Avtomat Kalašnikova 1947 Fucile automatico Kalašnikov | |
---|---|
Un AK-47 con castello Type 2. | |
Origine | Unione Sovietica |
Impiego | |
Utilizzatori | Vedi utilizzatori |
Conflitti | Guerra di Corea Guerra del Vietnam Guerra coloniale portoghese Guerra civile cambogiana Guerra del Kippur Guerra civile in Etiopia Guerra civile in Afghanistan Guerra Iran-Iraq Operazione Urgent Fury Guerra del Golfo Guerre jugoslave Prima guerra cecena Seconda guerra cecena Guerra zapatista nel Chiapas Guerra in Iraq Guerra messicana della droga Prima guerra civile in Libia Guerra civile siriana Guerra in Ucraina Guerra di liberazione del Kosovo Albania (UÇK) e Serbia |
Produzione | |
Progettista | Michail Kalašnikov |
Data progettazione | 1944-1946 |
Costruttore | Kalašnikov koncern |
Date di produzione | 1947 – in produzione (varianti e modelli modernizzati)[1] |
Entrata in servizio | 1948 |
Ritiro dal servizio | 1974 Russia, e Georgia nel 2008 |
Numero prodotto | Circa 85 milioni di AK-47 più altri 100 milioni di varianti e derivati, e secondo qualche stima ci sono 500 milioni di AK-47, ma risulta impossibile avere una stima attendibile[2] |
Varianti | Vedi derivati |
Descrizione | |
Peso | Arma senza caricatore: 3,47 kg (AK) 2,93 kg (AKM) Caricatore (vuoto): 0,43 kg (primi modelli) 0,33 kg (acciaio) 0,25 kg (plastica)[3] 0,17 kg (versione leggera) Peso delle munizioni: 16,3 g × 30 = 0,49 kg[4] 4 kg quando e' carico |
Lunghezza | 880 mm (calcio in legno fisso) 875 mm (calcio pieghevole esteso) 645 mm (calcio ripiegato)
943 mm (Ak-103 con calcio pieghevole in polimeri) |
Lunghezza canna | 415 mm (di cui 369 mm rigata) |
Rigatura | Passo di rigatura 1:12 |
Calibro | 7,62 mm |
Munizioni | 7,62 × 39 mm |
Tipo munizioni | M43 / M67 |
Peso proiettile | 6,5-9 grammi (100-150gr) |
Azionamento | operato a gas, otturatore rotante |
Cadenza di tiro | 600 colpi al minuto (ciclico) |
Velocità alla volata | 715 m/s |
Tiro utile | 500-600m massimo |
Gittata massima | 3 km |
Alimentazione | caricatori standard da 30 colpi (sono disponibili anche varianti lineari da 10, 20 e 40 altrimenti da 75 e 100 colpi a tamburo) |
Organi di mira | mire metalliche (regolabili da 100 a 300 nelle versioni moderne della serie ak 100 a uso civile e 1000 quelli ad uso militare m) |
Raffreddamento | Ad aria |
World Guns.ru[5] | |
voci di armi presenti su Teknopedia |
L'AK-47 (nome ufficiale in russo Автомат Калашникова?, Avtomat Kalašnikova, fucile automatico Kalašnikov, spesso anche semplicemente Kalašnikov) è un fucile d'assalto ideato e progettato in Unione Sovietica dall’ex militare Michail Kalašnikov reduce della seconda guerra mondiale, dotato di selettore di fuoco ed operato a gas, camerato per il proiettile 7,62 × 39 mm.
Sviluppato da Mikhail Timofeevič Kalašnikov verso la fine della seconda guerra mondiale, fu ideato per sostituire la serie di mitra PPŠ, ormai obsoleti. Ben presto fu chiaro che il suo potenziale andava ben oltre. La semplicità del suo meccanismo e della sua fabbricazione lo hanno reso l'arma da fuoco più diffusa al mondo.
Presente persino sulle bandiere di alcune nazioni, come su quella del Mozambico, a rappresentare la difesa della libertà, la serie di fucili d'assalto AK è tutt'oggi il maggior prodotto d'esportazione russo.[6]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime armi automatiche e le esigenze belliche in Russia
[modifica | modifica wikitesto]Una delle prime armi automatiche fu ideata nel 1916 da Vladimir Grigor'evič Fëdorov, che modificò un suo progetto di fucile semi-automatico per creare un'arma capace di fuoco automatico, che fosse però più leggera rispetto alle mitragliatrici allora in servizio.[7] Il Fëdorov avtomat (la cui produzione ammonta a circa 3 200 esemplari in totale) vide azioni molto limitate durante la prima guerra mondiale ma fu usato intensamente durante la guerra civile russa. L'arma era camerata per il proiettile 6 × 50 mm SR Arisaka, uno dei proiettili più comuni all'epoca[8][9][10][11]. Molti storici considerano il Fëdorov Avtomat il primo fucile d'assalto ad aver visto l'azione[11][12][13]; altri, tuttavia, sostengono che la cosa sia stata più un caso che un'intenzione[14]. Il Fëdorov avtomat fu ritirato dal servizio attivo negli anni tra il 1925 e il 1928 vista la natura straniera delle munizioni impiegate, difficilmente reperibili dall'Unione Sovietica, sebbene fu possibile vedere l'arma in servizio durante la guerra d'inverno nel 1940 a causa della mancanza nelle forze sovietiche di armi automatiche[15][16]. Durante la Seconda guerra mondiale avvenne il rimpiazzo definitivo con i nuovi mitra, tra cui il PPŠ-41. I tentativi sovietici di realizzare nuovi fucili automatici (ad esempio i due fucili AVS-36 e AVT-40) camerati per il 7,62 × 54 mm R fallirono tutti.
Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi introdussero il nuovo StG 44: quest'arma era camerata per una nuova tipologia di proiettile intermedio 7,92 × 33 mm Kurz[17]. I sovietici riuscirono a mettere le mani sul primo prototipo dell'arma tedesca, denominata Mkb 42(H), e ad ottenere alcuni esemplari di carabina M1 (anch'esse camerate per colpi più piccoli, .30 carbine), tutto ciò portò gli ufficiali dell'esercito e la direzione del partito a porre mano ad un accantonato progetto del 1939 di una munizione intermedia. Il 15 giugno 1943 il Commissariato Popolare per gli armamenti dell'Unione Sovietica introdusse il nuovo proiettile 7,62 × 39 mm M43 destinato alla mitragliatrice leggera RPD, che debuttò sul campo nel medesimo anno sebbene per la produzione di massa si dovette attendere sino all’inizio del 1944[18][19]. Proprio mentre veniva adottato il nuovo proiettile, la prima munizione intermedia utilizzata massivamente, le autorità sovietiche giunsero alla conclusione della necessità di una nuova classe di armi portatili e i concorsi per i progetti vennero indetti nel 1944.[18]
Michail Kalašnikov, il progetto e i primi prototipi
[modifica | modifica wikitesto]Verso l’inizio della seconda guerra mondiale Michail Kalašnikov, che aveva già realizzato alcuni apparati come un contacolpi per i carri armati, cominciò la sua carriera da progettista di armi durante la convalescenza agli inizi del 1942 in un ospedale militare a seguito di ferite riportate in azione[2]; questi dopo aver realizzato una pistola mitragliatrice nel 1942 per i carristi (l'AK-42 camerato in 7,62 × 25 che precorre alcune soluzioni tecniche dell' AK-47) e una mitragliatrice leggera nel 1943[20], nel 1944 si mise al lavoro per adattare proprio la carabina M1 alla nuova munizione intermedia 7,62 × 39 mm. Nel campo delle armi automatiche, il bando prevedeva condizioni piuttosto ambiziose per un'arma del genere[21]: la canna doveva avere una lunghezza compresa tra i 500 e i 520 mm e il peso non avrebbe dovuto superare i 5 kg (bipiede pieghevole compreso).
