Ottomila

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Distribuzione geografica degli 8000 tra Himalaya (dx) e Karakorum (sn)

«Un Ottomila è tuo solo quando ne sei sceso, prima sei tu che gli appartieni»

Gli ottomila sono le quattordici montagne della Terra che superano gli ottomila metri di altitudine sopra il livello del mare, con i rispettivi massicci montuosi, tutti collocati nell'Asia centro-meridionale (Nepal, Cina, Pakistan e India): nove nell'Himalaya, quattro nel Karakorum e uno nel Kashmir.

Caratteristiche

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Cho Oyu, Lhotse, Makalu ed Everest in una foto della Stazione spaziale internazionale.

La lista ufficiale è stata calcolata negli anni trenta del Novecento sulla base del concetto di massiccio, venendo ad assumere un elevato significato simbolico nei Paesi in cui è in vigore il sistema metrico decimale (in Gran Bretagna o in alcuni Paesi asiatici, per esempio, ha un significato meno evocativo poiché, nella pratica, tale soglia perde di significato) con la sua notorietà che è comunque divenuta con il tempo planetaria, raggruppando ugualmente le quattordici montagne più alte del mondo (se venisse applicato il concetto di vetta, includendo cioè tutte le cime che, anche all'interno dello stesso massiccio, superano gli ottomila, la lista si allargherebbe a 22 secondo il criterio attualmente utilizzato sulle Alpi, o raggiungerebbe numeri diversi, secondo altre considerazioni[1][2][3][4]).

Molte di queste montagne hanno segnato la storia dell'alpinismo moderno d'alta quota nella seconda metà del XX secolo (himalayismo), avendo rappresentato delle vere e proprie sfide per gli alpinisti più esperti di tutto il mondo: la prima ascesa di un ottomila è stata compiuta da Maurice Herzog e Louis Lachenal, che hanno conquistato la vetta dell'Annapurna I il 3 giugno 1950, l'ultimo ottomila scalato è stato lo Shisha Pangma il 2 maggio 1964, mentre il primo uomo ad avere scalato tutte le cime è stato l'italiano Reinhold Messner, che ha terminato l'impresa nel 1986.

Lista dei 14 ottomila

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La lista seguente contiene l'elenco dei 14 massicci superiori agli ottomila metri e i rispettivi primi scalatori.

Nome Altezza[5] Luogo[5] Prima scalata[5] Prima scalata invernale Prima scalata senza ossigeno Statistiche (marzo 2012)[6] Mortalità pre-1990[7] Mortalità 1990–2003[7]
Data Scalatore Data Scalatore Data Scalatore Scalate Decessi DecessiScalate
Everest 8848 m

Nepal (bandiera) Nepal
Cina (bandiera) Cina

29 maggio 1953

Nuova Zelanda (bandiera) Edmund Hillary
Nepal (bandiera) Tenzing Norgay

17 febbraio 1980

Polonia (bandiera) Krzysztof Wielicki
Polonia (bandiera) Leszek Cichy

8 maggio 1978

Italia (bandiera) Reinhold Messner
Austria (bandiera) Peter Habeler

5 656 223 3,9% 37% 4,4%
K2 8611 m

Pakistan (bandiera) Pakistan
Cina (bandiera) Cina[8]

31 luglio 1954

Italia (bandiera) Achille Compagnoni
Italia (bandiera) Lino Lacedelli
(v. Spedizione al K2 del 1954)

16 gennaio 2021

Nepal (bandiera)Regno Unito (bandiera) Nirmal Purja
Nepal (bandiera) Gelje Sherpa
Nepal (bandiera) Mingma David Sherpa
Nepal (bandiera) Mingma Gyalje Sherpa
Nepal (bandiera) Sona Sherpa
Nepal (bandiera) Mingma Tenzi Sherpa
Nepal (bandiera) Pem Chhiri Sherpa
Nepal (bandiera) Dawa Temba Sherpa
Nepal (bandiera) Kili Pemba Sherpa
Nepal (bandiera) Dawa Tenjing Sherpa

6 settembre 1978 Stati Uniti (bandiera) Louis F. Reichardt 306 81 26,5% 41% 19,7%
Kangchenjunga 8586 m

