La maschera del demonio (film 1960)
La maschera del demonio è un film del 1960 diretto da Mario Bava.
La pellicola è considerata un'opera fondamentale nell'ambito del cinema horror italiano.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Nel XVII secolo, in Moldavia, la principessa Asa è condannata a morte per stregoneria.
Duecento anni dopo, il dottor Choma Kruvajan e il suo assistente Andrej Gorobec penetrano nella cripta dove è stata sepolta la donna. A causa di un incidente, viene riportata in vita. La megera inizia, così, ad attuare la sua vendetta. A scontarne le conseguenze sarà la principessa Katia. Asa, infatti, cerca di impossessarsi del suo corpo, notando le incredibili somiglianze fisiche della nobile.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Soggetto e sceneggiatura
[modifica | modifica wikitesto]L'idea del film nacque dal produttore Santi, dopo il notevole successo mediatico de Le fatiche di Ercole, diretto da Pietro Francisci.
Per realizzare il copione, De Concini e Bava si ispirarono alla novella Vij di Nikolaj Vasil'evič Gogol', testo a cui il cineasta era particolarmente legato.[2]
Regia
[modifica | modifica wikitesto]È l'esordio di Mario Bava dietro la macchina da presa. Con un budget ridotto, il cineasta è riuscito a ricreare atmosfere gotiche e tenebrose negli studi Titanus di Roma, curando in prima persona anche gli effetti speciali e la fotografia. Da sottolineare, inoltre, la già elaborata tecnica registica dell'autore. Nella pellicola sono presenti numerosi piani sequenza, dettati da movimenti scorrevoli e precisi della macchina da presa.[3]
Cast
[modifica | modifica wikitesto]Grazie a questo film, Barbara Steele venne, in seguito, scritturata in tantissime pellicole horror. Per questo motivo, è considerata la "regina del gotico italiano".[4]
Mario Bava e Barbara Steele non andarono, in principio, d'accordo. Successivamente, i due si riappacificarono. L'attrice, in varie interviste, lo ha ricordato come un ottimo regista, oltre che «un vero gentiluomo».[5]
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Le riprese iniziarono il 28 marzo 1960 e terminarono il 10 maggio 1960.
Girato tra Roma e la provincia, la dimora della principessa Katia è, in realtà, il Castello Massimo di Arsoli.
Colonna sonora
[modifica | modifica wikitesto]L'edizione musicale italiana è stata curata da Roberto Nicolosi. A dirigere l'orchestra fu, invece, il maestro Pierluigi Urbini.
Esiste una versione americana, completamente differente, composta da Les Baxter.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]L'opera fu esportata all'estero e ottenne un ottimo successo di pubblico. In particolare, riscosse buoni incassi negli USA tanto che, ancora oggi, il film è considerato un cult. Quando uscì in America, venne inserito come double feature insieme a La piccola bottega degli orrori di Roger Corman.
In Italia, La maschera del demonio passò inosservato. Venne vietato ai minori a causa di alcune scene particolarmente violente per l'epoca. Nel Regno Unito, fino al 1968, fu addirittura bandito.
La Cineteca Nazionale ha curato il restauro del film.[6]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]«È l'esordio nella regia di Bava, grande direttore della fotografia e geniale mago di trucchi che qui, appoggiandosi a un suggestivo apparato scenografico, esaltato da una fotografia virtuosistica che determina l'atmosfera, gli spazi, le emozioni, si cimenta in un esercizio di delirante necrofilia»
«Acclamato dai cinefili inglesi e francesi (...) resta ancora oggi semisconosciuto nel suo Paese (...) Fu un modello per molti registi italiani di horror»
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Il lungometraggio è stato apertamente apprezzato da registi come Quentin Tarantino, Francis Ford Coppola[7] e Tim Burton, che ne ha tratto ispirazione per Il mistero di Sleepy Hollow.[8]
Altri cineasti hanno omaggiato alcune scene del film: secondo il sito Internet Movie Database vi sarebbero, tra questi, Michael Reeves ne Il grande inquisitore e Rob Zombie ne Le streghe di Salem.
Il figlio di Mario, Lamberto Bava, ne ha realizzato un remake televisivo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La maschera del demonio: come l’Italia cambiò le sorti dell’horror, su Ecodelcinema. URL consultato il 13/4/21.
- ^ La maschera del demonio, su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 31/3/21.
- ^ Giuseppe Vuolo, La maschera del demonio, su Ondacinema, 11 febbraio 2011. URL consultato il 31/3/21.
- ^ Barbara Steele, la regina del gotico, su Centro Sperimentale di Cinematografia. URL consultato il 14/4/21.
- ^ Max Borg, Barabara Steele a Torino 2019: "Mario Bava era un vero gentiluomo", su Movieplayer.it, 1º dicembre 2019. URL consultato il 31/3/21.
- ^ “20 film, 5 restauri: i classici del cinema italiano protagonisti al IX Festival del Film di Roma grazie a CSC-Cineteca Nazionale”, su Centro Sperimentale di Cinematografia. URL consultato il 31/3/21.
- ^ Cecilia Bressanelli, Mario Bava, l’horror cult che spaventò anche Tarantino, su Corriere della Sera, 2 agosto 2017, p. 3. URL consultato il 14/4/21.
- ^ Mario Bava - La maschera del demonio, su Sentieri Selvaggi, 13 dicembre 2005. URL consultato il 31/3/21.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La maschera del demonio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La maschera del demonio / La ragazza che sapeva troppo / Black Sunday, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- La maschera del demonio, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- La maschera del demonio, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Steve Della Casa, La maschera del demonio, in Enciclopedia del cinema, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
- (EN) La maschera del demonio, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La maschera del demonio, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La maschera del demonio, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) La maschera del demonio, su FilmAffinity.
- (EN) La maschera del demonio, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La maschera del demonio, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
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