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Trombo-aspirazione
Tromboaspirazione | |
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Classificazione e risorse esterne (EN) | |
Sinonimi | |
Trombectomia tromboaspirazione coronarica | |
La trombo-aspirazione è una procedura di emodinamica interventistica, che viene associata all'angioplastica coronarica per proteggere il microcircolo dall'embolizzazione periferica, caratterizzata da una riperfusione miocardica non ottimale.[1][2]
No reflow-phenomenon
[modifica | modifica wikitesto]In caso di infarto acuto ad ST sopralivellato è abbastanza comune la rottura della placca aterosclerotica, che porta all'occlusione parziale o totale dell'arteria interessata. Sostanzialmente, la riapertura del vaso con l'angioplastica coronarica e il posizionamento di stent, procedura ormai consolidata nel trattamento della sindrome coronarica acuta, porterebbe alla risoluzione dell'ischemia acuta, ma la possibilità della complicanza del no-reflow phenomenon[3], viene ad inficiare i benefici previsti dalla rivascolarizzazione. Il no-reflow si può ricondurre all'ostruzione del microcircolo, cioè della parte più distale delle coronarie, da parte di materiale trombotico o ateromasico, in pratica quello che formava la placca aterosclerotica o il trombo e che si è staccato spontaneamente o durante la procedura di riapertura dell'arteria, migrando poi più distalmente, appunto nel microcircolo.
Studio del flusso
[modifica | modifica wikitesto]Vi sono diverse metodiche per valutare e quantificare il no-reflow, che comprendono:
- il TIMI flow[4]
- il Myocardial Blush Grade (MBG)[5]
- la normalizzazione del tratto ST
- l'ecocardiografia con mezzo di contrasto
- la tomografia ad emissione di fotone singolo
- la tomografia ad emissione di positroni (PET)
- la risonanza magnetica con mezzo di contrasto (MRI)
La metodica più utilizzata è il TIMI flow (Thrombolisis in Myocardial Infarction), che valuta il flusso di sangue nelle coronarie epicardiche, tramite iniezione di mezzo di contrasto. La scala per quantificare il TIMI flow, va da 0 a 3:
- 0 = occlusione totale: non c'è flusso di sangue
- 1 = il mezzo di contrasto passa in quantità minima e con scarsa opacizzazione della parte distale del vaso, che appare (sub)-occluso
- 2 = riperfusione della parte distale dell'arteria, ma con un flusso più lento rispetto ad un vaso sano
- 3 = completa riperfusione del vaso infartuato con velocità di opacizzazione normale, rispetto ad una arteria sana.
Ovviamente alla valutazione emodinamica del flusso, si associa il controllo seriato dell'elettrocardiogramma per registrare la normalizzazione del tratto ST, che segnala l'avvenuta riabitazione dell'arteria implicata nell'infarto.
Procedura di tromboaspirazione
[modifica | modifica wikitesto]I sistemi per rimuovere il materiale trombotico sono associati all'angioplastica primaria e condividono la stessa metodica: dopo la puntura dell'arteria femorale destra o dell'arteria radiale[6], a seconda dell'approccio scelto, si posiziona un introduttore arterioso attraverso il quale si potranno cambiare i diversi cateteri necessari all'espletamento dell'esame.
Inizialmente si procederà alla dilatazione del vaso con il catetere a palloncino per ristabilire un minimo flusso anterogrado, immediatamente dopo tale catetere sarà sostituito da quello specifico per tromboaspirazione, che avverrà in modo continuo e costante durante il posizionamento dello stesso. Al termine della procedura di aspirazione, si procederà all'inserimento dello stent e al completamento dell'esame.
Terapia
[modifica | modifica wikitesto]I protocolli terapeutici sono quelli utilizzati nell'infarto miocardico acuto e nell'angioplastica primaria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Costopoulos C, Gorog DA, Di Mario C, Kukreja N, Use of thrombectomy devices in primary percutaneous coronary intervention: a systematic review and meta-analysis, in Int. J. Cardiol., vol. 163, n. 3, marzo 2013, pp. 229–41, DOI:10.1016/j.ijcard.2011.11.014, PMID 22142529. URL consultato il 24 giugno 2014.
- ^ Mongeon FP, Coelho-Filho OR, Coelho OR, Rinfret S, Adjunctive thrombectomy in primary percutaneous intervention for acute myocardial infarction, in Arq. Bras. Cardiol., vol. 97, n. 4, ottobre 2011, pp. e91–101, PMID 22124635. URL consultato il 24 giugno 2014.
- ^ Cosentino N et al., Il fenomeno del no-reflow: significato clinico e aspetti diagnostici e terapeutici (PDF), in Cardiology Science, vol. 7, settembre-ottobre 2009, pp. 168-172 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2015).
- ^ Kern MJ, Moore JA, Aguirre FV, Bach RG, Caracciolo EA, Wolford T, Khoury AF, Mechem C, Donohue TJ, Determination of angiographic (TIMI grade) blood flow by intracoronary Doppler flow velocity during acute myocardial infarction [collegamento interrotto], in Circulation, vol. 94, n. 7, ottobre 1996, pp. 1545–52, PMID 8840842. URL consultato il 24 giugno 2014.
- ^ Henriques JP, Zijlstra F, van 't Hof AW, de Boer MJ, Dambrink JH, Gosselink M, Hoorntje JC, Suryapranata H, Angiographic assessment of reperfusion in acute myocardial infarction by myocardial blush grade, in Circulation, vol. 107, n. 16, aprile 2003, pp. 2115–9, DOI:10.1161/01.CIR.0000065221.06430.ED, PMID 12695301. URL consultato il 24 giugno 2014.
- ^ Sciahbasi A, Burzotta F, Rigattieri S, Pendenza G, Romagnoli E, Trani C, Loschiavo P, Penco M, Lioy E, Impact of vascular approach (transradial vs. transfemoral) on the efficacy of thrombus aspiration in acute myocardial infarction patients, in Cardiovasc Revasc Med, vol. 13, n. 2, 2012, pp. 79–83, DOI:10.1016/j.carrev.2011.11.002, PMID 22226170. URL consultato il 24 giugno 2014.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- studio TAPAS, su nejm.org.
- studio EXPIRA, su ncbi.nlm.nih.gov.