Nepal (bandiera) Nepal
India (bandiera) India[9]

25 maggio 1955

Regno Unito (bandiera) George Band
Regno Unito (bandiera) Joe Brown

11 gennaio 1986

Polonia (bandiera) Krzysztof Wielicki
Polonia (bandiera) Jerzy Kukuczka

16 maggio 1979

Regno Unito (bandiera) Doug Scott
Regno Unito (bandiera) Peter Boardman
Regno Unito (bandiera) Joe Tasker

283 40 14,1% 21% 22%
Lhotse 8516 m

Nepal (bandiera) Nepal
Cina (bandiera) Cina

18 maggio 1956

Svizzera (bandiera) Fritz Luchsinger
Svizzera (bandiera) Ernst Reiss

31 dicembre 1988 Polonia (bandiera) Krzysztof Wielicki 11 maggio 1977 Germania (bandiera)Michel Dacher 461 13 2,8% 14% 2%
Makalu 8462 m

Nepal (bandiera) Nepal
Cina (bandiera) Cina

15 maggio 1955

Francia (bandiera) Jean Couzy
Francia (bandiera) Lionel Terray

9 febbraio 2009

Italia (bandiera) Simone Moro
Kazakistan (bandiera) Denis Urubko

6 ottobre 1975 Slovenia (bandiera) Marjan Manfreda 361 31 8,6% 16% 8,5%
Cho Oyu 8201 m

Nepal (bandiera) Nepal
Cina (bandiera) Cina

19 ottobre 1954

Austria (bandiera) Joseph Joechler
Nepal (bandiera) Pasang Dawa Lama
Austria (bandiera) Herbert Tichy

12 febbraio 1985

Polonia (bandiera) Maciej Berbeka
Polonia (bandiera) Maciej Pawlikowski

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 3 138 44 1,4%
Dhaulagiri I 8167 m Nepal (bandiera) Nepal 13 maggio 1960

Austria (bandiera) Kurt Diemberger
Germania (bandiera) Peter Diener
Nepal (bandiera) Nawang Dorje
Nepal (bandiera) Nima Dorje
Svizzera (bandiera) Ernst Forrer
Austria (bandiera) Albin Schelbert

21 gennaio 1985

Polonia (bandiera) Andrzej Czok
Polonia (bandiera) Jerzy Kukuczka

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 448 69 15,4% 31% 11%
Manaslu 8163 m Nepal (bandiera) Nepal 9 maggio 1956

Giappone (bandiera) Toshio Imanishi
Nepal (bandiera) Gyalzen Norbu

12 gennaio 1984

Polonia (bandiera) Maciej Berbeka
Polonia (bandiera) Ryszard Gajewski

25 aprile 1972 Italia (bandiera) Reinhold Messner 661 65 9,8% 35,16% 13,42%
Nanga Parbat 8126 m Pakistan (bandiera) Pakistan 3 luglio 1953 Austria (bandiera) Hermann Buhl 26 febbraio 2016

Italia (bandiera) Simone Moro
Pakistan (bandiera) Ali Sadpara
Spagna (bandiera) Alex Txikon

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 335 68 20,3% 77% 5,5%
Annapurna I 8091 m Nepal (bandiera) Nepal 3 giugno 1950

Francia (bandiera) Maurice Herzog
Francia (bandiera) Louis Lachenal

3 febbraio 1987

Polonia (bandiera) Jerzy Kukuczka
Polonia (bandiera) Artur Hajzer

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 191 61 31,9% 66% 19,7%
Gasherbrum I
(Hidden Peak)
8068 m

Pakistan (bandiera) Pakistan
Cina (bandiera) Cina

5 luglio 1958

Stati Uniti (bandiera) Andrew Kauffman
Stati Uniti (bandiera) Pete Schoening

9 marzo 2012

Polonia (bandiera) Adam Bielecki
Polonia (bandiera) Janusz Gołąb

10 agosto 1975

Italia (bandiera) Reinhold Messner
Austria (bandiera) Peter Habeler

334 29 8,7% 15,5% 8,75%
Broad Peak 8047 m

Pakistan (bandiera) Pakistan
Cina (bandiera) Cina

9 giugno 1957

Austria (bandiera) Fritz Wintersteller
Austria (bandiera) Marcus Schmuck
Austria (bandiera) Kurt Diemberger
Austria (bandiera) Hermann Buhl