Nonostante le difficoltà implicite, diversi progettisti sovietici parteciparono alla competizione per l'arma. Tra di essi spiccavano Tokarev, Korovin, Degtjarëv, Špagin, Simonov e Priluckij. Kalašnikov decise di non partecipare alla competizione[21]. Nel 1944 venne presa in prova l'arma proposta da Aleksej Sudaëv, denominata AS-44 (canna da 505 mm per 5,6 kg di peso). Le prove mostrarono però come l'arma fosse troppo pesante per un comune fante, e a Sudaëv fu richiesto di alleggerire il suo prototipo: tuttavia, l'operazione minò profondamente l'accuratezza e l'affidabilità dell'arma. Nell'ottobre del 1945, il GAU decise l’eliminazione del bipiede integrato; la variante dell'arma originale di Sudaëv in questa configurazione, denominata OAS (Oблегчённый автомат Судаёва, Oblegčënnyj avtomat Sudaëva, “fucile automatico leggero di Sudaëv"), pesava solo 4,8 kg ma l'improvvisa morte di Sudaëv nel 1946 impedì ulteriori sviluppi dell'arma.[22][23] I problemi di affidabilità che si erano manifestati nel progetto alleggerito di Sudaëv convinsero il GAU a indire un nuovo bando, i cui scopi furono subito chiari: progettare un'arma affidabile che rimpiazzasse in via definitiva PPŠ-41 e PPS-43. Entro l'agosto 1946 furono presentati dieci disegni.[24] Kalašnikov e il suo team proposero la propria arma. Si trattava di un fucile operato a gas con sistema di chiusura simile a quello presente nella precedente carabina del 1944 e un caricatore curvo da 30 colpi. L'arma di Kalašnikov (nome in codice AK-1 e AK-2, rispettivamente con castello ricavato dal pieno) si mostrò subito affidabile e passò la prima fase di test, per competere con le armi di Dement'ev (KB-P-520) e Bulkin (TKB-415).
Nel 1946, venne consegnato all'esercito il prototipo AK-46 per le prove. Nel tardo 1946 Aleksandr Zajcev riuscì a convincere Kalašnikov sulla necessità di miglioramenti all'arma. I nuovi fucili (nome provvisorio KB-P-580) si rivelarono molto affidabili nella maggior parte delle situazioni di stress e i primi tre prototipi furono pronti per il novembre 1947. Nello stesso anno cominciò la produzione a Iževsk presso la Ižmaš dello AK тип-1 (tipo-1) che venne immediatamente assegnata per un ciclo di test ad alcuni reparti operativi dell'Armata Rossa. Tra il 1948 e il 1951 vennero poi sviluppati i modelli тип-2 e тип-3 ciascuno con ulteriori migliorie. Tutti realizzati con castello fresato e non stampato per semplificare eventuali modifiche. L'ideazione dell'arma fu una notevole innovazione nel campo delle armi da fuoco:[25] il gruppo del grilletto[26], il sistema di apertura dell’otturatore con estrazione primaria (ispirato, ma notevolmente sviluppato, dal M1 Garand statunitense); il meccanismo di sicura derivato dal concetto del Remington M8 di Browning e un sistema dei gas innovativo con un porta-otturatore il cui baricentro, spostato in avanti in chiusura così da insistere sull’impugnatura in apertura, stabilizzava l’arma durante il fuoco a raffica. Sebbene la vulgata è che l'AK-47 derivi dallo StG 44 in realtà le due armi non hanno nulla in comune se non vagamente la forma.[25] Lo stesso Kalašnikov ha infatti sempre negato di aver preso spunto dall'arma tedesca e che semmai il suo unico ispiratore era stato Garand[27] affermando inoltre: «molti soldati sovietici mi chiedono come si possa diventare progettista e come si progettino nuove armi. Domande per cui non esiste una risposta semplice. Ogni progettista sembra percorrere il suo cammino, con i suoi successi e insuccessi. Ma una cosa è certa: prima di provare a creare qualcosa di nuovo, è di vitale importanza apprezzare ciò che già esiste nel tuo campo. Io stesso posso confermare che è così».
Andrej Kupcov erroneamente sostiene che Kalašnikov abbia preso spunto in maniera massiccia dalle armi di Bulkin e Simonov (rispettivamente, TKB-415 e AVS-31)[1][28] ma da un'analisi dell'AK-42 questa ipotesi è da escludersi o quantomeno fortemente ridimensionare.
L'adozione delle forze armate sovietiche e la produzione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1949, l'arma divenne il fucile d'assalto ufficiale delle forze armate sovietiche con la denominazione 7,62 mm AK-47 ТИП-2 (tipo-2). Nel 1951 venne realizzato il ТИП-3 (tipo-3) sulla cui base venne infine realizzato nel 1952 l'AKM (Автомат Калашникова модернизированный, Avtomat Kalašnikova modernizirovannyj, “fucile automatico Kalašnikov modernizzato”) che fu adottato da gran parte delle nazioni aderenti al patto di Varsavia. Il castello dello AK-47 era realizzato dal pieno per realizzare semplicemente ulteriori modifiche, impossibili in uno stampo. Stabilizzato il progetto col tipo-3 si passò con lo AKM a realizzare il castello per stampaggio, con la medesima tecnologia già usata per lo AK-42 (in calibro 7,62 × 25). I macchinari utilizzati per la produzione del tipo-3 vennero poi ceduti alla società bulgara JSC Arsenal AD che continuò a produrlo per qualche anno prima di acquisire le licenze per sostituzione nella produzione dell'AKM.
Le evoluzioni ed il superamento
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1974 le forze armate sovietiche cominciarono la sostituzione degli AK-47 con il modello AK-74 camerato con la nuova munizione appositamente realizzata 5,45 × 39 mm che presenta alcuni miglioramenti meccanici e tecnici rispetto alla versione precedente, e nel 1994 venne introdotto il nuovo AK-101. La serie 100, l’ultima su cui lavorò M. T. Kalašnikov presenta importanti modifiche tecnologiche nei materiali e un’ulteriore ottimizzazione meccanica. Nel 2011 venne presentata la serie 200 che presentava una maggiore ergonomia e la possibilità di montare un’ottica sul castello superiore fornito di slitta Picatinny, che tuttavia non venne mai commercializzata. Infine nel 2019 venne realizzato il modello denominato AK-12; la nuova arma riprendeva alcune caratteristiche della serie 200, e tra le varie innovazioni vi furono la canna flottante e un nuovo sistema di presa di gas, il castello ridisegnato per montare qualsiasi ottica (sempre con attacco picatinny) e il freno di bocca inserito a baionetta. Il nuovo modello è stato adottato nel medesimo anno dalle forze armate della Federazione Russa.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]I principali vantaggi dell'arma sono in primis l'affidabilità del funzionamento grazie ad una impostazione meccanica semplice e funzionale e all’estrazione primaria che evita gli inceppamenti tipici, ad esempio dello M16. Inoltre l’inserimento a pantografo del caricatore evita mancate alimentazioni per l'errato inserimento del caricatore. È stato concepito per poter essere utilizzato ad ogni latitudine (range operativo +/- 50 C°) e in ogni condizione meteo. La particolare struttura non risente né dell’acqua, né del ghiaccio, né della neve, né del fango o della polvere, differentemente dall’omologo statunitense. Inoltre, il limitato numero di componenti ne garantisce una affidabilità e una semplicità operativa di gran lunga superiore agli altri fucili d’assalto.
