Epipactis Zinn, 1757 è un genere di piante angiosperme monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Orchidacee[1], dall'aspetto di piccole erbacee perenni dai delicati fiori.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il termine Epipactis si trova per la prima volta negli scritti di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa) che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone. L'origine di questo termine è sicuramente greca, ma l'etimologia esatta ci rimane oscura (qualche testo lo traduce con “crescere sopra”)[2].
Il nome comune del genere (“Elleborine”) deriva dal fatto che inizialmente Linneo aveva adottato per questo genere il nome di Helleborus, in seguito abbandonato.
L'attuale denominazione del genere ("Epipactis”) è stata invece scientificamente definita dal botanico e anatomista germanico Johann Gottfried Zinn (6 dicembre 1727 – 6 aprile 1759), membro tra l'altro dell'Accademia delle Scienze di Berlino, in una pubblicazione specifica sul genere Epipactis nel 1757.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Sono piante erbacee perenni, alte normalmente da pochi centimetri fino a circa 100 cm. Possono essere sia glabre che pubescenti. Nell'ambito della famiglia delle Orchidacee questo genere è considerato terricolo. La forma biologica comune a tutte le specie europee è geofita rizomatosa (G rizh), ossia sono delle piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno si rigenera con nuove radici e fusti avventizi. Queste piante, contrariamente ad altri generi delle orchidee, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni (hanno cioè un proprio rizoma); ma partecipano ad un particolare tipo di associazione simbiotica chiamata micorriza (per questo alcune specie hanno delle foglie molto ridotte o non colorate di verde) in quanto non hanno bisogno della clorofilla.
-
Il portamento
(Epipactis atrorubens) -
Le foglie
(Epipactis muelleri) -
L'infiorescenza
(Epipactis helleborine) -
Il fiore
(Epipactis gigantea)
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici generalmente sono secondarie da rizoma e a volte sono piuttosto carnose.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma che può anche essere stolonifero.
- Parte epigea: la parte aerea è fogliosa, eretta e semplice (poco o per nulla ramosa) e di sezione cilindrica.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono intere a forma ovato-lanceolata oppure ellittico-lanceolata. Sono sessili e amplessicauli e normalmente sono carenate centralmente. La disposizione delle foglie è distica. La superficie delle foglie si presenta con diverse nervature parallele. Le specie con foglie a scarsità di clorofilla sono sfumate di blu o violaceo.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è un racemo terminale e lineare con fiori perlopiù penduli e pedicellati; la disposizione è leggermente unilaterale. Alla base del pedicello di ogni fiore possono essere presenti delle brattee erbacee a forma lanceolata. I fiori sono resupinati, ruotati cioè sottosopra tramite torsione del pedicello.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami perlopiù atrofizzati, 1 verticillo dello stilo)[3]. Il colore dei fiori può essere biancastro, verde, rossastro o purpureo oppure bruno.
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- P 3+3, [A 1, G (3)] (infero)[4]
- Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali ciascuno (3 interni e 3 esterni) di forma più o meno lanceolata, liberi e generalmente patenti; il primo verticillo (esterno) ha 3 tepali uguali di tipo sepaloide (simili ai sepali del calice del perianzio) con apice acuto; nel secondo verticillo (interno) il tepalo centrale (chiamato “labello”) è notevolmente più sviluppato degli altri due laterali che possono presentarsi più o meno simili a quelli esterni oppure di dimensioni minori e colori diversi.
- Labello: il labello è diviso in due sezioni: la porzione posteriore del labello (basale, chiamata ipochilo) è concava e stretta (o anche saccata), mentre quella anteriore (apicale, chiamata epichilo) è generalmente allargata con varie increspature di forma orbiculare, acuminata, apiculata, triangolare o oblanceolata. Nel mezzo tra l'ipochilo e l'epichilo è presente una strozzatura che normalmente rende libero di oscillare l'epichilo. Il labello non è speronato come in altri generi della stessa famiglia, mentre invece può possedere due “calli” rugosi nei pressi della base. La parte nettarifera si trova nel ipochilo.