5 marzo 2013

Polonia (bandiera) Maciej Berbeka
Polonia (bandiera) Adam Bielecki
Polonia (bandiera) Tomasz Kowalski
Polonia (bandiera) Artur Małek

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 404 21 5,2% 5% 8,6%
Gasherbrum II 8035 m

Pakistan (bandiera) Pakistan
Cina (bandiera) Cina

7 luglio 1956

Austria (bandiera) Fritz Moravec
Austria (bandiera) Josef Larch
Austria (bandiera) Hans Willenpart

2 febbraio 2011

Italia (bandiera) Simone Moro
Kazakistan (bandiera) Denis Urubko
Stati Uniti (bandiera) Cory Richards

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 930 21 2,3% 7,8% 0,44%
Shisha Pangma 8027 m Cina (bandiera) Cina 2 maggio 1964

Cina (bandiera) Hsu Ching
Cina (bandiera) Chang Chun-yen
Cina (bandiera) Wang Fuzhou
Cina (bandiera) Chen San
Cina (bandiera) Cheng Tien-liang
Cina (bandiera) Wu Tsung-yue
Cina (bandiera) Sodnam Doji
Cina (bandiera) Migmar Trashi
Cina (bandiera) Doji
Cina (bandiera) Yonten

14 gennaio 2005

Polonia (bandiera) Piotr Morawski
Italia (bandiera) Simone Moro

Prima scalata realizzata direttamente senza O2 302 25 8,3% 2% 16,8%

Alpinismo degli Ottomila

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Difficoltà di scalata

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Campo base dell'Everest (versante nepalese)

Sono considerate tra le montagne più rischiose da scalare al mondo, sia per le difficoltà tecniche, sia per l'elevata altitudine che si raggiunge e i dislivelli da superare[10]: la quota altimetrica al di sopra degli ottomila metri è infatti comunemente nota agli alpinisti come la "zona della morte" a causa delle condizioni atmosferico-meteorologiche avverse ovvero per l'estrema rarefazione dell'aria, del freddo intenso (fino a 40-50 gradi sottozero) e del forte vento (per esempio corrente a getto[11]), che rendono difficile la respirazione polmonare anche a riposo e lo smaltimento della stanchezza psico-fisica accumulata nella precedente ascesa; per questo motivo, assieme alle difficoltà tecniche, tutte le vette possiedono un loro indice di mortalità, periodicamente aggiornato, inteso come rapporto tra vittime e tentativi totali di scalata, a testimonianza dell'estrema difficoltà e pericoli nella scalata.

L'ascesa di un ottomila richiede dunque un'accurata preparazione psico-fisica e un'esperienza di alta quota, oltre a una procedura di acclimatamento per evitare di incorrere nel pericoloso mal di montagna; altri rischi sono l'ipotermia e il congelamento oltre ovviamente a quelli dovuti agli aspetti morfologici dell'alta montagna (valanghe, crepacci, distacco di seracchi, cornici di neve, frane e dirupi); durante la scalata gli alpinisti possono ricorrere o meno all'uso di bombole di ossigeno a supporto della respirazione: in principio si è fatto sempre uso delle bombole e solo successivamente si è passati a scalate senza di esse, caratteristica questa facente parte dello stile alpino; tipico inoltre è l'allestimento di campi a varie quote durante la scalata, che normalmente si effettua in più giorni.

Scalatori di tutti i massicci

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Reinhold Messner, primo uomo al mondo ad avere scalato tutti i 14 ottomila

Solo un totale di circa trenta scalatori ha completato con successo tutte le scalate; pochi di questi non hanno mai usato ossigeno supplementare oppure hanno effettuato l'impresa in stile alpino o entrambe le cose: il primo uomo ad avere completato quest'ultima impresa è stato l'italiano Reinhold Messner, completandola il 16 ottobre 1986; l'anno seguente Jerzy Kukuczka, in competizione con Messner, fu il secondo uomo a scalarli allo stesso modo, ma complessivamente in un lasso temporale molto più breve.