La canna, la camera di scoppio, il pistone e il cilindro per i gas sono nelle versioni sovietiche interamente cromati già dal modello AKM. Dalla serie-100 si è adottata un particolare sistema di cromatura legata con l’acciaio, estremamente durevole e che consente alle canne una vita media pari a circa il doppio delle canne dei fucili d’assalto occidentali. Inoltre, sempre dalla serie-100 gli AK sono verniciati perché il particolare metallo anticorrosione non può essere brunito.
Ciclo di funzionamento
[modifica | modifica wikitesto]Per sparare, l'operatore inserisce il caricatore, tira e rilascia la leva di armamento e quindi preme la leva di sparo. In modalità di fuoco semiautomatico, l'arma spara un solo colpo e la leva di sparo deve essere rilasciata per poter far fuoco nuovamente. In fuoco automatico, l'arma spara ciclicamente, caricando, innescando ed espellendo i colpi uno dopo l'altro fino all'esaurimento del caricatore o al rilascio della leva di sparo. I gas generati dallo sparo vengono parzialmente convogliati attraverso un foro nella parte superiore della canna verso il gruppo presa gas, dove spingono indietro il pistone, che nel movimento retrogrado spinge il porta-otturatore facendo arretrare l'otturatore che a sua volta espelle il bossolo e incamera un nuovo colpo ritornando in posizione grazie alla molla di recupero.[29]
Il sistema a sottrazione di gas utilizzato era definito “a corsa lunga”, in quanto il pistone si muove all'indietro per un tratto piuttosto lungo, spingendo materialmente il porta-otturatore indietro, contrariamente alla maggior parte dei fucili del XX secolo che usano un pistone “a corsa corta”. In questo caso, il pistone integrato nel porta-otturatore arretra grazie all'urto iniziale dei gas e prosegue la sua corsa grazie all'inerzia.
Munizionamento
[modifica | modifica wikitesto]Le prime versioni dell'arma impiegavano proiettili da 7,62 × 39 mm, con una velocità alla volata di 715 m/s[3]. Il peso della munizione è di 16,3 g, con una palla da 7,9 g,[4] successivamente vennero adottate cartucce da 5,45 × 39 mm. La munizione 7,62 produce effetti di notevole danno all'impatto con i tessuti umani[30], ma produce ferite di entità molto minore quando esce, subito prima che il proiettile cominci a ruotare su se stesso[31][32].
Una delle caratteristiche principali per la buona affidabilità di un'arma è il suo caricatore. Il caricatore per gli AK-47 presenta una curvatura molto accentuata che permette un facile accesso alla camera di scoppio ai colpi. La lavorazione in acciaio, combinata al sistema che facilita l'inserimento dei colpi in camera, rende il caricatore estremamente resistente e affidabile, con un peso di 334 grammi quando vuoto. L'arma può anche essere dotata di caricatori da 40 o 75 (tamburo) colpi, usati comunemente nella mitragliatrice leggera RPK. Esistono varianti da 10, 20 o 100 colpi.
Nel 1961 comparvero degli esemplari in alluminio, che risultarono però troppo sensibili ai danni e furono presto rimpiazzati da modelli in plastica leggermente più pesante e resistenti. I caricatori plastici furono migliorati nel 1967 con l'introduzione di rinforzi metallici nei punti critici che quadruplicarono la vita media e alleggerirono il peso a circa 250 grammi.[3] Molti degli AK jugoslavi (o comunque dell'Est-Europa) montano un sistema di hold-open, che mantiene l'otturatore in apertura al momento dello sparo dell'ultimo colpo.
Organi di mira
[modifica | modifica wikitesto]La distanza tra tacca di mira e mirino nell'arma è di 378 mm;[3] la tacca è regolabile da 100 a 800 metri, fino a 1 000 m per gli AKM.[33] Il mirino è regolabile in alzo in qualunque momento, mentre la deriva è regolata dalla fabbrica e viene fissata. L'opzione di base, contrassegnata sulla tacca di mira con П, permette al tiratore di colpire bersagli a breve distanza (solitamente fino a 100 m) senza alcuna regolazione necessaria, stessa configurazione usata nel Mosin-Nagant e nello SKS. Alcune varianti presentano un mirino con flip-up luminoso calibrato per 50 m (combattimento notturno)[33]. Quasi tutti i modelli di produzione recente (quelli della serie 100) possiedono una slitta laterale per il montaggio di ottiche di vario tipo, come ad esempio la PSO-1[34]. Tuttavia, se l'ottica è montata sull'arma il calcio pieghevole non può essere chiuso[35].
Precisione
[modifica | modifica wikitesto]La precisione dell'AKM è stata sempre fonte di speculazioni poiché esistono diversi produttori di questa piattaforma con diversi tipi di processi di produzione che possono compromettere la qualità dell'arma in sé. Questo porta a esemplari più e meno precisi. Ad esempio gli esemplari di buona/ottima qualità come quelli prodotti dal Gruppo Kalašnikov (ex Ižmaš) o dall'arsenale Bulgaro presentano parti interne, come il porta otturatore, l'otturatore, la camera di scoppio e la canna prodotte per forgiatura. Gli AKM con queste caratteristiche sono in grado di sparare rosate inferiori a 3 [MOA] a 100 yard con organi di mira standard. Mentre gli AKM più economici come quelli di recente produzione statunitense producono le parti interne elencate precedentemente stampandole (qualità obsoleta) o fresandole (qualità accettabile per uso civile ma obsoleta per scopo bellico) per tagliare i costi di produzione ed essere più accessibili al pubblico grazie al prezzo ridotto.
Premettendo che la precisione di un'arma dipende da molti fattori, tra cui: L’abilità del tiratore, le condizioni meteorologiche, dal calibro utilizzato e via discorrendo, gli AKM camerati in 7,62 × 39, come ad esempio l'AK-103, hanno una gittata efficace di circa 500-600 metri, in condizioni ottimali, con un incremento molto rapido della caduta del proiettile superati i 400 m. Le versioni camerate in 5,56 × 45 NATO (.223 Remington nella versione civile), come l'AK-101 e quelle camerate in 5,45 × 39 come l'AK-74M, a loro volta hanno una gittata di gran lunga superiore, dove un buon tiratore, purché in condizioni di tiro ottimali, può portare il tiro su target fino a 600-800 metri.
Selettore di fuoco
[modifica | modifica wikitesto]Il prototipo AK-47 presentava selettori diversi per sicura e modalità di fuoco[36]. In seguito vennero uniti per velocizzare e facilitare la produzione. Il selettore è costituito da una larga placca metallica sul lato destro dell'arma, che impedisce di tirare la leva di armamento a fine corsa (incamerando il colpo) quando in sicura[37]. Presenta tre posizioni: sicura (in alto), semiautomatico (in basso) e automatico (centrale)[37]. Il motivo di questa scelta non convenzionale per quanto riguarda le posizioni del selettore è che un soldato sotto stress tenderà a spingere il selettore verso il basso con forza, superando la modalità automatica (che potrebbe risultare pericolosa in situazioni simili)[37]. In questo modo, per operare in automatico l'operatore deve deliberatamente spostare il selettore in posizione centrale[37].
