Epipactis bugacensis
Epipactis bugacensis Robatsch è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere, Epipactis, deriva dal greco ἐπιπακτίς, nome attribuito già da Dioscoride. L'epiteto specifico, maricae, è stato dato dagli scopritore ed autori[2] in onore di Marìca, ninfa venerata dalle antiche popolazioni italiche come protettrice di acque e zone umide.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Fusti alti al massimo 40 cm, nascenti da un sottile rizoma, con una corta e rada peluria alla sommità. Foglie 2-3 (4) ovate e a punta acuta. La brattea inferiore ha le stesse dimensioni delle foglie e le superiori sono man mano più piccole. L'infiorescenza ha un numero di fiori variabile da 5 a 25 fiori, autogami, di medie dimensioni e spesso non completamente aperti. Sepali ovati, verde giallo e petali verde-giallo esteriormente, più chiari e spesso con toni rosati interiormente. L'ipochilo contiene nettare, l'epichilo è cordato, bianco o verdastro a bordi spesso sfumati di rosa, con apice crenulato o dentato. Il viscidio è presente ma inefficace. L'ovario è fusiforme all'inizio dell'antesi ma ben presto si rigonfia e diventa ovoidale. Pedicello verde-giallo con sfumatura rosa.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Pianta autogama.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Vive tra i comuni di Teano e Roccamonfina, a quote tra 250 e 600 m s.l.m., sulle sponde del torrente Savone delle Ferriere. Il locus classicus ricade nel comune di Teano. È l'unica pianta endemita puntiforme del Vulcano di Roccamonfina.
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Vive nelle comunità ripariali (All. Populion albae Br.-Bl. ex Tchou 1948), nei contesti a maggiore copertura erbacea in condizioni di scarsa illuminazione.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente fu individuata e identificata, erroneamente, come Epipactis exilis[3]. Successivamente la sua identità fu studiata e fu inquadrata come sottospecie di Epipactis nordeniorum[2]. Infine alcuni autori[4] l'hanno ritenuta una specie buona.
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Epipactis nordeniorum Robatsch subsp. maricae Croce, Bongiorni, De Vivo & Fori
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Dato l'esiguo numero di esemplari nella popolazione, la specie è a rischio di estinzione critico[5] (CR secondo le categorie IUCN).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Epipactis bugacensis Robatsch | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 27 ottobre 2024.
- ^ a b Croce A, Bongiorni L, De Vivo R, Fori S, Epipactis nordeniorum subsp. maricae, una nuova sottospecie dal Vulcano di Roccamonfina (Campania, Sud Italia), in Journal Europäischer Orchideen, vol. 43, n. 4, 2011, pp. 833-846.
- ^ Bevilacqua, F., & Croce, A. (2000). Orchidee spontanee del Parco Regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano. Graficart, Formia..
- ^ Epipactis maricae, su actaplantarum.org.
- ^ (EN) Giuseppe Fenu, Mohamed Abdelaal e Gianluigi Bacchetta, Global and Regional IUCN Red List Assessments: 6, in Italian Botanist, vol. 6, 6 novembre 2018, pp. 31–44, DOI:10.3897/italianbotanist.6.29804. URL consultato il 27 luglio 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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