Volo di Alessandro
Il Volo di Alessandro è un episodio letterario fantastico della vita di Alessandro Magno, frutto di un'elaborazione avvenuta nell'ambito della tradizione letteraria del Romanzo di Alessandro dello Pseudo-Callistene. La popolarità dell'aneddoto letterario è strettamente legata alla fortuna medievale di quest'ultimo: l'evento, un viaggio immaginario, fu assorbito e trasceso quale tema iconografico allegorico nelle arti plastiche e figurative, alimentando un fenomeno di ricezione dell'antichità che rimanda soprattutto all'arte medievale dell'Occidente latino (con almeno 90 raffigurazioni[1]) e all'arte bizantina, con connotazioni semantiche a volte diverse.
Genesi letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista mitopoietico, l'episodio narrativo dell'ascesa al cielo di Alessandro Magno non appartiene allo Pseudo-Callistene originale (forse del 200 d.C.). Anche se è in quella tradizione letteraria che nasce e si innesta, l'episodio si rinviene, invece, in due versioni greche, conosciute attraverso due tardi testimoni manoscritti. Il racconto è tramandato in un solo ramo della tradizione testuale dello Pseudo-Callistene (la variante L della recensio β).
L'episodio non è menzionato neppure nella versione latina fattane da Giulio Valerio (III o IV secolo[2]), mentre compare nella Historia de preliis Alexandri Magni, cioè la versione latina medievale di Leone Arciprete di Napoli (X secolo, tra il 951 e il 969[3]) e in quelle da essa derivate. È solo con l'opera di Leone che del tema dell'ascensione al cielo si appropria la tradizione latina occidentale, che trasfonderà l'episodio in manifestazioni artistiche e letterarie[4].
Da un punto di vista cronologico, tuttavia, il contenuto e la tradizione narrativa erano già sicuramente formati nel IV secolo, visto un accenno di Rabbi Jona nel Talmud di Gerusalemme[3].
Tema letterario
[modifica | modifica wikitesto]Il tema iconografico si rifaceva a un episodio leggendario della vita del re macedone, non appartenente alla tradizione della storiografia classica di Plutarco, Arriano e Curzio Rufo, ma elaborato dalla tradizione letteraria espressa dallo pseudo-Callistene.
Alessandro, conquistata tutta la terra conosciuta, padrone di tutti i beni terreni, ritiene che gli manchi ancora solo l'immortalità. Per ottenerla Alessandro deve ascendere al cielo. Progetta quindi un'ascensione in cielo assiso su uno strano velivolo: un congegno volante (ingenium), costituito da un trono (nella tradizione occidentale, ma in alcune raffigurazioni anche un cesto o un paniere) o da un cocchio o una biga (nella tradizione bizantina). Cattura due grifoni e li lascia per tre giorni senza cibo. Quindi sale sul cocchio/trono speciale che ha preparato per la sua apoteosi e viene portato velocemente in cielo dai due grifoni spinti a librarsi in volo dalla fame, all'inseguimento di esche di carne da lui infilzate su due lance protese verso l'alto. Per questo motivo, Alessandro è sempre raffigurato sul cocchio con le braccia aperte[5]. Arrivato nelle sfere superiori del cielo, l'imperatore macedone è però fermato da un angelo, che gli consiglia di tornare indietro.
In greco, la narrazione letteraria dell'ascensione in cielo di Alessandro Magno si rinviene in due sue tarde versioni manoscritte: una è tramandata da un testimone del XV secolo conservato a Leida (Zacher L), l'altra da un manoscritto parigino (C, 1567). Nella latinità occidentale, invece, il tema letterario è presente nella Historia de preliis Alexandri Magni[6] (X secolo, tratto da un codice greco per noi perduto[3]) di Leone di Napoli, diplomatico al servizio della corte del Duca di Napoli Giovanni III, e di suo figlio Marino II[7].
