Indice
Lanius borealis
Averla settentrionale | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Corvida |
Famiglia | Laniidae |
Genere | Lanius |
Specie | L. borealis |
Nomenclatura binomiale | |
Lanius borealis Vieillot, 1808 | |
Areale | |
estivo invernale di residenza migrazione |
L'averla settentrionale (Lanius borealis Vieillot, 1808) è un uccello passeriforme della famiglia Laniidae[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, borealis, deriva dal latino e ne sottolinea la diffusione boreale: il nome comune rappresenta anch'esso un riferimento all'areale di diffusione.
Fra gli indiani di Old Crow, nello Yukon, questo uccello è noto come tzi kwut go katshi lyi[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 24-27 cm di lunghezza, per 56-80 g di peso[4].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di grossa testa ovale e allungata che sembra incassata direttamente nel torso, becco robusto dall'estremità adunca, ali arrotondate, forti zampe artigliate e coda di media lunghezza e dall'estremità vagamente romboidale.
Nel complesso, l'averla settentrionale somiglia molto all'affine averla americana, dalla quale può essere riconosciuta per la taglia maggiore, la colorazione generalmente più chiara e la minore estensione della mascherina facciale, oltre che per il becco più lungo e uncinato in maniera più prominente.
Il piumaggio si presenta di colore grigio chiaro su calotta (fronte, vertice, nuca), dorso e scapolare, che si schiarisce ulteriormente su petto e fianchi (dove le singole penne sono orlate di colore più scuro a dare alla zona un effetto screziato) e codione, mentre la gola, il ventre e il sottocoda (così come il sopracciglio, la base delle copritrici e lo specchio alare su remiganti e coda) sono di colore bianco.La mascherina facciale (che va dai lati del becco all'area auricolare e alla parte superiore delle guance, cingendo quasi completamente l'occhio), le ali e la coda sono di colore nero. Le sottospecie asiatiche tendono a presentare sfumature brunastre su testa e spalle, ed anche l'accentuazione della barratura pettorale varia a seconda della sottospecie.
Il becco e le zampe sono di colore nerastro: gli occhi sono invece di colore bruno scuro.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]L'averla boreale è un uccello dalle abitudini di vita diurne e prevalentemente solitarie: similmente alle altre averle, anche in questa specie gli esemplari delimitano un territorio che viene difeso accanitamente dagli intrusi conspecifici. I territori non sono fissi, ma variano stagione dopo stagione: lo dimostra il fatto che i territori appartenuti a determinati esemplari, qualora gli antichi proprietari muoiano o non facciano ritorno dalla migrazione (sia essa estiva o invernale), vengono rapidamente occupati da altri esemplari[5].
Questi animali passano gran parte della giornata appollaiati su un posatoio in evidenza nel proprio territorio: in tal modo, essi dispongono di una visuale privilegiata dei dintorni, al duplice scopo di avvistare prontamente eventuali intrusi da scacciare e potenziali prede da cacciare.
I richiami di questi uccelli, piuttosto simili a quelli dell'affine averla americana, sono acuti e metallici e vengono emessi di preferenza durante i mesi primaverili ed estivi[4].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]L'averla boreale è un uccello carnivoro, la cui dieta presenta variazioni stagionali[4]: mentre durante i mesi caldi questi uccelli si nutrono in maniera preponderante di invertebrati (principalmente ortotteri e coleotteri, ma anche altri insetti, ragni e millepiedi), mentre durante i mesi invernali essi possono predare anche piccoli vertebrati (topolini e piccoli uccelli), oltre a potersi molto sporadicamente nutrire anche di materiale di origine vegetale, come bacche e piccoli frutti.
Fra gli uccelli predati figurano allodola cornuta, cincia dal cappuccio nero, storno, passero di Brewer, passero corona bianca, junco occhiscuri, lucherino delle pinete e passero: fra i mammiferi invece possono essere annoverati toporagno migratore, topo delle messi occidentale, topi cervini, arvicola codalunga di San Bernardino, arvicola campestre e topo delle case, mentre fra i rettili sono state osservate predazioni a danno di lucertole spinose del genere Sceloporus[5].
Similmente alle altre averle, anche l'averla boreale è solita impalare il cibo in eccesso o le prede di grosse dimensioni a supporti spinosi, allo scopo di poter conservare il cibo e di poterlo spezzettare più comodamente alla bisogna per consumarlo.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli monogami, le cui coppie tendono a rimanere assieme negli anni. La stagione degli amori comincia immediatamente dopo l'arrivo ai terreni riproduttivi, che generalmente avviene ai primi di aprile[4].
