Proxmox Virtual Environment
Proxmox Virtual Environment sistema operativo | |
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Interfaccia web di Proxmox VE 7.0 | |
Sviluppatore | Proxmox Server Solutions GmbH |
Famiglia | Unix-like |
Release iniziale | Proxmox VE 1.0 (15 April 2008) |
Release corrente | 8.2 (24 aprile 2024) |
Tipo di kernel | kernel monolitico |
Piattaforme supportate | AMD64 |
Metodo di aggiornamento | APT |
Gestore dei pacchetti | dpkg |
Spazio utente | GNU |
Tipo licenza | Software libero |
Licenza | GNU Affero General Public License |
Stadio di sviluppo | stabile |
Sito web | www.proxmox.com/en/proxmox-ve |
Il Proxmox Virtual Environment (Proxmox VE o PVE) è un server software open source per la gestione della virtualizzazione. È una distribuzione Linux basata su Debian con un kernel Ubuntu LTS modificato[1] e consente l'implementazione e la gestione di macchine virtuali e containerization.[2][3] Proxmox VE include una console web ed altri strumenti da riga di comando, fornisce le API REST per connettere strumenti di terze parti. Sono supportati due tipi di virtualizzazione: container-based con LXC (a partire dalla versione 4.0 sostituendo OpenVZ utilizzato fino alla versione 3.4[4]), e virtualizzazione completa con KVM.[5] È inclusa un'interfaccia web per l'amministrazione.[6][7] Proxmox VE è concesso in licenza sotto la GNU Affero General Public License versione 3.[8]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Lo sviluppo di Proxmox VE è iniziato quando Dietmar Maurer e Martin Maurer, due sviluppatori Linux, hanno scoperto che OpenVZ non aveva uno strumento di backup né una GUI di gestione. KVM è apparso contemporaneamente in Linux ed è stato aggiunto poco dopo.[9] La prima versione pubblica è avvenuta nell'aprile 2008. Supportava container e virtualizzazione completa, gestita con un'interfaccia utente web simile ad altre offerte commerciali.[10]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Proxmox VE è una piattaforma di virtualizzazione open source, dotato di un'interfaccia web-based, per gestire due tecnologie di virtualizzazione server: Kernel-based Virtual Machine (KVM) per le macchine virtuali e LXC per i container.[5] Il software sorgente è aperto, basato su GNU AGPL v3. L'azienda vende l'assistenza per i clienti basata su un abbonamento opzionale:[11] tramite l'abbonamento gli utenti ottengono l'accesso ad un repository software aziendale.[12]
Modello di archiviazione
[modifica | modifica wikitesto]Supporta l'archiviazione locale con LVM, directory e ZFS, nonché altri diversi tipi di archiviazione di rete come iSCSI, Fibre Channel, NFS, GlusterFS e Ceph.[13]
Cluster high availability
[modifica | modifica wikitesto]Può essere raggruppato su più nodi server.[14] Dalla versione 2.0, Proxmox VE offre l'opzione di high availability per i cluster basati sullo stack di comunicazione Corosync. I singoli server virtuali possono essere configurati utilizzando il ha-manager integrato.[15][16] Se un nodo Proxmox diventa non disponibile o non funziona, i server virtuali possono essere spostati automaticamente su un altro nodo e riavviati.[17] Il filesystem Proxmox Cluster (pmxcfs), basato su database e filesystem FUSE, consente di eseguire la configurazione di ciascun nodo del cluster tramite lo stack di comunicazione Corosync.[7]
Infrastruttura Iperconvergente
[modifica | modifica wikitesto]Con l'integrazione di Ceph, una piattaforma software-defined storage open source, Proxmox VE ha la capacità di eseguire e gestire lo storage Ceph direttamente sui nodi dell'hypervisor, il tutto con un'unica amministrazione del sistema tramite un'interfaccia di gestione web centralizzata.[18]
in una Infrastruttura Iperconvergente più nodi possono essere messi in cluster per creare pool di risorse condivise di calcolo e storage, dimensionate opportunamente in base ai carichi di lavoro. Questo permette di ottenere un'infrastruttura estremamente scalabile.
Migrazione in tempo reale
[modifica | modifica wikitesto]Almeno dal 2012, in un cluster high availability, le macchine virtuali live possono essere spostate da un host fisico a un altro senza tempi di inattività.[19][20] Fin dalla versione Proxmox VE 1.0, rilasciata il 29 ottobre 2008,[21] è supportata la migrazione live di KVM e OpenVZ.