- Ginostemio: lo stame con la rispettiva antera biloculare è concresciuto con lo stilo e forma una specie di organo colonnare chiamato ginostemio[5]. L'ovario è infero ed è peduncolato. La forma può essere piriforme-globosa come fusiforme ed è formato da tre carpelli fusi insieme. Il polline è più o meno incoerente ed è conglutinato in due masse cerose polliniche bilobe (una per ogni loculo dell'antera); queste masse sono prive di “caudicole” (filamento di aggancio all'antera).
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una capsula a forma ellittica con più coste contenente moltissimi, minuti semi. Anche le capsule, come i fiori, sono pendule. I semi molto leggeri vengono dispersi dal vento e sono privi di albume.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questo genere si riproducono prevalentemente tramite impollinazione: la maggior parte sono piante nettarifere, quindi è possibile una impollinazione entomofila (vespe, api e ditteri).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione geografica di queste piante è “paleoartica”, un'area che va dall'Himalaya all'Africa settentrionale e dall'Asia fino all'Europa estendendosi fino alla parte più settentrionale dell'America boreale. Nei nostri territori le poche specie di questo genere frequentano i luoghi boschivi ed erbosi in genere umidi della fascia montuosa che va dalle regioni dell'ulivo fino a quelle del faggio.
Delle specie spontanee della flora italiana 10 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[6].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
E. atrorubens | 14 | collinare montano subalpino |
Ca Ca-Si | basico | basso | secco | B6 C3 F2 F7 G4 I1 I2 | tutto l'arco alpino |
E. autumnalis | 14 | collinare | Ca-Si | acido | basso | secco | I2 | Prealpi Vicentine |
E. helleborine | 14 | collinare montano subalpino |
Ca Ca-Si | basico | basso | medio | B6 F7 I1 I2 | tutto l'arco alpino |
E. h. orbicularis | 11 | montano subalpino |
Ca | basico | basso | secco | B6 F7 I1 | TO |
E. leptochila | 14 | collinare montano |
Ca | basico | basso | medio | I2 | BG BS TN |
E. microphylla | 14 | collinare montano |
Ca | basico | basso | secco | I2 I3 | TO BG TN BZ BL UD |
E. muelleri | 11 | collinare montano |
Ca | basico | basso | umido | B6 F2 F7 G4 I1 I3 | tutto l'arco alpino |
E. palustris | 11 | collinare montano |
Ca Ca-Si | basico | basso | secco | E1 F3 | tutto l'arco alpino |
Epipactis pontica | 14 | montano subalpino |
Ca-Si | acido | basso | secco | I2 | BL |
Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca-Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
- Comunità vegetali:
- 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri
- 14 = comunità forestali
- Ambienti:
- C3 = ghiaioni, morene e pietraie
- B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali
- E1 = paludi e torbiere basse
- F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino
- F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili
- F7 = margini erbacei dei boschi
- G4 = arbusteti e margini dei boschi
- I1 = boschi di conifere
- I2 = boschi di latifoglie
- I3 = querceti submediterranei
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Epipactis appartiene alla tribù delle Neottieae e comprende oltre 60 specie diffuse in Europa, in Asia e in America[1], delle quali meno di una decina sono spontanee della flora italiana[2].
- Epipactis africana Rendle
- Epipactis alata Aver. & Efimov
- Epipactis albensis Nováková & Rydlo
- Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser
- Epipactis autumnalis Doro
- Epipactis bugacensis Robatsch
- Epipactis calabrica U.Grabner, S.Hertel & Presser
- Epipactis collaris S.Hertel
- Epipactis condensata Boiss. ex D.P.Young
- Epipactis cordigera S.Hertel & Presser
- Epipactis cupaniana C.Brullo, D'Emerico & Pulv.
