Roberto Cota

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Roberto Cota

Presidente della Regione Piemonte
Durata mandato9 aprile 2010 –
9 giugno 2014
PredecessoreMercedes Bresso
SuccessoreSergio Chiamparino

Sottosegretario di Stato al Ministero dello sviluppo economico
Durata mandato30 dicembre 2004 –
17 maggio 2006
ContitolareGiovanni Dell'Elce[1]
Giuseppe Galati
Mario Valducci
Giovan Battista Caligiuri[2]
PresidenteSilvio Berlusconi
PredecessoreAniello Palumbo
SuccessoreAlfonso Gianni

Capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati
Durata mandato12 maggio 2008 –
26 aprile 2010
PredecessoreRoberto Maroni
SuccessoreMarco Reguzzoni

Presidente del Consiglio regionale del Piemonte
Durata mandato29 maggio 2000 –
17 gennaio 2005
PredecessoreSergio Deorsola
SuccessoreOreste Rossi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato28 aprile 2006 –
17 giugno 2010
Gruppo
parlamentare
Lega Nord per l'Indipendenza della Padania
CoalizioneXV: Casa delle libertà

XVI: Centro-destra 2008

XVII: Centro-destra 2013


Durata mandato15 marzo 2013 –
9 aprile 2013
LegislaturaXV, XVI, XVII
CircoscrizioneXV-XVI: Piemonte 2

XVII: Piemonte 1

Incarichi parlamentari
Componente - I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)
Componente - Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione degli accordi di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilazione in materia di immigrazione
Componente - Consiglio di Giurisdizione
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia (dal 2020)
In precedenza:
LN (1990-2020)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato penalista

Roberto Cota (Novara, 13 luglio 1968) è un politico e avvocato italiano, Presidente della Regione Piemonte dal 9 aprile 2010 al 9 giugno 2014.

Roberto Cota nasce a Novara, dove il padre Michele, pugliese di San Severo (FG), aveva prestato servizio militare dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza. Il padre rimase nel capoluogo piemontese dopo aver lì conosciuto la futura moglie.[3]

Consegue la maturità presso il Liceo Classico Carlo Alberto di Novara e successivamente la laurea in Giurisprudenza a Milano con una votazione di 110/110 e lode.[4] È avvocato penalista patrocinante in Cassazione. Supera gli esami da procuratore legale a Torino. È giornalista pubblicista. Sposato con Rosanna, ha una figlia, Elisabetta.

Carriera politica

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 si iscrisse alla Lega Nord per la quale fu segretario cittadino dal 1992 al 1993. Consigliere comunale di Novara dal 1993; fu assessore alla cultura dal 1993 al 1997 e nello stesso anno si candidò a sindaco, venendo sconfitto: confermò comunque il suo seggio in consiglio comunale e fu il capogruppo della Lega Nord.

Segretario provinciale leghista dal 1999 al 2000, nello stesso anno diviene consigliere regionale e un anno dopo fu segretario nazionale della Lega Nord Piemont subentrando a Bernardino Bosio; fu anche presidente del Consiglio regionale, dove venne confermato nell'incarico fino al 2005. Sottosegretario alle attività produttive nei governi Berlusconi II e III, e Alto Commissario per la lotta alla contraffazione al termine delle elezioni politiche del 2006.

Nel 2006 è vice capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati.[5]

Dopo le elezioni politiche del 2008 è nominato capogruppo della Lega Nord alla Camera.

Il 29 marzo 2010 è stato eletto presidente della regione Piemonte con la coalizione formata dal Popolo della Libertà e dalla Lega Nord, che ha avuto la meglio sulla candidata uscente Mercedes Bresso del Partito Democratico.[6] La sua elezione è stata per qualche tempo in bilico a causa del possibile annullamento di circa 12 000 voti espressi verso liste a lui collegate visto che, al momento della proclamazione, il vantaggio di Cota era di circa 9300 voti.

