Indice
il melangolo
il melangolo | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società a responsabilità limitata |
Fondazione | 1976 a Genova |
Sede principale | Genova |
Persone chiave |
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Settore | Editoria |
Prodotti | Libri, riviste |
Sito web | ilmelangolo.com |
il melangolo è una casa editrice italiana, fondata a Genova nel 1976.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La casa editrice fu fondata da Carlo Angelino[2] e Elio Gioanola, due professori del dipartimento di filosofia[3] dell'Università di Genova, i cui interessi culturali ne indirizzarono inizialmente l'attività editoriale, e da tre studenti, Adolfo Beverini, Vittorio Bo e Renato Sartoris.[4] Il frutto che le dà il nome, il melangolo, è l'arancia amara citata da Eugenio Montale nell'Elegia di Pico Farnese.[5]
Nel 1990 i fondatori della casa editrice cedettero il 51% alla casa editrice Einaudi, che di lì a poco confluì nella Elemond.[6] Nel 1996 due dei soci fondatori rimasti, Angelino e Sartoris, rilevarono la quota in mano a Elemond insieme a una decina di amici tra cui Roberto Cerati (ex direttore commerciale della Einaudi), Francangelo Scapolla (già editore con Le Mani e stampatore con Microart's), Francesco Casà (ex manager Coop) che assunse il ruolo di direttore editoriale. La società fu rinominata Nuovo Melangolo.[5]
Principali attività
[modifica | modifica wikitesto]Il Melangolo pubblica volumi di saggistica, filosofia, antropologia, antichistica e letteratura, ed è specializzata in filosofia.[7] Si qualifica come medio editore ai sensi ISTAT, avendo pubblicato oltre 10 volumi ogni anno dal 1981 al 2017.[8]
Tra i libri di successo: Lezioni di Heidegger, Il concetto di Dio dopo Auschwitz di Hans Jonas, il Conde e Le voci di Claudio Magris.[5] La prima collana si chiamava Opuscola, poi ne saranno varate altre (Nugae, Nova, Fuori collana, Lecturae, Teatro di Genova, Opera, Università).[4] Tra gli autori: Umberto Eco, Ben Jelloun, Munari, Zeri, Fruttero & Lucentini, Christoph Bataille.
Pubblica inoltre due riviste semestrali dedicate alla filosofia: Eidos, diretta da Angelino, e Estetica, diretta da Massimo Cacciari.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giuliano Vigini, Editore, in Enciclopedia Italiana, V appendice, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992.
- ^ Giovanni Assereto (a cura di), Storia della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Genova (PDF), Società Ligure di Storia Patria, 2016, p. 202.
- ^ Il Melangolo editore, in La fabbrica del libro, vol. 10-13, Arte tipografica, 2004, p. 29.
- ^ a b c Il Nuovo Melangolo, su Fondazione Mondadori.
- ^ a b c Armando Besio, Il Melangolo festeggia i vent'anni ed è "nuovo", in la Repubblica, 21 settembre 1996.
- ^ Toni Muzi Falconi, Editoria a Milano: la grande transizione, Assolombarda, 2000, pp. 36.
- ^ Francesco M. Cardarelli, Il Melangolo, ricercare la qualità e il pareggio di bilancio, su Unità Comunicazione e Relazioni con il Pubblico, CNR, 21 dicembre 2012.
- ^ Ricerca avanzata, su Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su ilmelangolo.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 159476515 · LCCN (EN) n82212311 |
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