Elaborazione iconografica
[modifica | modifica wikitesto]Le prime manifestazioni di questa iconografia risalgono al IX secolo, mentre la fortuna si prolungò per tutto il Medioevo, nell'Europa latina e nell'oriente bizantino, con numerose realizzazioni nella scultura, nella miniatura, nell'arazzeria, nelle arti suntuarie. Numerosi sono gli esempi in sculture e rilievi romanici, apposti sugli esterni delle chiese dell'epoca. Nei manufatti scultorei, la ricezione del tema si esaurì durante il XIII secolo, ma la sua persistenza continuò attraverso le miniature nei manoscritti medievali. In seguito, il tema fu ripreso perfino nell'arazzeria, come è il caso dei magnifici Arazzi di Alessandro Magno, di manifattura fiamminga della seconda metà del XV secolo, ora nella Villa del Principe a Genova[8].
La fortuna andò calando nel XVI secolo, quando un diffuso scetticismo mise in dubbio la storicità dei contenuti dell'opera letteraria sul condottiero macedone. Fu sotto l'Umanesimo che andò compiendosi la rimozione dell'episodio dalla tradizione letteraria, in uno dei tipici processi di "pulizia umanistica"[8] che tendevano a sfrondare la ricezione dell'antichità dagli elementi fantastici, leggendari, cavallereschi, che si ritenevano aggiunte posticce della tradizione medievale, rivolgendosi invece alle fonti antiche[8]. Nel caso del volo l'operazione di "pulizia" e ritorno alle fonti antiche ha finito per compiere l'errore inconsapevole di escludere, dalla ricezione della letteratura greca su Alessandro, perché ritenuto apocrifo, un elemento che, seppur tramandato dalla tradizione medievale, si rifaceva, in realtà, a una genuina tradizione antica e perduta[8].
Diffusione e funzione allegorica nei diversi contesti
[modifica | modifica wikitesto]La popolarità del tema lo portò a diffondersi in vari contesti geografici dell'Occidente latino, soprattutto Italia, Francia, e Germania.
Cristianità occidentale
[modifica | modifica wikitesto]Il tema fu riprodotto soprattutto in opere scultoree a rilievo che furono affisse sugli esterni delle chiese romaniche. Ne esistono anche rappresentazioni musive pavimentali, le cui espressioni sono tutte confinate in area pugliese (Taranto, Otranto, Trani)[9]. Tutte queste raffigurazioni sono interpretate dagli studiosi come delle allegorie anche se l'interpretazione allegorica non è univoca: una corrente di pensiero ritiene che l'episodio dell'ascensione profana in cielo si prestasse a valutazioni morali in chiave negativa (diverso, comunque, fu il trattamento che la Chiesa d'oriente riservò al volo del Kalòs basiléus; vedi infra). Secondo questa interpretazione, l'iconografia è da ritenere un'allegoria esemplare e ammonitoria della superbia[10] e della tracotanza (la hybris della tradizione classica[1]): il gesto temerario del macedone, additato come exemplum superbiae, veniva accostato alla stoltezza dei costruttori della Torre di Babele, al tragico volo di Simone Mago, al peccato originale di Adamo ed Eva[11], esempi di un ardire della conoscenza umana che si spinge fino a "travalicare i limiti delle possibilità umane"[12]. Questa negatività della figura del condottiero macedone si iscriveva nella lunga tradizione dei commentatori cristiani della Bibbia, che arrivarono perfino a prefigurare, in Alessandro Magno, un precursore dell'Anticristo e l'incarnazione di Satana[11].
Questa prospettiva negativa nell'interpretazione allegorica non è condivisa da tutti: è rigettata, per esempio, da Victor Schmidt, secondo cui l'iconografia racchiuderebbe, invece, valori del tutto positivi, quale prefigurazione e allegoria soteriologica della Salvezza dell'anima o dell'aspirazione dell'uomo al Paradiso[13]. In una prospettiva secolare, sempre secondo Schmidt, l'iconografia era considerata un'allegoria della forza[13].
Attestazioni iconografiche nell'Occidente latino
[modifica | modifica wikitesto]- Italia
- Fidenza. Bassorilievo nella decorazione scultorea della torre del duomo di Fidenza. La tradizione popolare del luogo legò l'interpretazione simbolica della formella all'aneddoto espresso dal celebre detto proverbiale "Ai tempi che Berta filava"[14]
- Bitonto. Capitello della navata nella Concattedrale di Bitonto. L'apoteosi "è qui illustrata secondo l'iconografia «francese»: non solo infatti gli abiti e la corona sono quelli di un monarca occidentale (non di un basileus, come invece dice Émile Bertaux, ma la sostituzione del trono al carro, come mezzo di ascesa – elemento invece sempre presente, quest'ultimo, nell'iconografia bizantina – è la conferma che la fonte ispiratrice è qui di tipo francese: è infatti su una «kaière d'or» che il Macedone ascende al cielo nei romanzi francesi"[15].