Il 19 ottobre 2010 il Consiglio di Stato ha infine confermato l'elezione di Cota, sospendendo il riconteggio dei voti.[7][8]

L'11 marzo 2012 Cota è rieletto Segretario nazionale della Lega Nord Piemont di cui assume anche il ruolo di Presidente Nazionale dopo che l'incarico era decaduto all'europarlamentare Mario Borghezio a causa della sua sospensione dalla Lega.

Il 22 maggio 2012 viene confermata in appello la condanna a Michele Giovine per aver falsificato le firme necessarie alla presentazione della lista "Pensionati per Cota" risultata determinante per l'elezione di Roberto Cota.[9]. L'opposizione è quindi tornata a chiedere le dimissioni del Presidente Cota.

Alle elezioni politiche del 2013 si candida come capolista della Lega Nord nei collegi Piemonte 1 e Piemonte 2 per la Camera e viene eletto, optando per il collegio Piemonte 1. Si dimette il mese successivo e la Camera dei Deputati prende atto delle sue dimissioni il 9 aprile e viene sostituito da Stefano Allasia.

Lo stesso giorno viene eletto "grande elettore", come delegato per la Regione Piemonte, per l'elezione del presidente della Repubblica.[senza fonte]

È stato segretario della Lega Nord Piemont dal 2001 al 2016, sostituito da Riccardo Molinari.

Il 28 dicembre 2020 annuncia la sua adesione a Forza Italia.[10] Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per la Camera dei deputati in seconda posizione nel collegio plurinominale di Novara - Vercelli senza però essere eletto.

Nel maggio del 2024, in occasione delle elezioni europee, viene candidato nella lista di Forza Italia per la circoscrizione nord-occidentale.[11][12] Con oltre 3.800 preferenze si piazza decimo in lista non risultando eletto.

Presidente della Regione Piemonte

[modifica | modifica wikitesto]

Nella veste di presidente della regione ha la funzione di rappresentare sia giuridicamente che politicamente l'Ente nel suo complesso. Inoltre è referente per le materie: Coordinamento ed indirizzo delle politiche del Governo regionale. Conferenza Stato - Regioni, Rapporti con l'Unione europea, Federalismo e Grandi Eventi, Coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato, Tutela della Salute e Sanità, Edilizia sanitaria, Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia.[13].

L'annullamento delle elezioni regionali

[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 gennaio 2014 il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte annulla le elezioni regionali del 2010 che avevano decretato Cota presidente della regione Piemonte.[14][15][16]

Il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale annuncia ricorso al Consiglio di Stato[17] contro la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, così come ha intenzione di fare la Lega Nord.[18]

L'11 febbraio 2014 il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar e annulla le elezioni regionali piemontesi del 2010[19], sancendo così la fine anticipata della legislatura regionale piemontese.[20] Ciononostante, contro la decisione del Consiglio di Stato la giunta regionale ha presentato ulteriore ricorso presso la Corte suprema di cassazione, lamentando un «eccesso di potere giurisdizionale» (ricorso che, comunque, non sospende l'esecutività della sentenza d'annullamento delle elezioni)[21]. Con decisione del 6 marzo 2014, il TAR ha intimato a Cota di indire le elezioni entro sette giorni e ha già nominato, nel caso non lo facesse, un commissario ad acta, il Prefetto di Torino, che dovrà provvedere. Il 12 marzo, Cota firma il decreto che fissa le elezioni regionali per il 25 maggio 2014 in concomitanza con le elezioni europee[22]. Il 16 aprile 2014 la Cassazione ha assunto la decisione definitiva sulla vicenda confermando l'annullamento delle elezioni regionali[23][24]. Alle Elezioni regionali del 2014 la coalizione di centrodestra non ricandida il presidente uscente Cota ma punta su Gilberto Pichetto Fratin, che risulterà poi sconfitto da Sergio Chiamparino. Roberto Cota rinuncia alla candidatura alle Elezioni europee dello stesso anno con la Lega Nord, decidendo di restare segretario del partito in Piemonte[25].

