Carlo Cracco
Carlo Cracco (Creazzo, 8 ottobre 1965) è un cuoco, personaggio televisivo e gastronomo italiano.
Durante la sua carriera come chef è stato premiato con 6 stelle Michelin.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver frequentato l'istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Recoaro Terme e aver lavorato nel ristorante Da Remo di Vicenza, la svolta professionale avviene quando, nel 1986, inizia a collaborare con Gualtiero Marchesi a Milano.[1] I piatti tipici per i quali ottiene il premio sono l'uovo marinato, l'insalata russa caramellata, le melanzane ai fiori di Sambuco con gamberi e il riso con le lenticchie.[2] In seguito, lavora ne La Meridiana a Garlenda e a Parigi, dove studia la cucina francese presso il ristorante dello chef Alain Ducasse, e al Lucas Carton sotto la guida di Alain Senderens.[1]
Più tardi torna in Italia, ricoprendo il ruolo di primo chef presso l'Enoteca Pinchiorri di Firenze, sotto la guida di Annie Féolde. Durante la sua conduzione, il locale ottiene per la prima volta tre stelle sulla Guida Michelin.[1] Gualtiero Marchesi lo chiama nuovamente per l'apertura del suo ristorante L'Albereta a Erbusco,[1] dove Cracco lavora come chef per tre anni. Subito dopo apre Le Clivie in Piobesi d'Alba, ristorante il quale, dopo solo un anno, guadagna una stella Michelin.[3][4]
Nel 2001, su invito della famiglia Stoppani, proprietaria del negozio di gastronomia Peck, Cracco apre il ristorante Cracco Peck a Milano, dove lavora come executive chef fino al 2007[5][6] e che, sotto la sua conduzione, guadagna due stelle Michelin. Dal 2007 diventa patron chef del ristorante, che rinomina Cracco - Ristorante in Milano.[6] A partire dall'edizione 2018 della Guida Michelin il ristorante perde una delle due stelle.[7] Nel 2011 è socio fondatore e presidente dell'associazione non profit Maestro Martino[8]; a metà febbraio 2014 dà vita al bistrot Carlo e Camilla in Segheria, che prende il nome da una vecchia segheria in disuso, mantenuta nella sua struttura originale, nella zona dei Navigli di Milano.[1][9] Nel novembre del 2016 apre il suo primo ristorante all’estero, OVO by Carlo Cracco, situato a Mosca all’interno dell'Hotel Lotte[10], nominando come chef il giovane Emanuele Pollini[11], il quale, precedentemente, aveva lavorato per lui al bistrot Carlo e Camilla in Segheria.
Dal 2011 al 2017 fa parte dei giudici del talent show culinario MasterChef Italia, affiancato dallo chef Bruno Barbieri e dal ristoratore Joe Bastianich e, a partire dalla quinta edizione, anche dallo chef Antonino Cannavacciuolo.[12] Il 13 febbraio 2013 partecipa al Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio, per proclamare la cantante Annalisa.[13] Dal 2014 al 2018 conduce Hell's Kitchen Italia, adattamento italiano dell'omonimo format americano con lo chef Gordon Ramsay. Il 4 marzo 2017, contestualmente all'annuncio dell'abbandono del ruolo di giudice di MasterChef Italia (in cui verrà sostituito prima dalla chef Antonia Klugmann e poi dallo chef Giorgio Locatelli), dichiara di volersi dedicare ad altri progetti, come la chiusura del primo ristorante di Milano (che tuttavia riaprirà l'anno seguente)[14] e l'apertura di due nuovi locali nella stessa città: il primo viene inaugurato nel 2018 nella Galleria Vittorio Emanuele II[15], il secondo il 26 aprile 2021 nella zona dei Navigli.[16] Nel 2019 gli viene conferito alla Camera dei deputati il Premio America della Fondazione Italia USA.[17]
Nel 2018 su Nove va in onda Cracco Confidential[18][19], docu-film realizzato sulle attività dell'anno precedente: dai ristoranti milanesi alla carriera e la vita dello chef (dal secondo matrimonio alla morte del maestro Gualtiero Marchesi). Nel programma ci sono interventi della moglie Rosa Fanti, del braccio destro Luca Sacchi, della brigata di cucina, degli architetti del progetto e degli amici, che raccontano la vita dello chef.[20] Sempre nel 2018 compare nel videoclip del singolo Faccio quello che voglio di Fabio Rovazzi. Nel luglio 2021 inaugura a Portofino il suo primo ristorante completamente senza carne, annunciando di aver drasticamente ridotto la carne anche nei menu dei suoi ristoranti di Milano.