del Gabinetto di anatomia umana, annesso alla vecchia cattedra di Anatomia generale e patologica.[12]
Di queste primissime acquisizioni faceva parte lo scheletro dell'elefante di Portici proveniente dal Museo zoologico.
dove, in aggiunta alla cattedra di Zoologia, fu istituita la nuova cattedra di Anatomia comparata disciplina che, negli ordinamenti universitari precedenti, rientrava in quella di Anatomia generale e patologica (cfr. Monticelli, 1901, p. 25).
Nel 1861, in seguito allo smembramento di questo Museo in tre sezioni, la sala fu destinata al Museo di anatomia normale e quando questo fu trasferito nell'ex Convento di Santa Patrizia, Monticelli ottenne che la vecchia sede fosse destinata al Museo zoologico di cui andò a costituire il cosiddetto Salone minore (cfr. Botte e Scillitani, 1999, p. 150 e p. 154).
Successivamente, in seguito al trasferimento dell'Istituto di Fisiologia, il Gabinetto di Anatomia poté ampliarsi occupando nuovi locali e arricchendosi delle collezioni di Gennaro Barbarisi, Oronzo Gabriele Costa e, soprattutto, dei preparati originali via via allestiti dallo stesso Panceri, dal suo primo coadiutore Francesco Lucarelli, dal preparatore (poi coadiutore) Leone De Sanctis[14] e, successivamente, anche da Pietro Pavesi, Francesco Gasco e Vincenzo Alesi.[15]
Ma «ad avviare decisamente la costituzione del Gabinetto»[16] fu, nel 1862, il fondo primitivo d'impianto, un contributo straordinario di 15.000 lire (poi ridotto del 10%)[17] concesso a Panceri dal Rettore che era riuscito a ottenere dal ministro dell'Istruzione nel terzo governo Cavour, Terenzio Mamiani della Rovere, lo storno sull'Università napoletana di un cospicuo avanzo d'amministrazione del ministero.[18]
E così nel maggio del 1862, meno di un anno dopo l'arrivo di Panceri a Napoli, il Gabinetto di anatomia comparata poteva dirsi costituito, tanto che ricevette in visita il principe Gerolamo Napoleone, il Presidente del Consiglio dei ministri Urbano Rattazzì, il Ministro della Pubblica Istruzione Carlo Matteucci e, nel novembre dello stesso anno, fu aperto al pubblico.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La cattedra fu istituita con il R. decreto N. 76 «con cui si prescrive che la cattedra della Università degli studj sotto il titolo di zoologia dei vermi, degl'insetti, dei testacei, e degli animali microscopici, assuma da ora innanzi il nome di cattedra di anatomia comparata, e di storia di animali senza vertebre» (cfr. Segreteria di Stato (a cura di), Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1807. Da gennajo a tutto giugno, II, Napoli, Fonderia Reale e Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, p. 2 e Maio et. al., 1995, p. 193).
- ^ Cfr. Maio et. al., 1995, p. 193.
- ^ R. Decreto N. 228 «con cui si organizza l'Università degli studj di Napoli» del 31 ottobre 1806 (cfr. Segreteria di Stato (a cura di), Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1806. Dai 15 febbrajo ai 31 dicembre 1806, II, Napoli, Fonderia Reale e Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, pp. 382-387).
- ^ Cfr. 67° Congresso Nazionale Unione Zoologica Italiana. Congresso UZI nel bicentenario della nascita di Zoologia a Napoli (12-15 Settembre 2006), su uzionlus.it. e Giovanni Chieffi, Duecento anni dall'istituzione a Napoli della prima cattedra di zoologia in Italia (1806-2006) (PDF), in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, LXXIV (IV), Napoli, Liguori Editore, 2007, pp. 11-19.
- ^ Cfr. Maio et. al., 1995, p. 192.
- ^ R. Decreto N. 248 «con cui si nominano i professori della Università degli Studj» del 14 novembre 1806 (cfr. Segreteria di Stato (a cura di), Bullettino delle leggi del Regno di Napoli. Anno 1806. Dai 15 febbrajo ai 31 dicembre 1806, II, Napoli, Fonderia Reale e Stamperia della Segreteria di Stato, 1813, pp. 424-425).
- ^ Cfr. D'angelo, 2015, p. 143.
- ^ Cfr. D'Angelo, 2015, pp. 160-161.
- ^ Cfr. D'Angelo, 2015, p. 160.
- ^ Cfr. D'Angelo, 2015, p. 164.
- ^ Cfr. Gatto, 2000, p. 430.
