Sully (film)

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sully
Tom Hanks in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2016
Durata96 min
Rapporto2,39:1
Generebiografico, drammatico
RegiaClint Eastwood
Soggettodalle memorie di Chesley Sullenberger, Jeffrey Zaslow (co-autore)
SceneggiaturaTodd Komarnicki
ProduttoreClint Eastwood, Frank Marshall, Tim Moore, Allyn Stewart
Produttore esecutivoBruce Berman, Kipp Nelson
Casa di produzioneFlashlight Films, The Kennedy/Marshall Company, Malpaso Productions, RatPac-Dune Entertainment, Village Roadshow Pictures, Warner Bros.
Distribuzione in italianoWarner Bros.
FotografiaTom Stern
MontaggioBlu Murray
Effetti specialiSteve Riley, Michael Owens, Aaron Weintraub
MusicheChristian Jacob, Tierney Sutton Band
ScenografiaJames J. Murakami
CostumiDeborah Hopper
TruccoDebra-Lee Davidson, Ren Rohling, Matthew Silva, Nico Sohn
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Sully è un film del 2016 diretto da Clint Eastwood.

La pellicola, con protagonista Tom Hanks, è la prima ad essere girata interamente in formato IMAX[1] e narra l'ammaraggio del volo US Airways 1549 avvenuto il 15 gennaio 2009 nel fiume Hudson, a New York, basandosi sull'autobiografia Highest Duty: My Search for What Really Matters del pilota Chesley Sullenberger, scritta insieme all'autore e giornalista Jeffrey Zaslow.

Chesley Sullenberger, detto "Sully", è un esperto pilota di aerei di linea della compagnia US Airways che la mattina del 15 gennaio 2009 ricopre il ruolo di comandante del velivolo Airbus A320, che deve svolgere il volo 1549, decollando dall'aeroporto LaGuardia di New York in direzione dell'aeroporto di Seattle-Tacoma, con uno scalo all'aeroporto di Charlotte-Douglas. L'aeroplano, sotto la guida di Sully e del primo ufficiale Jeffrey Skiles, non appena si solleva in aria, impatta contro uno stormo di grossi uccelli, perdendo l'utilizzo di entrambi i motori. Il comandante si rende conto, che l'unico modo per cercare di salvare le persone a bordo (155 tra equipaggio e passeggeri) è tentare un ammaraggio nel fiume Hudson e riesce nell'impresa senza provocare vittime. Sully viene acclamato e considerato un eroe dall'opinione pubblica; tuttavia viene posto sotto inchiesta dall'ente aeronautico, per non aver seguito il protocollo di volo ed aver messo in grave pericolo l'equipaggio e i passeggeri, e dall'assicurazione, che lo accusa di aver causato la distruzione dell'aereo.

Combattuto tra i sensi di colpa e la soddisfazione per aver salvato tante persone, Sully deve affrontare la commissione d'inchiesta, che cerca di dimostrare che il pilota avrebbe avuto la possibilità di tornare all'aeroporto LaGuardia o di atterrare presso il vicino aeroporto di Teterboro. In particolare l'accusa si avvale sia di simulazioni di volo al computer che di sessioni al simulatore di volo, che confutano la tesi che il pilota non avrebbe avuto altra scelta che l'ammaraggio sull'Hudson. In una drammatica sequenza finale, Sully dimostra che le condizioni su cui si basavano le simulazioni erano imprecise ed errate, oltre che studiate ed elaborate a lungo, mentre nella realtà un pilota, che sta per rischiare un incidente, si trova in una situazione inaspettata e ha solo pochi istanti di tempo per prendere le sue decisioni e che solo la sua rischiosa scelta avrebbe potuto salvare i passeggeri. Sully viene quindi definitivamente scagionato ed è a tutt'oggi ricordato come un eroe.