[21] Nel settembre 2021 conduce sulla piattaforma Prime Video di Amazon, insieme agli ospiti Diego Abatantuono, Pierfrancesco Favino, Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto, Valerio Mastandrea e Fabio De Luigi, la prima edizione del programma Dinner Club, avente per tema la cultura e la gastronomia del territorio italiano.[22] Esso avrà una seconda stagione e uno spin-off.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Ha quattro figli: due figlie da un primo matrimonio e due figli dalla seconda moglie con la quale si è sposato nel 2018 a Milano.[23]
Programmi televisivi
[modifica | modifica wikitesto]- MasterChef Italia (Cielo, 2011; Sky Uno, 2012-2017) – Giudice
- Junior MasterChef Italia (Sky Uno, 2014) – Ospite
- Hell's Kitchen Italia (Sky Uno, 2014-2018)
- Cracco Confidential (Nove, 2018)
- Nella mia cucina: una ricetta con Cracco (Rai 2, 2019)
- Dinner Club (Prime Video, dal 2021)
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Enoteca Pinchiorri
[modifica | modifica wikitesto]- 3 Stelle Michelin (dal 1993 al 1994)[1][24]
Le Clivie
[modifica | modifica wikitesto]Cracco
[modifica | modifica wikitesto]- 1 Stella Michelin (2 fino al 2017)[25]
- 3 Forchette Gambero Rosso (dal 2006 al 2009,[26][27] dal 2019)[28]
- 2 Forchette Gambero Rosso (2014)[29]
- 3 Cappelli guida Espresso (2017-2019)[30][31]
- 4 Cappelli guida Espresso (2020-2021)[32]
- 5 Cappelli guida Espresso (dal 2022)[33]
- 18.5-20 sulla guida Espresso[34]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- L'utopia del tartufo bianco, Casalnoceto, Folini, 2002. ISBN 88-7266-061-0.
- La quadratura dell'uovo, Casalnoceto, Folini, 2004. ISBN 88-7266-068-8.
- Cracco. Sapori in movimento, con Alessandra Meldolesi, Milano-Firenze, Giunti, 2006. ISBN 88-09-04791-5.
- Panettone a due voci. Carlo Cracco, Davide Oldani e il lievito delle feste. Storia, tradizioni, cucina d'autore, con Davide Oldani, Firenze, Giunti, 2010. ISBN 978-88-09-75561-1.
- Se vuoi fare il figo usa lo scalogno. Dalla pratica alla grammatica: imparare a cucinare in 60 ricette, Milano, RCS Libri, 2012. ISBN 978-88-17-05914-5.
- A qualcuno piace Cracco. La cucina regionale come piace a me, Milano, RCS Libri, 2013. ISBN 978-88-17-06948-9.
- La grande cucina italiana. Carlo Cracco presenta le ricette regionali, Corriere della Sera Editore, 2014.
- Dire, fare, brasare. In 11 lezioni e 40 ricette tutte le tecniche per superarsi in cucina, Milano, RCS Libri, 2014. ISBN 978-88-586-7464-2.
- In principio era l'anguria salata. Viaggio al centro del gusto, Milano, RCS Libri, 2015. ISBN 978-88-17-09167-1
- È nato prima l'uovo o la farina?, Milano, Rizzoli, 2016. ISBN 978-88-17-09018-6
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Storia minima di Carlo Cracco, il Post, 11 febbraio 2017. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato il 24 febbraio 2017).
- ^ Cracco: il segreto del mio successo, su famigliacristiana.it, 24 febbraio 2013. URL consultato il 26 aprile 2020.
- ^ a b (EN) Chef Carlo Cracco of Ristorante Cracco - Biography, su starchefs.com, StarChefs, agosto 2010. URL consultato il 23 febbraio 2019 (archiviato il 5 maggio 2011).
- ^ a b (EN) Annalisa Cavalieri, Carlo Cracco. Want to be cool? Respect what you eat, su expo2015.org, Expo 2015, 9 ottobre 2014. URL consultato il 23 febbraio 2019 (archiviato il 23 febbraio 2019).
- ^ Piccolo Peck. Il nuovo bistrot informale nel tempio gastronomico di Milano (PDF), su peck.it, 29 agosto 2016. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato il 27 aprile 2017).
- ^ a b Carlo Cracco, su ristorantecracco.it, Ristorante Cracco. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2017).
- ^ Eleonora Cozzella, Michelin 2018, Niederkofler conquista la terza stella e Cracco perde la seconda, in la Repubblica, 16 novembre 2017. URL consultato il 24 novembre 2017 (archiviato il 22 novembre 2017).
- ^ Chi siamo e cosa facciamo, su maestromartino.it, Associazione Maestro Martino. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato il 4 novembre 2017).
