Indice
Inese Vaidere
Inese Vaidere | |
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Europarlamentare | |
Capo del governo | Vilis Krištopans |
Legislatura | VI, VII, VIII, IX, X |
Gruppo parlamentare | UEN (2004-2009), PPE (dal 2009) |
Membro del Saeima | |
Durata mandato | 14 novembre 2002 – 18 marzo 2004 |
Vicesindaco di Riga | |
Durata mandato | 2001 – 2002 |
Ministra dell'Ambiente | |
Durata mandato | 26 novembre 1998 – 16 luglio 1999 |
Predecessore | Indulis Emsis |
Successore | Raimonds Vējonis |
Dati generali | |
Partito politico | Per la Patria e la Libertà/LNNK (1993-2008) Unione Civica (2008-2012) Unità (dal 2012) |
Titolo di studio | doktor nauk in economia |
Università | Università della Lettonia |
Inese Vaidere (Jelgava, 3 settembre 1952) è una politica lettone, membro del Parlamento Europeo dal 2004.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata nell'allora Repubblica Socialista Sovietica Lettone, si laureò in economia presso l'Università della Lettonia e successivamente lavorò come docente universitaria e ricercatrice[1].
Entrata in politica, prese parte alle elezioni parlamentari in Lettonia del 1993, candidandosi con il partito di centro-destra Per la Patria e la Libertà/LNNK ma non risultò eletta deputata al Saeima; stessa sorte ebbe nelle successive elezioni del 1995. Nel 1996 venne assunta al Ministero dell'Economia e fu collaboratrice di Guntars Krasts.
Non riuscì ad essere eletta deputata nemmeno nelle elezioni del 1998, ma venne nominata Ministro di stato per l'Ambiente nel governo guidato da Vilis Krištopans[2]. Fu successivamente membro del consiglio comunale e vicesindaco della città di Riga[3].
Nel 2002 approdò al Saeima come deputata. Vi restò per i successivi due anni, fin quando lasciò il seggio dopo essere stata eletta europarlamentare nella tornata del 2004 sempre come esponente del LNNK. Divenne membro della commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo[4] e fu rieletta nel 2009, questa volta come esponente del partito Unione Civica.
In occasione delle europee del 2014, candidatasi per il partito Unità, risultò quinta nelle preferenze[5]; la lista ottenne quattro seggi, pertanto inizialmente Inese Vaidere risultò non eletta. Tuttavia, a seguito della nomina di Valdis Dombrovskis alla carica di commissario europeo per gli affari economici e monetari, gli subentrò come europarlamentare[6] (avvenne la stessa cosa nella tornata seguente[7]). Fu membro della commissione per i bilanci del Parlamento europeo e, nella successiva legislatura, membro della commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.
Nel 2015, il nome di Inese Vaidere venne incluso tra quelli di alcuni personaggi pubblici dell'Unione Europea ai quali si vietava l'ingresso nel territorio della Russia[8][9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (LV) Vides valsts ministre Inese Vaidere, su periodika.lv. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ (LV) Latvijas Republikas valdības sastāvs 1998.gada 26.novembris – 1999.gada 16.jūlijs, su mk.gov.lv. URL consultato il 22 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2014).
- ^ (LV) Inese Vaidere, su vienotiba.lv. URL consultato il 22 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2019).
- ^ (EN) The EU’s most promising export, su politico.eu. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ (LV) Rezultāti, su ep2014.cvk.lv. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Processo verbale, su europarl.europa.eu. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ (EN) Latvia to send Dombrovskis back to Commission, su politico.eu. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ (EN) Russia Produces Blacklist of EU People Banned From Entering Country, su wsj.com. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ (EN) European Union anger at Russian travel blacklist, su bbc.com. URL consultato il 22 marzo 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Inese Vaidere
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Biografia di Inese Vaidere sul sito del Saeima, su saeima.lv. URL consultato il 22 marzo 2024.
- Sito ufficiale, su inese-vaidere.lv.
- Inese Vaidere, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 48907310 · ISNI (EN) 0000 0000 5334 4027 · LCCN (EN) no2002112170 · GND (DE) 1147767831 |
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