Applicazioni virtuali
[modifica | modifica wikitesto]Proxmox VE dispone di software già pronti che possono essere scaricati tramite la GUI, come ad esempio la libreria di software per la virtualizzazione TurnKey Linux.[22][23][24]
Backup dei dati
[modifica | modifica wikitesto]PVE include il software di backup, vzdump, che consente la compressione dei dati e il funzionamento in modalità in linea o snapshot.[25] Dal 2020 esiste anche Proxmox Backup Server (PBS), un software ad architettura client-server dedicato ai backup che offre compressione, cifratura autenticata e backup incrementali.[26]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Proxmox VE Kernel - Proxmox VE, su pve.proxmox.com. URL consultato il 26 maggio 2017.
- ^ Simon M.C. Cheng, Proxmox High Availability, Packt Publishing Ltd, 31 ottobre 2014, pp. 41–, ISBN 978-1-78398-089-5.
- ^ Michael Plura, Aus dem Nähkästchen, in IX Magazin, Heise Zeitschriften Verlag, luglio 2013. URL consultato il 20 luglio 2015.
- ^ Proxmox VE 4.0 with Linux Containers (LXC) and new HA Manager released, su proxmox.com, 11 dicembre 2015. URL consultato il 12 dicembre 2015.
- ^ a b Ken Hess, Proxmox: The Ultimate Hypervisor, su zdnet.com, 11 luglio 2011. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Koen Vervloesem, Proxmox VE 2.0 review – A virtualisation server for any situation, su linuxuser.co.uk, Linux User & Developer, 11 aprile 2012. URL consultato il 16 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2016).
- ^ a b Thomas Drilling, Virtualization Control Room, in Linux Pro Magazine, Linux New Media USA, maggio 2013. URL consultato il 17 luglio 2015.
- ^ Open Source – Proxmox VE, su pve.proxmox.com, Proxmox Server Solutions. URL consultato il 17 luglio 2015.
- ^ Proxmox VE 1.5: combining KVM and OpenVZ, su lwn.net, Linux Weekly News. URL consultato il 10 aprile 2015.
- ^ Ken Hess, Happy 5th birthday, Proxmox, su zdnet.com, 15 aprile 2013. URL consultato il 4 ottobre 2021.
- ^ Support for Proxmox VE, su proxmox.com. URL consultato il 19 ottobre 2021.
- ^ Package Repositories, su pve.proxmox.com. URL consultato il 19 ottobre 2021.
- ^ Roadmap, su pve.proxmox.com, Proxmox. URL consultato il 3 dicembre 2014.
- ^ Wasim Ahmedi, Mastering Proxmox, Packt Publishing Ltd, 14 luglio 2014, pp. 99–, ISBN 978-1-78398-083-3.
- ^ PVE HA Manager Source repository, su git.proxmox.com. URL consultato il 19 ottobre 2020.
- ^ Proxmox VE documentation: High Availability, su pve.proxmox.com. URL consultato il 19 ottobre 2020.
- ^ High Availability Virtualization using Proxmox VE and Ceph, su jaxlug.net, Jacksonville Linux Users' Group. URL consultato il 15 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2020).
- ^ Cos’è un’Infrastruttura Iperconvergente?, su rackone.it, Rackone. URL consultato il 16 settembre 2024.
- ^ Qemu/KVM Virtual Machines - Proxmox VE, su pve.proxmox.com.
- ^ Introduction to Proxmox VE, su linuxaria.com, Linuxaria. URL consultato il 3 dicembre 2014.
- ^ Roadmap - Proxmox VE, su pve.proxmox.com.
- ^ Alon Swartz, Announcing TurnKey OpenVZ optimized builds (+ Proxmox VE channel), su turnkeylinux.org, 24 febbraio 2012. URL consultato il 20 luglio 2015.
- ^ Gli sviluppatori di Proxmox hanno rilasciato diverse applicazioni virtuali, ossia modelli OpenVZ già pronti che possono essere scaricati direttamente dall'interfaccia web di Proxmox.
- ^ Ken Hess, The next server operating system you buy will be a virtual machine, su zdnet.com, 15 ottobre 2013. URL consultato il 20 luglio 2015.
- ^ Manjaro Linux Tutorial and Guide site, How to backup a Virtual Machine on Proxmox VE, su manjaro.site, 23 settembre 2017. URL consultato il 4 ottobre 2021.
- ^ Introduction - Proxmox Backup Documentation, su pbs.proxmox.com, Proxmox Server Solutions GmbH. URL consultato il 10 agosto 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Proxmox Virtual Environment
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su proxmox.com.
- (DE) Sito ufficiale, su proxmox.com.
- Repository sorgenti di Proxmox Virtual Environment, su git.proxmox.com.
- (EN) Wiki ufficiale, su pve.proxmox.com.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2016001754 · J9U (EN, HE) 987007398311205171 |
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