- Epipactis dunensis (T.Stephenson & T.A.Stephenson) Godfery
- Epipactis etrusca Presser & S.Hertel
- Epipactis euxina Fateryga, Popovich & Kreutz
- Epipactis exilis P.Delforge
- Epipactis fageticola (C.E.Hermos.) Devillers-Tersch. & Devillers
- Epipactis fascicularis T.P.Lin
- Epipactis flaminia P.R.Savelli & Aless.
- Epipactis flava Seidenf.
- Epipactis garganica S.Hertel
- Epipactis gigantea Douglas ex Hook.
- Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele
- Epipactis guegelii Robatsch
- Epipactis helleborine (L.) Crantz
- Epipactis humilior (Tang & F.T.Wang) S.C.Chen & G.H.Zhu
- Epipactis hyblaea Brullo & Zimmitti
- Epipactis hygrophila S.Hertel
- Epipactis ioessa Bongiorni, De Vivo, Fori & Romolini
- Epipactis kartliana Kreutz & Van Domm.
- Epipactis kleinii M.B.Crespo & M.R.Lowe & Piera
- Epipactis krym-montana Kreutz, Fateryga & Efimov
- Epipactis leptochila (Godfery) Godfery
- Epipactis lucana Presser, S.Hertel & V.A.Romano
- Epipactis lusitanica D.Tyteca
- Epipactis mairei Schltr.
- Epipactis majellensis Presser & S.Hertel
- Epipactis meridionalis H.Baumann & R.Lorenz
- Epipactis microphylla (Ehrh.) Sw.
- Epipactis muelleri Godfery
- Epipactis nordeniorum Robatsch
- Epipactis ohwii Fukuy.
- Epipactis olympica Robatsch
- Epipactis palustris (L.) Crantz
- Epipactis papillosa Franch. & Sav.
- Epipactis persica (Soó) Hausskn. ex Nannf.
- Epipactis phyllanthes G.E.Sm.
- Epipactis pinovica S.Hertel, Tsiftsis & Z.Antonop.
- Epipactis placentina Bongiorni & P.Grünanger
- Epipactis pontica Taubenheim
- Epipactis purpurata Sm.
- Epipactis rechingeri Renz
- Epipactis rivularis Kranjcev & Cicmir
- Epipactis royleana Lindl.
- Epipactis sanguinea S.Hertel & Presser
- Epipactis stellifera Di Antonio & Veya
- Epipactis tallosii A.Molnár & Robatsch
- Epipactis taurica Fateryga & Kreutz
- Epipactis thunbergii A.Gray
- Epipactis torqueta Presser, S.Hertel & V.A.Romano
- Epipactis tremolsii Pau
- Epipactis troodi H.Lindb.
- Epipactis turcomanica K.P.Popov & Neshat.
- Epipactis ulugurica Mansf.
- Epipactis veratrifolia Boiss. & Hohen.
- Epipactis xanthophaea Schltr.