- Matrice (in provincia di Campobasso) Chiesa di Santa Maria della strada: bassorilievo sulla lunetta del portare laterale[9][16][17].
- Corato, Chiesa di Santa Maria Maggiore (conosciuta come Chiesa Matrice): a sinistra del portale, a ridosso dell'intersezione con il torrione del campanile, a un'altezza insolitamente modesta per questo tipo di raffigurazioni (circa 2,43 m da terra) è visibile una lastra lapidea rettangolare in pietra calcarea (circa 1,88 m di lunghezza per 1,03 m di altezza, circondata da una cornice e sormontata da tre piccoli archi a tutto sesto), sulla cui superficie sono stati individuati i resti scolpiti (ora quasi del tutto abrasi e pressoché illeggibili) di un bassorilievo recante il tema dell'immaginifico volo di Alessandro. Dell'originario rilievo sono visibili solo le esche infilzate sulla punta di due aste (o lance), la cui interpretazione è corroborata solo dalle tracce lasciate dall'abrasione (avvenuta a scalpello)[17].
- Otranto. Grande mosaico pavimentale del monaco Pantaleone nella cattedrale di Otranto. Anche a Otranto è evidente l'adozione di un'iconografia francese. L'influenza di una fonte letteraria francese è confermata anche dalla contemporanea presenza di una raffigurazione di una leggenda tratta del ciclo bretone, una figura di Re Artù "a cavallo di un enorme capro, atterrito alla vista di un felino e successivamente riverso, preda della belva che lo azzanna alla gola"[15].
- Taranto. Mosaico pavimentale (1163-1165) della Cattedrale di San Cataldo, fondata nel 1070, realizzato da un certo Petroius e ora quasi interamente perduto, salvo alcuni brandelli[17].
- Trani. Brandelli superstiti nella zona presbiteriale dell'originario pavimento musivo della Cattedrale di Trani[18].
- Genova. Arazzi di Alessandro Magno, della seconda metà del Quattrocento, di manifattura fiamminga, nella Villa del Principe[8] (fino al 2000 alla Galleria Doria Pamphilj di Roma[8]).
- Narni. Rilievo del portale della Chiesa di San Domenico (detta anche di Santa Maria Maggiore), del XII secolo, in cui il tema, privo di alcuna connotazione morale negativa, esprime un puro motivo decorativo iscritto e quasi schiacciato tra i clipei recanti i busti degli apostoli sullo stipite destro del peculiare portale[3], la cui ispirazione è mediata, probabilmente, da qualche indumento o oggetto portabile (come un libro o una stoffa) di fattura bizantina[19].
- Palermo, soffitto ligneo di Palazzo Chiaramonte-Steri[1].
- Roma, Museo delle Civiltà. Frammento di rilievo su lastra in marmo bianco del X-XI secolo (inv. 2168), proveniente dalla Sapienza, in seguito al Museo Kircheriano e poi al Museo nazionale dell'Alto Medioevo Alessandra Vaccaro[20].
- Esemplari orientali in Italia
- Basilica di San Marco a Venezia: rilievo parete nord (di fattura bizantina)
- Basilica di San Marco (Tesoro di San Marco): piccolo medaglione in oro e smalto, di una serie di cinque piccole placchette rotonde (diametro circa 4,5 cm), di fattura islamico-bizantina, incastonate nella terza e ultima versione della Pala d'Oro, quella Trecentesca[21] L'iconografia orientale ritrae Alessandro come Kosmokrator[21]
- Francia
- Miniatura di maestro fiammingo dall'Histoire du bon roi Alexandre, codice miniato del XIII secolo, ora conservato al Kupferstichkabinett. Il velivolo (un trono in un baldacchino coperto) è trainato da ben sedici grifoni in gruppi da quattro, attratti da una sola esca alla sommità di una lunga lancia. Su di esso si legge la didascalia: "Coument Alixandres se fist porter en l'air as oyseals q(ue) len apele grif" (si veda l'immagine).
