Gianni Carchia
Gianni Carchia (Torino, 2 dicembre 1947 – Vetralla, 6 marzo 2000) è stato un filosofo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureato su Verità e linguaggio nel giovane Benjamin con Gianni Vattimo a Torino nel 1971, Carchia ha insegnato in diversi licei e poi Estetica all'università di Viterbo e, dal 1992, all'università Roma III.
Studioso di filosofia antica, traduttore dal tedesco e insegnante, nella sua breve vita ha lasciato opere apprezzate come Orfismo e tragedia (1979), Estetica ed erotica (1981), Dall'apparenza al mistero (1983), La legittimazione dell'arte (1982), Arte e bellezza (1995), L'estetica antica (1999) ecc.
Fu politicamente vicino a Jacques Camatte e all’anarchismo di Piero Flecchia e Arturo Schwarz. Fine traduttore di Max Horkheimer, tradusse anche opere di Marx, Benjamin, Blumenberg, Apel, Gehlen, Odo Marquard e Reiner Schürmann.[1]
Si è anche occupato, con Roberto Salizzoni, di arte dei popoli 'primitivi' e di artisti contemporanei quali Ruggero Savinio, Piero Sbarluzzi o Dario Lanzardo. La casa editrice Quodlibet, con l'aiuto della moglie Monica Ferrando, sta raccogliendo le sue opere postume. Giorgio Agamben dice che "il nome di Carchia si iscrive a pieno diritto nel regesto dei pochi nomi che contano nel pensiero italiano degli ultimi trent'anni accanto a quelli di Giorgio Colli, di Furio Jesi, di Enzo Melandri"[2]. E Massimo Cacciari dice che "Gianni aveva una dote 'misteriosa': riusciva ad immaginare la filosofla - intendo dire: riusciva a porla in immagini come a dipingerla. In questo Gianni stava nel solco dei più grandi neoplatonici, io credo, ma anche in quello del pensiero italiano più alto e misconosciuto, dall'Umanesimo a Vico"[3].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- trad. di Theodor W. Adorno, Minima immoralia. Aforismi tralasciati nell'edizione italiana (Einaudi, 1954), Milano: L'erba voglio, 1976
- trad. di Karl-Otto Apel, Comunità e comunicazione, introduzione di Gianni Vattimo, Torino: Rosemberg & Sellier, 1977
- prefazione e cura di Henry Corbin, L'imâm nascosto, Milano: Celuc, 1979; Milano: SE, 2008 ISBN 978-88-7710-766-4
- Orfismo e tragedia. Il mito trasfigurato, Milano: Celuc, 1979;
- n. ed. a cura di Monica Ferrando, con uno scritto di Julien Coupat, Macerata: Quodlibet 2019 ISBN 9788822902795.
- cura (con Roberto Salizzoni) di Estetica e antropologia. Arte e comunicazione dei primitivi, Torino : Rosemberg & Sellier, 1980
- Estetica ed erotica. Saggio sull'immaginazione, Milano: Celuc, 1981;
- n. ed. con un testo di Paolo Vernaglione Berardi, Macerata: Quodlibet 2021 ISBN 9788822906250.
- La legittimazione dell'arte. Studi sull'intelligibile estetico, Napoli: Guida, 1982 ISBN 978-8870421590
- Dall'apparenza al mistero. La nascita del romanzo, Milano: Celuc, 1983
- Il mito in pittura. La tradizione come critica, Milano: Celuc, 1987
- cura di Arnold Gehlen, Quadri d'epoca. Sociologia e estetica della pittura moderna, Napoli: Guida, 1989; 2011 ISBN 978-88-604-2898-1
- Retorica del sublime, Roma-Bari: Laterza, 1990 ISBN 88-420-3521-1
- Arte e bellezza. Saggio sull'estetica della pittura, Bologna: Il Mulino, 1995 ISBN 978-8815052124
- cura (con Maurizio Ferraris) di Interpretazione ed emancipazione. Studi in onore di Gianni Vattimo, Torino: Dipartimento di ermeneutica / Milano: Raffaello Cortina, 1996 ISBN 88-7078-376-6
- introduzione a Karl Löwith, Scritti sul Giappone, Soveria Mannelli: Rubbettino, 1995
- La favola dell'essere. Commento al Sofista, con il Sofista di Platone nella traduzione di Emidio Martini, Macerata: Quodlibet, 1997 ISBN 978-8886570220
- cura (con Paolo D'Angelo) di Dizionario di estetica, Roma-Bari: Laterza, 1999 ISBN 88-420-5829-7
- L'estetica antica, Roma-Bari: Laterza, 1999 ISBN 88-420-5699-5
- L'amore del pensiero, Macerata: Quodlibet, 2000 ISBN 88-86570-61-9
- Nome e immagine. Saggio su Walter Benjamin, Roma: Bulzoni, 2000; Macerata: Quodlibet, 2009 ISBN 978-88-7462-201-6
- Immagine e verità. Studi sulla tradizione classica, a cura di Monica Ferrando, prefazione di Sergio Givone, Roma: Edizioni di storia e letteratura, 2003 ISBN 88-8498-112-3
- Kant e la verità dell'apparenza, a cura di Gianluca Garelli, Torino: Ananke, 2006 ISBN 88-7325-151-X
- introduzione a Walter Friedrich Otto, Il poeta e gli antichi dèi, Rovereto: Zandonai, 2008
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gianni Carchia, il filosofo davanti al tramonto del mito, su ilmanifesto.it.
- ^ Nel testo in bibliografia critica.
- ^ ivi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Liliana Lanzardo (a cura di), Aura. Scritti per Gianni Carchia (Sono raccolte 55 testimonianze, tra cui quelle di Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Giacomo Marramao, Mario Perniola, Mario Luzi ecc. cfr. qui Archiviato il 21 ottobre 2007 in Internet Archive., Torino: SEB 27, 2002 ISBN 88-86618-31-X)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pagina su di lui presso la Casa editrice Quodlibet
- Recensione di Maurizio Ferraris
- Pagina su SWIF
- Conferenza presso la Fondazione collegio San Carlo
- Altra conferenza, su csr.fondazionesancarlo.it.
- Scheda su Nome e immagine
Controllo di autorità | VIAF (EN) 91765994 · ISNI (EN) 0000 0001 2321 2805 · SBN CFIV021542 · LCCN (EN) n80052276 · GND (DE) 129038598 · BNF (FR) cb12032403p (data) · J9U (EN, HE) 987007259584105171 |
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