Indice
Ada Colau
Ada Colau Ballano | |
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Ada Colau nel 2020 | |
Sindaca di Barcellona | |
Durata mandato | 13 giugno 2015 – 17 giugno 2023 |
Predecessore | Xavier Trias |
Successore | Jaume Collboni |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Excel·lentíssima Senyora |
Partito politico | Barcelona en Comú |
Università | Università di Barcellona |
Firma |
Ada Colau Ballano (pron. catalana: /ˈaðə kuˈɫaw bəˈʎanu/; Barcellona, 3 marzo 1974) è un'attivista e politica spagnola[1][2], sindaca di Barcellona dal 13 giugno 2015 al 17 giugno 2023, prima donna a ricoprire tale incarico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata da genitori oggi separati (Ramón Colau Rami, pubblicitario, e Agustina Ballano Bernal, agente di commercio), con quattro fra fratelli e sorelle, cresciuta nel quartiere popolare di Guinardó, ha studiato in una scuola nel quartiere Sarrià-Sant Gervasi, nella Accademia Febrer e successivamente presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Barcellona[3], lasciando gli studi a 30 crediti dalla laurea. Durante il suo periodo universitario, ha studiato a Milano con la borsa di studio Erasmus e ha svolto diversi lavori precari: hostess, operatrice di call center, insegnante e animatrice nelle scuole per l'infanzia[4]. Nei primi anni 2000 ha lavorato in televisione come reporter di guerra.
Dall'unione con Adrià Alemany, economista schierato a sinistra, sono nati due figli, nel 2011 e 2017.
Ada Colau è apertamente bisessuale[5]. Parla fluentemente l'italiano,[6] oltre al catalano e allo spagnolo.
Creazione di PAH
[modifica | modifica wikitesto]Ha iniziato la sua carriera come attivista nei primi anni '90, durante le proteste contro la Guerra del Golfo. Durante il periodo degli studi universitari ha condiviso l'abitazione con altre persone, rendendosi conto dell'importanza sociale del problema casa. Nel 2009 è stata tra gli organizzatori della piattaforma delle persone colpite da ipoteca (PAH, Plataforma de Afectados por la Hipoteca) a Barcellona, che ha riunito diversi movimenti relativi a questo problema, concentrandosi sul debito ipotecario e sugli sgomberi, e rivendicando il pagamento in natura[7]. Quando successivamente gli sgomberi cominciarono a moltiplicarsi, i PAH lanciarono, nel novembre 2010, la campagna Stop desahucios ("Stop sfratti"). Il Movimento 15-M e la piattaforma di democrazia reale nel 2011 hanno contribuito in modo decisivo a rivelare le diverse piattaforme, e a collaborare attivamente, con molti dei suoi membri, nella campagna. Nel corso del 2012 Ada Colau acquisì notorietà mediatica in Spagna come il principale rappresentante e portavoce della piattaforma[8].
E coautrice del libro Vidas ipotecato, pubblicato originariamente in catalano nel 2012[9].
Nel febbraio 2013, Ada Colau è stata incaricata di presentare, a nome della PAH, l'Osservatorio sui diritti economici, sociali e culturali di altri movimenti sociali per un'iniziativa legislativa popolare al Congresso dei Deputati. Sostenuta con 1 402 845 firme di cittadini, contiene un disegno di legge per la regolamentazione di tre aspetti fondamentali: il pagamento in natura, come formula preferita per l'estinzione del debito nei confronti delle banche; la moratoria su tutti gli sgomberi e l'estensione di alloggi in locazione sociale di proprietà delle banche.