Alcuni derivati presentano un selettore d'armamento sopra l'impugnatura simile a quella presente sui comuni modelli di AR statunitensi, operabile tramite pollice.[37]
Accessori
[modifica | modifica wikitesto]Lanciagranate
[modifica | modifica wikitesto]Tutti gli esemplari di AK-47 possono montare vari lanciagranate sottocanna da 40 mm come GP-25, GP-30 e GP-34[38]. La granata standard è la VOG-25 (o VOG-25M) a frammentazione, con raggio letale che va dai 6 ai 9 m. La variante VOG-25P (o VOG-25PM) possiede una piccola carica che all'impatto col terreno detona, facendo alzare la granata ad un'altezza di un metro circa per esplodere[39].
Anche la variante jugoslava M70 è abilitata al lancio di granate, ma il lanciagranate richiede l'aggiunta di un attacco da 22 mm sull'arma[40]. Altre varianti dotate di lanciagranate sono la polacca Kbkg wz. 1960/72 e l'ungherese AMP-69[41].
Gli AK-47 possono anche montare un particolare lanciagranate per le granate sovietiche standard RGD-5[42].
Modelli e derivati
[modifica | modifica wikitesto]Modelli standard
[modifica | modifica wikitesto]I primi modelli prodotti a partire dal secondo dopoguerra furono:
- Type 1A: il primo prodotto, con castello ricavato a stampo.
- Type 1B: castello 1A modificato per il montaggio dei calci pieghevoli verso il basso.
- Type 2A: castello in acciaio ricavato dal pieno
- Type 2B: castello 2A modificato per il montaggio dei calci pieghevoli verso il basso.
- Type 3A: variante del castello ricavato dal pieno. Il più comune tra i castelli ricavati dal pieno in circolazione.
- Type 3B: castello 3A modificato per il montaggio dei calci pieghevoli verso il basso.
- Type 4A: castello AKM stampato. In assoluto, il più comune dei castelli stampati in circolazione.
- Type 4B: castello 4A modificato per il montaggio dei calci pieghevoli verso il basso.
- AKS: variante con calcio pieghevole per l'uso da parte di corpi paracadutati e carristi.
- AKS-N: versione dotata di slitta per visore notturno.
AKM
[modifica | modifica wikitesto]L'AKM è variante semplificata e alleggerita dell'AK-47; castello realizzato in metallo stampato e rivettato. In dotazione un freno di bocca per ridurre il rilevamento dell'arma durante il fuoco automatico. Il peso dell'arma è di circa 2,93 kg. È la variante più comune dell'arma.
- AKMS: variante con calcio pieghevole inferiormente per i reparti paracadutati.
- AKMS-N: variante con slitte per visori notturni.
- AKMS-L: variante silenziata e dotata di slitte per visori notturni[43].
AK-74
[modifica | modifica wikitesto]La versione evoluta e più diffusa è l'AK-74, che utilizza il munizionamento 5,45 × 39 mm. Comprende i modelli:
- AK-74: versione base in calibro 5,45 mm.
- AK-74N: variante con slitte per visori notturni.
- AKS-74: variante con calcio pieghevole lateralmente.
- AK-74U e AKS-74U: varianti carabina.
- AKS-74U-N: variante carabina con slitte per visori notturni.
- OTs-14-4A: fucile d'assalto sviluppato dalle forze speciali sovietiche, derivato dell'AK-74u
- PP-19 Bizon: come l'OTS sviluppato dalle forze speciali russe, derivato dell'AKs-74u
La serie 100
[modifica | modifica wikitesto]Le varianti seguenti sono disponibili nei calibri 5,45 × 39 mm, 5,56 × 45 mm e 7,62 × 39 mm.
- AK-101 e AK-103: versioni modernizzate con slitte per ottiche e calci pieghevoli.
- AK-107 e AK-108: versioni con rinculo bilanciato.
- AK-102 e AK-105: versioni carabina.
- AK-12: ultima versione con calcio telescopico, organi di mira modificati e canna facilmente intercambiabile.
Nomenclatura
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia AK, nonché l'AK47, utilizza un sistema di nomenclatura per distinguere le diverse varianti.
Il sistema di nomenclatura è basato sull'uso di lettere, ognuna rappresentante una variazione, all'interno del nome dell'arma. Questo sistema permette non solo un immediato riconoscimento della variante, ma permette anche di aggregare più modifiche all'interno della stessa (es. AKMS - UB).
Le lettere più utilizzate sono:
- S (russo: Skladnoj - "pieghevole"): variante con calcio pieghevole.
- U (russo: Ukoročennij - "accorciato"): variante carabina, detta "corta".
- B (russo: Besšumnij - "silenzioso"): variante con soppressore.
- N: variante con slitta laterale che può ospitare un'ottica (es. 1P29, PSO-1).
- L: variante dell'AKM, caratterizzata da una slitta laterale per l'utilizzo di mirini notturni (NSP-3) e da un tromboncino adatto a non interferire con il mirino.
Vi sono altre lettere, più rare e specifiche, che descrivono piccole modifiche tali da essere incluse solo in documenti militari ufficiali, come per la "P" che identifica i modelli con le tacche di mira illuminate al trizio.
Armi derivate
[modifica | modifica wikitesto]- RPK: versione mitragliatrice leggera, con canna allungata e bipiede frontale. Le varianti minori includono RPK-N, RPKS, RPKS-N, RPK-L, RPKS-L, tutte modellate sulla variante AKM. Le varianti S presentano tutte un calcio in legno pieghevole lateralmente.
- RPK-74: variante mitragliatrice leggera calibro 5,45 mm.
- RPKS-74: mitragliatrice leggera con calcio pieghevole lateralmente.
- RPK-74-N: mitragliatrice leggera con slitte per visori notturni.
- Saiga-12: fucile a pompa calibro 12.
- Saiga-20 (S/K): fucile a pompa calibro 12.
- Saiga-410 (S/K): fucile a pompa calibro .410.
- KSK: fucile a pompa da combattimento calibro 12 (basato sul Saiga-12).
- VEPR-12 Molot: fucile a pompa da combattimento calibro 12 (basato sulla RPK).
- PP-19 (o Bizon-1): pistola mitragliatrice calibro 9 mm con caricatore elicoidale. Disponibile con variazioni per proiettili 9 × 18 mm, 9 × 19 mm Parabellum, .380 ACP e 7,62 × 25 mm Tokarev.
- OTs-14-4A (noto anche come Groza-4): fucile d'assalto bullpup disponibile in 9 × 39 mm e 7,62 × 39 mm.
Diffusione ed influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]L'arma ebbe grandissima diffusione, soprattutto durante la guerra fredda, poiché l'Unione Sovietica fornì le proprie armi alle forze del blocco orientale, alle forze armate e alle formazioni paramilitari di molti stati del mondo. Mentre la NATO e gli Stati del blocco occidentale impiegavano fucili in media più costosi come l'M14, l'M16, il G3, il FN-FAL o l'SG-510, la produzione facile ed economica degli AK-47 permetteva all'Unione Sovietica di armare i propri alleati con maggior facilità. Data la sua natura semplice e poco costosa, l'arma è stata immediatamente presa a modello per altri fucili, tra cui l'IMI Galil e il Type 56; anche gli Stati Uniti finirono addirittura per acquistare dei Type 56 dalla Repubblica Popolare Cinese per armare i Mujaheddin durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan.[44] La grande diffusione dell'arma è testimoniata non solo dai numeri. Un AK-47 compare nella bandiera del Mozambico, fatto che sottolinea l'importanza dell'arma nella liberazione del Paese[45]. Anche nelle uniformi dello Zimbabwe, di Timor Est e nella bandiera del partito politico Hezbollah compare un AK-47.