- ^ a b c d Cfr. Borrelli, 1991, p. 95.
- ^ Cfr. Borrelli, 1991, p. 95.
- ^ Cfr. Botte e Scillitani, 1999, p. 151.
- ^ Cfr. Della Valle, 1900, p. XI.
- ^ Cfr. Gatto, 2000, p. 431.
- ^ Cfr. Panceri, 1868g, Rendiconto amministrativo.
- ^ Cfr. Martirano, 2003, p. 15.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Battaglini, Storia della Zoologia Napoletana, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 2008, pp. 1-176, ISBN 978-88-8338-047-1.
- Antonio Borrelli, Paolo Panceri nella Napoli del secondo Ottocento, in Fridericiana. Rivista dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, I, n. 2, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 1991, pp. 93-113.
- Virgilio Botte e Giovanni Scillitani, Il Museo Zoologico, in Arturo Fratta (a cura di), I Musei scientifici dell'Università di Napoli Federico II, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 1999, pp. 320.
- Giovanni Capellini, Della Balena di Taranto. Confrontate con quelle della Nuova Zelanda e con talune fossili del Belgio e della Toscana. Memoria letta nella sessione del 12 aprile 1877, in Mem. R. Acc. Sc. Ist. di Bologna, VII (III), Bologna, Gamberini & Parmeggiani, 1877, pp. 1-34, tav. I-III.
- Luigi Capuano, Notizie intorno alla origine, formazione e stato presente della R. Università di Napoli per l'Esposizione nazionale di Torino nel 1884, Napoli, Tip. Acc. R. delle Scienze, 1884, pp. 1-268.
- Fabio D’Angelo, Entre le Royaume de Naples et la France. Voyages scientifiques, parcours de formation et exil entre la fin du XVIIIème siècle et la première moitié du XIXème. Theèse pour obtenir le grade de Docteur de l'Unoversité Grenoblr Alpes préparée dans le cadre d’une cotutelle entre l’Université Grenoble Alpes et l'Université de Pise (PDF), Université Grenoble Alpes & Università degli studi di Pisa, 2015, pp. 1-553.
- Maria Carmela del Re, Rosanna Del Monte e Maria Rosaria Ghiara (a cura di), Atti del bicentenario del Museo Zoologico 1813 - 2013, Napoli, Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche, 2015, pp. 1-216, ISBN 978-88-940736-0-7.
- Antonio Della Valle, Istituto di Anatomia e Fisiologia comparata (PDF), in Annuario R. Università di Napoli, Anno 1899-1900, Napoli, 1900, pp. XI-XII.
- Francesco Gasco, Intorno alla Balena presa in Taranto nel febbrajo 1877, in Atti. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, VII, n. 16, Napoli, Tip. R. Acc. Sc. Fis. e Mat., 1878, pp. 1-47, tav. I-IX.
- Romano Gatto, Storia di una "Anomalia". Le facoltà di Scienze dell'Università di Napoli tra l'Unità d'Italia e la Riforma Gentile 1860-1923, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 2000, pp. 1-616, ISBN 978-88-8338-004-4.
- Battista Grassi, I progressi della biologia e delle sue applicazioni pratiche conseguiti in Italia nell'ultimo cinquantennio. II. Zoologia (compresa l'Anatomia Comparata) - Entomologia agraria., in Cinquanta anni di storia italiana, III, Milano, Hoepli, 1911, pp. 109-142.
- Nicola Maio & Roberta De Stasio, La collezione cetologica del Museo Zoologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Catalogo aggiornato e ragionato (PDF), in Museol. sci. Memorie, XII, Firenze, Luigi Cagnolaro, Nicola Maio e Vincenzo Vomero (eds), 2014, pp. 327-342.
- Nicola Maio, Orfeo Picariello & Giovanni Scillitani, Storia e vicissitudini del Museo zoologico dell'Università di Napoli Federico II, in Museol. sci., XII, n. 3-4, Firenze, ANMS, Associazione Nazionale Musei Scientifici, 1995, pp. 189-225.
- Maurizio Martirano, Il senso del concreto. Contributo ad una storia della cultura napoletana tra Otto e Novecento, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino, 2003, pp. 1-232, ISBN 8-849-80650-7.
- Francesco Saverio Monticelli, Notizie sulla origine e le vicende del Museo Zoologico della R. Università di Napoli, in Ann. Museo Zool. R. Università di Napoli, I (n.s.), n. 2, Napoli, Tip. Melfi & Joele, 1901-1905, pp. 1-47.