- Timpano del portale della Cattedrale di Santa Maria di Oloron (Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO e Monumento storico di Francia), nel dipartimento francese dei Pirenei Atlantici, lungo il Camino Aragonés, il tratto francese inferiore del percorso lungo il cammino di Santiago di Compostela.
- Area germanofona
- Portale della chiesa romanica di san Pietro e Paolo a Remagen (Renania-Palatinato). La scena riceve un trattamento grottesco, con Alessandro raffigurato come un piccolo manichino seduto in una conca, con due corte braccia a sostenere i due bastoni con le esche. A sollevare in volo il velivolo sono due strane creature aggiogate da due corde, con corpi sottili di donnole e ali da insetto[22].
- Alexanderflug, Xilografia di Hans Leonhard Schäufelein, senza data, forse stampata a Norimberga verso il 1518. I due grifoni fanno levare in volo Alessandro trainando il velivolo con due catene legate alle cinture che cingono a metà i corpi. La stampa è stata riprodotta in un articolo del 1905 sul Burlington Magazine a firma di Campbell Dodgson, un'immagine presa da un esemplare conservato al British Museum[23].
- Esemplari orientali in area germanica
- Pannello d'avorio istoriato (altezza: 9,5 cm.; larghezza = 16,9 cm.[24]) conservato all'Hessisches Landesmuseum Darmstadt (da una serie di quattro placche che costituivano le pareti di un cofanetto bizantino, decorate con scene dal Romanzo di Alessandro[24]). Datazione: X-XI secolo[3], o Costantinopoli della seconda metà del IX secolo[24], o Alessandria d'Egitto nella seconda metà del VI secolo[24]. La scatola d'avorio presenta Alessandro vestito in abiti da imperatore bizantino, seduto su un carro (di cui mancano le ruote) trainato in aria da 2 grifoni imbrigliati, con una sola esca nella mano destra e quello che sembra una corona d'alloro nella mano sinistra. Ai due lati, vi sono due putti/geni alati che si avvicinano recando in mano altre corone d'alloro[24].
- Tessuto bizantino (X secolo?), al Mainfränkisches Museum di Würzburg, proveniente dal tesoro del duomo di Würzburg. Tela bianca (58x100 cm); ricamo in seta blu, rossa, gialla; sul bordo, conservato solo da un lato, è presente un'iscrizione latina. Alessandro è rappresentato vestito con una sorta di casula mentre si libra in volo tramite due aquile riunite per la coda[25].
- Inghilterra
- Cattedrale di Chester: decorazione dello stallo ligneo del coro, del 1380 (nello specifico, la misericordia: si veda l'immagine a corredo della voce).
- Università di Oxford, Ashmolean Museum of Art and Archaeology: il cosiddetto gioiello di Alfredo (Alfred Jewel), del IX secolo, in smalto cloisonné su oro, prodotto di oreficeria anglosassone dell'area sudorientale delle Isole Britanniche. Fu commissionato dal re Alfredo il Grande (871-899), eptarca anglosassone del Regno del Wessex: vi si trova iscritto il nome del sovrano committente e un ritratto di un personaggio (lo stesso Alfredo o san Cutberto di Lindisfarne[26]) in una posa iconografica che riprende, forse[27], quella di Alessandro il Grande mentre impugna i due spiedi durante il mitico volo.
- Timpano nella normanna St Peter's Church (seconda metà del XII secolo), a Charney Bassett, in Inghilterra (nell'Oxfordshire, in passato nel Berkshire)[28][29].
- Albania
- Bassorilievo del XII secolo su una bifora proveniente dalla Chiesa di san Nicola a Kurjan, ora conservato al lapidarium del Museo nazionale di arte medievale di Coriza.
- Spagna
- Capitello romanico del chiostro della Cattedrale di santa Maria di Tudela
- Svizzera
- Cattedrale di Basilea (seconda metà del XII secolo): capitello del deambulatorio; l'exemplum superbiae di Alessandro è accostato (in maniera analoga a quanto avviene nel mosaico duomo di Trani), agli episodi della caduta in tentazione di Adamo ed Eva e della Cacciata dall'Eden[12].
Arte dell'oriente cristiano-ortodosso
[modifica | modifica wikitesto]Significative sono le interpretazioni del tema espresse dalla sensibilità della cristianità orientale, in cui, a differenza che nell'occidente latino, all'ascensione di Alessandro veniva accordata una valenza positiva.