Bilancio della Regione Piemonte

[modifica | modifica wikitesto]

Nel difficile panorama della crisi economica, la giunta regionale di Roberto Cota affronta una pessima situazione dei conti regionali: nelle casse della Regione Piemonte è stato infatti confermato un buco di oltre due miliardi di euro, attribuiti da Cota alla precedente giunta di centro-sinistra guidata da Mercedes Bresso[26][27]. Cota ha sempre evidenziato di aver dato un contributo significativo al risanamento della sanità piemontese in quanto appena insediato (29.07.2010) ha sottoscritto con il governo un piano di rientro che è sempre stato rispettato. Nel corso dell'amministrazione della giunta di centro-destra, il debito della Sanità regionale è continuato a crescere arrivando nel 2012 a 4,2 miliardi di euro.[28]

Posizione sul TAV

[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Cota si è schierato più volte a favore del Treno ad alta velocità in Val di Susa. A tal proposito, egli ha affermato che:

«Il Piemonte, occorre dirlo chiaramente, ha bisogno di essere rilanciato con decisione e un'infrastruttura come il Tav rappresenta un'opportunità che non può essere sprecata.»

Vicende giudiziarie

[modifica | modifica wikitesto]

L'inchiesta Rimborsopoli

[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 2013 è indagato per peculato nel periodo maggio 2010-settembre 2012, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Torino sui rimborsi dei gruppi regionali. La somma contestata è di circa venticinquemila euro.[29]

Il 16 gennaio 2014 viene richiesto il rinvio a giudizio per Cota nell'inchiesta su rimborsopoli.[30] Nell'aprile dello stesso anno Cota dichiarandosi innocente chiede ed ottiene di essere giudicato con il rito immediato.

Il 7 ottobre 2016 viene assolto assieme ad altri 14 imputati in quanto "il fatto non sussiste",[31] il 24 luglio 2018 è condannato in appello a un anno e sette mesi di reclusione.[32] Il 18 novembre 2019 la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna della Corte d'appello. È nuovamente riconosciuto colpevole in sede d'appello in data 14 dicembre 2021[33].

Il 17 febbraio 2023 viene condannato in via definitiva a un anno e 7 mesi.[34]

