Indice
Libero Lo Sardo
Libero Lo Sardo | |
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Nascita | Castellammare di Stabia, 10 dicembre 1943 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Arma dei Carabinieri |
Anni di servizio | 1962 - 2009 |
Grado | Generale di corpo d'armata |
Comandante di | Comando interregionale "Vittorio Veneto" Legione carabinieri Lazio V Reparto dello Stato maggiore della difesa Legione carabinieri Piemonte Legione carabinieri Valle d'Aosta V Reparto del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri Comando provinciale carabinieri di Firenze Scuola allievi carabinieri effettivi di Roma |
Decorazioni | Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana |
Studi militari | Accademia Militare di Modena Laurea in giurisprudenza Laurea in scienze strategiche Laurea in scienze della sicurezza |
Altre cariche | Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri |
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Libero Lo Sardo (Castellammare di Stabia, 10 dicembre 1943) è un generale italiano, presidente dell'Associazione Nazionale Carabinieri.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, e figlio di un generale dei Carabinieri[1], dal 1962 al 1964 ha frequentato l'Accademia militare di Modena, da cui è uscito con il grado di sottotenente di cavalleria nel 1964; dal 1965 al 1967 ha frequentato la Scuola di Applicazione d'Arma di Torino. La sua formazione continua nell'Arma dei Carabinieri presso la Scuola Ufficiali, da cui è uscito l'11 agosto 1968 con il grado di tenente.[2]
Da Ufficiale inferiore ha guidato le compagnie dei Battaglioni mobili di Napoli e Laives (BZ) ed i Comandi territoriali delle Compagnie nelle città di Sestri Levante, Trieste e Napoli e, promosso maggiore, ha prestato servizio presso lo stato maggiore (Ufficio Operazioni) della Divisione carabinieri "Ogaden" a Napoli. Con il grado di tenente colonnello, ha retto il comando del Nucleo Radiomobile di Roma e successivamente, per tre anni, il comando Provinciale di Catanzaro, durante il periodo del sequestro di Carlo Celadon.[2][3]
Dal luglio del 1990 è stato chiamato a ricoprire il delicato incarico di Capo Ufficio del Capo di stato maggiore dell'Arma dei Carabinieri. Promosso colonnello il 1º gennaio 1993, ha diretto la Scuola allievi carabinieri di Roma e il comando provinciale di Firenze (settembre 1996 - giugno 1998), per ricoprire successivamente l’incarico di Capo del V Reparto del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, fino ad ottobre 2000. Con il grado di generale di brigata, ha assunto il comando della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” (ottobre 2000 - ottobre 2001),[4] quindi l’incarico di Capo del V Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, fino all’ottobre 2004. Promosso generale di divisione il 1º gennaio 2003, è stato Comandante della Legione Carabinieri “Lazio” dall’ottobre 2004. Il 1º gennaio 2006 è stato promosso generale di corpo d'armata e il 27 febbraio 2006 ha assunto l’incarico di Comandante interregionale carabinieri del “Nord Est”, con sede in Padova, che ha alle dipendenze le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna.[5][6]
Incarichi successivi
[modifica | modifica wikitesto]In data 22 dicembre 2008 è stato eletto Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri con sede in Roma;[7] è stato riconfermato nel 2013[8], nel 2018[9] e nel 2023[10].