Ibridi
[modifica | modifica wikitesto]Sono stati descritti i seguenti ibridi intraspecifici:[1]
- Epipactis × barlae A.Camus (E. helleborine subsp. helleborine × E. microphylla)
- Epipactis × barreana B.Baumann & H.Baumann (E. latina × E. muelleri)
- Epipactis × breinerorum Batoušek (E. helleborine subsp. helleborine × E. greuteri)
- Epipactis × bruxellensis P.Delforge (E. helleborine × E. phyllanthes)
- Epipactis × cardonneae J.-M.Lewin (E. atrorubens × E. kleinii)
- Epipactis × conquensis Benito & C.E.Hermos. (E. cardina × E. kleinii)
- Epipactis × gerbaudiorum P.Delforge (E. provincialis × E. tremolsii)
- Epipactis × gevaudanii P.Delforge (E. helleborine × E. rhodanensis)
- Epipactis × graberi A.Camus (E. atrorubens × E. microphylla)
- Epipactis × hanseniorum Batoušek (E. helleborine × E. moravica)
- Epipactis × heterogama M.Bayer (E. atrorubens × E. muelleri)
- Epipactis × liestalensis A.Camus (E. atrorubens × E. palustris)
- Epipactis × mohilewiensis V.Lebedko & D.Dubovik (E. helleborine × E. palustris)
- Epipactis × nicolosii M.P.Grasso & Grillo (E. helleborine × E. meridionalis)
- Epipactis × pupplingensis K.P.Bell (E. atrorubens × E. palustris)
- Epipactis × reinekei M.Bayer (E. helleborine subsp. helleborine × E. muelleri)
- Epipactis × robatschii Gévaudan & P.Delforge (E. bugacensis × E. atrorubens subsp. borbasii)
- Epipactis × schmalhausenii K.Richt. (E. atrorubens × E. helleborine subsp. helleborine)
- Epipactis × schulzei P.Fourn. (E. helleborine × E. purpurata)
- Epipactis × soguksuensis Kreutz (E. helleborine × E. turcica)
- Epipactis × stephensonii Godfery (E. helleborine e E. leptochila)
- Epipactis × subtilis Jakubska-Busse, Zolubak & Lobas (E. purpurata e E. albensis)
- Epipactis × vermionensis B.Baumann & H.Baumann (E. gracilis × E. helleborine)
Specie spontanee della flora italiana
[modifica | modifica wikitesto]Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[7].
- Gruppo 1A: l'ovario è fusiforme (2 – 3 volte più lungo che largo);
- Epipactis autumnalis Doro – Elleborina autunnale: l'altezza di questa pianta va da 25 a 40 cm; il colore dei fiori è verde chiaro con labello biancastro; il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i boschi freschi a mezza ombra; si trova solo nelle Prealpi Vicentine; la diffusione altitudinale è da 600 fino a 800 m s.l.m..
- Epipactis ioessa Bongiorni, De Vivo, Fori & Romolini: l'altezza di questa pianta va da 15 a 25 cm; il colore dei fiori è verde con sfumature violacee con labello verde chiaro sfumato di viola; il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i boschi ombrosi e freschi; si trova solo in Basilicata; la diffusione altitudinale è di circa 1500 m s.l.m..
- Epipactis meridionalis H.Baumann & R.Lorenz : l'altezza di questa pianta va da 30 a 40 cm; il colore dei fiori è verde chiaro con sfumature rosacee; il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i boschi di faggete; si trova nell'Italia del sud; la diffusione altitudinale è da 500 fino a 1900 m s.l.m..
- Epipactis palustris (L.) Crantz – Elleborina palustre: l'altezza di questa pianta va da 20 a 50 cm; il colore dei fiori è bruno scuro con labello bianco a striature rosse e macchie gialle al centro; il tipo corologico è Circunmboreale; l'habitat tipico sono le paludi e i prati umidi; la diffusione sul territorio italiano è quasi totale (a parte le isole); la diffusione altitudinale è fino a 1600 m s.l.m..
- Gruppo 1B: l'ovario è piriforme-globoso (lungo al massimo 2 volte la larghezza);
- Gruppo 2A: i “calli” dell'epichilo sono più o meno lisci;
- Gruppo polimorfo:
- Epipactis greuteri H.Baumann & Künkele – Elleborina di Greuter: l'altezza di questa pianta va da 20 a 60 cm; i fiori sono verde biancastro con sfumature violacee con il labello verde chiaro-rosato; il tipo corologico è Sud Est - Europeo; l'habitat tipico sono i sottoboschi di latifoglie; in Italia questa pianta si trova in Calabria; la diffusione altitudinale è da 800 fino a 1400 m s.l.m..
- Epipactis helleborine (L.) Crantz – Elleborina comune: l'altezza di questa pianta va da 30 a 60 cm; le foglie medie del fusto sono più lunghe della distanza internodale corrispondente; i fiori sono verdastri con labello color bianco-crema; il tipo corologico è Paleotemperato; l'habitat tipico sono i boschi di latifoglie; la diffusione sul territorio italiano è totale; la diffusione altitudinale è fino a 1500 m s.l.m..