Il tema iconografico lo si ritrova, per esempio, in un diadema d'arte bizantina dell'X-XII secolo conservato al Museo di arte occidentale e orientale di Kiev, facente parte del nucleo originario della collezione Khanenko[31].
Il tema è riportato anche sul verso sigillo in piombo conservato al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo[32]. Da questa bulla plumbea può dedursi che il volo di Alessandro fosse presente anche su quelle medaglie dette costantinata[33], una sorta di amuleti o talismani profilattici con l'effigie di Costantino il Grande e Sant'Elena imperatrice a fianco della croce di Gesù[34].[32].
Sempre in funzione profilattica e apotropaica, lo stesso tema è presente su una panaghia (il medaglione portato al collo dai pope ortodossi) conservata al Monastero di Zaraj, in cui le due esche sono costituite da due piccoli quadrupedi[31].
Il volo di Alessandro è riprodotto poi in un rilievo, probabilmente del XII secolo, conservato in modo frammentario e collocato oggi nell'esonartece della Basilica di Santa Sofia di Istanbul[31].
Sempre a una provenienza orientale è da ricondurre il bassorilievo sul lato nord della Basilica di San Marco a Venezia, un manufatto importato da Costantinopoli e variamente datato tra il X e il XIII secolo[30].
L'immagine del volo è raffigurata in un rilievo nella chiesa ortodossa georgiana del Monastero di Khakhuli, nella regione storica del Tao, nella Georgia storica meridionale, ora in Turchia[35].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Eric M. Moormann e Wilfried Uitterhoeve, Miti e personaggi del mondo classico. Dizionario di storia, letteratura, arte, musica, 2004, p. 66.
- ^ L'opera di traduzione di Giulio Valerio (secondo alcuni collocabile alla fine del III secolo) è tradìta insieme all'Itinerarium Alexandri. Alcuni studiosi propendono per l'identificazione del traduttore con il più tardo Giulio Valerio Polemio, del IV secolo, console romano nel 338, con Costanzo II).
- ^ a b c d e Chiara Frugoni, «Alessandro Magno», Enciclopedia dell'Arte Medievale (1991).
- ^ Chiara Settis Frugoni, Historia Alexandri elevati per griphos ad aerem. (origine, iconografia e fortuna di un tema, Roma, 1973, pp. 5-11.
- ^ Chiara Frugoni, La fortuna di Alessandro nel Medioevo, 1995 (p. 168).
- ^ Questo è il titolo tradizionale, che risale a un incunabolo pubblicato a Strasburgo nel 1486. Il titolo originale, probabilmente, era Nativitas et victoria Alexandri Magni, come riportato nel testimone più antico, il codice Msc.Hist.3 della Biblioteca di Stato di Bamberga: si veda Paolo Chiesa, LEONE (Leone Arciprete), DBI - Volume 64 (2005).
- ^ Paolo Chiesa, LEONE (Leone Arciprete), Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
- ^ a b c d e f Monica Centanni, Il lungo volo di Alessandro, «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009, pp. 278-306.
- ^ a b Luisa Derosa, Pavimenti musivi figurati di chiese romaniche pugliesi, Taranto: cattedrale, su Mondi medievali, 2004. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- ^ Victor Michael Schmidt, A Legend and Its Image: The Aerial Flight of Alexander the Great in Medieval Art, 1995 p. 37.
- ^ a b AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 320.
- ^ a b Chiara Frugoni, L'età del comune - La cultura, i messaggi, la religione. Cap. V: Le espressioni d'arte. Le sculture, Storia di Venezia (1995).
- ^ a b Victor Michael Schmidt, A Legend and Its Image: The Aerial Flight of Alexander the Great in Medieval Art, 1995, pp. 65-69.
- ^ Claudio Mutti, L'ascensione di Alessandro, in Carlo Saccone (a cura di), Alessandro/Dhû l-Qarnayn in viaggio tra i due mari, p. 132.
- ^ a b Émile Bertaux, Architecture apulienne au temps de Frédéric II, in Adriano Prandi (a cura di), L'art dans l'Italie méridionale. De la fin de L'Empire romain à la conquête de Charles d'Anjou, vol. 5, E. de Boccard, 1978, p. annotazione di aggiornamento a p. 676.