Negli Stati filo-comunisti, l'AK-47 è divenuto il simbolo della rivoluzione del Terzo Mondo. Negli anni ottanta, la Russia divenne la principale fornitrice di armi ai Paesi colpiti dall'embargo della NATO, tra cui Siria, Libia e Iran. Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991, gli AK-47 sono stati svenduti clandestinamente sul mercato nero e nel traffico di armi a chiunque fosse disposto a pagare, come organizzazioni criminali, cartelli della droga e regimi dittatoriali, ed anche diverse organizzazioni terroristiche come Al Qaida. I film occidentali raffigurano spesso i guerriglieri, i criminali e i terroristi con AK-47 in pugno. L'arma può anche essere considerata come uno dei mezzi con cui diversi Stati occupati hanno riacquisito la propria libertà a seguito del periodo coloniale e imperialista[46].
Produzione nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]La sezione include solo le varianti militari dell'arma e nuovi progetti derivati per intero (o comunque quasi totalmente) dall'arma di Michail Kalašnikov.
- Albania
- ASH-78 Tip-1 (prodotto nell'arsenale di Poliçan come copia diretta del Type 56 cinese)
- ASH-78 Tip-2 (mitragliatrice leggera)
- ASH-78 Tip-3 (variante multiruolo, con possibilità d'uso come fucile di precisione, fucile d'assalto e mitragliatrice leggera)
- ASH-82
- Armenia
- K-3 (variante bullpup calibro 5,45 mm R)
- Azerbaigian
- Khazri (AK-74M)[47]
- Bulgaria
- AKK (variante con calcio pieghevole lateralmente)
- AKKS
- AKKMS
- AKKN-47 (variante con slitte per ottiche notturne NPSU)
- AK-47M1
- AK-47MA1 (o AR-M1, variante calibro 5,56 mm NATO)
- AKS-47M1 (variante calibro 5,56 mm NATO)
- AKS-47S (o AK-47M1S, variante con puntatore laser integrato)
- AKS-47UF (variante corta con calcio pieghevole)
- AR-SF (variante calibro 5,56 mm NATO)
- AKS-93SM6
- RKKS (variante dell'RPK)
- AKT-47 (variante calibro. 22 da addestramento)
- SLR-95 (variante per la caccia realizzata dall'azienda Arsenal)[48]
- AKK (variante con calcio pieghevole lateralmente)
- Repubblica Popolare Cinese
- Type 56 (copia cinese calibro 7,62 mm R)
- Croazia
- APS-95 (copia calibro 5,56 mm NATO)
- Repubblica Democratica Tedesca[49]
- MPi-K (copia dell'AK-47 calibro 7,62 mm R)
- MPi-KS (variante dell'AKS)
- MPi-KM (variante dell'AKM)
- MPi-KMS-72 (variante con calcio pieghevole lateralmente)
- MPi-KMS-K (carabina)
- MPi-AK-74N (variante dell'AK-74 calibro 5,54 mm R)
- MPi-AKS-74N (variante con calcio pieghevole lateralmente)
- MPi-AKS-74NK (carabina)
- KK-MPi Mod.69 (variante da addestramento calibro. 22 LR)
- MPi-K (copia dell'AK-47 calibro 7,62 mm R)
- Egitto
- MISR (copia dell'AKM)
- Maadi
- Etiopia
- AK-47 e AK-103 (prodotte entrambe su licenza alla Gafat Armament Engineering Complex e alla ET-97/1)[50]
- Filippine
- Armscor AK22 (fucile semi-automatico che impiegava munizioni. 22LR prodotto dalla Armaments Corporation Of Philippines).[51]
- Finlandia
- Rk 62
- Valmet M76 (anche noto come Rk 62/76 o M62/76)
- M78 LMG
- Rk 95 Tp
- Ungheria[41]
- AK-55
- AMD-63
- AMD-65 (canna corte e calcio pieghevole laterale)
- AMP-69 (variante con lanciagranate)
- AK-63F/D
- AK-63MF
- NGM-81 (variante calibro 5,56 mm NATO)
- India
- INSAS (variante con calcio fisso o pieghevole lateralmente, ottenuta combinando elementi del FAL con quelli dell'AKM)
- KALANTAK (carabina)
- INSAS LMG (mitragliatrice leggera con calcio fisso o pieghevole)
- Trichy Assault Rifle 7,62 mm (prodotto dalla Ordnance Factory Tiruchirappalli)[52]
- Iran
- KLS/KLF (AK-47/AKS)
- KLT (AKMS)
- Iraq
- Tabuk SR (fucile di precisione)
- Tabuk AR (copia dello jugoslavo M70)
- Tabuk SAR (carabina compatta)
- Israele
- IMI Galil
- Galil AR (fucile d'assalto)
- Galil ARM (fucile d'assalto/mitragliatrice leggera)
- Galil SAR (carabina)
- Galil MAR (carabina compatta)
- SR-99 (fucile di precisione, versione modernizzata)
- IMI Galil
- Italia
- Vincenzo Bernardelli S.p.A. VB-STD/VB-S[53]
- Nigeria
- Corea del Nord
- Pakistan
- PK-10 (copia della versione AKM)[58]
- Polonia[59]
- pmK (chiamato anche kbk AK)
- pmKS (chiamato anche kbk AKS: il nome è stato cambiato negli anni sessanta da pistolet maszynowy Kałaznikowa a karabinek AK)
- kbk AKM (variante dell'AKMS)
- kbk wz. 1960/72 (versione modernizzata dell'arma)
- kbk wz. 1988 Tantal (variante calibro 5,45 mm R)
- kbk wz. 1989 Onyks (carabina compatta)
- kbs wz 1996 Beryl (variante calibro 5,56 mm NATO)
- kbk wz 1996 Mini-Beryl (carabina compatta)
- Romania
- Pistol Mitralieră md. 1963/1965
- Pistol Mitralieră md. 1980
- Pistol Mitralieră md. 1990 (esportata con la denominazione AIM o AIMS)
- PA md. 86 (esportata con la denominazione AIMS-74)
- PSL (fucile di precisione, conosciuto anche come PSL-54C, Romak III, FPK o SSG-97)
- Stati Uniti d'America
- Sudafrica
- R4
- Truvelo Raptor
- Vektor CR-21 (variante bullpup)
- Sudan
- MAZ (modello basato sulla copia cinese Type 56)[62].
- Ucraina
- VEPR (variante bullpup calibro 5,45 mm R)[63]
- Venezuela
- AK-47 (e varianti, tutte prodotte sotto licenza)[64].
- Jugoslavia/Serbia
- Zastava M64 (prototipo)
- Zastava M70 (copia dell'AKM calibro 7,62 mm R)
- Zastava M90 (carabina calibro 7,62 mm R)
- Zastava M85 (carabina calibro 5,56 mm NATO)
- Zastava M92 (carabina calibro 7,62 mm R)
- Zastava M21 (variante calibro 5,56 mm NATO)
- Zastava M76 (fucile di precisione calibro 7,92 mm Mauser)
- Zastava M77 (mitragliatrice leggera calibro 7,62 mm NATO)
È difficile stimare il numero totale di AK prodotti nel corso del tempo: le stime più accurate pongono come estremi i 70 e i 100 milioni di armi prodotte dal 1947 ad ora[65]. Si ritiene che delle oltre 500 milioni di armi esistenti al mondo almeno 75 milioni siano AK, più 100 milioni di derivati. Tuttavia, dato che la produzione di AK è stata portata avanti in molti Paesi (il più delle volte illecitamente), è difficile pronunciarsi su una cifra esatta[66].