Voci correlate
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Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
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modellato in cera da Francesco Saverio Citarelli, .[1]
del personalità di fama internazionale quali, tra gli altri, Antonio Villari, Domenico Cirillo e Antonio Sementini.[2]
diventata nel 1810 Collegio medico-cerusico,
«BARVLI. GENITVS. NEAPOLI. HIPPOCRATIS. PRAECEPTIS. INSTITVTVS - TICINI. ANTONIO. SCARPA. MAGISTRO. EDOCTVS - ALMAE. ROMAE. MEDICA. ARTE. INITIATVS -PARTHENOPEN. ITERVM. REDITVS. XXXVIII. ANNIS - OMNIBUS. ANATOMICIS. DISCIPLINIS. CLARESCENS - ANTONIVS. NANVLA - HEIC. NVNC. JACET - SI. QVAERIS. QUID. EGIT. QVAE. SVA. OPERA FVERE - HOC. VNVM. TANTVM. SCISCE. VIATOR - PARTHENOPE. DEDIT. QVOD. NVNQVAM. HABVIT - PRAECLARVM. ANATOMES. DESCRIPTIVAE - PATHLOGICAE. COMPARATAE. MVSEVM -INGENS. OPVS - QVO. FATO. PERFVNCTVS - VIXIT. ANNOS. LXVI. SIDERA ANIMA. PIISSIMA. PETIVIT - VI. IDVS. FEBRVARII. AN. R. S. MDCCCXLVI - IN. AMICOS. MISEROS. AFFINES. PAVPERESQVE - DE. RELIQVIS. SVIS. OPIBVS. TESTANS - CAJETANVS. NAVARRO. FRANCISCVS. ANTONIVS. SCAFATI - TESTAMENTI. EXECVTORES P..P.» «Nato a Barletta, educato a Napoli ai precetti di Ippocrate, - laureatosi a Pavia ove ebbe per Maestro Antonio Scarpa, - iniziato all’arte medica nell’alma Roma - tornato di nuovo a Partenope a 38 anni - distinguendosi in tutte le discipline anatomiche - Antonio Nanula - qui ora giace. - Se chiedi che cosa abbia fatto, quali furono le sue opere, - sappi questa cosa soltanto, viandante, - che diede a Partenope una cosa che essa non aveva mai avuto, - un famoso museo di anatomia descrittiva, - patologica, comparata - opera ingente - a causa della quale incontrò la morte. - Visse 66 anni. L’anima piissima salì al cielo - l’8 febbraio 1846 - lasciando in eredità agli amici, ai congiunti indigenti e ai poveri - ciò che gli rimaneva dei suoi beni. Gaetano Navarro e Francescantonio Scafati esecutori testamentari posero» (cfr. Armone Caruso, 2021, pp. 133-134).
Il periodo napoletano
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il trasferimento a Napoli, Panceri interruppe le pubblicazioni e, apparentemente, anche l'attività di ricerca per dedicarsi quasi esclusivamente all'insegnamento e alle cure del Gabinetto di anatomia comparata appena fondato.[4] Solo nel 1867 tornò a pubblicare i suoi contributi, con note e memorie su svariati argomenti zoologico-anatomici «giovandosi delle osservazioni fatte e dei materiali raccolti» negli anni precedenti e, a volte, della collaborazione di Sebastiano De luca.[5]
Riprendendo le sue ricerche giovanili in ambito malacologico, Panceri iniziò a occuparsi della secrezione di acido solforico da parte del Dolium galea (Linnaeus, 1758)[6] e, successivamente, da parte di altri gasteropodi prosobranchi e opistobranchi, «toccando tutte le quistioni anatomiche, fisiologiche e chimiche, che si riferiscono all'argomento».[7]
esordendo in quello che sarebbe diventato il suo principale filone di ricerca anatomo-fisiologica sui vertebrati.
[modifica | modifica wikitesto]Studiosi italiani che hanno lavorato alla Stazione zoologica di Napoli
Quella istituita nella R. Università di Napoli, con R. Decreto del 31 ottobre 1806 n. 474 (cfr. Pietro Battaglini, Storia della Zoologia Napoletana, Napoli, Fridericiana Editrice, 2008, p. 32), fu la prima cattedra in Italia di Zoologia in senso stretto (autonoma) (cfr. 67° Congresso Nazionale Unione Zoologica Italiana. Congresso UZI nel bicentenario della nascita di Zoologia a Napoli (12-15 Settembre 2006), su uzionlus.it. e Giovanni Chieffi, Duecento anni dall'istituzione a Napoli della prima cattedra di zoologia in Italia (1806-2006) (PDF), in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, LXXIV (IV), Napoli, Liguori Editore, 2007, pp. 11-19).