Proprio durante il secondo mandato si rilevano due momenti significativi: il 6 giugno 2014 a Piazza San Pietro, durante le celebrazioni del Bicentenario di fondazione della Benemerita riceve dal Santo Padre una testimonianza di vicinanza all'Arma[11] e il 9 giugno 2017, durante la Festa della Marina Militare, la consegna della bandiera di combattimento per la fregata Nave carabiniere[12].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze italiane
[modifica | modifica wikitesto]— 19 ottobre 2011[14][15]
Onorificenze Nato
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Distintivi di merito
[modifica | modifica wikitesto]Distintivi commemorativi
[modifica | modifica wikitesto]Distintivi ricordo
[modifica | modifica wikitesto]Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Encomio solenne "Scoperta e arresto degli autori del noto sequestro Celadon" Calabria[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Insediato il generale Lo Sardo, in la Repubblica, 4 ottobre 2000. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ a b c BREVE CURRICULUM DEL PRESIDENTE NAZIONALE (PDF), in Associazione Nazionale Carabinieri, 9 novembre 2018. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ a b NELLA GROTTA UNA 'PRIGIONE', in la Repubblica, 28 ottobre 1988. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ CC: GEN. LO SARDO NUOVO COMANDANTE PIEMONTE E VALLE D'AOSTA, in adnkronos, 3 ottobre 2000. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Avvicendamento nella carica di Comandante Interregionale CC "Vittorio Veneto" tra il Gen. C.A. Roberto CIRESE ed il pari grado Libero LO SARDO, in www.carabinieri.it. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ BREVE CURRICULUM DEL PRESIDENTE NAZIONALE (PDF), in www.carabinieri.it, 9 febbraio 2017. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Il generale Libero Lo Sardo presidente dell’associazione nazionale carabinieri, in Padova 24 ore.it, 24 dicembre 2008. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Paola Fucilieri, «Nell'Arma si resta tutta la vita», in il Giornale.it, 18 giugno 2016. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ m.p., Quando mio nonno Colonnello Reale…, in LA GENTE d'Italia, 5 giugno 2019. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ editoriale, Parliamoci di più (PDF), su assocarabinieri.it, le Fiamme d'Argento, gennaio-febbraio 2024, p. 4. URL consultato il 6 marzo 2024.
- ^ La Redazione, Papa Francesco benedice l'Arma dei Carabinieri (PDF), su assocarabinieri.it, le Fiamme d’Argento, maggio-giugno 2014. URL consultato il 16 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2020).
- ^ Sandro Addario, MARINA MILITARE, BANDIERA DI COMBATTIMENTO ALLE NAVI CARABINIERE E ALPINO, in Osservatore libero.it, 10 giugno 2017. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica italiana - Lo Sardo Gen. C.A. Dott. Libero, su quirinale.it. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ MINISTERO DELLA DIFESA COMUNICATO-Concessioni di ricompense al merito dell'Arma dei Carabinieri, in GAZZETTA UFFICIALE, 21 maggio 2012. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Cerimonia di consegna delle ricompense al Merito Civile e al Merito dell'Arma dei Carabinieri, in www.carabinieri.it, 21 marzo 2013. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ Medaglia d'argento al merito della sanità pubblica - Lo Sardo Dott. Libero, su quirinale.it. URL consultato il 16 novembre 2020.
- ^ a b c d e f g h i j k l m Presidente Nazionale, in Associazione Nazionale Carabinieri ANC. URL consultato il 29 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Lisetti, La gavetta del Generale nell'Italia Repubblicana, Passerino Editore, 25 luglio 2016, p. 552.
- Roberto Riccardi, Il prezzo della fedeltà, Edizioni Mondadori, 31 maggio 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Libero Lo Sardo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI, su carabinieri.it.
- Cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, su carabinieri.it.
- ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI-La storia, su carabinieri.it.
- CURRICULUM VITAE del Gen. C.A. CC Libero LO SARDO (PDF), su difesa.it.
- Associazione Nazionale Carabinieri - Il Presidente Nazionale [collegamento interrotto], su web.orienta.net.
- Associazione Nazionale Carabinieri: ANC, su assocarabinieri.it.
- I Generali Nistri e Lo Sardo salutano e ringraziano i partecipanti al 24º Raduno dei Carabinieri, su YouTube, 23 aprile 2018. URL consultato il 16 novembre 2020.
- XXIV Raduno Associazione Nazionale Carabinieri, su YouTube, 17 dicembre 2013. URL consultato il 16 novembre 2020.
- NATALE 2017, IL CONCERTO DELLA BANDA DELL’ARMA (VERSIONE INTEGRALE), su YouTube, Natale 2017. URL consultato il 16 novembre 2020.