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Nyamko Sabuni
Nyamko Sabuni | |
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Nyamko Sabuni nel 2019 | |
Presidente dei Liberali | |
Durata mandato | 28 giugno 2019 – 8 aprile 2022 |
Predecessore | Jan Björklund |
Successore | Johan Pehrson |
Ministro per l'uguaglianza di genere | |
Durata mandato | 6 ottobre 2006 – 21 gennaio 2013 |
Capo del governo | Fredrik Reinfeldt |
Predecessore | Jens Orback |
Successore | Maria Arnholm |
Ministro dell'integrazione | |
Durata mandato | 6 ottobre 2006 – 5 ottobre 2010 |
Capo del governo | Fredrik Reinfeldt |
Predecessore | Jens Orback |
Successore | Erik Ullenhag |
Membro del Riksdag | |
Durata mandato | 30 settembre 2002 – 2 ottobre 2006 |
Durata mandato | 4 ottobre 2010 – 22 gennaio 2013 |
Circoscrizione | Comune di Stoccolma (2002-2006) Contea di Stoccolma (2010-2013) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Liberali |
Nyamko Ana Sabuni (Bujumbura, 31 marzo 1969) è una politica svedese di nascita burundese, ministro per l'uguaglianza di genere dal 2006 al 2013. Membro del Partito Popolare Liberale, è stata deputata al Riksdag (il Parlamento svedese) dal 2002 al 2006, fa parte della direzione del suo partito dal 2004. Dal 2006 al 2010 è stata anche ministro dell'Integrazione, oltre che per l'uguaglianza di genere.
Nel giugno 2019 è diventata il primo leader di partito al parlamento svedese proveniente da una minoranza etnica e il primo leader di partito rifugiato nel paese. Nell'aprile 2022 si è dimessa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nyamko Sabuni è nata a Bujumbura in Burundi dove suo padre, attivista politico socialista dello Zaire viveva in esilio. La famiglia ottenne asilo politico in Svezia nel 1981 e Sabuni è cresciuta a Kungsängen, a nord di Stoccolma. Ha studiato giurisprudenza all'Università di Uppsala, politica delle migrazioni all'Università Mälardalen a Eskilstuna, e informazione e mezzi di comunicazione alla Berghs School of Communication di Stoccolma.
La madre di Sabuni è musulmana e il padre è cristiano. Sabuni si dichiara non religiosa.[1]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Sabuni è stata membro della direzione della Gioventù Liberale svedese dal 1996 al 1998. Ha citato il caso dell'assassinio del rifugiato politico ivoriano Gerard Gbeyo compiuto da uno skinhead svedese nella città di Klippan, nel 1995, come una delle ragioni che l'hanno spinta ad entrare in politica[2].
In una lettera-articolo pubblicata dal giornale svedese Expressen il 17 luglio 2006, Sabuni richiese esami ginecologici obbligatori per tutte le studentesse, per impedire le mutilazioni genitali, come l'infibulazione e altre circoncisioni femminili[3]. Ha anche proposto l'introduzione nel codice penale svedese del reato specifico di delitto d'onore[4].
Il 6 ottobre 2006 la nuova coalizione che è emersa dalle elezioni annunciò la nomina di Sabuni al nuovo Ministero per l'Integrazione e le Pari Opportunità[4]. Fu la prima persona di origini africane a essere nominata ministro in un governo svedese[2][4]. Nel 2010 lasciò l'incarico di ministro dell'Integrazione, ma mantenne quello di ministro delle Pari Opportunità fino al 2013.
2019–2022: leader del partito
[modifica | modifica wikitesto]Sabuni è stata eletta leader del partito dei liberali nel giugno 2019.[5]
L'8 aprile 2022, Sabuni si è dimessa da leader del partito a seguito di una controversia derivante dalla sua dichiarazione secondo cui sarebbe fuggita dalla Svezia in Norvegia se la Svezia fosse mai stata invasa. Lo stesso giorno è stata sostituita da Johan Pehrson.[6][7]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]È stata sposata dal 2004 al 2012[8] e dal matrimonio ha avuto due gemelli, Joel e Michee.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Sarah Lyall, Swedish politician's advice to immigrants? Try to fit in, in International Herald Tribune, 12 gennaio 2007. URL consultato il 4 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).
- ^ a b (SV) Dotter till vänsterman skarp röst i folkpartiet Archiviato il 20 febbraio 2012 in Internet Archive. , Dagens Nyheter, 7 gennaio 2004.
- ^ (EN) 'Check all schoolgirls for circumcision' Archiviato il 30 novembre 2007 in Internet Archive. , The Local, 17 luglio 2006.
- ^ a b c (EN) Youth and diversity sets new government apart Archiviato il 23 febbraio 2007 in Internet Archive. , The Local, 6 ottobre 2006.
- ^ (SV) Nyamko Sabuni ny partiledare för Liberalerna, in The Liberals, 28 giugno 2019. URL consultato il 4 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2019).
- ^ (SV) DN erfar: Nyamko Sabuni avgår, su Dagens Nyheter, 8 aprile 2022. URL consultato l'8 aprile 2022 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2022).
- ^ (EN) Nyamko Sabuni resigns as leader of Sweden's troubled Liberal Party, in The Local, 8 aprile 2022. URL consultato l'8 aprile 2022 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2022).
- ^ (SV) Margareta Brattström, Separerar - utan äktenskapsförord, in Aftonbladet, 8 aprile 2013. URL consultato il 9 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nyamko Sabuni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nyamko Sabuni sul sito del Governo svedese
- (SV) Nyamko Sabuni sul sito del Partito Popolare Liberale
- (SV) Nyamko Sabuni sul sito del Riksdag
Controllo di autorità | VIAF (EN) 84263070 · ISNI (EN) 0000 0000 5627 2911 · LCCN (EN) nb2012000959 |
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