Giuseppe Vermiglio

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Giuseppe Vermiglio, Giovanni Battista, olio su tela.

Giuseppe Vermiglio (1587 circa – 1635 circa) è stato un pittore italiano.

Giaele e Sisara, opera di Giuseppe Vermiglio esposta presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Olio su tela cm. 103x130, anno di realizzazione 1620 circa.

Originario dell'area piemontese del Ducato di Milano (alessandrino o novarese) è documentata la sua permanenza a Roma nei primi due decenni del XVII secolo dove risiede in Contrada dei Bergamaschi.[1] A Roma entra nella bottega del perugino Adriano Monteleone e si avvicina al caravaggismo, evidente nel dipinto Incredulità di San Tommaso (1612) nella Chiesa di San Tommaso ai Cenci.

Tra il 1619 e il 1621 torna a nord, nella primavera del 1621 sposa a Milano la figlia di un notaio, in Piemonte lavora a Novara per i Canonici Lateranensi e poi nel Duomo di Tortona a tele dedicate a Sant'Innocenzo. Datate 1625 sono le opere Esequie di Tommaso Beckett nella chiesa di Santa Maria della Passione a Milano e la Madonna e Cristo in pietà con Ambrogio, Agostino e due offerenti presso l'oratorio di San Carlo a Menaggio. Dell'anno successivo la Samaritana al pozzo (Galleria Sabauda di Torino).[2]

Successive sono le tele presso la Certosa di Pavia e alcune opere nella zona di Mantova, a Milano, originariamente presso il refettorio del Convento Canonici Lateranensi e ora presso la Pinacoteca di Brera, si trova l'olio su tela raffigurante Daniele nella fossa dei leoni.[3] Risulta attivo fino al 1635.

Nell'Abecedario pittorico di Pellegrino Antonio Orlandi vengono citate opere sue nelle chiese milanesi di San Giovanni in Conca (demolita nel secondo dopoguerra), Sant'Eufemia, San Martino e San Giuseppe.[4]

  • Natività e adorazione dei pastori, olio su tela, 230x250, Pinacoteca di Brera, Milano
  • Ultima cena, olio su tela, 248x420, Pinacoteca di Brera, Milano
  • Sant'Agostino tra il sangue di Cristo e il latte della Vergine, chiesa di Santa Maria della Passione, Milano[5]
  • Santa Monica Museo Diocesano di S. Eustorgio, Milano[5]
  • Adorazione di Gesù nell'orto di Getsemani e Incoronazione di spine, olio su tela, 180x150, Duomo di Novara
  • San Matteo e l'angelo, olio su tela, 90x70, chiesa di San Marco, Novara
  • San Dionigi, olio su tela, 99x78, chiesa di Santa Maria del Monserrato, Novara
  • San Loreno martire e San Luigi al pozzo, olio su tela, 55x45, Museo civico di Novara
  • Giaele e Sisara, olio su tela, 103x130, Pinacoteca Ambrosiana, Milano
  • Sacrificio di Isacco, dopo il 1621, olio su tela, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
  • San Sebastiano, 1621 circa, olio su tela, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Milano
  • Deposizione tra i santi Agostino e Ambrogio, olio su tela, chiesa di San Carlo, Menaggio[6]
  • Santi Apollonia, Fermo e Agata, olio su tela, chiesa di San Carlo, Menaggio[6]
  1. ^ Ferro - Dell'Omo, p. 238.
  2. ^ Ferro - Dell'Omo, p. 239.
  3. ^ Daniele nella fossa dei leoni, su culturaitalia.it. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  4. ^ Orlandi, p. 239.
  5. ^ a b Giuseppe Vermiglio, su cassiciaco.it. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  6. ^ a b Zastrow, p. 141.
  • Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
  • Filippo M. Ferro e Marina Dell'Omo, La pittura del Sei e Settecento nel Novarese, Novara, Società Storica Novarese, 1996. URL consultato il 23 gennaio 2024. Ospitato su Calameo.
  • Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario pittorico, Bologna, 1719.

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