Jerzy Kukuczka (a sx), secondo uomo ad avere scalato le 14 cime

La prima donna ad avere completato i 14 massicci è stata invece la spagnola Edurne Pasaban, il 17 maggio 2010, che ha scalato le cime senza ossigeno supplementare (eccetto che in discesa dall'Everest e dal Kangchenjunga e facendo però uso in molti casi di grosse spedizioni di supporto e portatori sherpa).[12] In precedenza la sudcoreana Oh Eun-sun, detta miss Oh, sembrava avere completato l'ultima ascensione il 27 aprile 2010[13], ma il suo primato è stato però annullato (la scalata del 2009 al Kangchenjunga non le è stata infatti convalidata dalla stessa Federazione Alpina Coreana dopo che è stato constatato il falso operato sulle fotografie dalla cima[14]). Il 23 agosto 2011 l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner, raggiungendo la vetta del K2, ha completato la salita di tutte le cime, effettuando le scalate senza l'uso di ossigeno supplementare, la prima donna a raggiungere tale risultato (utilizzando però in alcuni casi il supporto di sherpa).[15] Undici invece ne aveva scalati la sudcoreana Go Mi Sun, detta miss Go, deceduta nel 2009 in discesa dal Nanga Parbat.[16]

La prima coppia a completare assieme la scalata di tutti e 14 gli ottomila è stata quella composta dagli italiani Nives Meroi e Romano Benet, raggiungendo la cima dell'Annapurna I l'11 maggio 2017 (tutte le salite sono state effettuate in puro stile alpino, senza quindi ossigeno supplementare né portatori d'alta quota[17]).

Il primo portatore a scalare tutti i massicci è stato invece lo sherpa nepalese Mingma Sherpa, completando le ascensioni nel 2011; il secondo portatore a riuscire in quest'impresa è stato suo fratello Chhang Sherpa, completando le ascensioni nel 2013, che, a 30 anni e nove mesi, risulta essere anche il più giovane scalatore ad avere concluso con successo la salita di tutte le 14 vette.

Il record di prime ascensioni invernali (4) appartiene all'italiano Simone Moro, stabilito nel 2016, risultando anche il primo scalatore non polacco ad avere effettuato un'ascesa invernale, in quanto le prime sette sono state effettuate appunto tutte da scalatori polacchi.

Il record del minor tempo impiegato per completare la scalata di tutti i 14 ottomila appartiene all'alpinista nepalese Nirmal Purja, che in data 29 ottobre 2019 ha portato a termine tale impresa in appena 6 mesi e 6 giorni: con il suo Project Possible ha raggiunto tutte e quattordici le vette in una sola stagione nel 2019.[18][19] Il precedente record era invece detenuto dal coreano Kim Chang-Ho che aveva realizzato la scalata in 7 anni, 10 mesi e 6 giorni, che rimane a tutt'oggi il record assoluto di velocità senza uso di ossigeno supplementare.[19]

La lista seguente contiene l'elenco degli alpinisti che hanno effettuato con successo la scalata di tutti i massicci superiori agli 8 000 metri[20] (l'uso o meno di ossigeno supplementare è riportato con apposita numerazione).