- ^ Chiara Settis Frugoni, La fortuna di Alessandro Magno dall'antichità al Medioevo, La Nuova Italia, 1978, p. 23.
- ^ a b c Giuseppe Magnini e Luigi Soldano, Un nuovo 'Volo di Alessandro' a Corato, in Puglia, in «La Rivista di Engramma», n. 124, febbraio 2015, pp. 55-74, ISBN 978-88-98260-69-0, ISSN 1826-901X . URL consultato il 9 gennaio 2023.
- ^ Rachele Carrino, Il mosaico pavimentale medioevale della cattedrale di Trani, in XLII Corso di Cultura sull'arte ravennate e bizantina. Ravenna: 1995 (CARB 42), Ravenna, 1996, pp. 175-214.
- ^ Francesco Gangemi, Su un antico portale umbro. I rilievi di Santa Maria Maggiore a Narni, in Enrica Neri Lusanna (a cura di), Umbria e Marche in età romanica. Atti del Convegno di Studi (Perugia, 13-14 giugno 2012), Todi, ediart, 2013. URL consultato il 29 marzo 2016.
- ^ Il volo di Alessandro Magno, su Museo delle Civiltà.
- ^ a b La stella di Santa Apollonia e altre tracce di Alessandro il Grande a Venezia. 9.XII.2009 - Giornata di studi in Aula magna Tolentini – IUAV, a cura di Maria Bergamo, Marco Paronuzzi, Giulio Testori, Laura Zanchetta, «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009.
- ^ (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. II (Conclusion). Western Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 182, maggio 1918, p. 177, JSTOR 860636.
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- ^ a b c d e (EN) Theo Jülich, Hubristic ascension, su Hessisches Landesmuseum Darmstadt, Darmstadt, 15 maggio 2014. URL consultato il 27 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
- ^ (DE) Sigrid Muller-Christensen, Sakrale Gewänder des Mittelalters, Munich, 1955, p. 14.
- ^ (EN) Nelson Dawson, Enamels, Londra, Methuen & Co. Ltd., 1912, p. 70, OCLC 697740625. URL consultato il 21 agosto 2016.
- ^ Anna Rosa Calderoni Masetti, Jannic Durand, Avinoam Shalem, Smalto, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1999.
- ^ (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. II (Conclusion). Western Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 182, maggio 1918.
- ^ (EN) G. Greenhill, Alexander the Great and His Celestial Journey, in Nature, n. 101, 13 giugno 1918), pp. 292-293, DOI:10.1038/101292b0.
- ^ a b XII-XIII secolo secondo Chiara Frugoni («Alessandro Magno», Enciclopedia dell' Arte Medievale, cit.); X-XI secolo, invece, secondo G. A. Mansuelli e C. Bertelli («ALESSANDRO III di Macedonia», Enciclopedia dell'Arte Antica, cit.)
- ^ a b c Chiara Frugoni, La fortuna di Alessandro nel Medioevo, 1995 (p. 162).
- ^ a b AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 324.
- ^ AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 193.
- ^ AA.VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano), 1995, p. 328.
- ^ Gianroberto Scarcia, Su un rilievo di Xaxuli con l'Ascensione di Alessandro e su qualche problema connesso, in Luigi Magarotto e Gianroberto Scarcia (a cura di), Georgica II. Materiali sulla Georgia Occidentale, Bologna, Il Cavaliere Azzurro, 1988, pp. 97-107.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Boffito, La leggenda aviatoria di Alessandro Magno nella letteratura e nell'arte, in La Bibliofilia, vol. 22, 1920-1921, pp. 316-330.
- Giuseppe Boffito, Le figurazioni nell'arte della leggenda aviatoria di Alessandro Magno, in La Bibliofilia, vol. 23, 1921-1922, pp. 151-181.
- Chiara Settis Frugoni, Historia Alexandri elevati per griphos ad aerem. (origine, iconografia e fortuna di un tema, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1973.
- Chiara Settis Frugoni, La fortuna di Alessandro Magno dall'antichità al Medioevo, La Nuova Italia, 1978.
