Bartolomeo Lagumina

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Bartolomeo Lagumina
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Agrigento (1898-1931)
 
Nato4 luglio 1850 a Palermo
Ordinato presbitero21 dicembre 1872
Nominato vescovo28 novembre 1898 da papa Leone XIII
Consacrato vescovo11 dicembre 1898 dal cardinale Michelangelo Celesia
Deceduto2 novembre 1931 (81 anni) ad Agrigento
 

Bartolomeo Lagumina (Palermo, 4 luglio 1850Agrigento, 2 novembre 1931) è stato un vescovo cattolico, arabista, orientalista, numismatico e scrittore italiano.

Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia, vol. III, 1895

Studiò in seminario insieme al fratello Giuseppe, apprendendo l'ebraico. In seguito studiò la lingua araba, suscitando l'interesse dello storico e senatore del Regno d'Italia Michele Amari, e ne approfondì la conoscenza a Roma, sotto la guida di Celestino Schiaparelli e Ignazio Guidi.

Fu ordinato sacerdote il 21 dicembre 1872 a Palermo, all'età di 22 anni. Nel 1873 ottenne prima la libera docenza e poi la cattedra di "Ebraico" presso l'università di Palermo. Nel 1875 venne nominato ispettore del museo nazionale di Palermo. Nel 1883 divenne capo della Commissione per il restauro e la conservazione dell'antica Girgenti per conto del Ministero della Pubblica Istruzione di Agrigento e due anni dopo, nel 1885, assunse il ruolo definitivo della cattedra di "Lingua e letteratura araba" dell'Università palermitana. Durante questo periodo fu anche membro della società siciliana di storia e patria, dell'accademia di belle arti di Palermo e della società asiatica italiana.

Nel 1885 (o 1887) ricevette da papa Leone XIII la laurea honoris causa in "Teologia". Nel 1890 fu nominato canonico della Cattedrale di Palermo dal cardinale Michelangelo Celesia.

Il 28 novembre 1898 venne designato vescovo da papa Leone XIII ed ordinato l'11 dicembre dello stesso anno dal cardinale Celesia, co-consacranti il fratello Giuseppe e il vescovo Bernardino Re. Grazie alle sue competenze nel campo dell'archeologia, diede forte impulso ai lavori per il restauro conservativo della cattedrale di San Gerlando. Nell'attività pastorale si distinse per la forte opposizione al decreto sull'abolizione delle decime ecclesiastiche, attraverso una lettera indirizzata a Paolo Beccadelli di Bologna, all'epoca principe di Camporeale.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  • Codice diplomatico dei giudei di Sicilia, in Documenti per servire alla storia di Sicilia, 3 voll. Palermo, 1884-1895 (in collaborazione col fratello Giuseppe Lagumina):
  • Cronaca anonima di Cambridge (testo arabo), Palermo, 1890.
  • Kitāb al-nakhl, ovverosia "Il libro della palma", pubblicato col titolo "Il Libro della Palma di 'Abū Hātim as-Sigistānī - testo arabo", in: Atti della Reale Accademia dei Lincei. Rendiconti, classe di scienze fisiche e morali, s. 4, VI [1890], pp. 6–41.
  • Catalogo delle monete arabe esistenti nella Biblioteca comunale di Palermo, Palermo, 1892
  • "Iscrizione araba del re Ruggero scoperta nella R. Cappella palatina di Palermo", in: Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche e morali, s. 5, II [1893], pp. 231–234.
  • Catalogo dei codici orientali della Biblioteca nazionale di Palermo (1ª edizione, Firenze 1888), 1898
  • Iscrizione araba di Linosa, 1908
  • A. Giudice, Elogio funebre di sua eccellenza reverendissima mons. Bartolomeo Lagumina, 1931
  • G. Viola, In memoria di sua eccellenza reverendissima mons. Bartolomeo Lagumina, vescovo di Agrigento, Palermo, 1931
  • Dizionario dei siciliani illustri, Palermo, 1939, p. 280
  • Convegno Bartolomeo e Giuseppe Lagumina e gli studi storici e orientali in Sicilia fra Otto e Novecento (Palermo, novembre 2013)
  • Maria Amalia De Luca, "Il contributo di Bartolomeo Lagumina alla formazione e allo studio delle collezioni islamiche del R. Museo Nazionale di Palermo", Notiziario Archeologico Soprintendenza Palermo, n. 11/2016

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo di Agrigento Successore
Gaetano Blandini 28 novembre 1898 - 5 maggio 1931 Giovanni Battista Peruzzo, C.P.
Controllo di autoritàVIAF (EN18536040 · ISNI (EN0000 0000 6630 9626 · SBN CFIV097679 · BAV 495/116919 · LCCN (ENn80164742 · J9U (ENHE987007264010405171