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- Afghanistan[68]
- Albania[69]
- Algeria[69]
- Angola[69]
- Armenia[69]
- Autorità Nazionale Palestinese[70]
- Azerbaigian[69][71]
- Bangladesh[69]
- Bielorussia[69]
- Benin[69]
- Bosnia-Erzegovina[69]
- Botswana[69]
- Bulgaria[69]
- Cambogia[69]
- Capo Verde[69]
- Repubblica Centrafricana[69]
- Ciad[69]
- Cile[72]
- Repubblica Popolare Cinese: in uso la variante Type 56.[73]
- Comore[69]
- Repubblica del Congo[69]
- Cuba[69]
- Egitto[69]
- Eritrea[69]
- Etiopia[69]
- Gabon[69]
- Georgia: rimpiazzato dall'M4 statunitense nel 2008.[69][74]
- Germania Est[1]
- Grecia[75][76]
- Guinea[69]
- Guinea Equatoriale[69]
- Guinea-Bissau[69]
- Guyana[69]
- Ungheria[69]
- India[69][77]
- Iran[69]
- Iraq[68][69]
- Israele[67][69]
- Kazakistan[69]
- Corea del Nord: in uso le varianti Type 56 e Type 58.[69]
- Laos[69]
- Lesotho[69]
- Liberia[69]
- Libia[69]
- Macedonia[69][78]
- Madagascar[69]
- Mali[69]
- Malta[69]
- Messico[69]
- Moldavia[69]
- Mongolia[69]
- Marocco[69]
- Mozambico[69]
- Namibia[69]
- Pakistan: in uso la copia cinese Type 56[79] e la nuova versione AK-103.[80]
- Perù[69]
- Filippine[81]
- Polonia[1]
- Qatar[69]
- Rodesia[82]
- Romania[69]
- Russia: rimpiazzato dall'AK-74 nel 1974.[1]
- Sahraui[83]
- São Tomé e Príncipe[69]
- Serbia[69]
- Seychelles[69]
- Sierra Leone[69]
- Slovenia[69]
- Somalia[69]
- Sudafrica[84]
- Unione Sovietica
- Sri Lanka[69]
- Sudan[69]
- Suriname[69]
- Siria[69]
- Tagikistan[69]
- Tanzania[69]
- Togo[69]
- Turchia[69]
- Turkmenistan[69]
- Uganda[69]
- Ucraina[69]
- Emirati Arabi Uniti[69]
- Uzbekistan[69]
- Vietnam[73]
- Yemen[69]
- Jugoslavia[1]
- Zambia[69]
- Zimbabwe[69]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- In Messico l'AK-47 è conosciuto come Cuerno de Chivo (letteralmente “corno di ariete”) ed è una delle armi predilette dei cartelli della droga. È persino citato in alcuni testi di canzoni folkloriche[85].
- L'AK-47 è uno dei soggetti principali del film Lord of War del 2005 con Nicolas Cage. Numerosi monologhi nel film sono incentrati sull'arma. In particolare uno:
«Di tutte le armi nell'immenso arsenale sovietico, nulla era più remunerativo dell'Avtomat Kalašnikova, modello del 1947, più comunemente conosciuto come AK-47 o Kalashnikov. È il mitra più popolare del mondo, un'arma che tutti i combattenti amano. Un amalgama di 4 kg di acciaio e legno multistrato: non si rompe, non si inceppa né si surriscalda; spara se è coperto di fango o pieno di sabbia. È così facile da usare che anche i bambini possono farlo… e spesso lo fanno. I sovietici hanno messo l'arma su una moneta, il Mozambico l'ha messa addirittura sulla bandiera. Alla fine della guerra fredda, il Kalashnikov divenne il prodotto russo più esportato, prima della vodka, del caviale e dei narratori suicidi. Una cosa è certa, nessuno si metteva in fila per comprare le loro automobili.»
- L'AK-47 è presente nel videogioco mobile Magnum 3.0.
- Nel 2006, l'attivista per la pace e musicista colombiano César Lopez ideò la sua escopetarra, un AK-47 convertito a chitarra. Una fu venduta per 17 000 $, e il ricavato fu devoluto alle vittime delle mine antiuomo; un'altra è esposta nella sede delle Nazioni Unite[86].
- Nel 2020 viene realizzato un film biografico dal titolo AK-47 - Kalashnikov dedicato a Michail Kalašnikov e al suo fucile d'assalto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Maksim Popenker, Kalashnikov AK (AK-47) AKS, AKM and AKMS assault rifles (USSR), su World Guns. Modern Firearms & Ammunition, 5 febbraio 2009. URL consultato il 14 marzo 2011.
- ^ a b AK-47 Inventor Doesn't Lose Sleep Over Havoc Wrought With His Invention, su FoxNews.com, USA, News Corporation, 6 luglio 2007. URL consultato il 3 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2010).
- ^ a b c d AKM (AK-47) Kalashnikov modernized assault rifle, caliber 7.62 mm, su izhmash.ru, Izhmash. URL consultato l'8 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
- ^ a b Land Forces Weapons: Export Catalogue, Mosca, Rosoboronexport, 2003, p. 85.
- ^ Modern Firearms - AK-47 AKM, su world.guns.ru. URL consultato il 1º dicembre 2013.
- ^ (RU) Vladimir Zlobin, «Калашниковы» для XXI века. "Kalashnikovs" for the XXI century (PDF), in Krasnaja Zvezda, N. N Yefimov, 15 febbraio 2013, pp. 10–11. URL consultato il 16 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2019).«If we talk about assault rifles in general, the AK-12 could be classified as fourth generation. This is my opinion as a gunmaker. First generation is Fyodorov Avtomat, second – AK-47 and the German MP43, third – AK-74.»
- ^ Семён Федосеев, Пулеметы русской армии в бою, Яуза / Эксмо, 2008, pp. 305.–308, ISBN 978-5-699-25634-1.
- ^ Il 6,5 mm Arisaka (6,5 mm giapponese) by Chuck Hawks.
- ^ "Modern Firearms-Fedorov avtomat" World. guns. ru
- ^ Honeycutt & Anthony, pp. 177, 197.
- ^ a b Rottman, 2011, p. 7.
- ^ Daniel D. Musgrave, Thomas B. Nelson, The World's Assault Rifles and Automatic Carbines, T. B. N. Enterprises, 1967, p. 149.
- ^ Anthony G. Williams, Assault Rifles and their Ammunition: History and Prospects, su quarry.nildram.co.uk, 11 aprile 2002. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2014).
- ^ Chris McNab, The Ak47, MBI Publishing Company, 2001, p. 13., ISBN 978-0-7603-1025-0.
- ^ (RU) Sergei Monetchikov, История русского автомата (The History of Russian Assault Rifle), St. Petersburg, Military Historical Museum of Artillery, Engineers and Signal Corps, 2005, pp. 18.–19, ISBN 5-98655-006-4.
- ^ John Walter, The Rifle Story: An Illustrated History from 1756 to the Present Day, MBI Publishing Company, 2006, p. 192, ISBN 978-1-85367-690-1.
- ^ "Machine Carbine Promoted". Tactical and Technical Trends, No. 57, April 1945.
- ^ a b (RU) Sergei Monetchikov, История русского автомата (The History of Russian Assault Rifle), St. Petersburg, Military Historical Museum of Artillery, Engineers and Signal Corps, 2005, pp. 24.–25, ISBN 5-98655-006-4.
- ^ C. J. Chivers, The Gun, Simon & Schuster, 2010, pp. 166–167, ISBN 978-1-4391-9653-3.