- Chiara Frugoni, La fortuna di Alessandro nel Medioevo, in AA. VV., Alessandro Magno. Storia e mito (a cura di Antonino Di Vita e Carla Alfano, dalla mostra a Palazzo Ruspoli, 21 dicembre 1995-21 maggio 1996), Fondazione Memmo Leonardo arte, Roma, 1995, (pp. 161–173).
- Chiara Frugoni, «Alessandro Magno», Enciclopedia dell'Arte Medievale (1991), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
- Chiara Frugoni, L'età del comune - La cultura, i messaggi, la religione. Cap. V: Le espressioni d'arte. Le sculture, Storia di Venezia (1995), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
- Guido Achille Mansuelli, Carlo Bertelli, «ALESSANDRO III di Macedonia», Enciclopedia dell'Arte Antica, vol. I, pp. 236–246 (1958), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani.
- Luigi Magarotto e Gianroberto Scarcia (a cura di), Georgica II. Materiali sulla Georgia Occidentale, Bologna, Il Cavaliere Azzurro, 1988.
- Luisa Derosa, Pavimenti musivi figurati di chiese romaniche pugliesi, Taranto: cattedrale, su Mondi medievali, 2004. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- (DE) Victor Michael Schmidt, De luchtvaart van Alexander de Grote in de verbeelding der middeleeuwen, Groningen 1988.
- (EN) Victor Michael Schmidt, A Legend and its Image. The aerial flight of Alexander the Great in medieval art. Ed. Egbert Forsten, Groningen, 1995.
- (DE) Thomas Noll, Die Greifenfahrt Alexanders des Großen, in: AA. VV., Mythen Europas, a cura di Michael Neumann, vol. 2 (Mittelalter, a cura di Inge Milfull), pp. 178–199.
- AA. VV., Alessandro nel medioevo occidentale (a cura di Mariantonia Liborio; introduzione di Peter Dronke), Mondadori, 1997 ISBN 8804425431.
- Monica Centanni, Il lungo volo di Alessandro, in «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009, pp. 278-306, ISBN 978-88-98260-21-8, ISSN 1826-901X . URL consultato il 9 gennaio 2023.
- La stella di Santa Apollonia e altre tracce di Alessandro il Grande a Venezia. 9.XII.2009 - Giornata di studi in Aula magna Tolentini – IUAV, a cura di Maria Bergamo, Marco Paronuzzi, Giulio Testori, Laura Zanchetta, «La Rivista di Engramma», n. 76, dicembre 2009, ISBN 9788898260218, ISSN 1826-901X.
- (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. I. Eastern Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 181, aprile 1918, pp. 136-140, JSTOR 860584.
- (EN) Roger Sherman Loomis, Alexander the Great's "Celestial Journey". Part. II (Conclusion). Western Examples, in The Burlington Magazine for Connoisseurs, XXXII, n. 182, maggio 1918, pp. 177-185, JSTOR 860636.
- (FR) Gabriel Millet, L'ascension d'Alexandre, in: «Syria», IV (1923), pp. 85–133.
- (FR) (Françoise Barbe, Laura Stagno ed Elisabetta Villari, a cura di) AA.VV, L'Histoire d'Alexandre dans les tapisseries au XVe siècle. Fortune iconographique dans les tapisseries et les manuscrits conservés. La tenture d'Alexandre de la collection Doria Pamphilj à Gênes, Brepols, 2014 ISBN 978-25-035-4745-9.
- (FR) André Grabar, Images de l'ascension d'Alexandre en Italie et en Russie, in L'art de la fin de l'antiquité et du moyen age, vol. 1, Parigi, 1968, pp. 291-96.
- Eric Maria Moormann e Wilfried Uitterhoeve, Miti e personaggi del mondo classico. Dizionario di storia, letteratura, arte, musica, a cura di Elisa Tetamo, Bruno Mondadori editore, 2004, p. 879, ISBN 88-424-9972-2.
- Claudio Mutti, L'ascensione di Alessandro, in Carlo Saccone (a cura di), Alessandro/Dhû l-Qarnayn in viaggio tra i due mari, Quaderni di Studi Indo-Mediterranei, I, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2008, pp. 131-39, ISBN 978-88-6274-057-9.
- Letteratura per ragazzi
- Dario Fo, L'ascensione di Alessandro Magno portato in cielo da due grifoni, illustrazioni di Rachele Lo Piano, Sinnos, 2001, ISBN 9788886061544.
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