Sindaca di Barcellona
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 maggio 2014 Ada Colau annunciò che stava lasciando PAH[10]. Un mese più tardi, con diverse persone legate ai movimenti sociali, Colau presentò Guanyem Barcelona[11], una piattaforma civica creata con l'obiettivo di "costruire un'offerta alternativa" in vista delle elezioni comunali del 2015 nella capitale catalana[12]. Dopo diversi mesi di lavoro, a febbraio 2015 la coalizione elettorale si presentò come Barcelona en Comú (BC), con la confluenza di Iniziativa per la Catalogna Verdi, Sinistra Unita, Equo, Proces costituente, Podemos e la piattaforma Guanyem. Il 15 marzo 2015, Ada Colau fu proclamata capolista, dopo un processo di primarie aperte in cui era l'unico candidato. Nel maggio 2015, Barcelona en Comú vinse le elezioni comunali, ottenendo 11 consiglieri su un totale di 41. Il 15 giugno 2019 Colau fu rieletta sindaca dal consiglio comunale barcellonese.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Disillusioned Spain puts faith in new era of political activism, in The Financial Times, 25 giugno 2015. URL consultato il 23 agosto 2018.«Una razza di politici spagnoli sta gradualmente cedendo il passo a un'altra. Non è esattamente una questione di cambiamento generazionale, perché i nuovi arrivati includono figure esperte come Manuela Carmena, 71 anni, una giudice emerita della corte suprema che, da giovane avvocata, era solita difendere le persone perseguitate dalla dittatura di Franco. (...) Un secondo esempio è Ada Colau, che è salita alla ribalta come attivista per i proprietari di case minacciati di sfratto e ha rovinato i piani di qualcuno di vincere le elezioni a maggio come sindaco di Barcellona. La sua controparte a Valencia è Mònica Oltra, leader di un movimento di sinistra noto come Coalició Compromís, che combina una posizione ferma contro la corruzione con l'ambientalismo e il regionalismo valenciano.»
- ^ (EN) Spain: Millions stage International Women's Day strike, su dw.com, Deutsche Welle, 8 marzo 2018. URL consultato il 23 agosto 2018.«Anche i politici spagnoli di alto profilo hanno mostrato la loro solidarietà. Il municipio di Barcellona, guidato dalla sindaco Ada Colau, appese uno stendardo viola che diceva "Il municipio di Barcellona sostiene lo sciopero femminista."»
- ^ (EN) Biography: Ada Colau, su Ada Colau. URL consultato il 16 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ (FR) Ada Colau: Occuper la place, in Libération, 18 settembre 2016. URL consultato il 14 settembre 2020.
- ^ (ES) José Accini, Colau se reivindica de nuevo como la primera alcaldesa bisexual, in El País, 20 gennaio 2019. URL consultato il 25 febbraio 2021.
- ^ Eugenio Cau, Barcellona e i suoi turisti, con Ada Colau, su Globo, il Post, 20 novembre 2024.
- ^ (EN) Susanne Daley, Leading the Charge Against Spain’s Mortgage Crisis, 20 dicembre 2013. URL consultato l'11 ottobre 2014.
- ^ (EN) Mikel López Iturriaga, In Spain you can be a mobster but still merit full institutional approval, in El País, 2 agosto 2013. URL consultato l'11 ottobre 2014.
- ^ (EN) Ada Colau e Adrià Alemany, Mortgaged Lives, traduzione di Michelle Teran. URL consultato l'11 ottobre 2014.
- ^ (ES) Clara Blanchar, Ada Colau deja de ser portavoz de la PAH, in El País, 7 maggio 2014. URL consultato il 26 giugno 2014.
- ^ (EN) Let's Win Back Barcelona, su guanyembarcelona.cat, Guanyem Barcelona. URL consultato l'11 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
- ^ (ES) João França, Guanyem Barcelona buscará conquistar el Ayuntamiento desde los movimientos sociales, in El Diario, 26 giugno 2014. URL consultato il 26 giugno 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ada Colau
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su ajuntament.barcelona.cat.
- Ada Colau (canale), su YouTube.
- (EN) Ada Colau, su Goodreads.
- (EN) Ada Colau, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 251344020 · ISNI (EN) 0000 0003 7497 3203 · LCCN (EN) no2013124205 · GND (DE) 1025084446 · BNE (ES) XX5242698 (data) · BNF (FR) cb16776267x (data) · J9U (EN, HE) 987008196480705171 |
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