- ^ David Naumovich Bolotin, Soviet Small-arms and Ammunition, a cura di Igor F. Naftul'eff, John Walter, Heikki Pohjolainen, Hyvinkää, Finnish Arms Museum Foundation (Suomen asemuseosäätiö), 1995, p. 150, ISBN 951-97184-1-9.
- ^ a b Руслан Чумак, Казалось бы мелочи (PDF). КАЛАШНИКОВ. ОРУЖИЕ, БОЕПРИПАСЫ, СНАРЯЖЕНИЕ 2010/3, p. 15.
- ^ Сергей МОНЕТЧИКОВ, РУССКИЕ ОРУЖЕЙНИКИ: Жизнь, оборвавшаяся на взлете (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2018). БРАТИШКА, October 2002 issue
- ^ (RU) Sergei Monetchikov, История русского автомата (The History of Russian Assault Rifle), St. Petersburg, Military Historical Museum of Artillery, Engineers and Signal Corps, 2005, p. 35., ISBN 5-98655-006-4.
- ^ (RU) Sergei Monetchikov, История русского автомата (The History of Russian Assault Rifle), St. Petersburg, Military Historical Museum of Artillery, Engineers and Signal Corps, 2005, pp. 36., ISBN 5-98655-006-4.
- ^ a b (RU) Anatoly Wasserman, Великий компилятор (The Great Compilator), su Компьютерра-Онлайн, 23 febbraio 2010. URL consultato il 15 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
- ^ Peter Kokalis, Israel's Deadly Desert Fighter, in Soldier of Fortune, USA, Omega Group, luglio 1983, ISSN 0145-6784 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 1999).
- ^ Val Shilin, Charlie Cutshaw, Mikhail Kalashnikov, su powercustom.com, Power Custom. URL consultato il 19 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2005).
- ^ (RU) Andrei Kuptsov, Странная история оружия: С. Г. Симонов, неизвестный гений России, или кто и как разоружил русского солдата (Odd History of Weapons: S. G. Simonov, a Unknown Genius of Russia, or How and Who Disarmed the Russian Soldier), Mosca, Kraft+, 2001, p. 262, ISBN 978-5-93675-025-0.
- ^ 203rd Military Intelligence Battalion, US Army Operator's Manual for the AK-47 Assault Rifle. URL consultato il 1º aprile 2022.
- ^ Bellamy RF, Zajtchuk R. The physics and biophysics of wound ballistics, in: Zajtchuk R. (ed.), Textbook of Military Medicine, Part I: Warfare, Weaponry, and the Casualty, Vol. 5, Conventional Warfare: Ballistic, Blast and Burn Injuries, Washington, DC: Office of the Surgeon General, Department of the Army, United States of America (1990) pp. 146–155.
- ^ Roberts GK, (21 May 2008) DTIC.mil "U.S. Military Small Arms Ammunition Failures and Solutions" (PDF) (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011). NDIA Dallas, Texas
- ^ Fackler ML, Malinowski JA, Hoxie SW, Jason A, Wounding Effects of the AK-47 Rifle Used by Patrick Purdy in the Stockton, California, Schoolyard Shooting of 17 January 1989, in American Journal of Forensic Medicine and Pathology, vol. 11, n. 3, 1990, pp. 185–9, DOI:10.1097/00000433-199009000-00001, ISSN 0195-7910 , PMID 2220700.
- ^ a b Ak 47 Technical Manual, su scribd.com, 31 luglio 2010. URL consultato il 9 febbraio 2012.
- ^ 7.62 mm Kalashnikov assault rifles AK103, АК104, su izhmash.ru. URL consultato il 27 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2012).
- ^ Cold vodka hot steel: a test of Russia's Bizon 2 submachine gun, in Guns Magazine. URL consultato il 9 febbraio 2012.
- ^ Maxim Popenker e Anthony G Williams, Assault Rifle, Crowood Press, 2005, ISBN 978-1-86126-700-9.
- ^ a b c d e Peter G. Kokalis, Kalashnikovs – 3 of the best (PDF).. arsenalinc.com
- ^ 40 mm underbarrel grenade launcher GP-34, su izhmash.ru, Izhmash. URL consultato il 20 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
- ^ Russian Close Combat Weapon, Mosca, Association "Defense Enterprises Assistance League", 2010, pp. 482–489, ISBN 978-5-904540-04-3.
- ^ (EN) M70AB2 & M70B1 Yugoslavian Battle Rifles (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
- ^ a b (RU) Hungary. Assault Rifles, su Энциклопедия оружия и боеприпасов. URL consultato il 24 febbraio 2013.
- ^ (EN) Department of the Army, Operator's Manual for the AK-47 Assault Rifle (PDF) (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2015).
- ^ AKML (AKMSL), su AK-INFO.RU. URL consultato l'8 febbraio 2013.
- ^ "Chinese Type-56 Assault Rifle" 5th Battalion Royal Australian Regiment Association website, su 5rar.asn.au. URL consultato il 20 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2011).
- ^ Michael R. Gordon (1997-03-13). "Burst of Pride for a Staccato Executioner: AK-47".. The New York Times.
- ^ (EN) Andrea Seabrook, AK-47: The Weapon Changed the Face of War, su npr.org, National Public Radio, 26 novembre 2006. URL consultato il 17 aprile 2015 (archiviato il 17 marzo 2015).
- ^ (RU) Азербайджан приступил к серийному производству автоматов АК-74М по российской лицензии (Azerbaijan began serial production of AK-74M assault rifles under Russian license), su ЦАМТО, Mosca, Centre for Analysis of World Arms Trade, 8 luglio 2011. URL consultato l'8 luglio 2011.
- ^ 5.56 and 7.62x39 mm “Arsenal” Self Loading Hunting Rifles, su arsenal-bg.com. URL consultato il 13 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2014).
- ^ (RU) MPi-K / MPi-AK Assault Rifle Series, su Энциклопедия оружия и боеприпасов. URL consultato il 19 febbraio 2013.
- ^ Advertisement flyer for manufacturing capabilities of the GAEC – Gafat Armament Engineering Complex. (JPG), su ethiopiabook.com. URL consultato l'8 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
- ^ 51121 - MAK 22, su us.armscor.com. URL consultato il 9 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
- ^ "Assault Rifle 7,62 mm" (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2010).. Indian Ordnance Factory Board
- ^ Bernardelli company profile and history, su V. Bernardelli S.r.l.. URL consultato il 20 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2013).
- ^ "Nigeria to mass-produce Nigerian version of AK-47 rifles.". URL consultato il 5 ottobre 2008.
- ^ "DICON – Defence Industry Corp. of Nigeria". URL consultato il 23 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2013).
- ^ US Department of Defense, North Korea Country Handbook 1997, Appendix A: Equipment Recognition, PPSH 1943 SUBMACHINEGUN (TYPE-50 CHINA/MODEL-49 DPRK), p. A-79.
- ^ US Department of Defense, North Korea Country Handbook 1997, Appendix A: Equipment Recognition, TYPE-68 (AKM) ASSAULT RIFLE, p. A-77.
- ^ Russia confronts Pakistan, China over copied weapons.. URL consultato il 16 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
- ^ (RU) Poland. Assault Rifles, su Энциклопедия оружия и боеприпасов. URL consultato il 19 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2015).
- ^ K-VAR AKU-94 [Automatic Rifle], su kitsune.addr.com. URL consultato il 19 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2014).
- ^ Arsenal-USA SSR-99 Ak47 Variant, su securityarms.com. URL consultato il 14 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2014).
- ^ MAZ, su mic.sd, Military Industry Corporation. URL consultato l'8 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2008).
