Fitoterapia

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento Farmacologia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

La fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, in senso generale, quella pratica che prevede l'utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico.

Il termine fitoterapia compare per la prima volta nel trattato di Lineamenti di fitoterapia del medico francese Henri Leclerc[1] (1870-1955).

Data l'antichità di questa pratica, che con tutta probabilità rappresenta il primo esempio di pratica terapeutica umana[2], e data la sua generalizzata distribuzione geografica, è impossibile dare una descrizione di essa in termini di un sistema terapeutico specifico. Piuttosto è sensato dire che l'utilizzo terapeutico delle piante si ritrova in tutti i sistemi terapeutici umani, da quelli più antichi e basati su osservazione ed empirismo, a quelli più sofisticati e con livelli di complessità teorica elevata, fino alla moderna biomedicina. La medicina popolare si serve di rimedi fitoterapici da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola[3].

Dal punto di vista terminologico, limitandosi all'Unione europea, solo da pochi anni, e limitatamente alla Gran Bretagna, esiste una categoria professionale istituzionalizzata di fitoterapeuti, con percorso formativo universitario distinto da quello previsto per la biomedicina, e con protezione legale del nome[4]. Negli altri stati membri della UE il termine fitoterapeuta non ha valore legale, e la fitoterapia non è una branca riconosciuta dalla biomedicina. In Italia è attiva dal 1992 la Società italiana di Fitoterapia, che ha fra i suoi obiettivi statutari "quello di operare affinché l'uso razionale delle sostanze vegetali sia riconosciuto per il ruolo di utilità che esso è in grado di sostenere anche nella medicina moderna"[5].

I medicinali fitoterapici non vanno confusi con i preparati erboristici in quanto, pur essendo quest'ultimi dotati a volte di proprietà farmacologiche, non sono medicinali per legge[6]. Tanto meno va confusa fitoterapia con omeopatia sia perché sono due dottrine molto diverse sia perché, soprattutto, la prima ha principi scientifici ed efficacia dimostrata, la seconda invece è pseudoscienza senza risultati comprovati maggiori dell'effetto placebo[7].

Le differenze principali fra i farmaci propriamente detti, di sintesi chimica, e i fitoterapici attengono alla composizione e concentrazione dei principi attivi, pochi e a concentrazione nota e stabile per i farmaci di sintesi; molti, non opportunamente tutti attivi e a concentrazione variabile nei fitoterapici[8].

Principi attivi

[modifica | modifica wikitesto]

Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche[9]. Nella loro evoluzione esse hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche (repellenza, difesa dagli erbivori, lotta contro altre specie vegetali per il controllo delle risorse, difesa dai parassiti, attrazione degli impollinatori, ecc.). Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell'uomo. Ecco una lista esemplificativa dei vari principi attivi:

Le attività che questi metaboliti possono esercitare sulla fisiologia umana sono molteplici e sarebbe impossibile riassumerle brevemente, tuttavia una lista sommaria comprenderebbe:

Le moderne preparazioni fitoterapiche sono ottenute a partire dal materiale vegetale, sia fresco che essiccato, tramite estrazioni con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l'etanolo in percentuali diverse si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture madri (dette anche tinture officinali o estratti fluidi); se il solvente è l'acqua si parla di infusi, decotti o macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti; l'estrazione con solventi diversi e non alimentari (esano, cloroformio, ecc.), che vengono poi eliminati, permette la preparazione di estratti molli e secchi. Alcune preparazioni sono costituite da estratti di singole piante, altri da combinazione di estratti da diverse piante. In particolare i medici hanno la possibilità non di preparare ma di prescrivere preparazioni vegetali che poi prepara il farmacista (medicinali galenici magistrali)[10].

Le preparazioni in libera vendita devono sottostare a vari standard di tipo qualitativo, mentre gli standard di efficacia e tossicologici vengono applicati (nella UE) solo a quei preparati ai quali venga riconosciuto lo status di farmaci vegetali (herbal medicines)[11]. Per i preparati che non rientrano in questa categoria valgono le regolamentazioni dei singoli stati membri.

L'uso di piante e dei loro derivati può essere utile nella terapia e nella prevenzione di molte malattie. Talvolta tuttavia si possono verificare anche "sfruttamenti promozionali" di piante ed erbe delle quali si vantano proprietà terapeutiche non documentate e delle quali talvolta si ignorano i possibili pericoli, ma fortunatamente esiste oggi in Italia una specifica regolamentazione dei prodotti naturali[9][12]. L'equazione "naturale = benefico" è infatti spesso un semplice tranello atto ad abusare della credulità di alcune persone: anche i virus, difatti, sono naturali, come pure i funghi velenosi o la cicuta che Socrate fu costretto ad assumere.

Anche le interazioni con i farmaci tradizionali devono essere valutate con attenzione così come gli effetti collaterali. Attenzione va ad esempio posta al sistema enzimatico epatico ed intestinale P450 e alle sue varie isoforme, oltre che alla proteina di trasporto denominata P-gp[13]. In particolare oggi sappiamo che esistono molte piante che interagiscono con i farmaci, riducendone l'attività o al contrario aumentandone la tossicità, tutte situazioni che devono essere ben conosciute onde prevenire interazioni pericolose o al contrario sfruttarne tutte le sinergie[9].

