David Eccles, I visconte Eccles

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David Eccles

Ministro dei lavori
Durata mandato1951 –
1954
MonarcaGiorgio VI
Elisabetta II
PredecessoreGeorge Brown, barone George-Brown
SuccessoreNigel Birch, barone Rhyl

Ministro del Commercio e dell'Industria
Durata mandato13 gennaio 1957 –
14 ottobre 1959
MonarcaElisabetta II
PredecessorePeter Thorneycroft, barone Thorneycroft
SuccessoreReginald Maudling

Ministro della Pubblica Istruzione
Durata mandato14 ottobre 1959 –
13 luglio 1962
MonarcaElisabetta II
PredecessoreGeoffrey Lloyd, barone Geoffrey-Lloyd
SuccessoreEdward Boyle, barone Boyle

Dati generali
Suffisso onorificoVisconte Eccles
Partito politicoConservative Party
UniversitàNew College

David McAdam Eccles, I visconte Eccles (18 settembre 190424 febbraio 1999) è stato un politico inglese.

Era il figlio di William McAdam Eccles, e di sua moglie, Anna Coralie Anstie. Studiò alla Winchester College e al New College.

Durante la seconda guerra mondiale lavorò per il Ministero della guerra (1939-1940) e per il Ministero delle Attività Produttive (1942-1943) e fu consigliere economico degli ambasciatori britannici a Lisbona e Madrid (1940-1942).

Eccles fu eletto deputato per il collegio di Chippenham (1943-1962). Nel 1962 fu creato Barone Eccles e nel 1964 fu creato visconte Eccles. Tornò al governo nel 1970, quando Edward Heath lo nominò Ragioneria Generale del Ministro per le Arti, incarico che ricoprì fino al 1973. In qualità di ministro per le arti si scontrò con il Presidente del Consiglio delle Arti di Gran Bretagna Arnold Goodman sul finanziamento delle opere teatrali e mostre e introdusse i biglietti di ingresso obbligatori nei musei e nelle gallerie pubbliche.

Primo Matrimonio

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Sposò, il 1 ottobre 1929, Sybil Frances Dawson (1904-2 giugno 1977), figlia di Bertrand Dawson, I visconte Dawson. Ebbero tre figli:

Secondo Matrimonio

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Sposò, il 26 settembre 1984, Mary Morley Crapo (1912-2003). Non ebbero figli.

Morì il 24 febbraio 1999, all'età di 94 anni, per cause naturali, lasciando una tenuta di circa £ 2,4 milioni[1].

Controllo di autoritàVIAF (EN91013602 · ISNI (EN0000 0000 7875 4639 · LCCN (ENn82229737 · GND (DE130521922 · J9U (ENHE987007273236405171