N. N. senza ossigeno Nome Sesso Periodo Anni Età Nazionalità
1 1 Reinhold Messner M 1970/1986 16 42 Italia (bandiera) Italia
2 [21] Jerzy Kukuczka M 1979/1987 8 39 Polonia (bandiera) Polonia
3 2 Erhard Loretan M 1982/1995 13 36 Svizzera (bandiera) Svizzera
4 [22] Carlos Carsolio M 1985/1996 11 33 Messico (bandiera) Messico
5 Krzysztof Wielicki M 1980/1996 16 46 Polonia (bandiera) Polonia
6 3 Juanito Oiarzabal M 1985/1999 14 43 Spagna (bandiera) Spagna
7 [21] Sergio Martini M 1976/2000 24 51 Italia (bandiera) Italia
8 Hong-Gil Um M 1988/2000 12 38 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
9 Park Young Seok M 1993/2001 8 40 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
10 4 Alberto Iñurrategi M 1991/2002 11 33 Spagna (bandiera) Spagna
11 Han Wang Yong M 1994/2003 9 37 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
12 5 Edmund Viesturs M 1989/2005 16 46 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti
13 6 Silvio Mondinelli M 1993/2007 14 49 Italia (bandiera) Italia
14 7 Iván Vallejo M 1997/2008 11 49 Ecuador (bandiera) Ecuador
15 8 Denis Urubko M 2000/2009 9 35 Kazakistan (bandiera) Kazakistan
16 Ralf Dujmovits M 1990/2009 19 47 Germania (bandiera) Germania
17 9 Veikka Gustafsson[23] M 1994/2009 15 41 Finlandia (bandiera) Finlandia
18 Andrew Lock M 1993/2009 16 48 Australia (bandiera) Australia
19 10 João Garcia[24] M 1993/2010 17 43 Portogallo (bandiera) Portogallo
20 Piotr Pustelnik[25] M 1990/2010 20 58 Polonia (bandiera) Polonia
21 (I donna) [26] Edurne Pasaban F 2001/2010 9 36 Spagna (bandiera) Spagna
22 [27] Abele Blanc[28] M 1992/2011 19 56 Italia (bandiera) Italia
23 Mingma Sherpa[20] M 2000/2011 11 33 Nepal (bandiera) Nepal
24 (II donna) 11 (I donna) Gerlinde Kaltenbrunner F 1998/2011 13 40 Austria (bandiera) Austria
25 [21] Vassili Pivtsov M 2001/2011 10 36 Kazakistan (bandiera) Kazakistan
26 12 Maksut Zhumayev M 2001/2011 10 34 Kazakistan (bandiera) Kazakistan
27 Kim Jae-Soo M 2000/2011 11 50 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
28 13 Mario Panzeri M 1988/2012 24 48 Italia (bandiera) Italia
29 Hirotaka Takeuchi M 1995/2012 17 41 Giappone (bandiera) Giappone
30 Chhang Sherpa M 2003/2013 10 30 Nepal (bandiera) Nepal
31 14 Kim Chang-Ho M 2005/2013 8 43 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
32 Jorge Egocheaga M 2002/2014 12 45 Spagna (bandiera) Spagna
33 15 Radek Jaroš M 1998/2014 16 50 Rep. Ceca (bandiera) Rep. Ceca
34/35 (III donna) 16/17 (II donna) Nives Meroi F 1998/2017 19 55 Italia (bandiera) Italia
34/35 16/17 Romano Benet M 1998/2017 19 55 Italia (bandiera) Italia
36 Peter Hámor M 1998/2017 19 52 Slovacchia (bandiera) Slovacchia
37 18 Azim Gheychisaz M 2008/2017 9 37 Iran (bandiera) Iran
38 Ferran Latorre M 1999/2017 18 46 Spagna (bandiera) Spagna
39 19 Oscar Cadiach M 1984/2017 33 65 Spagna (bandiera) Spagna
40 [18] Nirmal Purja M 2014/2019 5 36 Nepal (bandiera) Nepal
41 20 Marco Camandona M 2000/2024 24 54 Italia (bandiera) Italia

Un certo numero di scalatori non incluso nelle classifiche ufficiali ha affermato di avere scalato con successo tutte le cime, ma le prove fornite non sono state considerate esaustive. Per esempio la scalata del 1998 del Lhotse di Fausto De Stefani e Sergio Martini non è stata convalidata (il primo, quindi, non avrebbe completato tutte e 14 le vette; il secondo le ha completate solo nel 2000 con una seconda spedizione). La lista seguente contiene una serie di questi casi (si riporta anche il numero di posizione qualora fossero stati accertati).

Anche Kim hong-bin, nel 2021 ha completato la scalata degli ottomila, morendo durante la discesa dal Broad Peak.