Il budget del film è stato di 60 milioni di dollari.[2]

Il primo trailer del film viene diffuso il 29 giugno 2016,[3] mentre il primo trailer italiano viene diffuso il 18 luglio seguente.[4]

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival il 2 settembre 2016, ricevendo delle ottime recensioni.[5]

La pellicola è stata distribuita nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 9 settembre 2016,[6] mentre in quelle italiane dal 1º dicembre dello stesso anno.[7]

Il film ottiene un divieto PG-13, cioè vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori, per la presenza di "scene di pericolo e linguaggio non adatto".[8]

Il film si posiziona primo in classifica al suo primo weekend di programmazione negli Stati Uniti con un incasso di 35,5 milioni di dollari.[1] In totale guadagna 240 milioni di dollari, di cui 125 nel Nord America.[2]

La pellicola ottiene ottime critiche, ricevendo come punteggio su CinemaScore una A.[1] Sul sito Rotten Tomatoes ottiene l'84% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 7,2 su 10, basato su 227 critiche.[9]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b c Andrea Francesco Berni, Box-Office USA: Sully vince il weekend con 35.5 milioni di dollari, su badtaste.it, 12 settembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2016.
  2. ^ a b (EN) Sully, su boxofficemojo.com, Box Office Mojo. URL consultato il 30 novembre 2016.
  3. ^ SULLY, IL PILOTA CHE COMPÌ IL MIRACOLO SULL'HUDSON, su mymovies.it, MYmovies.it, 30 giugno 2016. URL consultato il 30 giugno 2016.
  4. ^ Filmato audio Warner Bros., Sully - trailer ufficiale italiano - HD, su YouTube, 18 luglio 2016. URL consultato il 18 luglio 2016.
  5. ^ (EN) Pierre Hombrebueno, Sully di Clint Eastwood: le prime reazioni della critica americana, su bestmovie.it, Best Movie, 3 settembre 2016. URL consultato il 3 settembre 2016.
  6. ^ (EN) Natalie Stone, Clint Eastwood's 'Sully' Gets Early Fall Release Date, su hollywoodreporter.com, The Hollywood Reporter, 18 dicembre 2015. URL consultato il 30 giugno 2016.
  7. ^ Sully, su mymovies.it, MYmovies.it. URL consultato il 30 giugno 2016.
  8. ^ (EN) Parents Guide for Sully, su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 30 novembre 2016.
  9. ^ (EN) Sully, su rottentomatoes.com, Rotten Tomatoes. URL consultato il 12 settembre 2016.
  10. ^ Andrea Francesco Berni, Oscar 2017 – La La Land domina le nomination con 14 candidature, c’è anche Fuocoammare!, su badtaste.it, 24 gennaio 2017. URL consultato il 24 gennaio 2017.
  11. ^ (EN) NATIONAL BOARD OF REVIEW ANNOUNCES 2016 AWARD WINNERS, su nationalboardofreview.org, National Board of Review of Motion Pictures. URL consultato il 30 novembre 2016.
  12. ^ Andrea Francesco Berni, Critics’ Choice Awards 2016: La La Land conquista ben 12 nomination!, su badtaste.it, 1º dicembre 2016. URL consultato il 1º dicembre 2016.
  13. ^ Pierre Hombrebueno, I 10 migliori film del 2016 per l’American Film Institute, su bestmovie.it, Best Movie, 9 dicembre 2016. URL consultato il 9 dicembre 2016.
  14. ^ (EN) THE INTERNATIONAL PRESS ACADEMY ANNOUNCES NOMINATIONS FOR THE 21th ANNUAL SATELLITE™ AWARDS (PDF), su pressacademy.com. URL consultato il 1º dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2016).
  15. ^ Pierre Hombrebueno, Variety annuncia la sua (doppia) Top 10 dei migliori film del 2016, su bestmovie.it, Best Movie, 10 dicembre 2016. URL consultato il 10 dicembre 2016.
  16. ^ Pierre Hombrebueno, Migliori Film del 2016: anche Mia Madre di Nanni Moretti nella classifica del New Yorker!, su bestmovie.it, Best Movie, 10 dicembre 2016. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  17. ^ Andrea Francesco Berni, VES Awards 2017: Rogue One: a Star Wars Story domina le nomination, su badtaste.it, 11 gennaio 2017. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  18. ^ (EN) Abid Rahman, Denzel Washington's 'Fences' Leads Nominations for AARP's Movies for Grownups Awards, su hollywoodreporter.com, The Hollywood Reporter, 15 dicembre 2016. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  19. ^ Luca Ceccotti, People’s Choice Awards 2017: ecco tutti i vincitori!, su bestmovie.it, Best Movie, 19 gennaio 2017. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  20. ^ DAVID DI DONATELLO 2017, TUTTE LE NOMINATION, su mymovies.it, MYmovies.it, 21 febbraio 2017. URL consultato il 21 febbraio 2017.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN5223148753697341320006
  Portale Cinema: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di cinema