- Sottospecie:
- E. h. latina W.Rossi & E.Klein – Elleborina latina: l'altezza di questa pianta va da 35 a 50 cm; i fiori sono verde-giallastro all'esterno e violaceo all'interno, il labello è più rosato; il tipo corologico è Subendemico; l'habitat tipico sono i margini aridi dei boschi; la diffusione sul territorio italiano è nell'Appennino centrale e meridionale; la diffusione altitudinale è da 200 fino a 1600 m s.l.m..
- E. h. orbicularis (K.Richt.) E.Klein – Elleborina a foglie distanti: l'altezza di questa pianta va da 15 a 60 cm; i fiori sono verde pallido con sfumature brune, il labello è porporino chiaro; il tipo corologico è Orofita – Sud Ovest Europeo; l'habitat tipico sono i margini dei boschi; in Italia questa orchidea si trova solo nelle Alpi; la diffusione altitudinale è circa fino a 1500 m s.l.m..
- E. h. schubertiorum (Bartolo, Pulv. & Robatsch) Kreutz: l'altezza di questa pianta va da 30 a 100 cm; i fiori sono verdastri con sfumature rosate, il labello è roseo-biancastro; il tipo corologico è Endemica; l'habitat tipico sono i boschi di conifere e latifoglie; in Italia questa orchidea si trova in Calabria e in Puglia; la diffusione altitudinale è da 600 fino a 1000 m s.l.m..
- Epipactis leptochila Godfr. - Ellaborina a labello sottile: l'altezza di questa pianta va da 20 a 70 cm; le foglie hanno una lamina molto sottile e tenue; i fiori sono verde chiaro con labello bianco; il tipo corologico è Europeo; l'habitat tipico sono i boschi di faggete; la diffusione sul territorio italiano è discontinua sia sulle Alpi che sugli Appennini; la diffusione altitudinale arriva fino a circa 1500 m s.l.m..
- Sottospecie:
- E. l. aspromontana (Bartolo, Pulv. & Robatsch) Kreutz – Elleborina dell'Aspromonte: l'altezza di questa pianta va da 30 a 60 cm; i fiori sono verdastri con sfumature rosato-violacee; il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i boschi umidi di latifoglie; la diffusione sul territorio italiano è relativa solo al sud; la diffusione altitudinale è da 1100 fino a 1400 m s.l.m..
- Epipactis muelleri Godfr. - Elleborina di Mueller: l'altezza di questa pianta va da 20 a 65 cm; le foglie hanno una lamina coriacea e scanalata; i fiori sono verdi; il tipo corologico è Europeo; l'habitat tipico sono i boschi di querce e carpini; la diffusione sul territorio italiano è discontinua (in parte nelle Alpi centrali e in parte nell'Appennini); la diffusione altitudinale arriva fino a circa 1500 m s.l.m..
- Epipactis exilis P.Delforge: l'altezza di questa pianta va da 15 a 45 cm; i fiori sono verdi chiaro labello rosato; il tipo corologico è Sud Est Europeo; l'habitat tipico sono i boschi di latifoglie; in Italia è presente ovunque ma rara; la diffusione altitudinale è da 450 fino a 1800 m s.l.m..
- Epipactis pontica Taubenheim: l'altezza di questa pianta va da 10 a 35 cm; i fiori sono verdi con il labello colorato di verde e sfumature rosate; il tipo corologico è Steno-Mediterraneo; l'habitat tipico sono i boschi freschi e ombreggiati di faggete; in Italia è presente in modo discontinuo; la diffusione altitudinale è da 800 fino a 1500 m s.l.m..
- Epipactis placentina Bongiorni & Grünanger – Elleborina di Piacenza: l'altezza di questa pianta va da 10 a 40 cm; i fiori sono purpureo-chiari; il tipo corologico è Sud Europeo; l'habitat tipico sono le schiarite dei boschi di faggete; la diffusione sul territorio italiano è solo sugli Appennini; la diffusione altitudinale arriva fino a circa 800 m s.l.m..
