Brigate Ezzedin al-Qassam

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Brigate del martire ʿIzz al-Dīn al-Qassām
(AR) كتائب الشهيد عز الدين القسام
Emblema dell'organizzazione
Descrizione generale
Attiva1993 – in attività
NazionePalestina (bandiera) Palestina
Servizio Hamas
TipoForza armata irregolare
RuoloGuerriglia
Polizia politica
Polizia religiosa
Contraerea
Intelligence
Dimensione20.000 (2023)
EquipaggiamentoArmi acquisite:
AK-47, carri armati, pistole, granate

Armi realizzate:
al-Bana, Qassam
ColoriVerde militare
Battaglie/guerreConflitto israelo-palestinese
Conflitto Israele-Striscia di Gaza
Conflitto Fatah-Hamas
Attacco di Hamas a Israele del 2023
Guerra Israele-Hamas
Comandanti
Comandante attualeMohammed Deif[1]
Degni di notaNidal Fathi Rabah Farhat († 2003)
Yahya Ayyash († 1996)
Saleh al-Arouri (1993 - † 2024)
Yahya Sinwar († 2024)
Alleanze
Iran (bandiera) Iran
Hezbollah
Voci su unità militari presenti su Teknopedia

Le Brigate Ezzedin al-Qassam (più correttamente Brigate del martireʿIzz al-Dīn al-Qassām, in arabo كتائب الشهيد عز الدين القسام?, Katāʾib al-shahīd ʿIzz al-Dīn al-Qassām) costituiscono il braccio armato del gruppo palestinese Hamas. Nominate in onore diʿIzz al-Dīn al-Qassām, sono state create nel 1992 sotto la direzione di Yahya Ayyash. Il loro obiettivo primario era costituire un efficace gruppo militare a sostegno dei fini di Hamas, che da tempo consistevano nel bloccare i negoziati nati dagli accordi di Oslo.

All'inizio della seconda intifada il gruppo divenne uno dei principali obiettivi di Israele. Le Brigate operavano in alcune unità in Cisgiordania, ma molte di queste vennero distrutte nel 2004 dalle diverse operazioni delle forze di difesa israeliane (IDF). Da quel momento Hamas concentrò la propria forza nella Striscia di Gaza, considerata la sua roccaforte.

Addestramento militare

Nell'ottobre 2023 le BrigateʿIzz al-Dīn al-Qassām annoveravano circa 20 000 combattenti,[2] e sono formate da 5 brigate che a loro volta sono divise in 24 battaglioni.[3]

Le Brigate sono nella lista delle organizzazioni terroristiche di Unione europea[4], Stati Uniti d'America[5], Australia[6], Regno Unito[7] e Israele.

Guerriglieri in una parata militare del 2022

Leader attuali

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Leader passati

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  • Nidal Fathi Rabah Farhat – tecnico ideatore dei razzi Qassām (ucciso il 16 febbraio 2003)
  • Muhammad Abu Shamala – vicecomandante della Brigata Rafah (ucciso il 21 agosto 2014)
  • Raed al Atar - comandante della Brigata Rafah (ucciso il 21 agosto 2014)
  • Ali Qadi - comandante dell’unità d’élite Nukhba (ucciso il 13 ottobre 2023)
  • Murad Abu Murad – comandante dell’aeronautica (ucciso il 13 ottobre 2023)
  • Ayman Nofal - comandante della Brigata Centrale (ucciso il 17 ottobre 2023)
  • Ahmed Ghandour – comandante della Brigata Nord (ucciso il 14 novembre 2023)
  • Marwan Issa – vicecomandante generale (ucciso il 10 marzo 2024)
  • Rafa Salama - comandante della Brigata Khan Younis (ucciso il 13 luglio 2024)
  • Mohammed Deif – comandante generale (ucciso il 13 luglio 2024)
  1. ^ Secondo Israele, Deif è stato ucciso nel corso di un bombardamento su Khan Yunis il 13 luglio 2024. Tuttavia, nessuna fonte palestinese né di Hamas lo considera tale.
  2. ^ Anticipo urgente: En un ataque aéreo habría muerto en Gaza, Hamed Sinwar, hermano del líder del salvaje ataque de Hamás a Israel, su totalnewsagency.com. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  3. ^ (EN) Institute for the Study of War, su Institute for the Study of War. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  4. ^ Restrictive measures directed against terrorism (PDF), su europa.eu.int, Official Journal of the EU (pagina recuperata da web.archive.org), 21 dicembre 2005 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2006).
  5. ^ Country reports on terrorism 2004 (PDF), su state.gov, US Department of State, 1º aprile 2005.
  6. ^ Listing of Terrorist Organisations, su nationalsecurity.gov.au, Australian National Security, 14 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
  7. ^ Proscribed terrorist groups, su security.homeoffice.gov.uk, UK Home Office Security (pagina recuperata da web.archive.org), 14 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).
  8. ^ Redazione di Rainews, In questo video Abu Ubaida di Hamas ringrazia l'Iran per l'aiuto e le armi fornite, 8 ottobre 2023. URL consultato il 10 settembre 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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