- ^ (RU) Aleksandr Raigorodetsky, Автомат "Малюк" ("Малыш") (Украина) - "Malyuk" Assault Rifle (Ukraine), su Оружейная экзотика, 6-Oct-2011. URL consultato il 1-Dec-2012 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2015).
- ^ Martin Sieff, Defense Focus: Venezuela's Kalashnikovs, su upi.com, 15 agosto 2007. URL consultato il 19 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2008).
- ^ Small Arms Survey Yearbook 2004 (Chapter 1) (PDF), su smallarmssurvey.org. URL consultato il 20 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2012).
- ^ (EN) Paul Graves-Brown, Avtomat Kalashnikova, in Journal of Material Culture, vol. 12, n. 3, SAGE Publishing, 1º novembre 2007, pp. 285-307, DOI:10.1177/1359183507081896, ISSN 1359-1835 .
- ^ a b John Laffin e Mike Chappell, The Israeli Army in the Middle East Wars 1948–73, Osprey Publishing. Men at Arms, circa 8 luglio 1982, p. 21, ISBN 978-0-85045-450-5.
- ^ a b Larry Kahaner, Weapon Of Mass Destruction, in The Washington Post, 26 novembre 2006. URL consultato il 3 aprile 2010.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq br bs bt bu Richard D. Jones e Leland S. Ness (a cura di), Jane's Infantry Weapons 2009–2010, 35ª ed., Jane's Information Group, 27 gennaio 2009, ISBN 978-0-7106-2869-5.
- ^ Israel Aids Palestinians With Arms, in The New York Times, 5 settembre 2008.
- ^ Marshall St. John, Mikhail Timofeevich Kalashnikov and the AK-47, su Mouseguns.com. URL consultato il 20 maggio 2012.
- ^ Terry J. Gander e Ian V. Hogg, Jane's Infantry Weapons 1995–96, 21ª ed., Jane's Information Group, 1º maggio 1995, ISBN 978-0-7106-1241-0.
- ^ a b David M. O. Miller, The Illustrated Directory of 20th Century Guns, Illustrated Directory Series, Salamander Books, 1º maggio 2001, ISBN 978-1-84065-245-1.
- ^ Georgian Army Bids Farewell to Soviet Guns (PDF), in "Today Defence" supplement of "Georgia Today", n. 7, Tbilisi, Georgia Today Ltd., gennaio 2008, ISSN 1512-4304 . URL consultato l'8 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2010).
- ^ (SR) Milan Milosevic, Trojanski Konj za Teroriste, su Kalibar, Novosti AD, 2005. URL consultato il 4 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2009).
- ^ Greece Ministry of Public Order Press Office: Special Anti-Terrorist Unit (PDF), su astynomia.gr, Hellenic Police, luglio 2004. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2010).
- ^ Maha's elite counter terror unit Force One becomes operational, in Business Standard, New Delhi, Business Standard Ltd, 25 novembre 2009, OCLC 496280002. URL consultato il 5 luglio 2010.
- ^ Zoran Nikolovski, Macedonian military police, US National Guard conduct joint manoeuvres, in Southeast European Times, United States European Command, 12 ottobre 2006, OCLC 731936128. URL consultato il 14 marzo 2011.
- ^ Pakistan Army, su defence.pk, Indianapolis, IN, Pakistan Defence. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2013).
- ^ Special Forces (Maritime) (Pakistan), Amphibious and special forces, su Jane's Amphibious and Special Forces, Jane's Information Group, 28 giugno 2012. URL consultato il 23 febbraio 2013.
- ^ Santiago city forms SWAT team to combat crime, Philippine Information Agency, 2 settembre 2006. URL consultato il 1º febbraio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
- ^ Rod Wells, Part-Time War, 2011ª ed., Fern House, p. 155, ISBN 978-1-902702-25-4.
- ^ Western Sahara – In the unforgiving deserts of south west Algeria, Nick Ryan meets the nomads fighting a 25 year battle, in Geographical, Royal Geographical Society, 1999, ISSN 0016-741X . URL consultato il 20 maggio 2012.
- ^ Harry McCallion, Killing Zone, April 11, 1996, Bloomsbury Paperbacks, 11 aprile 1996, pp. 13–281, ISBN 0-7475-2567-6.
- ^ Ben Muessig, Narcocorridos: The Songs of Mexico's Drug War, su aolnews.com, AolNews. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
- ^ Héctor Latorre, Escopetarras: disparando música, BBC World, 24 gennaio 2006. URL consultato il 31 gennaio 2007 (archiviato il 22 febbraio 2007).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kalashnikov AK47 by Gideon Burrows New Internationalist Publications, 2006
- (RU) Gulevich, НСД. 7,62-мм автомат АК (7.62 mm AK), a cura di I. D., 3ª ed., Mosca, Voenizdat, 1967, pp. 161–162.
- Honeycutt Jr, Fred L. and Anthony, Patt F. Military Rifles of Japan. (1996) Fifth Edition, 8th printing; Julin Books. ISBN 0-9623208-7-0.
- (RU) I. K. Vilchinsky (a cura di), НСД. 7,62-мм автомат АКМ (АКМС) (7.62 mm AKM (AKMS)), 3ª ed., Mosca, Voenizdat, 1983, pp. 149–150.
- (RU) Sergei Borisovich Monetchikov, История русского автомата (The History of Russian Assault Rifle). Entsiklopediya Russkoi Armii, Izdatel'stvo "Atlant 44", 2005, ISBN 5-98655-006-4 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
- (RU) David Naumovich Bolotin, История советского стрелкового оружия и патронов (The History of Soviet Small-arms and Ammunition). Voyenno-Istoricheskaya Biblioteka (PDF), Saint Petersburg, Poligon, 1995, ISBN 5-85503-072-5.
- Phillip Killicoat, Weaponomics: The Global Market for Assault Rifles (PDF), su World Bank Policy Research Working Paper 4202 (Post-Conflict Transitions Working Paper No. 10), Oxford University, aprile 2007. URL consultato il 3 aprile 2010.
- Edward Ezell, The AK47 story: evolution of the Kalashnikov weapons, Stackpole Books, 1º marzo 1986, ISBN 978-0-8117-0916-3.
- Larry Kahaner, AK-47: the weapon that changed the face of war, John Wiley & Sons, 2007, ISBN 978-0-471-72641-8.
- Joe Poyer, The AK-47 and AK-74 Kalashnikov Rifles and Their Variations: A Shooter's and Collector's Guide, North Cape Publications, 1º gennaio 2006, ISBN 978-1-882391-41-7.
- Gordon Rottman, The AK-47: Kalashnikov-series assault rifles, Osprey Publishing, 24 maggio 2011, ISBN 978-1-84908-835-0.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sull'AK-47
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'AK-47
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- AK 47, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) AK-47, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Manufacturer's Official Site, su izhmash.ru. URL consultato il 16 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
- AK Site – Kalashnikov Home Page. URL consultato l'11 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).()
- Nazarian's Gun's Recognition Guide (MANUAL) AK 47 Manual (.pdf) (PDF), su nazarian.no.
- The Timeless, Ubiquitous AK-47 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2013). – slideshow by Time magazine
- Il brevetto, con schizzi originali di Kalashnikov, su kalashnikov.guns.ru. URL consultato l'11 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2010).
- AK-47 Museum (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011). virtual tour
- Il Kalshnikov su Modern Firearms, su world.guns.ru. URL consultato il 21 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2008).
- Armi Militari – Zastava M-70. (la rivisitazione slava dell'AK-47)
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85003036 · GND (DE) 4240099-5 · BNF (FR) cb12330210f (data) · J9U (EN, HE) 987007292901405171 |
---|