N. Senza O2 Nome Genere Periodo Anni Età Nazionalità
6 [21] Fausto De Stefani M 1983/1998 15 46 Italia (bandiera) Italia
13 5 Vladislav Terzyul M 1993/2002 9 49 Ucraina (bandiera) Ucraina
15 Alan Hinkes M 1987/2005 18 53 Regno Unito (bandiera) Regno Unito
24 Oh Eun-Sun F 1997/2010 13 44 Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud

Galleria d'immagini

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  1. ^ Cisdae - Gli 8000 della Terra, su museomontagna.org. URL consultato il 3 marzo 2016.
  2. ^ QUANTI E QUALI SONO GLI OTTOMILA? 14 o 22? I pareri di Aruga, Mantovani e Ratto, su mountainblog.it. URL consultato il 3 marzo 2016.
  3. ^ Giovanni Padovani e Luciano Ratto, Ma quanti sono gli Ottomila?, su banff.it. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ (EN) Mark Johanson, Why Nepal May Open 5 New Peaks Above 8000m To Mountaineers, su ibtimes.com, 22 agosto 2013. URL consultato il 3 marzo 2016.
  5. ^ a b c General Info, su 8000ers.com. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  6. ^ Stairway to heaven, su economist.com, The Economist, 29 maggio 2013. URL consultato il 7 settembre 2015.
  7. ^ a b Chinese National Geography, agosto 2006, p. 77.
  8. ^ https://www.bbc.com/news/world-asia-28500721, cit. "K2 lies in Pakistan, near the northern border with China".
  9. ^ (EN) Luke Harding, Climbers banned from sacred peak, su theguardian.com, 13 luglio 2000. URL consultato il 3 marzo 2016.
  10. ^ [1]
  11. ^ Nanga e jet stream: il perché dei forti venti, su Montagna.TV, 20 gennaio 2016. URL consultato il 15 agosto 2023.
  12. ^ Sara Sottocornola, Shisha: è cima! 14 per Edurne, 11 per Panzeri, su montagna.tv, 17 maggio 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
  13. ^ Oh Eun-Sun è la regina delle vette ha scalato tutti gli ottomila, su corriere.it, 28 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
  14. ^ Pedro Molero, Truffa: foto false, la sudcoreana Oh non è la prima donna sui 14 Ottomila, su archiviostorico.gazzetta.it, 31 agosto 2010. URL consultato il 3 marzo 2016.
  15. ^ Mondinelli: la differenza tra Gerlinde e le altre, su montagna.tv, 5 agosto 2009. URL consultato il 21 marzo 2013.
  16. ^ Miss Go precipitata nel canale Messner, su montagna.tv, 13 luglio 2009. URL consultato il 21 marzo 2013.
  17. ^ Nives e Romano onorano oggi l’alpinismo con 14 ottomila saliti, su montagna.tv, 11 maggio 2017. URL consultato l'11 maggio 2017.
  18. ^ a b Carlotta Lombardo, Nirmal Purja ce l’ha fatta: 14 ottomila in 7 mesi. È record, su Corriere della Sera, 29 ottobre 2019. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  19. ^ a b Nirmal Purja oltre l’impossibile: scalati i 14 Ottomila in sei mesi e sei giorni!, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  20. ^ a b (EN) Eberhard Jurgalski, Climbers - First 14, su 8000ers.com. URL consultato il 21 marzo 2013.
  21. ^ a b c d Ha usato l'ossigeno durante la scalata dell'Everest
  22. ^ durante la discesa dal Makalu ha fatto uso di ossigeno
  23. ^ Veikka Gustafson e tutti i 14 ottomila, su planetmountain.com, 27 luglio 2009. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2015).
  24. ^ (ES) Joao Garcia: "No sólo hay montañas de 8.000 metros", su desnivel.com, 26 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
  25. ^ Sara Sottocornola, Vetta: 14 ottomila per Piotr Pustelnik, su montagna.tv, 28 aprile 2010. URL consultato il 21 marzo 2013.
  26. ^ La salita all'Everest e la discesa dal Kangchenjunga sono state compiute con l'uso di ossigeno supplementare
  27. ^ ha usato ossigeno supplementare durante la scala del Kangchenjunga
  28. ^ Abele Blanc Update, su up-climbing.com, 27 maggio 2011. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2015).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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