Premesse fitoterapiche

[modifica | modifica wikitesto]

Nel sistema sanitario italiano, la fitoterapia non esclude l'autoprescrizione, tanto che esistono fitoterapici da banco senza obbligo di ricetta medica dispensati dal farmacista in farmacia e parafarmacia[12]. Per la prescrizione, che è un atto medico, occorrono:

  • la laurea in medicina e chirurgia, l'abilitazione all'esercizio professionale e l'iscrizione all'Ordine dei Medici;
  • anche se auspicabile, non è indispensabile una formazione specifica, come un master post laurea, il quale tuttavia fornisce adeguate competenze circa la composizione delle piante, tecniche estrattive, conoscenze di galenica, e soprattutto l'acquisizione di competenze all'uso clinico delle piante medicinali.

La preparazione e la prescrizione delle materie prime vegetali ad uso farmaceutico è soggetta alla supervisione dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali), che ne stabilisce le norme. I prodotti fitoterapici sono, inoltre, inseriti nella Farmacopea Ufficiale (F.U.), che contiene i requisiti e le caratteristiche delle sostanze farmaceutiche, definite secondo standard specifici e vigilate dal Ministero della Salute per quanto riguarda la qualità. Il ministero verifica la qualità, la sicurezza e l’efficacia dei prodotti terapeutici e decide se richiesta la prescrizione medica per il loro acquisto[14]. L'Agenzia italiana del farmaco redige una lista di farmaci fitoterapici autorizzati e reperibili in commercio[15].

  1. ^ FITOTERAPIA, su Medicina Naturale Olistica | Dott Michel Mallard medicina naturale. URL consultato il 22 aprile 2020.
  2. ^ Fitoterapia su farmalem, informazione sanitaria, su farmalem.it.
  3. ^ scienzadmin, Fitoterapia – Parte I –, su scienzanatura.it. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2014).
  4. ^ pagina web del College dei fitoterapeuti inglesi, su thecpp.uk.
  5. ^ statuto sifit, su sifit.org. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2021).
  6. ^ Ministero della Salute, Fitoterapici, su salute.gov.it. URL consultato il 13 marzo 2022.
  7. ^ L'omeopatia non funziona. Molti la confondono con la fitoterapia., su AgoraVox Italia. URL consultato il 26 aprile 2022.
  8. ^ Cos’è la fitoterapia, e perché non ha a che fare con l’omeopatia, su italiaxlascienza.it. URL consultato il 25 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2020).
  9. ^ a b c F. Firenzuoli, Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci, Tecniche Nuove, Milano, 2001. II ed. 2009.
  10. ^ La tutela della Salute nell’appropriatezza della cura. Le preparazioni galeniche fitoterapiche (PDF), su ordfarmacistips.it. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2017).
  11. ^ Definizione di herbal medicine, su ema.europa.eu.
  12. ^ a b M. Silano e V. Silano, Prodotti di origine vegetale in medicina, alimentazione, erboristeria e cosmetica, Tecniche Nuove, Milano, 2006.
  13. ^ P. Campagna. Farmaci vegetali, Minerva Medica ed., Torino, 2008.
  14. ^ Cos'è il fitoterapia - medicina complementare e come si diventa fitoterapeuta, su Dottori.it. URL consultato il 25 aprile 2020.
  15. ^ Ministero della Salute, Fitoterapici, su salute.gov.it. URL consultato il 25 aprile 2020.
  • Simon Singh; Edzard Ernst, Aghi, pozioni e massaggi. La verità sulla medicina alternativa, Rizzoli, settembre 2008, ISBN 978-88-17-02601-7.
  • M. Silano e V. Silano, Prodotti di origine vegetale in medicina, alimentazione, erboristeria e cosmetica, Tecniche Nuove, Milano, 2006.
  • F. Firenzuoli. Fitoterapia. Guida all'uso clinico delle piante medicinali, IV Ed., ELSEVIER, Milano, 2008.
  • P. Campagna. Farmaci vegetali, Minerva Medica ed., Torino, 2008.
  • R.Della Loggia - (cur.): Piante officinali per infusi e tisane. Manuale per farmacisti e medici, OEMF spa, Milano, 1993, ISBN 88-7076-132-0.
  • Enrica Campanini: Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Tecniche Nuove, 2004.
  • Jean Valnet, Guarire con le piante, Giunti.
  • G. Dobrilla, G. Coruzzi, Fitoterapia. Dalle evidenze cliniche agli effetti indesiderati, Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2005.
  • F. Firenzuoli, Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci, Tecniche Nuove, Milano, 2001. II ed. 2009.
  • F. Firenzuoli, Erbe: Istruzioni per l'uso, Tecniche Nuove, Milano 2005.
  • F. Capasso, G. Grandolini, A.A. Izzo, Fitoterapia. Impiego razionale delle droghe vegetali, Springer 2006.
  • M. Di Massimo, S. Maurizio Di Massimo, Le radici Aboca Edizioni, 2018
  • M. Heinrich, J. Barnes, S. Gibbons, E. M. Wiliamson, Fondamenti di farmacognosia e fitoterapia, Edra Edizioni 2015 ISBN 9788821438035

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 12654 · LCCN (ENsh85082059 · BNF (FRcb11933130d (data) · J9U (ENHE987007555885805171