Museo archeologico ostiense
Museo archeologico ostiense | |
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La facciata del Casone del sale, sede del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Roma e Ostia Antica |
Indirizzo | viale dei Romagnoli, 717 via Gherardo, 54 |
Coordinate | 41°45′20.12″N 12°17′15.5″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologico |
Istituzione | 1865 |
Visitatori | 320 696 (2015)[1] |
Sito web | |
Il Museo archeologico ostiense, noto anche semplicemente come Museo ostiense, è un museo archeologico sito nel Parco archeologico di Ostia antica, a Roma, e dedicato alla conservazione dei reperti tornati alla luce durante gli scavi.
La sede del museo è nel cosiddetto Casone del sale, un magazzino restaurato a tal proposito nel XIX secolo e risalente a sua volta al XVI secolo. Il Casone ospita inoltre la direzione dell'ente Parco Archeologico di Ostia Antica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il museo fu istituito nel 1865 dall'archeologo Pietro Ercole Visconti, responsabile degli scavi, per volere di papa Pio IX e iniziò ad ospitare i primi reperti, quali statue e altre sculture. Per la sede del museo fu riqualificato il Casone del sale, un magazzino per le vicine saline costruito intorno al 1571; sulla facciata dell'edificio è presente una targa che reca la fine dei lavori di restauro, il 1868.
Con la presa di Roma nel 1870 si preferì spostare i reperti nel vicino castello di Giulio II. Essi tornarono nella collocazione originaria solo nel 1933 per volere del direttore degli scavi Guido Calza, che ne curò l'esposizione insieme all'architetto e archeologo Italo Gismondi.[2]
Il museo, ampliato nel 1952, è stato rinnovato con una progettazione approvata una prima volta nel 1962 e una successiva nel 2019.[2]
Percorso museale
[modifica | modifica wikitesto]Il nuovo percorso museale si articola su sette sezioni e dodici sale:[2]
- Sezione Prima - Introduzione al Parco archeologico e Multimedia
- Sala I: Introduzione al Parco archeologico e al Museo
- Sala II: Multimedia
- Sezione Seconda - Le origini della città e l’età repubblicana
- Sala III: Il castrum; qui è esposta
- Sala IV: L’area sacra di via della Foce
- Sezione Terza - Il potere imperiale
- Sala V: Il potere centrale
- Sezione Quarta - La città
- Sala VI: Spazi civici e monumenti pubblici
- Sala VII: La gente
- Sezione Quinta - Le religioni e i culti
- Sala VIII: Le religioni e i culti
- Sezione Sesta - Le necropoli
- Sala IX: Le necropoli del territorio
- Sala X: Le necropoli del territorio
- Sala XI: I contesti di Isola Sacra
- Sezione Settima - Le forme dell’abitare
- Sala XII: Le forme dell’abitare
Reperti
[modifica | modifica wikitesto]Tra i reperti più rilevanti del museo si citano la statua in terracotta della dea Fortuna, il busto di Asclepio del II secolo a.C., il il rilievo dell’aruspice Fulvius Salvis del I secolo a.C., le statue di Traiano dalla Schola del Traiano e di Sabina personificazione di Cerere dal Decumano, la Statua di Vittoria Alata e quella di Cartilio Poplicola.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Visitatori e introiti dei musei
- ^ a b c d Il Museo Ostiense, su ostiaantica.beniculturali.it. URL consultato il 17 ottobre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Museo archeologico ostiense
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il Museo Ostiense, su Parco archeologico di Ostia antica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147574812 |
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