Quella istituita nella R. Università di Torino nel 1802, ed assegnata a Michele Spirito Giorna, non era di Zoologia in senso stretto ma di di Zoologia e Anatomia comparata (cfr. Pietro Passerin D’Entrèves e Claudia Palestrini, Unione Zoologica Italiana e Société Zoologique de France, Legami storico-scientifici tra zoologi francesi e piemontesi (PDF), Second Joint Meeting of Société Zoologique de France and Unione Zoologica Italiana, Torino, Department of Life Sciences and Systems Biology ‐ University of Torino, 18-23 Settembre 2017, p. 9).
La prima cattedra di Zoologia in senso stretto nell’Università di Torino fu istituita il 31 marzo 1815 da Vittorio Emanuele Re di Sardegna, ecc., ecc. con il Regio Biglietto diretto al Magistrato della Riforma, portante lo stabilimento delle cattedre di Mineralogia, e di Zoologia con nomina dei rispettivi Professori n. 253 (cfr. Raccolta degli atti del governo di S.M. il re di Sardegna dall'anno 1814 a tutto il 1832, II (dal 1° gennaio a tutto dicembre 1815), Torino, Tip. Pignetti e Carena, 1842, p. 822).
Oglialoro sintetizzò l'acido acetilfenilparacumarico - e da questo per perdita dell'acetile l'acido fenilparacumarico - ponendo a reagire l'aldeide paraossibenzoica e l'alfatoluato di sodio (Oglialoro, 1882a). Usando lo stesso sale ma facendolo agire sulla paraldeide, ottenne l’acido metilatropico (Oglialoro, 1885a), mentre combinando l'aldeide salicilica con il fenolglicolato sodico, sintetizzò l'ossifenilcumarina (Oglialoro, 1887a). In collaborazione con Galileo Cannone preparò l'acido ortocresolglicolico (Oglialoro e Cannone, 1888a) e con Oreste Forte sintetizzò i tre acidi orto-, meta- e para- cresolcinnamici facendo reagire i sali sodici dei rispettivi acidi cresolglicolici con benzaldeide (Oglialoro e Forte, 1889a).
Dall'idrocinnamato sodico e dall'aldeide benzoica ottenne l’acido benzilcinnamico (Oglialoro, 1889b) e con Marussia Bakunin (Oglialoro e Bakunin, 1890b) e poi con Emilio Rosini (Oglialoro e Rosini, 1890c) preparò gli acidi meta-, para- e orto- nitrofenilcinnamici facendo reagire rispettivamente le meta- e paranitrobenzalaldeidi con l'alfatoluato sodico e l'ortonitrobenzaldeide con il fenilacetato sodico
Sonia Uliano e Agnese Serrapica, Pompei e il culto dell'acqua: Dalle Terme de Foro alla Fonte Salutare, in Raccolta Rassegna storica dei Comuni, Novissimae Editiones, XXIV, anno 2010, S. Arpino (CE), Istituto di Studi Atellani, 2012, pp. 235-252.
La prima descrizione sistematica delle collezioni del Gabinetto di storia naturale era stata opera di Giovanni Targioni Tozzetti, su incarico del granduca Francesco di Lorena nel 1763. Il granduca, infatti, «sorpreso dall'abbondanza delle collezioni adunate dai suoi predecessori, e spiacente di vederle cosi mal disposte, volle che fossero esaminate e descritte» e Targioni compilò un ampio catalogo, rimasto manoscritto, preceduto da una memoria con la supplica al principe di voler sistemare una «così ricca suppellettile perché, non per vana pompa ma ad oggetto di studio, fosse resa ostensibile al pubblico» (cfr. Martini, 1895, p. 485). Nel 1775 toccò a Pietro Leopoldo I di Toscana, figlio e successore di Francesco di Lorena, accogliere i voti di Targioni facendo trasferire le collezioni dagli Uffizi al palazzo Torrigiani in via Romana, e affidando a Felice Fontana, primo direttore del nuovo R. Museo di fisica e storia naturale, l'incarico di «sistemarle e accrescerle» (cfr. Martini, 1895, p. 486).
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]La sua profonda conoscenza delle scienze naturali e le sue capacità e competenze didattiche appaiono evidenti nei manuali da lui pubblicati ad uso delle scuole secondarie superiori e per i corsi universitari di botanica.
