Georgian Airways

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Georgian Airways
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StatoGeorgia (bandiera) Georgia
Fondazione1993
Sede principaleTbilisi
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Sito webwww.georgian-airways.com/
Compagnia aerea di bandiera
Codice IATAA9
Codice ICAOTGZ
Indicativo di chiamataTAMAZI
Primo volosettembre 1993
HubTbilisi
Flotta8 (nel 2024)
Destinazioni5 (nel 2024)
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Georgian Airways (in georgiano ჯორჯიან ეარვეისი?) è la compagnia aerea di bandiera della Georgia. Il quartier generale della si trova a Tbilisi.[1] L'azienda, posseduta da privati, effettua servizi di trasporto passeggeri e merci dalla Georgia per l'Europa e l'Asia occidentale.

La compagnia aerea nacque e iniziò le operazioni di volo nel settembre del 1993 con il nome di Arizena. Inizialmente operava solamente voli charter o executive. I voli di linea iniziarono nel 1997. Due anni dopo, nel 1999, Arizena si fuse con Air Georgia e nel 2004 la compagnia cambiò definitivamente nominativo in Arizena Georgian Airways.[2]

Nella prima metà del 2000, la direzione della compagnia aerea decise di modernizzare la flotta noleggiando due Boeing 737-500 da Hapag-Lloyd. È stata la prima compagnia aerea georgiana ad utilizzare moderni velivoli di fattura occidentale.[2]

Nel 2010 Georgian Airways è entrata a far parte della International Air Transport Association (IATA).[2]

Dal 2017 in poi la compagnia ha ammodernato la flotta con aerei tra cui Embraer 190/195 e Boeing 737 Next Generation.[3]

Georgian Airways ha dichiarato fallimento il 31 dicembre 2021, in relazione a procedure di ristrutturazione, ed è stata messa in vendita nel gennaio 2022.[4][5] La compagnia aerea aveva un debito di ₾ 125.000.000 (€ 52.000.000), contro ₾ 21.000.000 di attività, a causa del divieto di volo russo dal luglio 2019[6], e soprattutto per la pandemia di COVID-19. Le autorità georgiane hanno vietato il traffico aereo internazionale per 11 mesi, ad eccezione di alcuni voli mensili obbligatori per il governo a fini di rimpatrio.

Il piano di insolvenza si concentra sulle rotte redditizie tutto l'anno (Amsterdam, Tel Aviv e Minsk) e su alcuni charter stagionali redditizi, garantendo al contempo questi voli.[7] Georgian Airways ha indicato nel gennaio 2022 che avrebbe continuato a operare i voli.[8]

Flotta attuale

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Un Boeing 737-500.
Un Bombardier CRJ200.

A settembre 2024 la flotta di Georgian Airways è così composta:[3]

Aereo In flotta Ordini Passeggeri Note
J Y Totale
Boeing 737-500 1 12 104 116
Boeing 737-700 2 12 120 132 1 in leasing da Aircompany Armenia.
Boeing 737-800 2 12 168 180
Boeing 767-300ER 1 18 227 245
Bombardier CRJ200 2 50 50
Totale 8

Flotta storica

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Georgian Airways operava in precedenza con i seguenti aeromobili:[3]

Aereo Esemplari Inserimento Dismissione Note
Boeing 737-300 2 2009 2011
Boeing 737-400 1 2005 2011
Bombardier CRJ100 2 2007 2014
Embraer E-190 3 2017 2021
Embraer E-195 1 2018 2020
  1. ^ (EN) Contact Us - Tbilisi, su georgian-airways.com. URL consultato il 19 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
  2. ^ a b c (EN) Our History, su georgian-airways.com. URL consultato il 19 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).
  3. ^ a b c (EN) Georgian Airways Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 15 settembre 2024.
  4. ^ (EN) Civil Georgia | Indebted Georgian Airways Up for Sale, su Civil Georgia, 18 gennaio 2022. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  5. ^ (EN) Georgian Airways files for insolvency, put up for sale | Eurasianet, su eurasianet.org. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  6. ^ (EN) Russia-Georgia Flight Ban Comes Into Force, su RadioFreeEurope/RadioLiberty. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  7. ^ (KA) "ჯორჯიან ეარვეისმა" გაკოტრება/რეაბილიტაციის პროცესი დაიწყო, su bm.ge. URL consultato il 18 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) Attention - Georgian, su https://www.georgian-airways.com, 18 gennaio 2022. URL consultato il 18 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2022).
  9. ^ (EN) ASN Aircraft accident Canadair CL-600-2B19 Regional Jet CRJ-100ER 4L-GAE Kinshasa-N'Djili Airport (FIH), su aviation-safety.net. URL consultato il 7 marzo 2024.

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