- ^ Rosa Venezia, Aggiungi un posto a tavola di Cracco, in Panorama, 12 febbraio 2014, p. 114.
- ^ (EN) OVO by Carlo Cracco, su borromeodesilva.it. URL consultato il 7 ottobre 2018.
- ^ Carlo Valentini, L'embargo colpisce la cucina italiana a Mosca (PDF), in Italia Oggi, 20 ottobre 2017, p. 10. URL consultato il 7 ottobre 2018.
- ^ I giudici di MasterChef Italia 5, su masterchef.sky.it. URL consultato il 28 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2019).
- ^ Festival di Sanremo 2013: Carlo Cracco proclama la canzone vincitrice di Annalisa, Rai 1, 13 febbraio 2013. URL consultato il 7 ottobre 2018.
- ^ Carlo Cracco torna alle origini: riapre il ristorante in via Hugo. "Menù ironici, dall'Imbruttito al Biodiverso", su la Repubblica, 16 aprile 2019. URL consultato il 15 settembre 2021.
- ^ Carlo Annovazzi, La sfida di Cracco: "Una pausa dalla tv, lascio MasterChef e mi supero ai fornelli", su Repubblica.it, 5 marzo 2017. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato il 17 marzo 2017).
- ^ Cracco apre a Milano un nuovo ristorante: "Carlo al Naviglio" trova casa nella vecchia "Ca' Bianca", su milano.repubblica.it.
- ^ Premio America edizione 2019, su italiausa.org. URL consultato il 15 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2020).
- ^ Paolo Sutera, Tutto quello che avreste voluto sapere su Carlo Cracco, dalla moglie a Masterchef → arriva Cracco Confidential su Nove, in Elle, 18 aprile 2018. URL consultato il 7 ottobre 2018.
- ^ Cracco Confidential. Il docu-film sullo chef e sulla genesi del ristorante in Galleria, su gamberorosso.it, 18 aprile 2018. URL consultato il 28 aprile 2018.
- ^ Cracco Confidential, in tv lo chef e il ristorante in Galleria: "Come ripartire da zero", su ilgiorno.it, 16 aprile 2018. URL consultato il 28 aprile 2018.
- ^ Isabella Fantigrossi, Cracco inaugura a Portofino: «Il mio primo ristorante senza carne», in Corriere della Sera, 2 luglio 2021. URL consultato il 2 luglio 2021.
- ^ Dinner Club, la docu-serie di Carlo Cracco su Amazon Prime: come sarà e gli ospiti speciali - Corriere della Sera
- ^ Maria Teresa Veneziani, Carlo Cracco «Barba e capelli più lunghi Il mio cambio di look per amore di una donna», in Corriere della Sera, 1º ottobre 2011. URL consultato il 4 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2015).
- ^ Carlo Cracco, perché chi parla di “chef delle patatine” dovrebbe tacere (e magari informarsi), su ilfattoquotidiano.it, 21 novembre 2017.
- ^ Carlo Cracco declassato da Michelin. Tutte le stelle italiane assegnate dalla Guida, su leggo.it. URL consultato il 29 gennaio 2019.
- ^ Guida Ristoranti d’Italia 2006 del Gambero Rosso, su gamberorosso.it, 14 ottobre 2019. URL consultato il 15 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
- ^ Guida Ristoranti d’Italia 2009 del Gambero Rosso, su gamberorosso.it, 17 ottobre 2019. URL consultato il 15 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
- ^ Guida Ristoranti d’Italia 2021 del Gambero Rosso. Tutti i premi, su gamberorosso.it, 23 novembre 2020.
- ^ Ristoranti d’Italia 2014 del Gambero Rosso. Ecco i risultati, su gamberorosso.it, 7 ottobre 2013.
- ^ Guida dei Ristoranti dell'Espresso: i migliori regione per regione, su repubblica.it, 10 novembre 2016.
- ^ Guida Espresso 2019: i migliori ristoranti d'Italia, messi in fila regione per regione, su repubblica.it, 1º ottobre 2018.
- ^ Guida Espresso 2020: regione per regione, ecco i migliori ristoranti d'Italia, su repubblica.it, 14 ottobre 2019.
- ^ gamberorosso.it, 10 maggio 2022, https://www.gamberorosso.it/notizie/notizie-ristoranti/i-ristoranti-ditalia-2022-de-lespresso-la-presentazione-i-premiati-e-le-novita/ .
- ^ Carlo Cracco lascia Masterchef: ecco cosa farà dopo, su ilmattino.it, 5 marzo 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo Cracco
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo Cracco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cracco, Carlo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Carlo Cracco, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 295259278 · ISNI (EN) 0000 0003 9975 1615 · SBN VIAV109812 · LCCN (EN) no2013004291 |
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