I due partner collaborano nella costruzione del nido (struttura a coppa edificata con rametti, licheni e fibre vegetali, foderata internamente con materiale più soffice, anche di origine animale) fra i rami di un cespuglio o di un albero basso, oltre che nella cova delle 4-7 uova (che dura una quindicina di giorni) e nell'allevamento dei pulli: costoro divengono in grado d'involarsi a circa tre settimane dalla schiusa, pur rimanendo presso il nido natio (continuando, sebbene in maniera sempre più sporadica, a chiedere l'imbeccata ai genitori) per circa un altro mese prima di rendersi completamente indipendenti.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'averla boreale è diffusa in un areale che si estende su ambedue le sponde del Mare di Bering: questi uccelli, infatti, popolano l'Asia dalla Siberia centrale e dall'Asia centrale (area di confine fra Kazakistan, Kirghizistan e Uiguristan) ad est fino alla Manciuria ed alla Kamchatka, oltre ad essere presenti in America settentrionale dall'Alaska a Terranova e a sud fino a Carolina del Nord, Texas settentrionale e California centrale: in realtà, si tratta di uccelli migratori, con le uniche popolazioni stanziali diffuse nelle aree montuose dell'Asia centrale (dove effettuano comunque migrazioni altitudinali scendendo di quota durante i mesi freddi), nell'area che va da Tuva a Sakhalin e lungo la costa meridionale dell'Alaska e della Columbia Britannica, mentre le altre migrano verso sud durante i mesi invernali.
L'habitat dell'averla boreale è rappresentato dalle aree di taiga e dalla tundra sul limitare di quest'ultima, con presenza sparsa di cespugli e di piccoli alberi: questi uccelli popolano anche le aree agricole, mentre tendono ad evitare quelle antropizzate, sebbene sia possibile osservarle nei pressi delle aree suburbane mentre tendono agguati agli uccellini che si accingono a cibarsi dalle mangiatoie appositamente poste dall'uomo nei giardini[5].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Se ne riconoscono cinque sottospecie[2]:
- Lanius borealis sibiricus Bogdanov, 1881 - diffusa nella porzione settentrionale dell'areale occupato dalla specie a sud fino al lago Bajkal, al nord della Mongolia e a Paramushir nelle Curili settentrionali[4], migrante nel resto della Mongolia, in Manciuria e nel nord della Cina (a sud fino all'Hebei settentrionale[4]);
- Lanius borealis bianchii Hartert, 1907 - endemica di Sakhalin e delle Curili, migrante a Hokkaidō;
- Lanius borealis mollis Eversmann, 1854 - diffusa nei monti Altaj e Sajany e nel nord-ovest della Mongolia, svernante nel nord della Cina;
- Lanius borealis funereus Menzbier, 1894 - diffusa nel Tien Shan, nell'Alatau kirghiso e nei monti Ketmen';
- Lanius borealis borealis Vieillot, 1808 - la sottospecie nominale, diffusa nella porzione nordamericana dell'areale occupato dalla specie;
Alcuni autori riconoscerebbero inoltre una sottospecie invictus del Nord-Est degli Stati Uniti[4], attualmente sinonimizzata con la nominale[2]: secondo altri autori sarebbe inoltre corretto accorpare anche la sottospecie funereus in mollis[4].
Fino al 2017, l'averla boreale e tutte le sue sottospecie venivano accorpate all'averla maggiore: gli ornitologi americani, infatti, consideravano unicamente le popolazioni nordamericane come facenti parti di una specie a sé, mentre i confronti tassonomici con le popolazioni diffuse sull'altra sponda dello stretto di Bering (considerate sia dagli americani che dagli europei come averle maggiori, sebbene tendano a vivere in parapatria con queste) evidenziavano ogni volta che si trattava della stessa specie[6].
Studi più approfonditi e di maggiore portata hanno invece evidenziato che l'averla boreale rappresenta una specie a tutti gli effetti, affine all'averla iberica (della quale sarebbe un sister taxon), all'averla americana ed all'averla maggiore cinese (con le quali formerebbe un clade[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Lanius borealis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Laniidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 21 febbraio 2020.
- ^ Irving, L., Naming of birds as part of the intellectual culture of Indians at Old Crow, Yukon Territory, in Arctic, vol. 11, n. 2, 1958, p. 117–122, DOI:10.14430/arctic3738.
- ^ a b c d e f g h (EN) Northern Grey Shrike (Lanius borealis), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 21 febbraio 2020.
- ^ a b c Atkinson, E. C., Winter territories and night roosts of Northern Shrikes in Idaho (PDF), in Condor, vol. 95, n. 3, 1993, p. 528–535, DOI:10.2307/1369595.
- ^ Miller, A. H., The status of Lanius borealis as a species (PDF), in Condor, vol. 32, 1930, p. 163–164, DOI:10.2307/1363449.
- ^ Olsson, U.; Alström, P.; Svensson, L.; Aliabadian, M.; Sundberg, P., The Lanius excubitor (Aves, Passeriformes) conundrum—Taxonomic dilemma when molecular and non-molecular data tell different stories (PDF), in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 55, n. 2, 2010, p. 347–357, DOI:10.1016/j.ympev.2009.11.010. URL consultato il 21 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lanius borealis
- Wikispecies contiene informazioni su Lanius borealis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lanius borealis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.