Società Botanica Italiana 1894
Società italiana per il progresso delle scienze
Balsamo fece parte di diverse istituzioni scientifiche italiane e straniere. Fu socio corrispondente straniero della R. Sociedad Española de Historia Natural di Madrid (dal 1900); socio ordinario del R. Istituto d'Incoraggiamento di Napoli (dal 1905) e dell'Associazione Naturalisti e Medici per la Mutua Istruzione (dal 1879); socio corrispondente della Società Botanica Italiana di Firenze (dal 1888)
ordinario residente della R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli
dell'Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche, Società Reale di Napoli (socio corrispondente dal 12 ottobre 1882 e residente dal 7 luglio 1883); socio emerito dell’Accademia Pontaniana di Napoli (dal 4 giugno 1892); socio ordinario dell'Associazione dei Naturalisti e Medici di Napoli per la mutua istruzione; socio effettivo della Società italiana di Scienze naturali di Milano; socio onorario del Comizio Agrario di Reggio di Calabria e della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Napoli; socio corrispondente dell’Accademia Gioenia di scienze naturali di Catania, dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena e ; membre associé étranger della Société botanique de France (cfr. Liceo Vittorio Emanuele, 1976, pp. 59-60).
Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Piacenza |
Indirizzo | Via Scalabrini, 107 - Ex Macello “Urban Center”, Padiglione G. Perreau |
Coordinate | 45°02′51.36″N 9°42′10.9″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Storia Naturale |
Collezioni | Zoologica, mineralogica e botanica |
Superficie espositiva | Circa 2 000 m² |
Istituzione | 1991 |
Fondatori | Ente promotore per l’istituzione del Museo di storia naturale |
Proprietà | Comune di Piacenza |
Sito web | |
- ^ L'intero sistema organico invero offresi nella più perfetta analisi: la connessione delle ossa e la loro articolazione, la contrazione de' muscoli, la diramazione de' nervi, l'interno rivestimento della cellulare, la complicazione de' vasi, la circolazione del sangue per le vene e le arterie, la struttura sorprendente de' visceri riposti nelle grandi cavità del cranio, del torace, dell'addome, e della pelvi, la delicatezza degli organi della vista, dell'udito, dell'odorato, del gusto, e della loquela sono manifestati in un modo affatto sorprendente: i misteri della generazione disvelati fino al possibile: elementi di profonde osservazioni pateologiche precipuamente in osteologia ampiamente riuniti: la comparazione infine del corpo umano con quei dei bruti e grande e vasta nei più estesi rapporti colle varie specie vedesi tracciata
- ^ E ancora Bruno Amantea, Sabato Mauro, Angelo Boccanera, Antonio Pettinato, Francesco Bagno, e Pasquale Leonardi Cattolica (cfr. Flauti, 1846, p. 30).
- ^ Il Collegio medico-cerusico fu istituito con R. Decreto del 14 maggio 1810 per insegnare "agli allievi medici, chirurgi e farmacisti tutto ciò che concerne l'organizzazione e la fisica dell'uomo, oltre che i segni delle malattie". Con Decreto luogotenenziale del 9 dicembre 1860, il Collegio fu riorganizzato e governato dal Regolamento approvato con R. Decreto 8 novembre 1861, e dai R. Decreti 23 ottobre 1862 e 5 settembre 1863. Infine con R. Decreto del 16 maggio 1871, il Collegio fu liquidato e convertito in rendita dello Stato diventando patrimonio della facoltà di Medicina e Chirurgia della R. Università di Napoli (cfr. Collegio medico-cerusico, Napoli, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
- ^ «... Eccomi sotto la pressione di 100 atmosfere. Il Gabinetto da impiantare, la casa da provvedere, il personale, le lezioni da fare, le commissioni da fare, un delfino che l'altro dì ho comprato da anatomizzare, il golfo da perlustrare...» (cfr. Borrelli, 1991, p. 95).
- ^ Cfr. Cornalia, 1877, p. 450.
- ^ Successivamente accettato come Tonna galea (Linnaeus, 1758) (cfr. WoRMS,, su marinespecies.org. Nell'estate del 1858 Panceri era stato a Nizza marittima, assieme a Cornalia, e aveva conosciuto il naturalista tedesco Johannes Peter Müller che lo aveva invitato a ripetere le osservazioni sulla secrezione acida del Dolium galea (cfr. Panceri, 1867a, p. 212).
- ^ Cfr. Pavesi, 1877, p. 32.