Modesto di Gerusalemme
San Modesto di Gerusalemme | |
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Vescovo | |
Morte | 634 |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 17 dicembre |
Modesto di Gerusalemme (... – 634) è stato un monaco cristiano e patriarca bizantino, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse.
È stato patriarca di Gerusalemme nella prima metà del VII secolo.
Biografia e opere
[modifica | modifica wikitesto]Guidò la Chiesa di Gerusalemme pro tempore da quando il patriarca Zaccaria, a seguito della drammatica presa di Gerusalemme da parte dei Persiani, sotto Cosroe II nel 614, fu catturato e deportato. Divenne suo successore quando Zaccaria morì, nel 630. Quando infatti Cosroe II e il suo generale Romizanes conquistarono sia la Palestina che la Siria, Modesto ricopriva il ruolo di igumeno, ovvero di abate del noto monastero palestinese, fondato da san Teodosio. Quando i persiani nel maggio del 614 entrarono a Gerusalemme, il patriarca ortodosso Zaccaria venne deportato in Persia. Tuttavia, il successo militare ottenuto da Eraclio e la conseguente cacciata dei giudei da Gerusalemme, consentirono ai cristiani di avere libertà di culto e di ricostruire le chiese che erano state distrutte a seguito dell'occupazione del 614. La comunità cristiana aveva però bisogno di una guida spirituale e Modesto volle farsi carico di tale responsabilità. La sua azione illuminata per la riedificazione spirituale e materiale della comunità, gli valse la grande stima dell'Imperatore che lo nominò patriarca di Gerusalemme come successore di Zaccaria, ormai defunto[1].
Fozio di Costantinopoli attribuì a Modesto la paternità di tre note omelie mariane, ma questa attribuzione è oggi messa in discussione dagli studiosi. Fra le tre l'unica pubblicata integralmente è stata quella sulla Dormizione di Maria, in cui è possibile ravvisare l'eco delle rivendicazioni della Chiesa di Gerusalemme per il possesso della tomba della Vergine Maria[2]. L'Omelia sulla Dormizione della Madre di Dio costituisce il primo discorso bizantino pervenuto fino a noi sulla festività del 15 agosto, ovvero dell'Assunzione. Si tratta inoltre del primo documento della teologia greca in cui viene affermato in modo esplicito il dogma mariano dell'Assunzione di Maria[3].
Culto
[modifica | modifica wikitesto]San Modesto è venerato come santo sia dalle Chiese ortodosse che dalla Chiesa cattolica. Quest'ultima lo ricorda il 17 dicembre, come recita il Martirologio Romano:
«17 dicembre - A Gerusalemme, san Modesto, vescovo, che, dopo che la conquista e la devastazione della Città Santa da parte dei Persiani, ricostruì i monasteri e li popolò di monaci e con grandi sacrifici restaurò i luoghi santi distrutti dal fuoco.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Testi Mariani del I millennio - Vol.2, Città Nuova, 1989
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Modesto di Gerusalemme, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29875316 · ISNI (EN) 0000 0000 0503 9650 · BAV 495/33680 · CERL cnp00124387 · LCCN (EN) no2014075681 · GND (DE) 100377564 · BNE (ES) XX1341814 (data) |
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