  1. ^ Fino al 23 aprile 2005
  2. ^ Dal 23 aprile 2005
  3. ^ Antonio D'Amico, Sorpresa:Cota (Lega) presidente Piemonte ha radici pugliesi, in La Gazzetta del Mezzogiorno, 31 marzo 2010. URL consultato il 19 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2014).
  4. ^ Il Presidente Roberto Cota, su regione.piemonte.it. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2013).
  5. ^ XV Legislatura - Gruppo Parlamentare - LEGA NORD PADANIA, su leg15.camera.it (archiviato il 14 gennaio 2014).
  6. ^ Archivio storico delle elezioni - Regionali 28/03/2010 - Regione Piemonte, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  7. ^ Il Consiglio di Stato dà ragione al ricorso di Cota "In Piemonte fermare il riconteggio delle schede", in il Giornale, 19 ottobre 2010. URL consultato il 19 ottobre 2010.
  8. ^ Cota: "Ora Bresso accetti la sconfitta", in La Stampa, 20 ottobre 2010. URL consultato il 20 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).
  9. ^ Giovine, confermata in appello la condanna per le firme false, in La Repubblica, 22 maggio 2012. URL consultato il 22 maggio 2012.
  10. ^ Roberto Cota entra in Forza Italia:«La Lega non è più quella di una volta», in Corriere della Sera, 28 dicembre 2020. URL consultato il 28 dicembre 2020.
  11. ^ Tutti i candidati italiani alle elezioni europee del 2024, su eunews.it, 2 maggio 2024. URL consultato il 3 maggio 2024.
  12. ^ Le liste con i candidati dei principali partiti italiani per le elezioni europee, su Il Post, 2 maggio 2024. URL consultato il 3 maggio 2024.
  13. ^ Sito ufficiale della Regione Piemonte.
  14. ^ Marco Letizia e Elisa Soia, Il Tar del Piemonte annulla le Regionali del 2010, si potrebbe tornare al voto in primavera, in Corriere della Sera, 10 gennaio 2014. URL consultato il 10 gennaio 2014 (archiviato il 10 gennaio 2014).
  15. ^ Le elezioni sono nulle, in Piemonte si torna al voto?, in Giornalettismo, 10 gennaio 2014. URL consultato il 10 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2014).
  16. ^ Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, Dispositivo di sentenza sul ricorso numero di registro generale 555 del 2010 (XML), su giustizia-amministrativa.it. URL consultato il 13 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2014).
  17. ^ Massimiliano Peggio, Il Tar accoglie il ricorso della Bresso: «Nulle le elezioni regionali del 2010», in La Stampa, 10 gennaio 2014. URL consultato il 10 gennaio 2014 (archiviato il 10 gennaio 2014).
  18. ^ Piemonte, annullate le elezioni regionali 2010. Accolto ricorso della Bresso, in Il Fatto Quotidiano, 10 gennaio 2014. URL consultato il 10 gennaio 2014 (archiviato il 10 gennaio 2014).
  19. ^ Il Piemonte torna alle urne annullate le regionali 2010 - Repubblica.it.
  20. ^ Filomena Greco, Piemonte, il Consiglio di Stato boccia il ricorso Cota. Si torna al voto, in Il sole 24 ore, 11 febbraio 2014.
  21. ^ Elezioni regionali Piemonte, Cota ricorre in Cassazione contro Consiglio di Stato, in Il Fatto Quotidiano, 20 febbraio 2014. URL consultato il 20 febbraio 2014 (archiviato il 20 febbraio 2014).
  22. ^ Regione, Cota firma il decreto si vota il 25 maggio, in La Repubblica, 12 marzo 2014. URL consultato il 13 marzo 2014.
  23. ^ La Cassazione conferma l'annullamento delle elezioni regionali del 2010, in la Repubblica. URL consultato il 17 aprile 2014.
  24. ^ Cota, la Cassazione va veloce (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014).
  25. ^ Europee, salta la candidatura di Cota, in La Stampa. URL consultato il 18 settembre 2020.
  26. ^ Cota: "Nel bilancio della Regione c'è un buco da oltre due miliardi", in La Stampa, 11 aprile 2011. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2011).
  27. ^ Bilancio regionale, più che buco è un cratere: mancano due miliardi, in Lo Spiffero, 11 aprile 2011. URL consultato il 4 aprile 2012.
  28. ^ Piemonte, sanità a perdere (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2012)..
  29. ^ Scandalo Piemonte, tutte le spese di Cota (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).; Il rimborso delle mutande verdi..
  30. ^ La Stampa - Rimborsopoli, per Cota richiesta di rinvio a giudizio “Si cambiano le regole in corsa”.
  31. ^ Rimborsopoli Piemonte, 10 condanne e 15 assoluzioni tra cui ex presidente della Regione Roberto Cota.
  32. ^ Rimborsopoli Piemonte..
  33. ^ "Fondi Piemonte: un anno e 7 mesi all'ex governatore Cota", ANSA.it..
  34. ^ AMP | Rimborsopoli, la Cassazione conferma le condanne a Montaruli, Cota e Tiramani, su www.rainews.it. URL consultato il 17 febbraio 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente della Regione Piemonte Successore
Mercedes Bresso 9 aprile 2010 – 9 giugno 2014 Sergio Chiamparino

Predecessore Capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati Successore
Roberto Maroni 12 maggio 2008 – 26 aprile 2010 Marco Reguzzoni

Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero dello sviluppo economico Successore
Aniello Palumbo 30 dicembre 2004 – 17 maggio 2006 Alfonso Gianni

Predecessore Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Successore
Serfio Deorsola 29 maggio 2000 – 17 gennaio 2005 Oreste Rossi
Controllo di autoritàVIAF (EN256103853 · ISNI (EN0000 0003 7833 0125 · SBN MILV151456 · LCCN (ENno2012102363 · GND (DE1027780504