- Epipactis purpurata Sm. – Elleborina purpurea: l'altezza di questa pianta va da 20 a 60 cm; le foglie medie del fusto sono lunghe quanto la distanza internodale corrispondente; i fiori sono biancastri con sfumature violacee; il tipo corologico è Subatlantico - Europeo; l'habitat tipico sono i boschi di faggete; la diffusione sul territorio italiano è discontinua (in parte nelle Alpi centrali e in parte negli Appennini); la diffusione altitudinale va da 500 a 1500 m s.l.m..
- Gruppo 2B: i “calli” dell'epichilo sono tubercolati e rugosi, e comunque sempre ben evidenti;
- Gruppo 3A: ogni pianta possiede 6 – 11 foglie abbastanza sviluppate (mediamente 3 cm di larghezza per 7 cm di lunghezza);
- Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser – Elleborina violacea: l'altezza di questa pianta va da 20 a 80 cm; il colore dei fiori è violaceo o purpureo; il tipo corologico è Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono i macereti, i prati aridi e boscaglie su substrato calcareo; la diffusione sul territorio italiano è quasi totale (a parte le isole); la diffusione altitudinale è fino a 2000 m s.l.m..
- Gruppo 3B: ogni pianta possiede 3 – 6 foglie non molto grandi (0,8 cm di larghezza per 3 cm di lunghezza);
- Epipactis microphylla (Ehrh.) Sw. – Elleborina minore: l'altezza di questa pianta va da 20 a 50 cm; il colore dei fiori è verdastro, arrossato all'apice dei tepali; il tipo corologico è Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono i macereti, i prati aridi e boscaglie su substrato calcareo; la diffusione sul territorio italiano è quasi totale; la diffusione altitudinale è fino a 1200 m s.l.m..
- Epipactis leptochila var. savelliana (Bongiorni, De Vivo & Fori) P.Delforge – Elleborina di Savelli: l'altezza di questa pianta va da 20 a 30 cm; il colore dei fiori è verde-biancastro con sfumature giallastre; il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i boschi di faggete in zone ombreggiate; in Italia si trova sulla Majella; la diffusione altitudinale è fino a 1000 m s.l.m..
Di recente ritrovamento e ancora da studiare a fondo:
- Epipactis tallosii subsp. zaupolensis Barbaro & Kreutz - Elleborina di Zoppola
Generi simili
[modifica | modifica wikitesto]- Cephalanthera Richard – Cefalantera: è senz'altro il genere più vicino a quello delle “elleborine”. Le differenze più marcate sono nell'ovario che è sessile (e non pedicellato), i fiori sono eretti (e non penduli) e infine la resupinazione (rotazione sottosopra dei fiori) è causata dalla torsione dell'ovario e non del pedicello come nel genere Epipactis.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]L'unico uso che si fa di queste piante è quello nel giardinaggio rustico e roccioso. Sono piante che hanno bisogno di quote non molto alte, ricche di humus su un sottosuolo calcareo relativamente umido. Le specie che più frequentemente vengono usate sono la Epipactis palustris e la Epipactis atrorubens.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Epipactis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 febbraio 2021.
- ^ a b Nicolini.
- ^ Pignatti, vol. 3, p. 700.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 23 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ Musmarra.
- ^ Flora alpina.
- ^ Pignatti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Flora alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- (EN) M.W. Chase, K.M. Cameron, J.V. Freudenstein, A.M. Pridgeon, G. Salazar, C. van den Berg e A. Schuiteman, An updated classification of Orchidaceae (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 177, n. 2, 2015, pp. 151-174.
- Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN 978-88-8039-891-2.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Epipactis
- Wikispecies contiene informazioni su Epipactis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 26-05-2009.
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 26-05-2009.
- efloras, su efloras.org. URL consultato il 26-05-2009.
- Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 26-05-2009.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 26-05-2009.
- Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ZipcodeZoo.com. URL consultato il 26-05-2009.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007550772905171 |
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